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Messaggi di Dicembre 2014

Un dio momentaneo

Post n°415 pubblicato il 29 Dicembre 2014 da viburnorosso

- TI PREGO, MIO DIO, blablabla, PERCIÒ TI SUPPLICO blablabla, blablabla ASCOLTAMI blablabla, TI PREGO. AMEN!

- Gufetto che stai blaterando? Con chi ce l’hai?

- Prego il dio degli atei!

- E di grazia, chi sarebbe costui?

- Un dio secondario per quelli che non ne hanno uno principale.

- Ah … e dove sta questo dio secondario? In paradiso?

- No, nella mia testa. Serve per quando uno che non ha un dio principale vuole credere che c’è qualcuno che lo può aiutare.

- Ah, e in che occasione lo preghi?

- Per esempio a scuola, quando non voglio essere interrogato. 
Diciamo che è un dio momentaneo, lo tiro fuori quando mi serve, e poi lo metto via.
Tanto lo so che non esiste.
Però ora scusami che devo pregare. 
TI IMPLORO blablabla, blablabla TU ASCOLTAMI! blablabla, blablabla! AMEN!

 
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Auguri!

Post n°414 pubblicato il 11 Dicembre 2014 da viburnorosso
 

Mi sembri cresciuto.
Abbiamo appena strappato dal calendario quel giorno che 12 anni fa ci siamo conosciuti.
Tra i ricci di tanto in tanto spuntano ispidezze difficili da domare.
A volte prendi la spazzola e mi dici: Mamma, pettinami tu che io non sono capace.
Pensi ancora che io sia quella che sa sciogliere i nodi senza tirare.
Tra un po’ capirai che alcuni nodi, è meglio girarci attorno.
Allora ti accorgerai che anche io esco quasi sempre di casa spettinata.

Consumi le scarpe in lunghezza prima ancora di riuscire a bucarle. E cresci di giorno dentro alle magliette: quelle dell’estate ora ti lasciano scoperto l’ombelico.
Non hai ancora imparato ad abbinare i colori, continui a vestirti per coprirti, a lavarti i denti per fare lo schiumone nel lavandino e a dormire solo per sognare.
Se te lo faccio notare, mi rispondi: sono un bambino e devo giocare. Perché hai capito fin da subito che l’infanzia è un posto molto bello dove abitare.
Eppure quest’anno per la prima volta hai scartato un pacchetto con dentro una maglia e l’hai considerato un regalo.

È stato lì che non ho avuto più dubbi. 
Sei proprio cresciuto.

Auguri Gufetto!

 
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Saluto

Post n°413 pubblicato il 03 Dicembre 2014 da viburnorosso

Quella volta, a Parigi, che io leggevo le indicazioni sulla guida e tu le trasformavi in percorsi sulla cartina, e gli altri ci seguivano incoscienti e fiduciosi verso il miglior kebab della città, per ritemprarci dalle fatiche della cultura, e i bambini intanto si erano fatti affamati, nonché lagnosi, e si fermavano davanti ad ogni chiosco, ad ogni bar, ad ogni gelateria, e reclamavano ogni sorta di porcheria, e noi dicevamo, su dai, un po’ di pazienza che siamo arrivati, quella volta, che poi il posto si rivelò, sempre sulla base delle mie indicazioni e delle linee che tu tracciavi mentalmente sulla tua cartina, un tugurio della peggior specie, ma tanta era la fame che il kebab ci parve indiscutibilmente il migliore della città, anche perché così recitava la mia infallibile guida, 
ecco, quella volta lì, usciti poi satolli e riposati dalla bettola, non ci si parò davanti, linda ed elegante, sul lato opposto della strada, l’insegna del miglior kebab della città? 
Te lo ricordi?
E ricordi quanto ci venne da ridere?
E tante altre volte ci abbiamo riso sopra, quando incontrandoci, ce ne ricordavamo.
E nonostante ne siano rimaste ancora molte di cose da dirci, vorrei salutarti proprio con questo pensiero qui. 

Che a volte la porta giusta sta sul lato sbagliato della strada.

 
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