Creato da viburnorosso il 02/06/2011
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Messaggi di Agosto 2016

Contradditori punti di svolta

Post n°445 pubblicato il 24 Agosto 2016 da viburnorosso

 

La faggeta, come un copriletto di spesso velluto verde, si adagia molle verso il pavimento del lago: una scivolata senza inciampo che si conclude in un abbraccio. Qua e là il verde ingiallisce. Non proprio macchie, ma piuttosto impercettibili lampi di giallo, anteprima estiva dello spettacolo autunnale. Ingresso libero.

Il sole scalda, ma non scotta, il vento rinfresca ma non spettina.
Il chiosco dei gelati ha finito i ghiaccioli al limone e i solari vanno via al 50%.

 

La piccola boa a largo offre finalmente la prospettiva della riva.
Breve apnea e malinconico sospiro di sollievo.

 
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Compiti delle vacanze

Post n°444 pubblicato il 19 Agosto 2016 da viburnorosso

Il concetto di vacanza si ricollega etimologicamente a quello di vuoto.
Il concetto di vuoto si porta appresso la necessità di riempirlo e così spesso sta cosa della vacanza finisce per essere una fregatura.
Un  vuoto a perdere, insomma.

 

Anche perché riempirsi di cose interessanti e utili da fare, che non lascino la sensazione di aver buttato la stagione più promettente della propria esistenza, può rivelarsi finanche più difficile che liberarsi dal carico anestetico dei propri impegni.

 

Roba che per riprendersi dalla fatica poi serve una vacanza.

 
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Prove e preparativi. Ovvero la beata sconsideratezza di chi ha il tempo dalla sua

Post n°443 pubblicato il 11 Agosto 2016 da viburnorosso

Le ragazze da cui sono ospite si svegliano tardi la mattina e restano aggrappate al dormiveglia, nonostante la luce che inonda il divano letto e il rumore di tazze e colazione.
Si alzano al profumo della baguette nel forno.
Affogano cereali al miele dentro a grandi tazze di latte tiepido e spalmano abbondati strati di burro sul pane.
Senza fretta, con l’oziosa indulgenza di chi ha ancora il tempo tutto dalla sua parte.
Poi si buttano sul divano a leggere o a mettersi lo smalto.
Di smalti ne hanno uno per ogni turbamento. Alcuni sono così belli che vorrei avere 16 anni e ancora tante estati scalza per provarli tutti: smalti e relativi turbamenti.
Invece ultimamente troppo spesso ho indossato un grigio umore storto, che si stende in un attimo e si leva a fatica.

Quando visitiamo un posto nuovo, in fondo al viale le ragazze vedono la panchina su cui posarsi, io invece vedo una svolta e un altro viale da percorrere.
Fa caldo, che proseguiamo a fare, dicono, tanto non c’è null’altro da vedere.
Oppure: ci torniamo domani.
Ma io ho imparato che domani quasi mai arriva il giorno dopo, perciò vado a vedere che non ci sia davvero nulla da vedere.

Le ragazze fanno un sacco di prove prima di uscire: si vestono, si cambiano e poi si cambiano di nuovo. Io ho messo in valigia tre vestiti e un costume, e ho dimenticato le infradito. Ai preparativi oramai preferisco la festa, e poi sono anche abbastanza convinta che l’abbinamento giusto non esista, però mi intenerisce l'ingenua ostinazione che ci mettono nel ricercarlo. 

Sono le consapevolezze a fare la differenza più grande. Non il numero di smalti o di vestiti in valigia. E neanche il fatto che loro possiedano una piastra per capelli ciascuna, mentre io mi sia rassegnata ad un'esistenza spettinata.
Il fatto è che io ho capito una cosa che loro ancora non sanno, e cioè che il tempo è un bene di consumo, e che sia ad usarlo male che a non usarlo, si consuma comunque.
Perciò tanto vale usarlo bene.

Comunque qualche prova la faccio ancora anche io.
Per esempio ho scoperto che i cereali al miele se li sgranocchi come patatine dal sacchetto sono anche più buoni.

 
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