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Il Sole di Stagno - Romanzo

 

Il Sole di Stagno - Vincenzo Aiello - con-fine ed. - Bologna, 2006

C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.

Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri) 

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Messaggi di Ottobre 2014

 

"Alatriste ed il Sud"

Post n°1179 pubblicato il 24 Ottobre 2014 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

Continua il rapporto privilegiato tra Napoli e lo scrittore Arturo Pérez-Reverte che sarà a Sorrento il 25 ottobre alle ore 18 all’Hotel Excelsior Vittoria con “Il tango della vecchia guardia (Rizzoli)” nella rassegna curata da Angelo Cannavacciuolo “Parole in viaggio” legata ai viaggiatori del Grand Tour. Come è noto l’ultimo libro dello scrittore è ambientato anche nella Sorrento del 1966 e Pèrez-Reverte e Cannavacciuolo parleranno anche del Sud, inteso nel senso interiore e non solo geografico. Dobbiamo all’ex direttore dell’Istituto Cervantes partenopeo, Vicente Quirante Rives, la frequentazione di scrittori iberici come Pérez-Reverte con la nostra città che è stata anche la cornice in cui fu ambientata parte della trama di “Corsari di Levante (Marco Tropea)” uno dei suoi testi dedicati alla saga del Capitano Alatriste. Pèrez-Reverte è nato a Cartagena, in Spagna, nel 1951. È stato inviato di guerra per giornali, radio e televisione fino al 1994, anno in cui ha deciso di dedicarsi alla letteratura. Autore di grande successo, i suoi romanzi sono stati tradotti in 29 lingue e hanno avuto numerosi adattamenti cinematografici. Ha ricevuto il Premio per la letteratura europea Jean Monnet (1997) e il Prix Méditerranée Étranger assegnato dall'Académie Goncourt (2001). Nel 1998 è stato nominato Cavaliere dell'Ordine delle Arti e delle Lettere di Francia e dal 2003 è membro della Real Academia Española, la più alta istituzione spagnola per la lingua e la letteratura. Tra i suoi romanzi, pubblicati in Italia da Marzo Tropea editore, ricordiamo Il pittore di battaglie (vincitore nel 2008 del premio internazionale Vallombrosa Gegor von Rezzori per la miglior opera di narrativa straniera), Il club Dumas, La pelle del tamburo, La tavola fiamminga, Il maestro di scherma, Territorio comanche, La carta sferica, L'ombra dell'aquila, La regina del Sud, Una questione d'onore, L'ussaro. Della serie del Capitano Alatriste, ciclo da cui è stato tratto il film Il destino di un guerriero con Viggo Mortensen, sono usciti Capitano Alatriste, Purezza di sangue, Il sole di Breda e L'oro del re, Il cavaliere dal farsetto giallo (2008). Per info: http://www.capitanalatriste.com/index.htm .

Vincenzo Aiello

 
 
 

"Lo scetticismo della ragione conduce al vero"

Post n°1178 pubblicato il 17 Ottobre 2014 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

In questo tempo in cui il 'Leccafondi' protempore si chiama Matteo Renzi, con il suo autistico narcisismo, ricordare per immagini - quelle de il film, da ieri al cinema, "Il giovane favoloso"; con la regia precisa di Mario Martone ed un fisico Elio Germano - la vita ed i versi di Giacomo Leopardi, produce nell'animo gratitudine per questo grande italiano. Ecco un esempio di vita per i giovani: un uomo di lettere che aveva fatto del suo grande bagaglio di letture, un trampolino per raggiungere - anche, ma non solo nei suoi versi - una visione del Mondo che metteva in testa a tutto la Ragione, che cercava di dare senso all'indifferenza della Natura. Amava Leopardi -  e continuò ad amare - nonostante la "barbara malinconia" lo tormentasse, spiritualmente e fisicamente. Troppo grande per trovare in quel tempo - in tutti i tempi? - interlocutori che lo contraddicessero su temi di fatto. Amava anche la gente minima Leopardi, voleva sedersi con loro a parlare di giuochi popolari ed a mangiare gelati. Spero che molti vadano a vedere il film di Martone perché così capiranno che molte espressioni che usano, anche nel linguaggio comune, le aveva inventate Leopardi. Il padre Monaldo - che Giacomo amava con tutte le gocce del suo sangue - voleva farne un prete: ringraziando Dio non ci riuscì: l'Italia avrebbe perso una delle poche valute forti che possiamo mettere sullo scacchiere di un debito pubblico sempre più corrotto ed insano.

Vincenzo Aiello   

 
 
 

"Il cordone spezzato"

Post n°1177 pubblicato il 15 Ottobre 2014 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

Domenica 19 ottobre Piano di Sorrento incontrerà Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto all’alba del 25 giugno dopo essere stato ferito a colpi di pistola a Roma prima della finale di Coppa Italia tra la squadra partenopea e la Fiorentina. L’incontro pubblico, organizzato dal Comune di Piano di Sorrento e dall’associazione turistica Pro loco locale, si svolgerà alle 18.30 presso il centro culturale comunale di Via delle Rose e sarà moderato da Gianluigi Trapani della testata online “il Napolista”. La Leardi definita “mamma coraggio” dai media nazionali per il messaggio che, nonostante il dolore per la perdita del figlio, intende portare avanti ha dichiarato:. «Sono stati cinquanta giorni di calvario in cui ho visto mio figlio rinascere e morire». Una vicenda iniziata il 3 maggio scorso e oggi non ancora conclusa davanti alla giustizia e all’opinione pubblica, un arco temporale relativamente breve in cui è nata anche l’associazione vittime violenza sportiva “Ciro Vive”. «Non si può morire per una partita di calcio - commenta il Presidente della Pro Loco Marco D’Esposito - qualsiasi siano le motivazioni. Quando ciò succede, l’unico vero e legittimo grido di disaccordo e di ribellione è il confronto, nella convinzione che la violenza non è mai una soluzione, solo un aggravante. Questo è ciò che vogliamo trasmettere con l’incontro dedicato a Ciro Esposito e attraverso la testimonianza della mamma Antonella Leardi».

Vincenzo Aiello

 
 
 

Ammore

Post n°1176 pubblicato il 13 Ottobre 2014 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

Avevamo conosciuto lo scrittore Pasquale Ferro nel 2005 quando diede alle stampe per i tipi de l’Ancora del Mediterraneo “Mercanti di anime e di usura” che ci aveva colpito per la lingua e per la passione narrativa. Ora Ferro si ripropone con “Macedonia e Valentina (pagg. 112, euro 1°; Il mondodisuk)” ed al centro di questo che è uno strano meedly narrativo tra un racconto ed un testo teatrale c’è ancora un altro tema forte: quello dell’amore tra donne. Dopo una prefazione sentita della Annamaria Ackermann, Ferro sviscera l’argomento narrando della storia d’amore tormentata tra Macedonia, una carcerata per lesioni contro un suo fratello, che cercava di violentarla, e Valentina una suora che presta servizio nel carcere femminile di Pozzuoli. L’amore tormentato – Macedonia ha già un’amante che l’aspetta fuori le mura – dopo tutta una serie di peripezie, rifiuti, abbandoni dell’amante, si realizza in una strana comunità alla Malaussène: con le due amanti che si reincontrano in un paesino della provincia dopo che Macedonia ha sposato per compassione Armando il Battilocchio. Ferro riesce a coniugare il dialetto del testo con un italiano privo di inflessioni ed il costrutto che ne deriva regge alla prova della lettura. In appendice, poi, alla fine del racconto l’autore pone a sintesi del racconto una pièce teatrale che fotografa una delle scene madri del testo.

Vincenzo Aiello

 
 
 
 
 

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