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Il Sole di Stagno - Romanzo

 

Il Sole di Stagno - Vincenzo Aiello - con-fine ed. - Bologna, 2006

C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.

Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri) 

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Messaggi di Novembre 2015

 

"La carezza materna di una giornata di aprile"

Post n°1227 pubblicato il 24 Novembre 2015 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

 

Si sente la provenienza lirica - che ha caratterizzato la sua prima impronta pubblicistica - dell’autrice carottese, la 46enne Imma Pontecorvo, nel suo esordio narrativo “In un mare di emozioni (pagg. 111, euro 12; Schena edizioni)”. Già dai primi capoversi si avverte l’ambiente favolistico che caratterizza la storia di amicizia e di amore che è il fulcro della prosa: Ginevra è una ragazza con la testa piena di sogni ed il prestito di un temperamatite è l’espediente - in piena lezione universitaria alla Facoltà di Chimica - che le fa conoscere Stefano “una persona dai modi garbati e dai pensieri diversi”. Inizia una storia d’amore che poi confluisce con l’allargamento della conoscenza alle amiche Zahira ed Isabella in una posse amicale che affronta l’irta quotidianità in modo dolce. Sottesa – ma mai nominata – la Napoli dell’Università che viene vissuta su una panchina eletta a locus amicorum davanti ad un mare che miscidia emozioni, pensieri, sogni e soluzioni da trovare. La storia va avanti con il dispiegamento dei caratteri dei personaggi e dei loro fantasmi nati soprattutto nell’infanzia: Isabella che ne ha avuta una fatta di apparenze ed anafettività; Zahira che deve scontrarsi con un padre-padrone insensibile alla sua crescita responsabile. La Pontecorvo asseconda in un’atmosfera forse un po’ troppo sognante – come un vuoto pneumatico sospeso – le loro epifanie con un occhio all’amore e soprattutto alle capacità taumaturgiche dell’amicizia. La lingua è semplice perché figlia dei sogni: la realtà narrativa autentica che ne discende sembra un po’ troppo figlia di esperienze poco vissute e molto oniricamente introiettate. Ma tant’è questi sono i tempi che viviamo ed un po’ di favola può darci sostentamento in una realtà sempre più figlia dell’orrore e del libero commercio internazionale.

Vincenzo Aiello

 

 
 
 

"L'urlo della vita"

Post n°1226 pubblicato il 11 Novembre 2015 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

 

E’ un vero scandalo che per riuscire a vedere “Non essere cattivo” il film postumo del defunto regista Claudio Caligari bisogna operare gimkane tra ricerche in Internet ed orari impossibili: ma questa è l’Italia del cinema dove le grandi sale – mentre quelle piccole chiudono - scelgono l’odierno che non dà nulla, alla qualità che fa pensare e dà vita . Al di là della candidatura all’Oscar -  il film – prodotto e terminato dall’ottimo intellettuale-attore Valerio Mastandrea - già dai primi fotogrammi entra nella realtà – Ostia 1995 – come un bisturi nella ferita. Due ragazzi Cesare (Luca Marinelli) e Vittorio (Alessandro Borghi) sono fratelli siamesi nel vuoto spinto di un lungomare mai estivo – “non guardare troppo il mare che pensi troppo” - tra puncicature di siringhe malate di spade e riconcorse alle piotte. Droga, spaccio: divertimenti che non divertono figli della noia insopportabile perché figlia di dolori privati. Vittorio sembra non avere nessuno, Cesare ha una madre stanca che accudisce Deborah la figlia della sorella drammaticamente scomparsa. Cosa porta questa cognizione del dolore? Al nulla perché ad Ostia nel sottoproletariato - senza neanche figli, né lavoro - non si riesce a vedere al di là del proprio naso e si preferisce l’ottundimento chimico. La forza della vita ha la faccia di Viviana – Silvia D’Amico - giovane  ragazza-madre senza marito che ha pochi soldi –“ma sentiamo molte cose” – che cerca di fare cambiare direzione a Vittorio, facendolo lavorare. Vittorio in questa proprietà transitiva del possesso amoroso cercherà di farla cambiare a Vittorio che ha il suo sogno in Linda (Roberta Mattei) la ex di Vittorio. Nessun finale glorioso, ma una vita che nonostante i responsi precari e finali urla di vivere: non essere cattivo...

 

Vincenzo Aiello     

 

 
 
 

"Film d'essai a 4 euro"

Post n°1225 pubblicato il 08 Novembre 2015 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

 

In attesa della nuova edizione dello storico cineforum Movieclub organizzato nella storica sala del “Supercinema” di Corso Vittorio Emanuele a Castellammare di Stabia da Natale Montillo discendente del noto cineasta autore di tanti film apripista del grande cinema d’autore, lunedì 9 novembre il cinema d’essai sarà nelle sale del multisala “Stabia hall” – Via Regina Margherita - gestita, tra gli altri, da Francesco Caracciolo giovane discendente della schiatta artistica che portò a Napoli all’Empire il primo multisala al Sud. Si inizia lunedì - orari 17.15 – 19.30 – 21.45; a 4 euro – con “Per amor vostro” una storia familiare e di usura, l’esordio alla regia per il napoletano Giuseppe M. Gaudino con Massimiliano Gallo, Adriano Giannini e con una splendida interpretazione di Valeria Golino che gli è valsa la Coppa Volpi all’ultima rassegna veneziana. Lunedì 16 novembre di scena la commedia “Dove eravamo rimasti” con la regia di Jonathan Demme, e con Meryl Streep, Sebastian Stan, Kevin Kline, Mamie Gummer, Ben Platt, Rick Springfield, Charlotte Rae, Audra McDonald, Carmen Carrera. Il 23 novembre sarà la volta di “Io e lei” il secondo titolo della regista Maria Sole Tognazzi dopo “Io viaggio da sola” una commedia raffinata e brillante con al centro la vicenda amorosa di due donne – interpretate da Margherita Buy e Sabrina Ferilli - : in realtà un film sull’amore coniugale tout-court. Lunedì 30 novembre il drammatico “Woman in gold” con la regia di Simon Curtis con Ryan Reynolds, Helen Mirren, Katie Holmes, Tatiana Maslany, Max Irons, una storia di restituzione di valori trafugati ai tempi del nazismo. Il 14 dicembre chiusura con l’ottimo “Il sopravvissuto – The Martian“ l’ennesima saga di fantascienza di Ridley Scott con un Matt Damon da Oscar. Per info: te. 081 87035; email:cinema@stabiahall.it .

Vincenzo Aiello

 

 
 
 

"La pena inadatta che colpisce persone"

Post n°1224 pubblicato il 05 Novembre 2015 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

La nuova libreria “Mooks Mondadori Bookstore” – di Piazza Vanvitelli si sta affermando come luogo per eventi in un clima di dialogo con  librai giovani che vengono da precedenti  esperienze Fnac e Guida Merliani e che hanno investito su loro stessi. Oggi – 6 novembre alle ore 18 - ­ sarà nello spazio eventi il napoletano Carlo Brunetti un direttore di carcere che primo esempio in Italia scrive il suo primo romanzo  "Thule. Il segno del comando (Rogiosi)", un giallo storico dalle tinte noir ambientato nel carcere di Regina Coeli nella Roma del 1970, dove i protagonisti sono il direttore, gli agenti, gli operatori  dei detenuti stessi. Brunetti era conosciuto nella pubblicistica di genere come formatore e studioso di diritto e con questo romanzo fortemente autobiografico -  al di là del filtro cronologico -  ribadisce nel corpo di una fiction che narra di un pestaggio e di un omocidio-suicido, le sue convinzioni su una diversa forma di pena per colpire i delitti. Questo romanzo che appare come uno “Stone” italiano sicuramente senza un rapporto Robert De Niro-Edward Norton riporta alla realtà anche la celebre distinzione di Sofri “reclusi fuori, reclusi dentro "Le prigioni degli altri, (Sellerio, 1993)”.  Con l'autore interverranno: Claudio FloresGiuseppe Ferraro e Massimo Maiolino che leggerà alcuni brani tratti dal libro. Per info: 3398392952 . 

Vincenzo Aiello

 

 

 

 

 

 
 
 

"Due voci per un recital"

Post n°1223 pubblicato il 03 Novembre 2015 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

Si alza il sipario sulla terza edizione dello Stabia Teatro Festival, la kermesse ideata e diretta dal drammaturgo e pittore Luca Nasuto in collaborazione con l’associazione culturale «Achille Basile. Le ali della lettura», presieduta da Maria Carmen Matarazzo. Sarà la musica a siglare l’incipit del cartellone teatrale, l’apertura del festival è affidata infatti a Un recital con voce e pianoforte, con la cantante Anna Spagnuolo ed il maestro SalvatoreTorregrossa. L’appuntamento è per il 4 novembre alle 18.30 al MuDiSS (Museo Diocesano Sorrentino Stabiese, Piazza Giovanni XXIII). Un recital con voce e pianoforte è un viaggio tra brani che si adattano particolarmente alla duttilità vocale dell’interprete Anna Spagnuolo ea al cotè musicale del polistrumentista Salvatore Torregrossa. Un percorso eterogeneo che abbraccia sia forme popolari aderenti al nostro territorio sia espressioni musicali geograficamente più distanti, spaziando tra musica italiana e internazionale ora con accenti melodici, ora contigui a ritmi jazz e blues. 

Vincenzo Aiello

 

 
 
 
 
 

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