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Il Sole di Stagno - Romanzo

 

Il Sole di Stagno - Vincenzo Aiello - con-fine ed. - Bologna, 2006

C'è qualcosa che accomuna questo racconto di Aiello al grandioso romanzo di Walter Siti, Troppi paradisi. Così lontani e tra di loro diversi, entrambi si sono proposti di tematizzare il tempo, fissandolo alla svolta del secolo e del millennio. Per narrare come storia la contemporaneità e la propria stessa esperienza, senza consegnarsi all'autobiografia, bisogna scegliere una lingua e giova inoltre (secondo me) una cornice esplicita di referenti cronologici. Che annunci subito il carattere del testo, di selettiva ricostruzione. Distante dal testo soggettivo della semplice memoria. È il problema che Aiello, nella sua prova d'esordio, ha in parte eluso, affidandosi ai soli dati interni. Quanto alla lingua invece, o meglio alla voce di scrittore, ha usato felicemente, la sua, che nella nuova generazione è una delle più personali.

Lidia De Federicis (L'Indice dei Libri) 

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Il Bamboccione - Romanzo

 

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Messaggi di Novembre 2015

 

"Colore, segno, emozioni, linee e tecniche nello Schiaccianoci dell'infanzia"

Post n°1222 pubblicato il 02 Novembre 2015 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

 

Inizia domani 3 novembre presso i locali del Tennis club Vomero in Via Rossini - fino al 10 maggio 2016; tutti i martedì dalle 18 alle 20 -“L’immagine parlante” , un percorso della docente ed artista Iole Cilento, di conoscenza per tutti quelli che amano l'arte e vogliono scoprire o affinare le proprie capacità espressive, usando colore e segno per contattare le emozioni e acquisire consapevolezza, stile e tecniche personali. Si potrà imparare a dare forma alle proprie visioni scoprendo i segreti del disegno automatico e dei sette contrasti di colore, le tecniche pittoriche e digitali, ma soprattutto imparando ad ascoltare le storie e i nostri sensi. Il tutto organizzato in tre bimestri: 3 nov-22 dic “Lo schiaccianoci” , sogni, giocattoli e ricordi di infanzia: come si nutre la propria immaginazione e cosa sanno le mani che la testa non sa; 12 gen-15 mar “Dr Jekill e mr. Hyde” , il corpo, l'ombra e la trasformazione, l'anatomia dell'anima e il linguaggio della luce; 22 mar-10 mag “Il maestro e Margherita” , demoni, donne e animali magici, forme e colori del surreale, ciò che l'occhio svela al cuore. Eppoi per i soli iscritti al corso cinque incontri domenicali con l’arte: visite-laboratorio nei luoghi d'arte in Città. Per info: iole.cilento@gmail.com, 081.18964280 - 349.7879678. Vincenzo Aiello

 
 
 

"L'uomo è il denaro (Alceo, lirico greco)"

Post n°1221 pubblicato il 02 Novembre 2015 da VincenzoAiello68
 
Foto di VincenzoAiello68

 

Era da tempo che mi ero messo in memoria hard che avrei dovuto vedermi Il contratto di Eduardo che è una di quelle commedie poco rappresentate, chissà perché… L’occasione l’ha data il Piccolo Bellini che negli ultimi giorni di ottobre fino al 1 novembre ha messo in cartellone questi tre atti scritti da Eduardo nel 1967 ed ambientati a Massalubrense in piena terra greca delle sirene. Claudio Di Palma ed il suo gruppo storico si sono dimostrati all’altezza, con gli allestimenti scenografici e con consumata arte attoriale, di questo teatrino di corte: con pochi mezzi e solo con il conforto di tanti attori interscambiabili nei ruoli hanno portato a termine l’intrapresa con una recitazione che ha retto senza farsi influenzare dagli streaming del Nostro che girano in Rete. L’importanza de Il contratto in una terra come quella partenopea dove la lingua e la musica la fanno da padrone è data a mio giudizio dall’essere un tassello universale di quella "lunga marcia del denaro" di Ceronetti di cui spesso parliamo. Geronta Sebezio è un benefattore che si staglia come una figura ieratica e cristologica nel panorama locale: i giornalisti lo assediano perché fa risuscitare i morti in forza di un contratto morale, che però statuisce solo con i puri di cuore. Dopo cinque giorni dalla dipartita del contraente positivo il G.S. appare sulla scena e – senza corrispettivo monetario - fa resuscitare il finto de cuius: almeno così sembrano suggerire i vari ex voto dei beneficati . Questo il primo atto. Il secondo narra proprio di un intervento concreto operato da G.S. per la morte di un facoltoso proprietario terriero, ex contadino e costruttore Gaetano di Monticchio. Già qui si avverte l’ambiguità del gioco soterico del Sebezio. Nel terzo atto il disvelamento dell’imbroglio giuridico-umano: G.S. si fa beffe di quella catena d’amore che unisce i viventi nei comuni interessi ed architetta la truffa con la complicità di ufficiali pubblici e con il sostegno determinante dei loschi figuri del presepio locale. In ultima analisi qui c’è un Eduardo che abbandona la sua Napoli del dopoguerra e in uno scenario falsamente localistico s’interroga su quello che noi tutti eravamo già diventati: attori di un postmoderno homo homini lupus in salsa spread. Un Eduardo quindi europeo ed odierno. Anticipatore di quell’ottusità degli animi che in questi tempi – post brothers Lehman – stiamo vivendo.

 

Vincenzo Aiello   

 

“Il contratto” conClaudio Di Palma, Anna Carla Broegg, Andrea de Goyzueta, Giovanni Del Monte, Francesca De Nicolais, Carmine Paternoster, Fabio Rossi. regia Pino Carbone. Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con l'Asilo ex asilo filangieri.it, Tourbillon Teatro e o.n.g. Teatri e con la XXXIV edizione Festival Benevento Città Spettacolo

 

 
 
 
 
 

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