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A proposito del 15 ottobre...

Post n°498 pubblicato il 17 Ottobre 2011 da VoceProletaria

A proposito del 15 ottobre...

di Giovanni Iozzoli, delegato rsu Fiom,  16.10.2011

Comunque la si voglia vedere, la giornata del 15 ottobre segna un punto di svolta, nella storia dei movimenti in Italia.
Si può pensare quello che si vuole del suo epilogo – provocazioni, giusta rabbia, eroi o teppisti – ma il corteo diviso, sfrangiato e sostanzialmente disperso, è il segno di un grande e pesante vuoto politico.
Più che degli “scontri”, è di quel vuoto, che ci dobbiamo preoccupare.
Si fa presto a dire che quella piazza è “irrapresentabile”. Tutte le piazze, sostanzialmente, lo sono. Ma se la piazza resta “irrapresentabile”, il primo che arriva la “rappresenta di fatto” - fosse pure con un po' di macchine bruciate.
Quella piazza ha un grande bisogno di soggettività politica e di organizzazione, non di retorica sull'irrapresentabilità. Oggi, subito, dal 16 ottobre, c'è bisogno di una coraggiosa accelerazione nella direzione indicata dall'assemblea del primo ottobre all'Ambra Jovinelli: si costituisca uno spazio politico pubblico, di classe, sulle base delle poche e semplici parole d'ordine anticapitalistiche già acquisite da dibattito.
Sarà coalizione, alleanza, polo – sui dispositivi e le denominazioni la discussione è già avviata. Ma serve subito l'emersione, la visibilità, la bandiera alzata, di una nuova soggettività che in questo paese manca: quella che non ha paura di rappresentare “l'irrapresentabile” di quella piazza.
Alle volte, dentro certi passaggi, è necessario forzare l'orizzonte e assumersi la responsabilità dell'anticipazione. In mezzo ai fumi dei lacrimogeni – sparati nel nostro vuoto - dobbiamo intravedere il profilo di un nuovo progetto di classe per il ventunesimo secolo.
Torniamo nei nostri territori, non a piangerci addosso o a pontificare: ma a dire alle lavoratrici, ai lavoratori, ai giovani e ai precari, che il primo ottobre è nato qualcosa di importante e che il loro protagonismo e la loro indignazione, non dovranno più aspettare, per esprimersi, le infide “giornate-evento”, perchè sta maturando, finalmente, la loro nuova rappresentanza politica.
 

 
 
 
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