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8 Marzo, giornata internazionale di lotta delle donne.

Post n°266 pubblicato il 06 Marzo 2011 da VoceProletaria

Una festa per le Donne?
8 Marzo,  giornata di lotta!

di UdB,  08.03.2007 

   Le origini della festa dell’8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.
   Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che nei primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica. 
   Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell’8 marzo assunse un’importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.
   Ai giorni nostri la “festa” della donna è molto attesa, le associazioni di donne organizzano manifestazioni e convegni sull'argomento, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che pesano ancora oggi sulla condizione della donna, ma è attesa anche dai fiorai che in quel giorno vendono una grande quantità di mazzettini di mimose, divenute il simbolo di questa giornata, a prezzi esorbitanti, e dai ristoratori che vedranno i loro locali affollati, e che magari non sanno cosa è accaduto l'8 marzo del 1908, ma sanno benissimo che il loro volume di affari trarrà innegabile vantaggio dai “festeggiamenti” della ricorrenza.
   La donna, anche nel “civile” ed opulento occidente, lungi dall’aver conquistato la parità con l’uomo, è ancora mercificata e utilizzata come oggetto. Sappiamo che nelle città del nostro Paese, così “libero” e “democratico”, sono state scoperte ragazze e bambine ridotte a lavorare in semi-schiavitù oltre 12 ore al giorno per pochi euro. Queste tragedie convivono con il consumismo più sfrenato, ottenuto con lo sfruttamento atroce dei popoli del cosiddetto Terzo Mondo, dove, per permettere il nostro consumismo muoiono 40.000 bambini al giorno per fame; dove la nascita di una femmina è vista come una disgrazia per le misere famiglie che hanno bisogno di figli maschi, robusti, per produrre il nostro consumismo.

Altro che festa: questa è l’intollerabile beffa che si aggiunge all’iniquità.
8 MARZO, GIORNATA DI LOTTA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

 
 
 
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