Creato da: blobbino2005 il 29/12/2005
Il fischiettista è molto utile per la comunità. Mi chiamo Giovanni Maria TAMPONI, sono un collaudato whistleblower e sottolineo l'importanza di creare un ambiente che non impedisca ai fischiettisti di fare il loro dovere (morale) cioè quello di denunciare strani comportamenti sbagliati all'interno della propria Azienda (ci saremmo risparmiati una figuraccia internazionale con i casi di Parmalat, Cirio, Banca d'Italia etc.:) e soprattutto come nel caso del sottoscritto, licenziato illegittimamente per ben due volte dagli amministratori di una Pubblica Amministrazione (CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA) solo per aver denunciato una truffa a danno degli utenti dell' Ufficio BREVETTI & MARCHI. Grazie al cielo ne sono uscito recentemente vittorioso (dopo dieci lunghi anni) è sono stato gratificato dai dirigenti camerali corrotti con un congruo risarcimento dei danni morali, retribuzioni arretrate comprese. Loro sono stati semplicemente puniti con una censura verbale seguita da un trasferimento d'Ufficio presso altra Area. Non ho potuto fare altro che denunciarli alla Magistratura contabile. Il BLOG è dedicato al mio amico Gian Paolo POGGI, ex Direttore di un' Azienda della CCIAA di Roma. Questo coraggioso "Whistleblower", recentemente scomparso, aveva denunciato delle gravi irregolarità e quindi licenziato illegittimamente durante un periodo di malattia (tumore al pancreas). L'impunità in Italia è uno STATUS SYMBOL.

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Post N° 3139

Post n°3139 pubblicato il 09 Dicembre 2008 da blobbino2005

Inquinamento:

cromo cancerogeno

nell’acqua potabile.

Stefano Salvi, in seguito alla segnalazione della dottoressa Patrizia Siliprandi, denuncia la situazione di preoccupante inquinamento che si è venuta a creare nel paese di Treviglio, in provincia di Bergamo.

“Nel 2001 a Ciserano, un centro a Nord di Treviglio in provincia di Bergamo, in una fabbrica galvanica, che produce cromature, quindi utilizza cromo – denuncia Stefano Salvi - si verifica una perdita che contamina anche la falda acquifera. Il problema si presenta in tutta la sua gravità in particolar modo nel comune di Treviglio.

L’allarme è stato dato, ma nessuna Amministrazione comunale ha affrontato e risolto il problema: l’acqua potabile è inquinata da cromo esavalente, un potente cancerogeno.

Da parecchi anni la dottoressa Patrizia Siliprandi chiedeva una bolletta trasparente, così da poter avere il quadro preciso della composizione chimico-organolettica dell’acqua potabile.

Quest’anno finalmente è riuscita ad ottenere una sorta di analisi espressa però in maniera ambigua: senza la specifica del cromo (totale e esavalente) il livello dello stesso superava comunque il limite consentito dalla legge.

Facciamo un passo indietro.L’Istituto Mondiale di Sanità e anche la legge prevedono alla falda un massimo di 5 microgrammi di cromo esavalente (quello cancerogeno) e un massimo di 50 microgrammi di cromo trivalente (benefico).

Quando la dottoressa Patrizia Siliprandi ha fatto notare al comune di Treviglio che i livelli di cromo esavalente presenti nell’acqua potabile superavano i 20/25 microgrammi, l’amministrazione ha risposto che il massimo consentito era di 50 microgrammi.

Non è affatto così. Alla falda sono consentiti 5 microgrammi, ma al rubinetto non è concesso neanche un microgrammo.

Per cui l’acqua che bevono i trevigliesi è altamente cancerogena.

La falda deve essere bonificata, non si può attingere l’acqua potabile per i cittadini. Ma non soltanto.

Ciò comporta che la catena alimentare viene compromessa. I prati, le verdure, tutto quello che viene irrigato con quest’acqua è cancerogeno, il pane stesso che viene impastato con quest’acqua, gli animali che sono allevati con quest’acqua.

La bollitura non serve a nulla, così come i filtri che vengono posizionati nell’acquedotto. I trevigliesi stanno bevendo quest’acqua da otto anni e la previsione è che la berranno per altri otto anni.

Quindi, tutti gli animali e le persone, in particolare, sono a rischio di cancro.

Il cromo si deposita sui reni e sul fegato ed è citotossico, cioè addirittura si trasmette nel Dna. E rende anche infertili.

Se un trevigliese venisse contagiato dal cromo potrebbe quindi succedere che i figli, anche se nascessero in un’altra parte del mondo, potrebbero ereditare l’effetto cancerogeno del cromo dal padre.

Il sindaco è a conoscenza della cosa da anni.

Quando non era sindaco manifestava un’estrema preoccupazione. Ora non più.

Lei ha fatto fare delle analisi da un laboratorio privato. Che esito hanno avuto? Che su nove pozzi otto sono inquinati. Uno in maniera particolare. Il cromo ammonta a 25 cioè 5 volte più del consentito.

E’ ora di finirla con questo schifo.

La cittadinanza trevigliese non può subire passivamente il Consiglio comunale e il sindaco.

 
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