Mio caro,
quanti anni sono passati da quando ci sposammo?
..Molti, vero?!..Ma per me, sembrano pochi, pochi mesi, quasi.
Giornibelli, dove tutto sembrava ci arridesse..il sole alto nel cielosplendeva su di noi, invidiandoci la nostra luminosità, che solo conuno sguardo reciproco, ci accendeva..facendoci splendere come due goccedi rugiada sotto i suoi raggi.
Giorni in cui il dolore da superare era talmente forte che, fino la morte a momenti era preferibile..
Eppure sempre assieme, sempre mano nella mano, attraverso le stagioni della vita.
Ricordoil nostro primo incontro..così giovani, belli e pieni d’ideali, e ,come tutti i giovani, ci sentivamo forti ed immortali…..degli Dei.
Cipresentarono, i nostri occhi s’incontrarono per la prima volta, es’incatenarono per sempre, le mani, nel presentarci, non si decidevanopiu’ a lasciarsi, ci volle l’intervento di un amico, che ridendo, cisveglio’ dal nostro incantesimo: fu’ il classico colpo di fulmine!
Gliamici…ohh.. da quel momento solo sgradita compagnia quasi, perchéquando eravamo assieme, avevamo tutto il mondo con noi, per noi..
Cisiamo sposati quasi subito, tutti pensavano che non era possibile, cosìgiovani, che potesse durare, noi sorridevamo pieni di fiducia neldomani, ignari di quello che poteva essere il futuro.
Ora..oggi,che l’ultimo dei nostri tre figli si è sposato, e siamo di nuovosoli..sento il bisogno di scriverti queste poche righe.
Tiguardavo nella Basilica, durante la funzione, e vidi sul tuo voltostanco la soddisfazione di aver portato all’altare anche il “cucciolo”di famiglia, notai le rughe profonde che segnavano la tua fronte, ogniruga, parlava di dure ore di lavoro per mantenere la famiglia, non peril necessario..ma spesso per il superfluo.
Ti avrei baciato ogni segno, ogni ruga, con piccoli baci pieni d’amore, di gratitudine, per averci amato così tanto.
Vidile tue mani, un tempo lisce e forti, ora avvizzite e rugose, e sorrisi,ricordando i tuoi dispetti, le tue mani che mi tiravano la treccia,quando nacque la nostra prima figlia, ed io la cullavo, le tue mani chemi sollevavano in alto, come una bambina…. quelle mani che mistringevano al cuore quando, stanca ed avvilita cercavo conforto in te.
Tiamo oggi piu’ del giorno che, davanti a Dio, ti giurai eterna fedeltà,mille volte piu’ oggi che siamo uniti da tanti ricordi e tantecomplicità che solo una coppia che si ama veramente, sa cosa vuol dire.
Ituoi capelli neri come l’ala di un corvo ora..dove sono? Vedevo pochicapelli bianchi e radi, e pensai allora, è bello amarsi ancora, edividere la vecchiaia assieme, non piu’ bellezza esteriore, ma tantasaggezza e serenità nei nostri cuori.
Grazie di amarmi ancora comeil primo giorno, grazie della vita che abbiamo avuto assieme, tichiederai il perché di questa lettera, ecco volevo dirti questo:
amore mio, oggi, in Chiesa, ti ho sposato di nuovo...nel mio cuore!
Tua per sempre,
Inviato da: Wienna
il 19/03/2013 alle 11:46
Inviato da: Lucien.Chardon
il 15/03/2013 alle 23:28