Creato da zodiaco.bar il 20/01/2010

ZODIACO LOUNGE BAR

IL PRIMO SALONE DEL GUSTO A PIANCASTAGNAIO

 

 

Il Te' un mondo di salute

Post n°10 pubblicato il 11 Aprile 2010 da zodiaco.bar
 

Le proprietà salutari del tè

Al tè, fin dalla sua scoperta, sono state attribuite molte proprietà medicinali, dimostrate anche dalla ricerca medica. Il tè è un prodotto completamente naturale e, se preso senza latte o zucchero, è praticamente privo di calorie.

Tè e ricerca sul cancro

Il consumo di tè verde e nero contribuisce a ridurre i rischi di cancro, prevenendo la formazione di cellule cancerogene: è stato riscontrato, infatti, come, nei paesi con alto consumo di tè procapite come Cina e Giappone, sia bassa la percentuale di ammalati di cancro, soprattutto quello al polmone. I benefici anti-cancro sono legati alla presenza nel tè dei polifenoli che sono in maggiore concentrazione nel tè verde (30-40%) rispetto al tè nero (3-10%).

molecola EGCG (epigallocatechine-gallato)Tè e leucemia

Alcuni test portati avanti nella clinica Mayo in Minnesota, hanno dimostrato che l’assunzione di tè verde aiuta a combattere la leucemia: su quattro pazienti sottoposti a una cura a base di tè verde, tre hanno mostrato evidenti segni di miglioramento. La leucemia è un cancro del sangue che determina una crescita anormale dei globuli bianchi che vanno a rimpiazzare le cellule sane del sangue. Lo studio ha rivelato che un componente del tè verde conosciuto come EGCG (epigallocatechine-gallato), è stato in grado di “uccidere” le cellule cancerogene prelevate da un paziente affetto dalla malattia e messe in contatto con questo componente. Le EGCG hanno un potere antiossidante 20 volte maggiore rispetto alla Vitamina E nel proteggere i lipidi del cervello.  

Tè e colesterolo

I polifenoli presenti nel tè (in particolare le catechine) contribuiscono a inibire l’assorbimento del colesterolo nel sangue e a prevenire la formazione di grumi nel flusso sanguigno. È infatti dimostrato che il tè verde riduce i livelli di colesterolo LDL (uno dei più specifici fattori di rischio per le patologie cardiovascolari) e di trigliceridi nel sangue: può al contrario aumentare i livelli di HDL, il colesterolo “buono”, che aiuta a mantenere elastiche le pareti dei vasi sanguigni, pulite le arterie e tutto il sistema cardiovascolare e a prevenire quindi l’arteriosclerosi.

Tè e morbo di Alzheimer

I nutrienti vegetali presenti nel tè sono chiamati flavonoidi (le catechine sono un sottogruppo dei flavonoidi) e hanno funzione antiossidante: sono infatti capaci di raccogliere e disattivare i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare che possono provocare problemi cardiovascolari, tumori, cataratta, infiammazioni, artriti e anche il morbo d’Alzheimer e di Parkinson.
Nel tè verde l’ossidazione delle catechine è minima e le proprietà antiossidanti inalterate.

Tè e cuore

Una ricerca condotta in Olanda ha evidenziato che persone che assumono grandi quantità di flavonoidi corrono meno rischi di avere attacchi di cuore rispetto a coloro che ne consumano meno.
Una tazza di tè verde fornisce circa 200 mg di flavonoidi, la maggior parte dei quali vengono rilasciati nella bevanda nel primo minuto di infusione. Tempi di preparazione più brevi corrispondono al rilascio di meno flavonoidi. L’assunzione di tre tazze di tè al giorno per un periodo di due settimane fa aumentare di circa il 25% la concentrazione di flavonoidi nel sangue.
La catechina inibisce la predisposizione alla coagulazione del sangue diminuendo l’adesività delle piastrine, con un effetto simile a quello dell’aspirina.

Tè e ipertensione
I bevitori abituali di tè riducono in modo significativo il rischio di sviluppare ipertensione. Il rischio scende sensibilmente assumendo da 120 a 600 ml di tè al giorno e scende ulteriormente bevendone quantità maggiori. Studi portati avanti presso la Tohoku University School of Medicine hanno dimostrato che, bevendo tè (specialmente verde) regolarmente nel corso della giornata, la probabilità di incorrere nell’ictus dii riduce del 50%: il tè contribuisce infatti ad abbassare la pressione sanguigna.

Tè e peso

Sembra che i polifenoli contenuti nel tè siano in grado di far aumentare il tasso di adrenalina, la quale è (fra l’altro) responsabile dell’incremento della lipolisi, con conseguente consumo di lipidi (questa la proprietà per cui il tè verde viene impiegato nelle terapie dimagranti); l’effetto di ridurre i grassi nel sangue sembra dovuto anche alle saponine, che legandosi al colesterolo contenuto nei cibi gli impedisce di entrare nel flusso sanguigno.
Alcune sperimentazioni hanno dimostrato che il tè verde possiede un’azione anticellulite proprio perché limita l’assorbimento dei grassi.

Tè e igiene orale

Grazie al fluoruro in esso contenuto, il tè aiuta a rafforzare lo smalto dei denti, riducendo la formazione della placca; è anche molto utile nella prevenzione delle infiammazioni gengivali.

Tè contro le infiammazioni

I tannini esercitano un’azione antinfiammatoria nei confronti delle mucose gastro-intestinali, con effetti soprattutto nelle diarree dove all’effetto antinfiammatorio si aggiunge quello antibatterico. In Australia alcuni studiosi hanno scoperto che l’olio essenziale del tè ha proprietà miracolose, già peraltro note agli aborigeni locali. Alcuni abitanti di queste tribù erano soliti lavarsi in un lago nel quale cadevano, casualmente, alcune foglie della pianta del tè: le loro ferite guarivano rapidamente e non si infettavano.

postura di meditazioneTè e funzioni digestive

La teina favorisce la concentrazione e stimola le funzioni digestive e il metabolismo, soprattutto di reni e fegato, favorendo l’eliminazione delle sostanze nocive per l’organismo. Il tè, essendo alcalino, neutralizza e combatte l’iperacidità gastrica.  «Bere regolarmente tè verde (almeno due tazze al giorno), sarebbe una specie di elisir di giovinezza per il cervello. La bevanda di origine orientale, ormai diffusa in tutto il mondo, sembra infatti capace di allontanare anche malattie tipiche della terza età, come Alzheimer e Parkinson. A suggerire il suo utilizzo come neuroprotettore è uno studio condotto su oltre mille giapponesi con più di 70 anni di età. «Più tazze di tè si bevono, minore è la perdita delle facoltá cognitive. E nelle foglie della bevanda ci sono anche alcuni componenti che sono in grado di proteggere le cellule cerebrali dai danni tipici delle malattie neurodegenerative», commentano sull'American Journal of Clinical Nutrition i ricercatori dell'universitá di Tohoku, nel Paese del Sol Levante. offerta tazza di tè

Le conclusioni spiegherebbero le insolite percentuali, particolarmente basse, di forme di demenza senile in Giappone dove, da secoli, il tè verde è un rito oltre che una piacevole abitudine. Bastano due o più tazze di tè verde al giorno per vedere dimezzate, rispetto a chi beve solo tre tazze alla settimana, le percentuali di incidenza di problemi mentali legati all'invecchiamento. E i benefici sono evidenti “a prescindere” da altri fattori tra cui la dieta, l'esercizio fisico o il fumo.»

 
 
 

Le origini del Te....

Post n°9 pubblicato il 11 Aprile 2010 da zodiaco.bar
 

 

cha - ideogramma cinese del tèIl termine “foglie di tè” compare per la prima volta negli antici scritti cinesi circa 3.000 anni fa. Sembra infatti siano stati proprio i cinesi a utilizzarne per primi le foglie e i rametti. Il termine “tè” proviene da un dialetto della costa cinese e si pronuncia Tei, mentre in altre regioni della Cina si legge Cha. Seguendo vie di terra, da queste regioni il tè trovò diffusione in Russia, in Asia Centrale, in India e nei paesi Arabi, dove viene indicato con il termine Cha, mentre in Europa per indicare questa bevanda viene utilizzato il temine perché i primi carichi arrivarono dalla zona costiera della Cina, seguendo la via del mare.

Le popolazioni della Cina mangiavano il tè che veniva arrotolato, affumicato e messo in salamoia, oppure condito con sale, aglio e grasso. Il consumo del tè come bevanda risale al VI, VII secolo, quando i mercanti cinesi iniziarono a smerciarlo ai monaci nei templi; era infatti ritenuto corroborante e favorevole alla concentrazione mentale.

dipinto cineseSi narra sia stato l’imperatore Shen Nong a scoprire le virtù benefiche delle foglie del tè messe in infusione, facendolo così entrare a far parte della farmacopea cinese. Iniziò la sua affascinante ricerca per identificare e catalogare diverse varietà e qualità di tè e vennero stabilite regole per la sua coltivazione, lavorazione e preparazione.

Durante la dinastia Tang, il tè veniva messo in infusione con altri ingredienti, perdendo così il suo originale aroma. Dopo alcuni tentativi si scoprì che mettendo in infusione le foglie spezzate era possibile mantenere l’aroma e l’essenza del tè e quindi ottenere un risultato migliore.

Durante la dinastia Song la tecnica fu affinata: le foglie del tè venivano messe nel recipiente e in seguito vi veniva versata sopra l’acqua calda: il calore dell’acqua sprigionava il tipico aroma del tè.

Nel corso delle dinastie Yuan e Ming si iniziò a produrre e conservare il tè sciolto, anziché confezionarlo in torte compresse come si era fatto in tempi precedenti. Il tè veniva messo in infusione usando le foglie sciolte, che non venivano più spezzate. Durante la dinastia Ming la teiera divenne un accessorio indispensabile per la preparazione del tè che veniva poi servito in tazze di porcellana bianca per esaltarne il colore.

dipinto giapponeseIn Giappone il consumo di tè era ristretto ai circoli di corte e monastici. Fu il monaco Saicho che all’inizio del nono secolo, portò le piante del tè in Giappone e le piantò, mentre si deve al monaco Eisai l’avere portato dalla Cina il metodo di preparazione delle foglie: dalla raccolta delle foglie al primo mattino, alla tostatura a fuoco lento, alla conservazione. Lo stesso Eisai scrisse una grande opera intitolata “Note sugli effetti curativi del tè” in cui descrisse come, sia l’infuso sia la pianta del tè, fossero il segreto di una lunga vita, raccomandandone quindi un maggiore uso e consumo.

etichetta tè giapponeseIl tè arrivò in Europa all’inizio del XVII secolo per mano degli Olandesi o dei Portoghesi che all’epoca commerciavano con la Cina: dapprima le merci di scambio erano seta e spezie, poi il tè. Gli Olandesi importavano il tè soprattutto dall’isola di Giava per poi esportarlo in Italia, Francia e Germania.

In Russia il tè fu portato nel 1600 in dono allo zar Alessio. Il commercio regolare di tè in Russia iniziò nel 1689, via terra con i cammelli, in cambio di pellicce: il viaggio durava 16-18 mesi. Questo commercio via terra con le carovane continuò fino al completamento della via ferrata transiberiana, che permise scambi notevolmente più veloci.

 
 
 

Rinasci con il nostro Tč verde

Post n°8 pubblicato il 11 Aprile 2010 da zodiaco.bar
 
Foto di zodiaco.bar

IL TE’ VERDE: UN MITO!

  • Che il tè verde fosse un toccasana, un elisir di lunga vita, gli Orientali lo dicevano da secoli. Poi la ricerca medica occidentale ha iniziato a studiarlo, facendo le stupefacenti scoperte di cui si parla nell’articolo: è anticolesterolo, antinfarto, antitumore…e molte altre cose ancora!
          
  • Il tè nasce dalle foglie della Camellia sinensis ; quando sentiamo parlare di tè Jasmin, di Ceylon, Darjeeling, non dobbiamo pensare che si tratti di piante diverse : cambia solo il luogo di produzione e l’aromatizzazione. Nemmeno tè verde e tè nero vengono da piante diverse.

    Quello che beviamo normalmente in Occidente è il tè nero: le foglie, dopo essere state raccolte, sono scaldate all’aria per un giorno, arrotolate e fatte fermentare in luoghi umidi (un processo che fa perdere gran parte dei principi attivi della pianta).
    Se invece le stesse foglie, appena raccolte, vengono “lavate” a vapore e subito seccate per impedirne la fermentazione, si ottiene il tè verde. Grazie a questa lavorazione al loro interno rimangono maggiori quantità di catechine ed altri polifenoli (I componenti più attivi e salutari) e si perde un po’ di teina (o caffeina). Il tè verde, insomma, è un concentrato di sostanze preziose, nonostante il sapore un po’ differente da quello “classico” non lo renda apprezzato come il tè nero.
    Per mantenerne inalterati I principi attivi, pero', bisogna saperlo preparare correttamente: metterne un paio di grammi sul fondo della tazza, e riempirla con una parte di acqua fredda ed una di acqua calda. L’acqua bollente, infatti, deteriora le foglie di tè verde. Dopo averlo lasciato in infusione per due-quattro minuti, filtrarlo, aggiungere eventualmente limone e zucchero, ma ricordarsi di non aggiungere latte, perchè proprio la caseina del latte rischia di neutralizzare I polifenoli, le componenti più benefiche del tè verde.
    In Giappone il tè (rigorosamente verde: quello nero, considerato di bassa qualità, è di solito riservato agli occidentali) è la bevanda nazionale. E in questo paese c’è una situazione che ha stupito I ricercatori di tutto il mondo, un “paradosso nipponico”: perchè I giapponesi, tra I più forti fumatori al mondo, si ammalano meno che altrove di tumore al polmone? Perchè bevono tè verde. Cosi' l’interesse degli oncologi per questa antica bevanda, è cresciuto a dismisura.
    Certo, non bisogna lasciarsi trascinare dall’entusiasmo. Quante volte si è sentito parlare di sostanze anticancro che dopo pochi mesi erano già finite nel dimenticatoio? Ma per il tè verde non dovrebbe essere cosi'. I primi studi importanti risalgono a più di dieci anni fa. E ormai sono decine le ricerche pubblicate su riviste a prova di dubbio: da Jama, il Journal of American Medical Association, a Lancet, dal British Medical Journal al Japan Journal of Clinical Oncology. Ricerche che hanno dimostrato come in molti casi le sostanze contenute nel tè verde rallentano o bloccano la trasformazione delle cellule sane in tumori, la loro cresciota e diffusione, e lo sviluppo dei vasi sanguigni che nutrono la massa tumorale. Il merito è soprattutto dell’Egcg (il nome per esteso è epigallocatechina-3-gallato), un polifenolo presente nel tè verde (25%) molto più che in quello nero (che ne ha solo il 4%).
    Quali tumori previene? Praticamente tutti: mammella, polmoni, esofago. Contrasta anche il melanoma e un tumore maschile come quello alla prostata.
    E il cuore? Il tè verde tratta bene anche il nostro muscolo più importante. Contiene numerosi flavonoidi, sostanze antiossidanti che ci proteggono dall’infarto. Non solo. Il colesterolo e I trigliceridi presenti nel sangue, che quando sono in eccesso si depositano sulle pareti delle arterie e aprono la strada ai disturbi cardiocircolatori, nei forti bevitori di tè non sono un problema. In generale, con due tazze al giorno si riduce il rischio di aterosclerosi del 50%.
    Gli antiossidanti presenti nel tè verde (I flavonoidi di cui abbiamo appena parlato e soprattutto le catechine) combattono anche I radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento dell’organismo e della pelle in particolare. Ma il bello è che sono molto più attivi degli antiossidanti contenuti in qualsiasi altro alimento: secondo ricerche compiute da alcune università americane, le catechine del tè verde hanno un’efficacia 20 volte superiore a quella della vitamina E e sono addirittura 100 volte più attive della vitamina C.
    Ma non basta. Il tè verde ha la capacità di migliorare la flora batterica intestinale; infine dà una mano a dimagrire, perchè aumenta la velocità con cui l’organismo brucia I suoi grassi. L’ università di Ginevra ha scoperto che I suoi estratti fanno salire in maniera significativa (4%) il consumo giornaliero di calorie. Questo effetto non dipende solo, come si potrebbe pensare, dalla teina o caffeina contenuta nel tè ( che pure viene inserita in molti farmaci dimagranti proprio perchè accelera il metabolismo), ma è dato ancora una volta dalle preziose catechine, che aumentano la termogenesi: il nostro corpo produce più calore e, percio', brucia più grassi. Senza provocare alcun effetto negativo a carico del cuore e del sistema nervoso.

     
     
     

    Ma chi sono Le sei Miss Zuccherine?

    Post n°7 pubblicato il 31 Marzo 2010 da zodiaco.bar
     
    Foto di zodiaco.bar

    Chi sono le Le 6 Miss Zuccherine?

    Miss Pepe Rosa: il colore che la caratterizza è il rosa. E' la miss romantica iper femminile ma dal caratterino pepato

    Miss Assenzio:il colore che la caratterizza è il verde. Una fatina verde misteriosa e dall'inebriante allegria

    Miss Arancia & Caffè: il colore che la contraddistingue è l'arancione. Solare dal carattere Tosto!

    Miss Scorza di Limone: il colore che la caratterizza è giallo. L'allegria del sole d'estate,luminosa e irresistibile.

    Miss Cannella & Garofano: Il Bianco. La miss sensuale e ricercata

    Miss Menta & Ginepro:Azzurro. Freschezza e ironia caratterizzano questa Miss

     

     
     
     

    Miss Zuccherino Zen..L'originale concorso nato da Zodiaco Lounge Bar & Mazzetti

    Post n°6 pubblicato il 31 Marzo 2010 da zodiaco.bar
     
    Foto di zodiaco.bar

    ZODIACO LOUNGE BAR sta cercando ragazze per l'elezione di 6 Miss Zuccherino Zen: Le Vere Uniche e Inimitabili.
    In collaborazione con il colosso delle Grappe Mazzetti, Zodiaco Lounge Bar ha ideato da novembre questo importante evento.
    Stiamo cercando ragazze di bella presenza, e maggiore età per la selezione che averrà a Luglio allo Zodiaco, con la presenza di stampa e web Tv.Le ragazze Vincitrici vinceranno un book fotografico e la partecipazione a numerosi eventi in qualità di Miss Zuccherino.Parte dei ricavati delle serate verranno versate in Beneficenza ai terremotati dell'Aquila.

    SI DIFFIDANO A PROMUOVERE CON L'APPELLATIVO DI ZUCCHERINE RAGAZZE CHE NON HANNO ESEGUITO LE SELEZIONI E NON SONO STATE SCELTE DALLA MAZZETTI.

    Si prega alle ragazze interessate di portare o inviare via email
    zodiaco.bar@libero.it:

    1- foto (1 primo piano/ 1 figura intera)
    2-curriculum
    3-misure
    4-liberatoria firmata per trattamento dei dati personali

     
     
     

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    Viale Gramsci 202 -53025 Piancastagnaio Siena

    tel.0577-785285 cell.3391383735  3276264043

    Facebook: Zodiaco Bar

     

    SPECILITA' DELLO ZODIACO

    Zodiaco Lounge Bar
    propone una vastissima scelta di prodotti Introvabili

    di cui deteniamo l'esclusiva

    • Rhum Maori
    • Zuccherini Zen Flambar
    • Liquore d'infuso di Thè Verde
    • Assenzio Vino, Liquore, Zuccherini
    • Selezione di Thè Biancho, Nero, Verde di erborsteria
    • Infusi di Fiori & Frutta per il benessere
    • 30 tipi di Cioccolata Calda in Tazza Biologica per la CioccolatoTerapia
    • Pralineria di 1°qualità
    • Crepes con la ricetta originale francese
    • Paninoteca & Taglieri
    • Primi Piatti senza Glutine per Celiaci
    • Taglieri
    • Ricette di Cocktail di tutto il mondo
    • Sorbetti di Frutta Fresca
    • Frullati & Frappe Biologici
    • Gelati Artigianali


     

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    LA NOSTRA FONTANA DI CIOCCOLATA

    Su richiesta o durante gli eventi speciali
    potrete godervi la bellezza della nostra
    Fontana di Cioccolato

     

    L'ORO DEGLI AZTECHI

    La pianta di cacao cresceva spontaneamente lungo i bacini dei fiumi Orinoco e Rio delle Amazzoni già nel 4000 a.C..Furono i Maya, popolo di agricoltori dalla considerevole conoscenza delle materia scientifiche, ad iniziarne la coltivazione. La coltura si diffuse poi nell'area dell'attuale Messico. Secondo un leggenda azteca la pianta del cacao nasce dal sangue versato da una principessa morta per difendere il tesoro lasciatole in custodia dallo sposo chiamato lontano in battaglia. La pianta del cacao è per questo amara (le pene d'amore) e fragile (la principessa sopraffatta dai nemici), ma allo stesso tempo forte (la fedeltà che non fa tradire lo sposo). Nell'era Precolombiana il cacao in semi era un bene prezioso, veniva utilizzato per i calcoli, come moneta (valeva molto più dell'oro!) e gli veniva attribuito un valore magico e religioso. Era comunque utilizzato anche come alimento: tostato, macinato, mescolato a liquido e sbattuto fino a diventare spumoso, come bevanda "xocolatl" (da cui lo spagnolo chocolate) a cui venivano attribuite proprietà magiche. Colombo, in uno dei suoi viaggi, approdando in Martinica, ricevette in offerta semi di cacao, ma non diede molta importanza a "quella specie di mandorla". Furono alcuni conquistadores che seguirono Cortéz nella conquista del nuovo mondo a notare la bevanda preparata con i semi di cacao tostati e che permetteva, se bevuta, di camminare un giorno interno senza fatica e senza bisogno di mangiare. Gli spagnoli reduci dai viaggi, e ormai consumatori abituali, introdussero in Europa il cacao. Nel XVI secolo con la commercializzazione della pasta di cacao in tutta Europa inizia a diffondersi l'uso della cioccolata, naturalmente solo per i più facoltosi. All'inizio del '600 furono numerosi (alcune decine) i trattati dedicati a questa pianta. In epoca Rococò compaiono i primi locali pubblici dove si possono degustare prelibatezze a base di cioccolata, famosi sono i saloni e i caffè di Venezia in questi anni.In questo periodo anche la Chiesa si interessa alla cioccolata chiedendosi se tale bevanda interrompa o meno il digiuno. Da tale quesito nascono due teorie "liquidum non frangit jejunum" ma se addensata .. beh allora sì: diventa cibo. Sostanzialmente queste teorie erano legate al rigore religioso di chi le seguiva, e quando i problemi religiosi persero la loro importanza per la vita quotidiana nessuno si preoccupò più di trovare una risposta. Intorno al XVII secolo il cioccolato assume la forma che oggi più lo identifica: la tavoletta. Da allora i dolci a base di cacao o cioccolato si sono moltiplicati e differenziati tanto che possiamo bere una cioccolata in tazza, mangiare una fetta di torta sacher, gustare un gianduiotto o finissima pralineria senza accorgerci quasi della comune origine: la pianta di cacao, Teobroma, cibo degli dei come Linneo la definisce nella sua classificazione della flora. In Italia Torino è sicuramente la Capitale del Cioccolato, qui è nato il gianduiotto e qui abbondano "cioccolaterie" dove è possibile soddisfare tutti i gusti. Grazie ai Baci perugina , prima, e al poi, anche Perugia può considerarsi a pieno titolo un'altra capitale del gusto "al cioccolato". Finora abbiamo parlato del cacao e della cioccolata come bevanda o come alimento dolce, ma la versatilità del cibo degli dei è tale da poterci permettere tutto un pranzo con portate al cioccolato.

     

     

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