Creato da blazau_zen il 04/12/2007

Zazen

Sedere e Guardare dentro se stessi, Brillare in Silenzio

 

 

« Poema di Illuminazione di Huai Vimala Thakar: Ritratt... »

Vimala Thakar: Ritratto di una saggia contemporanea (parte I)

Post n°40 pubblicato il 03 Giugno 2008 da blazau_zen
 
Foto di blazau_zen


“Sono una persona semplice, un essere umano che ha amato la vita, considerandola divina. Sono stata innamorata della vita, pazzamente innamorata della divinità della vita umana!”


La sua voce è profonda e sicura di sé, vibrante di una passione soffusa. Pronuncia chiaramente e senza esitazione ogni parola, dando l’impressione di una persona che affronta la vita a testa alta, senza cercare scuse e in modo totalmente presente. I suoi occhi sono dolci e senza paura. Siede sul bordo della sedia, attenta e china verso di noi, vestita con un sari bianco, fresco e pulito.
Perfettamente immobile, dotata di un’innegabile potere, in un attimo diventa gentile e premurosa nel servirci il the. Questa è il nostro primo incontro con Vimala Thakar, la nota figura spirituale che ha viaggiato il mondo insegnando per più di trenta anni. Ho atteso con impazienza questo momento, l’opportunità di parlare e intervistare questa donna insolita. Una volta la sentii parlare a Londra, venti anni fa, e le sue parole lasciarono in me un’impressione duratura. È stato il ricordo della sua integrità e intelligenza che recentemente mi ha fatto decidere di rincontrarla. È la sola persona, per quanto ne sappia, alla quale J.Krishnamurti, il grande rivoluzionario spirituale, abbia mai chiesto di andare a insegnare. Insieme al mio vecchio amico Shanti Adams, sono venuto a cercare Vimala Thakar qui sul Monte Abu, una stazione collinare nel remoto angolo meridionale dello stato desertico Indiano del Rajasthan, dove trascorre i mesi invernali. La casa, che le è stata donata, è tranquilla e immersa nelle enormi formazioni rocciose che intercalano il paesaggio. Vimala ci incontra puntualmente alle 9.30 del mattino in un piccolo studio accanto all’atrio della casa, e le rammento l’intervista proposta. Mi sento mancare il cuore quando ci dice di essere più che felice di dialogare con noi, ma che non desidera essere pubblicata e fotografata. «Sono socialmente morta», aggiunge. Per noi è un gran sollievo quando, dopo un’ulteriore conversazione, molto cortesemente fa un’eccezione e ci consente di intervistarla per “What is enlightenment?”. Mi sovviene che la sua avversione alla pubblicità è una ragione per la quale non è molto conosciuta nei circoli spirituali. Non ho mai visto una sua intervista o un articolo su di lei, malgrado abbia viaggiato e insegnato in trentacinque paesi, abbia studenti e amici in tutti i continenti e abbia pubblicato molti libri in numerose lingue.
Nel 1991 decise di interrompere i viaggi fuori dalla nativa India. A 74 anni, però, è ancora impegnata a incontrare singoli o gruppi che vengono da lei sul monte Abu o a Dalhousie, ai piedi dell’Himalaya, dove vive durante i mesi estivi. Conduce gruppi di ricerca e campi di meditazione con persone da tutto il mondo, tra cui insegnanti di yoga, buddisti, industriali e pacifisti Indo-Pachistani.
«Lasciatemi vivere come un’insegnante invisibile, non come un maestro, ma come un’insegnante», dice Vimala con una voce che cattura la nostra attenzione. «Ho cercato di creare un modello di rapporto tra il ricercatore e l’illuminato che fosse fondato su basi egualitarie. Si tratta di un tentativo rivoluzionario. Tutta la mia vita è stata una condivisione, come membro di una famiglia spirituale, sulle basi dell’amicizia e della collaborazione».

Le sue parole, pronunciate molto distintamente e senza esitazione, sembrano intensificare l’atmosfera di silenzio che percepisco nella stanza. Sono consapevole di un passero sull’orlo della finestra e del suo costante cinguettio di sottofondo.

La storia di Vimala Thakar è straordinaria. Ci racconta della sua infanzia e di come la sua ricerca spirituale sia iniziata insolitamente presto, all’età di cinque anni. Nata da una famiglia bramina in India, vedeva la madre venerare Dio e si chiedeva: «Come può Dio essere quella cosa minuscola, una statua?». Interrogò al riguardo la nonna, che le disse che Dio viveva nella foresta. Vimala fuggì da casa verso la foresta, cercando Dio e implorandolo di rivelarsi.
Attribuisce il suo approccio non autoritario alla spiritualità al padre, un razionalista convinto. Egli, fin dalla più tenera età di lei, capì che la sua vita sarebbe stata dedicata alla Liberazione. Quando aveva sette anni, le disse che la sua devozione verso la spiritualità non gli importava granché, ma le chiese di promettergli di non accettare mai nessun essere umano come autorità assoluta, dal momento che la luce della verità era nel suo stesso cuore. La incoraggiò ad andare negli ashram e a visitare tutte le più note figure spirituali; lui stesso organizzava questi viaggi. In famiglia, la spiritualità era accettata: suo nonno era stato un grande amico del famoso Swami Vivekananda.
Per qualche tempo visse nelle grotte, facendo dei ritiri, sperimentando la concentrazione e altre pratiche. Da giovane, entrò nel Bhoodan Movement – il “Movimento del dono della terra” di Vinoba Bhave, che incoraggiava i ricchi proprietarie terrieri a condividere volontariamente la terra con i poverissimi. Girò l’India in lungo e in largo, tenendo incontri pubblici per un certo numero di anni. Fu durante uno di questi viaggi, nel gennaio del 1956, a Rajghat, nella città di Kashi, che un amico la invitò ad andare ad una serie di tre discorsi di J. Krishnamurti, la rinomata figura spirituale indiana. I discorsi ebbero un effetto molto potente su di lei, che comprese all’istante ogni sua parola. Non aveva la sensazione di stare ascoltando dei discorsi, perché si sentiva trasportata alla sorgente stessa della vita. In seguito, frequentò i suoi discorsi a Madras ed ebbe colloqui privati con lui; questi ultimi influenzarono profondamente la sua coscienza, facendola cadere in un silenzio profondo.... (continua)


(dal Web)



 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

FEED RSS

Za-zen
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: blazau_zen
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 112
Prov: EE
 

DEEZER PLAYER


Discover AA. VV.!
 

TUTTO CIÒ CHE SIAMO

"Tutto ciò che siamo é il risultato di ciò che abbiamo pensato: é fondato sui nostri pensieri, é formato dei nostri pensieri."

(Tratto dal Dharmapada, o Cammino del Dharma)

 

AREA PERSONALE

 
 

CONSAPEVOLEZZA E SPIRITO

“Si dice che il potere dei sensi è grande; ma la mente è ancora più potente. Più forte della mente è la consapevolezza, ma più forte ancora è lo Spirito di tutte le cose.”

(Bhagavad Gita, Canto 3)
 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

IMPARARE

“Sai cosa significa imparare?
Quando impari veramente, impari dalla vita; non c’è un insegnante particolare da cui imparare. Tutto ti è di insegnamento: una foglia morta, un uccello in volo, un profumo, una lacrima, il ricco e il povero, coloro che piangono, il sorriso di una donna, l’alterigia di un uomo. Impari da ogni cosa, quindi non hai bisogno di guide spirituali, di filosofi, di guru. La vita stessa ti è maestra, e tu sei in uno stato di costante apprendimento.”

Jiddu Krishnamurti


 
Citazioni nei Blog Amici: 27
 

IL TESORO NASCOSTO

“Una vecchia leggenda indù racconta che vi fu un tempo in cui tutti gli uomini erano Dei. Essi però abusarono talmente della loro divinità, che Brahma - signore degli dei - decise di privarli del potere divino e di nasconderlo in un posto dove fosse impossibile trovarlo. Il grande problema fu quello di trovare un nascondiglio. Quando gli dei minori furono riuniti a consiglio per risolvere questo dilemma, essi proposero la cosa seguente: "seppelliamo la divinità dell'uomo nella Terra". Brahma tuttavia rispose: "No, non basta. Perché l'uomo scaverà e la ritroverà". Gli dei, allora, replicarono: "In tal caso, gettiamo la divinità nel più profondo degli Oceani". E di nuovo Brahma rispose: "No, perché prima o poi l'uomo esplorerà le cavità di tutti gli Oceani, e sicuramente un giorno la ritroverà e la riporterà in superficie". Gli dei minori conclusero allora: "Non sappiamo dove nasconderla, perché non sembra esistere - sulla terra o in mare – luogo alcuno che l'uomo non possa una volta raggiungere". E fu così che Brahma disse: "Ecco ciò che faremo della divinità dell'uomo: la nasconderemo nel suo io più profondo e segreto, perché è il solo posto dove non gli verrà mai in mente di cercarla". A partire da quel tempo, conclude la leggenda, l'uomo ha compiuto il periplo della terra, ha esplorato, scalato montagne, scavato la terra e si è immerso nei mari alla ricerca di qualcosa che si trova dentro di lui.”

 

ULTIME VISITE AL BLOG

mamozoneUltraVegeta0Dom1975davidthedukeNapoletanoPazzodandan0086daunfioretisdraiopoisiragionaelisar_81emozionami1960sandcatobennyOut_Zoneg.man0tronky840
 

ULTIMI COMMENTI

Grazzie!
Inviato da: Jouets tout doux
il 12/08/2013 alle 09:51
 
Complimenti per il tuo blog!!!
Inviato da: giochi di spongebob
il 20/11/2011 alle 20:17
 
Complimenti per il tuo blog...perché non mi inserisci tra i...
Inviato da: luisa
il 01/02/2010 alle 08:56
 
La ricerca della verità ci porta sempre distanti da dove...
Inviato da: rossanadgl14
il 25/01/2010 alle 13:56
 
in nessun luogo...se nn in te....ciao vio
Inviato da: violette51
il 15/11/2009 alle 12:40
 
 

MAESTRI DI SE STESSI

"Un guru è una persona che può svelarvi realmente la vera natura della vostra mente, offrendovi una cura perfetta per i vostri problemi psicologici. Ma chi non conosce la propria mente non potrà mai conoscere quella degli altri, e quindi non potrà curare i loro problemi correttamente. Costui non può assolutamente essere un guru. Dovete fare molta attenzione prima di prendere qualcuno come guru; vi sono molti impostori in giro. Spesso gli occidentali sono troppo fiduciosi. Se arriva qualcuno che afferma: ‘Io sono un lama, sono uno yoghi. Posso darvi la conoscenza’ i giovani occidentali, molto interessati, pensano: ‘Sono sicuro che costui mi può insegnare qualcosa. Lo seguirò.’ Questo può realmente procurarvi dei danni. Ho sentito di molte persone sfruttate da ciarlatani. Gli occidentali possono essere molto ingenui. Gli orientali sono invece molto più scettici in proposito. Dovete prendere le cose con calma, rilassati, verificando attentamente. E' importante conoscere la concezione occidentale dell’esistenzialismo, secondo cui dobbiamo comprendere bene che noi siamo quello che vogliamo essere. All’inizio abbiamo bisogno di un maestro, ma in seguito noi stessi possiamo diventare il nostro maestro. Dovete capire che io e tutti i maestri vi possiamo aiutare, però sono fermamente convinto che la vera risposta che ognuno di noi cerca deve provenire da noi stessi, dall’interno della nostra mente, non è certamente qualcosa che viene dall’esterno, da un maestro o da qualcosa di esteriore. Questo significa entrare realmente in contatto con la nostra Natura Interiore, e ascoltare ciò che questa vera e profonda natura ci comunica. Così otterremo veramente una reale risposta alle nostre domande e saremo soddisfatti. In effetti, lo scopo e il significato della Meditazione è proprio quello di diventare i Maestri di Noi Stessi. 

Lama Thubten Yesce

 
hit counter
 
 

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963