Abbandonare Tara

vengo con stradanelbosco, visto che si parla di strada. Na volta avevo letto na cosa in proposito, e l'ho ritrovata. Eccola.
"Viaggiatore, sono le tue orme la strada, nient’altro; Viaggiatore, non esiste un sentiero, la strada la fai tu andando. Mentre vai si fa la strada e voltandoti vedrai il sentiero che mai più calpesterai. Viaggiatore,non esiste una strada, ma solo scie nel mare."(Antonio Machado)
Trovo molto aderenti ste parole al tuo discorso, anche se questo tuo dire è molto più commovente perchè intriso di tanta dolcezza, di gioia, di sofferenza, di rimpianti a volte, ma soprattutto umano. Na volta , poco tempo fa avevo scritto che per me, morire in braccio ai ricordi di gioventù, sarebbe na cosa dolcissima. Non di tutto il percorso ma solo della prima parte.Ciao. tt

A morire, devo dire la verita', non ci penso proprio...:)
Ma sono una persona che ama guardarsi indietro e calcolare il percorso fatto, piuttosto che quello che le resta da fare. Mi da' un senso di compiacimento

Spesso mi dico meglio non guardare indietro ma seguire quanto possibile quel che è ancora davanti. E farlo con la consapevolezza delle cose già vissute, nel bene e nel male.

invece guardarsi indietro e' piacevole...se e' bello il passato.:)Non con rimpianto, ma con gioia

mai cercata nessuna strada ma come un cane da tartufo sempre ad annusare quello che sta davanti, sempre cercando di adattarsi che non sono nè i migliori nè i più forti quelli che sopravvivono; e guardare indietro solo per ricordare chi si è perduto, mai cosa o quanto, mai rammarico per questo, e per questo il ricordo è sempre dolce o almeno mai ammantato di rancore. Bilanci si, per forza, ma credo che i nostri siano positivi. baci da m.

sei riuscita a vivere il presente, insomma. quello che non a molti riesce.

io invece è un momento che non so dove guardare...:)) se guardo indietro trovo strade che potevano essere percorse meglio incroci che potevo evitare insieme ad una discreta quantità di strada percorsa di cui mi sento soddisfatta....se guardo avanti proprio non vedo niente...:(( bisogna che cambio gli occhiali o mi compero un tom tom come si deve...:)))

e nel frattempo cammini, e la strada si fa da se'...:)

La strada così dipinta credo che sia quella che sceglie il nostro io interiore.. O almeno un'esortazione a far che sia così..

Infatti. Se non sbaglio il titolo, per cosi' dire, futusrista dell'opera e' "Compenetrazione".

Se la strada è la metafora della nostra vita allora inevitabilmente si identifica con la nostra storia:quello che eravamo,quello che siamo diventati grazie anche al nostro passato e quello che saremo grazie al nostro presente.C'è stata qualche buca, qualche curva o salita nel percorso fatto e ci sarà qualche imprevisto nel tratto ancora da fare.Nonostante qualche decisione sbagliata non ritornerei comunque indietro se questo volesse dire rinunciare a quello che ho oggi.

d'accordo. ma non solo: il passato, comunque, esce dal tempo trascorso come depurato: si stenta a riconoscere gli errori come tali

mi guardo dentro, alla strada che ho fatto e resto senza fiato: sono andata talmente lontano senza muovermi mai dal circondario. Tragico e comico. Eppure sono proprio come avrei voluto essere se avessi preso la strada che volevo prendere, che mi avrebe portato lontano secondo me.. Ma sono io. Forse il giro che dobbiamo fare è proprio questo. fare la strada per cercare noi stesse. con figli, matrimoni, annessi e connessi ... compresi i dolori reumatici

chi lo sa! in realta' non sappiamo (sul serio) come avremmo potuto essere. ma non fa niente: va bene lo stesso se siamo convinti (e quindi, almeno in un certo qual modo, compiaciuti) di come e dove siamo

"A ben guardare con tutta la forza delle sue acque, il San Lorenzo s’era dovuto accontentare dell’unico letto possibile. La scelta era soltanto un modo di dire, un punto di vista ristretto, che non teneva conto di troppi dettagli. Allo stesso modo, pensò, gli uomini si convincono di scegliere, ma il cammino che percorrono è sempre l’unico che hanno a disposizione..." (manituana- wu ming)

Non male, in effetti. Ma anche i fiumi cambiano, nei millenni, i loro percorsi. A volta da' loro una mano l'uomo....niente e' cosi' definito e prestabilito. Magari sopravvalutando il nostro potere decisionale, ma in realta' delle piccole scelte che poi ci hanno portato fi qui, le abbiamo fatte. Eccome!

di solito sei sempre stupenda quando scrivi i post...oggi sei stata UNA FAVOLA. ciao bellissima-ody.

ah, dimenticavo....la mia strada? direi troppo tranquilla e forse anche dormiente fino a 5 anni fa...esplosa, meravigliosa e ricchissima da 5 anni a questa parte...so che il mio tempo non sarà molto-molto lungo ma forse proprio per questo vivo tutto molto meglio. e ora ciao davvero eh???

Ma chissà, cara, chissà. Siamo tutti sospesi: la differenza sta nell'averlo ben presente o nel dimenticarsene strada facendo.:)

Ciao cara Oro. Grazie millissime

... la vita ti pone sempre davanti ad una scelta, che poi ti farà crescere, la mia strada è cambiata 10 anni fa, ma sono quello che sono grazie a questa opportunità che mi ha dato il Cielo. La vita è meravigliosa, soprattutto se uno impara a guardare ed apprezzare le piccole cose, quelle che veramente hanno un valore. Grazie per le belle parole che hai scritto ... un grande abbraccio. Ila

Grazie a te: la ta storia è esemplare per quello che volevo dire. Grandi cambiamenti, grandi strade che si aprono dove sembrava si chiudessero

Ehmmm... quanto tempo si può rimanere fermi al bivio per riuscire a capire qual'è la strada giusta da prendere?

Anche degli anni, immagino. Ma allora significa che la strada ha una pausa, una piazza? Un belvedere? Una tranquilla radura?

Un quadro ti ha stimolato a riflettere sul passato e sul futuro...o forse è il contrario? Hai cercato il quadro adatto ai pensieri che avevi in mente? A me piace molto guardarmi indietro, rivivere il mio passato e pensare alle porte che non ho aperto e a quelle che ho richiuso: rimpianti, un poco, ma poi mi rassegno, in quel momento la vedevo in quel modo. Per il futuro, dopo anni in cui non progettavo più ora mi viene da rifarlo, ma più che progetti...sono sogni, con la consapevolezza che probabilmente resteranno tali. E allora sono arrivata alla conclusione di essere disponibile ad accettare e a vivere al meglio ciò che mi viene offerto, senza pormi più troppe domande, tanto ciò che accade ha sempre un senso, solo che a volte lo si capisce dopo del tempo.

E anche rassegnarsi all'idea che a volte non lo si capisce affatto, ma non è poi così determinante capire. È più determinannte andare avanti

Incredibile: è quello che sto cercando di fare ora! Guardare cosa ho fatto. A volte mi arrabbio con la scelta fatta per gli studi, ma avessi fatto altro non sarei stata io, forse. Chissà. Toccherà rivalutare tutto e magari cambiare in un'altra vita.

è perché adesso sei focalizzata sugli studi e il lavoro. Vedrai che poi ti passa e ti ricordi solo le belle cose e come hai fatto bene a studiare una materia che ti permette di guardarti attorno in un museo con consapevolezza

Non ho una lunga strada alle spalle. Potrei cominciare a prendere appunti per scrivere il libro della mia strada che comincia ne "I miei secondi quarantanni" (parafrasando Marina Ripa di Meana). Passati 40 anni ho cominciato ad essere me stessa, fare le mie scelte, prima hanno brutalmente scelto altri per me, a parte la scelta dell'università...

Intrigante questo ritratto di Balla... come le svolte che non ho ancora preso e le fughe che non ho ancora fatto.

È bello avere questi idea del futuro ancora aperto davanti