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MARCIA DI LIBERTÀ A VERONA PER I 24 IN GALERA

Post n°1632 pubblicato il 07 Aprile 2014 da accorsiferro
 

Salvini: rischiano più degli assassini, quegli arresti gridano vendetta ma hanno risvegliato molte coscienze

di Andrea Accorsi

Una marcia di libertà. Così Matteo Salvini presenta la manifestazione di oggi a Verona a sostegno dei 24 secessionisti veneti arrestati mercoledì scorso. «Sta crescendo l’idea e abbiamo sentito il dovere morale di fare un’enorme manifestazione, una marcia di libertà, una catena umana del sorriso - ha spiegato il Segretario federale a Longarone (Belluno), dove ha reso omaggio alle vittime della tragedia del Vajont -. Qui si sente la voce del popolo, si sente il leone di San Marco. C’è voglia di libertà».
Per Salvini «alcuni saranno a Verona, altri non ci saranno perché la domenica è il giorno legato alla famiglia, al lavoro. Però questi 24 arresti gridano veramente vendetta e secondo me hanno risvegliato molte coscienze dormienti. Perché uno Stato che mette in galera dei sessantenni, dei settantenni, delle madri di famiglia, processandone la voglia di indipendenza letta come sovversione armata, è uno Stato di rincoglioniti che risveglia le coscienze».
Sull’inchiesta della Procura di Brescia, il Segretario del Carroccio taglia corto: «È roba da matti mettere in galera le idee. Che qualcuno possa credere che quella ruspa potesse fare male a qualcuno sparando “supposte” è una cosa degna di uno Stato fallito e finito. La soddisfazione - sottolinea - è che tanta gente leghista e non leghista ci è vicina. L’unica cosa che mi dispiace e che mi fa piangere il cuore è che 24 persone da ore e ore sono in carcere e credo che ci rimarranno ancora, perché altrimenti i magistrati farebbero una gran brutta figura se li lasciassero uscire dopo due giorni, visto che secondo l’accusa sarebbero pericolosi terroristi. Io ricordo che l’articolo 270 del codice penale che viene loro imputato comporta una pena minima di 7 anni e una pena massima di 14 anni di galera. Il rom che ha investito e ucciso un giovane a Milano ne ha avuti nove, per cui queste persone rischiano più degli assassini».
Le accuse mosse agli arrestati sono associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e detenzione di armi da guerra. Inchiesta e operazione che hanno «del grottesco»: parola del Governatore lombardo, Roberto Maroni. «Conosco bene Franco Rocchetta - continua il presidente lombardo riferendosi al fondatore della Liga Veneta, che è fra i secessionisti arrestati - e tutto posso dire tranne che sia un violento o uno che ha in mente la violenza come metodo di lotta politica. Conosco Roberto Bernardelli (anche lui in carcere, nda) che uscì dalla Lega Nord, quando la Lega sposò l’indipendentismo e la secessione. Quindi mi sembra un po’ una cosa da matti» ha rimarcato Maroni, a margine dell’inaugurazione del Poliambulatorio Saint Bon 3, a Milano. «Mi unisco anch’io all’appello di Cacciari (l’ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari) perché sia scarcerato Franco Rocchetta, perché mi pare, veramente, una cosa assurda».
Il Governatore della Regione Veneto, Luca Zaia, ha lanciato un forte appello per la liberazione «di tutte le 24 persone arrestate» da Bassano del Grappa (Vicenza) dove ha partecipato ad un convegno in difesa del tribunale cittadino. «È opportuno che siano giudicate senza le manette ai polsi, quindi libere, a casa, perché non scapperanno - ha detto Zaia -. Penso che i problemi di questo Paese siano altri e che sono ben altri i delinquenti da fermare in giro».
Il Governatore veneto ha quindi ribadito che «sarò presente alla grande manifestazione della Lega Nord a Verona per testimoniare la solidarietà verso queste persone. Anzi, è bene che un po’ tutti siano presenti, perché in quella sede lanceremo una petizione popolare per la liberazione di questi ragazzi. Ciascuno di loro chiarirà la propria posizione davanti ai giudici, ma non da carcerato. Spero anche - ha concluso Zaia - che i parlamentari del Veneto, nell’ambito delle loro funzioni, riescano a prendere in mano questa partita e presentarla al Parlamento affinché fatti del genere non accadano più».
L’appello a scendere in piazza oggi a Verona è rilanciato dai parlamentari del Carroccio. «Saremo tutti a Verona a manifestare - annunciano i deputati Marco Marcolin e Roberto Caon -. Dice bene il nostro Segretario: se lo Stato pensa di far paura a qualcuno, sbaglia di grosso. Aiuta i clandestini, cancellando il reato di clandestinità, libera migliaia di delinquenti con lo svuota-carceri, e arresta chi vuole l’indipendenza. Il regime ha paura e vuole mettere la museruola a tutti i veneti che chiedono libertà. Noi non ci stiamo e domenica saremo in piazza a far sentire la nostra voce».
Per le senatrici Emanuela Munerato, Patrizia Bisinella e Raffaela Bellot «l’indipendenza del Veneto è vicina, ecco il perché di tanto immotivato accanimento. I cittadini veneti - si legge in una loro nota congiunta - sono stanchi delle continue vessazioni di uno Stato che si fa vivo solo al momento della riscossione delle tasse. Noi saremo tutti in piazza a Verona, a manifestare pacificamente il nostro pensiero, come abbiamo sempre fatto. È finita l’epoca delle teste chine».
A Milano, ad un convegno con Mario Borghezio e Massimiliano Bastoni su Europa e Russia svoltosi nella sede del Consiglio di Zona 3, padre Nicholas Gruner, fondatore e presidente dell’Apostolato mondiale della Madonna di Fatima, ha invitato tutti a pregare la Madonna di Fatima «affinché dedichi la sua protezione sui 24 patrioti veneti ingiustamente incarcerati e affinché siano al più presto liberi».

dalla Padania del 7.4.14

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