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Immigrazione, Galli (Lista Maroni): distinguere tra rifugiati e clandestini

Post n°1833 pubblicato il 29 Giugno 2015 da accorsiferro
 

Intervista della Radio Ceca al prof. Stefano Bruno Galli

Il governo italiano non riesce a risolvere i problemi con l’immigrazione clandestina. È quanto sostengono i rappresentanti del partito di destra della Lega Nord, che chiedono di fermare l’afflusso di immigrati clandestini. In Italia solo quest’anno sono giunti 50 mila rifugiati provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente, ma alla fine dell’anno potranno essere fino a 200 mila. Secondo il professore Stefano Bruno Galli, tuttavia, i rifugiati politici costituiscono solo un quarto di loro.
«La più grande sfida è ora quella di distinguere chi è un rifugiato politico e chi è un immigrato clandestino. E a questo, l’attuale governo italiano non può far fronte. Di tutti i rifugiati che arrivano in Italia, solo uno su quattro è in fuga da Paesi colpiti dalla guerra e ha il diritto di chiedere asilo politico» dice alla Radio Ceca il professore Stefano Bruno Galli, capogruppo della lista che sostiene il governatore della Lombardia Roberto Maroni.
In questo contesto, negli ultimi anni l’Italia ha ricevuto una serie di multe dall’Unione europea per aver respinto molti immigrati. Sullo status dei rifugiati non c’è chiarezza e Bruxelles non ha affrontato la questione, nonostante l’afflusso di un numero sempre maggiore di persone provenienti dall’Africa e dal Medio Oriente.
«È necessario organizzare al meglio il monitoraggio dei rifugiati, per scoprire chi ha davvero il diritto di ottenere asilo politico e chi non lo ha. Gli immigrati clandestini devono quindi essere respinti, in base ad accordi con i Paesi del Nord Africa, Algeria e altri. Sicuramente sarebbe molto più economico caricarli su una nave e rimandarli indietro che garantire la protezione delle coste e organizzare le operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo. Inoltre, quando arrivano qui, hanno già modo di ottenere 50 € al giorno, un telefono cellulare e così via» spiega il professor Galli, secondo il quale tutta l’Europa deve affrontare questa situazione.
«Finalmente l’Europa ha rilevato che il problema dei rifugiati ha una dimensione veramente europea. In alcune aree del Nord Italia, vicino al confine con la Svizzera, come a Saronno e Como, hanno anche organizzato movimenti illegali di quei rifugiati per destinarli più a nord, verso altri Paesi. Solo l’Europa nel suo complesso è in grado di gestire la situazione», ha detto Galli.
Alcuni Paesi hanno impedito l’adozione di quote per i rifugiati come stabilito dalla Commissione Europea. Il Governatore della Lega Nord a capo della Lombardia ha messo in guardia i sindaci dall’accogliere altri rifugiati, pena la riduzione delle sovvenzioni ai Comuni.
«È anche una questione religiosa. Tutti hanno visto il video con la bandiera dello Stato Islamico che sventola sopra il Colosseo a Roma. L’Italia ha un accordo con tutte le religioni, ad eccezione di quella musulmana. Loro vogliono propri luoghi di culto. E anche se il ministero dell’Interno ha informazioni sui membri dei gruppi religiosi islamici, nessuno dei politici glieli vuole dare. Quindi non sappiamo dove si ritrovano e come si comportano, quanti sono e a che cosa aspirano» non nasconde le sue paure Galli.
In questo contesto, si punta il dito sul presunto errore più grande che l’Europa ha fatto nel recente passato.
«La civiltà europea è nei guai. È messa nei guai, non c’è che dire. Ed è colpa sua, perché hanno mandato forze armate nei Paesi islamici, dove cercavano di imporre la democrazia. Ma così hanno suscitato solo la reazione opposta, e oggi abbiamo a che fare con gli islamici radicali. I moderati sono infatti in minoranza. E l’Europa sta mostrando le sue debolezze. La cosiddetta Costituzione europea è infatti principalmente un documento economico, ma occorre sottolineare i valori su cui la nostra civiltà è fondata, quindi il Cristianesimo» conclude Stefano Bruno Galli.
(Traduzione a cura dell'Ufficio stampa Gruppo consiliare Maroni presidente)

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