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Vertice del governo sull’immigrazione prima del Consiglio dei ministri. Il Segretario federale: altre vite sulla coscienza di chi difende “Mare Lorum”

I decessi forse dovuti ad asfissia. In due giorni arrivati più di cinquemila clandestini. Allarme per un caso sospetto di malattia infettiva

di A. A.

Un’altra tragedia dell’immigrazione clandestina nel Canale di Sicilia. E un altro duro colpo all’efficacia dell’operazione “Mare Nostrum”. Su un peschereccio carico di migranti soccorso domenica sera dalla fregata “Grecale” della Marina Militare c’erano trenta morti. A ucciderli potrebbero essere state le esalazioni tossiche prodotte dal motore della barca. Secondo altre ipotesi, i migranti sarebbero morti per asfissia o per annegamento.
A bordo dell’imbarcazione, diretta verso il porto di Pozzallo, nel Ragusano, dove dovrebbe arrivare oggi in mattinata, ci sono altri 566 migranti. Due cadaveri sono stati estratti, ma non è stato possibile recuperare tutti gli altri sottocoperta, dove si erano stipati.
«È l’ennesima tragedia dell’immigrazione» commenta il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, che afferma: «Non sappiamo neppure dove mettere i trenta cadaveri. Abbiamo solo due celle frigo, occupate, e dovrò adoperarmi con i colleghi dei Comuni limitrofi». È stato poi deciso che venti corpi saranno collocati in una cella frigorifera, larga 4 metri per 3, della Protezione civile della Provincia, gli altri negli obitori di alcuni Comuni. Ammatuna conferma come nel centro di prima accoglienza si «stia provvedendo allo svuotamento dei circa 150 immigrati ancora presenti, per consentire l’arrivo di questi cinquecento e più».
Sono ben cinquemila i clandestini soccorsi nell’ultimo fine settimana nell’ambito del dispositivo aeronavale interforze “Mare Nostrum”. Oltre ai 566 sulla “Grecale”, a Pozzallo sono arrivati altri 353 imbarcati dalla corvetta “Chimera”. A Taranto la nave anfibia “San Giorgio” ha scaricato 1.171 migranti, altri 1.093 sono arrivati nel porto di Augusta (Siracusa) a bordo del pattugliatore d’altura “Dattilo” della Capitaneria di Porto: fra loro anche il cadavere di un uomo recuperato in mare, in avanzato stato di decomposizione, che galleggiava sull’acqua.
La rifornitrice “Etna” con a bordo 1.044 migranti arriverà oggi nel porto di Salerno. Il pattugliatore “Orione” con a bordo 396 migranti era atteso ieri sera a Catania, mentre il mercantile “Mare Atlantic” è già arrivato con altri 235 nel porto di Messina. La motovedetta della Capitaneria di Porto “906 Corsi” con a bordo 341 persone è approdata a Porto Empedocle (Agrigento). Infine, a Trapani sono arrivati i mercantili “City of Beirut” con a bordo 105 migranti e “Ticky” con altri 190.
Durante le operazioni di soccorso effettuate dal pattugliatore “Orione” ad un barcone, nel corso dei controlli sanitari a cura del personale sanitario di bordo e personale del ministero della Salute, è stato identificato un caso sospetto di malattia infettiva di interesse per il Regolamento sanitario Internazionale dell’Oms. Ne dà notizia il ministero della Salute in una nota.
«Il paziente è stato isolato a bordo - si legge - e sono state attivate le procedure necessarie di routine previste per giungere alla diagnosi del caso. La nave è tuttora in navigazione. Il ministero della Salute e la Marina Militare proseguono nell’opera di rafforzamento del dispositivo di sorveglianza sanitaria nei confronti di potenziali rischi infettivi connessi ai flussi migratori».
I medici hanno raggiunto in mare il paziente e hanno eseguito i prelievi necessari per individuare la patologia che lo ha colpito.

dalla "Padania" dell'1.7.14