Creato da acrilmilanese il 05/08/2010
giornale che spazia da Milano .. Municipio 7 di Baggio-San Siro e Forze Armate a tutta la Lombardia

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Messaggi di Settembre 2017

acr e Crv

Foto di acrilmilanese

.. a cura di https://accademiailmilanese.blogspot.it/

Buongiorno a tutti i volontari e i lettori di Crv-ACR, 

Come già comunicato nell'ultima newsletter del PD di Zona 7, 

MARTEDI' 26 SETTEMBRE alle ore 21.00 al CENTRO FRANCESCANO CULTURALE ROSETUM (viaPisanello 1), abbiamo organizzato 

unincontro pubblico con l'Assessore GRANELLI 

sul PUMS (PianoUrbano Mobilità Sostenibile).

Su vs richiesta (dei lettori e dei volontari) vi invieremo.. la locandina. (a cura di www.acraccademia.it)

Il 20 luglio a Palazzo Marino è stato presentato il PUMS (PianoUrbano Mobilità sostenibile).  Il piano è sottoposto alle osservazioni e proposte da parte deicittadini e delle Associazioni, che dovranno essere trasmesse entrole ore 12 del 9 ottobre 2017 con le modalità indicata in questo link,dove è disponibile, anche, il testo integrale del PUMS. L'incontro ha lo scopo di coinvolgere i cittadini facilitandolinella comprensione del Piano: saranno illustrate le linee guida e le finalitàdel PUMS, e sarà l'occasione per confrontarsi, per  esprimere osservazionee raccogliere idee. Vi chiedo di diffondere l'iniziativa e vistal'importanza del tema, di partecipare numerosi.

Un caro saluto  Carla Ceccarelli

 

 
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Crv-Acr e l'Europa

Riceviamo..dalla Comm.ne europea-Comunicato stampaa cura di www.acraccademia.it

La Commissione istituisce una rete di esperti per eliminare gli ostacoli transfrontalieri

Bruxelles, 20/25 septembre 2017

Per sfruttare pienamente il potenziale economico delle regioni frontaliere dell'UE, che contano 150 milioni di cittadini, la Commissione vara oggi il Punto focale per le frontiere, che fornisce a tali regioni sostegno mirato per aiutarle ad abbattere gli ostacoli all'occupazione e agli investimenti. Per le imprese, i lavoratori e gli studenti è ancora complesso e costoso muoversi fra diversi sistemi giuridici e amministrativi. In linea con l'appello del presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione del 2017 a garantire equità all'interno del mercato unico, il Punto focale per le frontiere contribuirà a migliorare la cooperazione tra le regioni frontaliere mediante una serie di azioni concrete. Esso contribuirà a migliorare l'accesso al lavoro e a servizi quali l'assistenza sanitaria e i sistemi di trasporto pubblico e a facilitare le attività imprenditoriali attraverso le frontiere.

La presente proposta fa parte di una più ampia comunicazione dal titolo "Rafforzare la crescita e la coesione nelle regioni frontaliere dell'UE", che prevede una serie di nuove azioni e di un elenco delle iniziative in corso, per aiutare le regioni frontaliere dell'UE a crescere in modo più rapido e ancora più coeso.

Corina Crețu, Commissaria responsabile per la Politica regionale, ha affermato: «Le regioni frontaliere producono oltre un quarto della ricchezza dell'Europa, ma il loro pieno potenziale economico resta inutilizzato. Parliamo di una miniera di possibilità in attesa di essere colte esaminate. La Commissione fornirà un sostegno mirato a tali regioni, a diretto vantaggio dei loro cittadini.»

Il Punto focale per le frontiere sarà composto di esperti in questioni transfrontaliere della Commissione, che forniranno consulenza alle autorità nazionali e regionali raccogliendo e condividendo buone pratiche mediante l'istituzione a livello dell'UE di una nuova rete online.

Un migliore accesso al lavoro Due milioni di lavoratori e di studenti attraversano già le frontiere tutti i giorni o tutte le settimane. Per incrementare le possibilità di trovare lavoro oltre frontiera, il Punto focale per le frontiere sosterrà le regioni che intendono approfondire la collaborazione reciproca. Si potrà ottenere consulenza sul reciproco riconoscimento delle qualifiche, sui programmi di studio comuni o sui servizi di coaching per gli imprenditori. Il Punto focale per le frontiere centralizzerà le informazioni sulle buone pratiche in materia di servizi pubblici per l'impiego transnazionali, come la rete congiuntaistituita dalla Galizia e dalla regione settentrionale del Portogallo e sostenuta daEURES, il portale della mobilità professionale dell'UE. In questo modo il Punto focale per le frontiere potrà contribuire alla creazione della futura autorità europea del lavoro annunciata dal Presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione del 2017, volta a rafforzare la cooperazione tra le autorità preposte al mercato del lavoro a tutti i livelli e a migliorare la gestione delle situazioni transfrontaliere. Un migliore accesso ai servizi pubblici Per rendere le regioni frontaliere più invitanti e più inclusive dal punto di vista dei servizi pubblici, il Punto focale per le frontiere: repertorierà le attuali strutture di assistenza sanitaria transfrontaliere, come le zone di assistenza sanitaria transfrontaliera sul confine franco-belga; individuerà i collegamenti ferroviari mancanti lungo le frontiere interne, per rendere più efficienti i servizi di trasporto pubblico a livello transfrontaliero. Attività imprenditoriali oltre frontiera Il Punto focale per le frontiere stimolerà il dialogo sulle questioni transfrontaliere attraverso la rete online. Su richiesta, gli esperti del Punto focale per le frontiere forniranno sostegno per allineare le norme relative alla creazione di imprese, condivideranno le buone pratiche attuate in altre regioni frontaliere e promuoveranno un maggiore uso delle procedure online.

Oltre ad istituire il Punto focale per le frontiere, la Commissione selezionerà un massimo di 20 progetti che presentano soluzioni innovative per eliminare gli ostacoli transfrontalieri. Entro la fine del 2017 verrà pubblicato un invito a presentare progetti. Prossime tappe Il Punto focale per le frontiere sarà operativo da gennaio 2018. Nella riflessione in corso sul futuro delle finanze dell'UE, le buone pratiche raccolte attraverso il Punto focale per le frontiere alimenteranno il dibattito sulla prossima generazione di programmi di cooperazione transfrontaliera ("Interreg"), in modo da affrontare meglio gli ostacoli giuridici e amministrativi e contribuire a sviluppare servizi pubblici transfrontalieri efficienti. Per ulteriori informazioni Comunicazione della Commissione "Rafforzare la crescita e la coesione nelle regioni frontaliere dell'UE"

Memo: Eliminare gli ostacoli transfrontalieri per stimolare la crescita nelle regioni transfrontaliere dell'UE Schede informative — Francia e Germania: biglietti a prezzi accessibili per i trasporti locali transfrontalieri— Danimarca e Svezia: oltre confine per lavoro, a casa per cena— Ungheria e Slovacchia: rispondere alle emergenze oltre frontiera— Spagna e Portogallo: formarsi e qualificarsi nel proprio paese, lavorare in un altro paese— Lettonia e Estonia: quando l'ospedale più vicino è all'estero  IP/17/3270

Contatti per la stampa; Johannes BAHRKE (+32 2 295 86 15) Sophie DUPIN DE SAINT-CYR (+32 2 295 61 69) Informazioni al pubblico: contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per e-mail

 
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x Teo da pubbl con la foto della FESTA del 30-9 e 1-10 Pag 1 il valas sett-ott 2017

Ciao mi pubblichi la "foto de il programma" a tutta pagina evidenziando il ns intervento di POESIA? .. e il seguente articolo:"Da U.E. riceviamo e volentieri pubblichiamo a cura di Acr il Valassinese! Solidarietà all'Italia: il Parlamento europeo sostiene la proposta della Commissione La Commissione accoglie con favore il voto del Parlamento europeo sulla sua proposta di concedere all'Italia 1,2 miliardi di euro a titolo del Fondo di solidarietà dell'UE, in seguito ai devastanti terremoti del 2016 e 2017. Si tratta del finanziamento più ingente mai stanziato nell'ambito di questo fondo.Come ha dichiarato il presidente Juncker, questo importo eccezionale consentirà a Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo di sanare le ferite e riprendersi e aiuterà le persone che vivono in queste regioni a chiudere questo doloroso capitolo della loro storia e a costruire un nuovo futuro."Abbiamo ripetuto in diverse occasioni che non avremmo abbandonato l'Italia in questa crisi e ora onoriamo questo impegno", ha dichiarato la commissaria per la politica regionale, Corina Creţu,"L'UE non abbandona nessuno dei suoi Stati membri, in caso di difficoltà è al loro fianco. Sia i nostri aiuti di emergenza che l'assistenza a lungo termine sono espressioni concrete della solidarietà dell'UE verso i suoi cittadini." La proposta deve ora essere adottata formalmente dal Consiglio. L'Italia dovrebbe ricevere il finanziamento in autunno. Maggiori informazioni sul sostegno dell'UE all'Italia in seguito ai terremoti e, più in generale, sugli aiuti dell'UE per i cittadini e gli Stati membri nel proprio territorio sono disponibili online. (Per Maggiori informazioni: Johannes Bahrke – Tel.: +32 229 58615; Sophie Dupin de Saint-Cyr – Tel.: +32 229 56169)"Grazie Teo .. un abbraccio di b. lav

 
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x Teo art. di riserva x eventuali spazi vuoti per le pag di milanese (7e8) o baggese (4 e 5) sett-ott

 

Grazie dell'INVITO, che abbiamo riproposto ai volontari e lettori de il Milanese-Baggese...

 

 

LA RIFORMA DEI GIOCHI VA NELL'INTERESSE DEI PIÙ DEBOLI

reso PUBBLICO IL 13 SETTEMBRE 2017.

Intervento alla Festa dell'Unità a Paderno Dugnano.

Il gioco d’azzardo, dopo che Tremonti liberalizzò la presenza delle macchine con premi in denaro su tutto il territorio nazionale, non ha avuto un quadro normativo adeguato nel nostro Paese. In questa legislatura ci eravamo ripromessi di costruire un riordino del settore che diminuisse domanda e offerta di gioco. Ci abbiamo lavorato per tre anni in un confronto non sempre semplice con Associazioni, Enti Locali, gestori, concessionari e ora è stato approvato un accordo in Conferenza Stato-Regioni che produrrà il riordino tanto auspicato. Manca solo il decreto del Governo per recepirlo.
In Commissione Antimafia erano stati prodotti un documento e una relazione sul gioco e le infiltrazioni criminali ed erano state fornite indicazioni affinché la riforma del settore introducesse diverse norme per impedire il riciclaggio, le infiltrazioni della criminalità organizzata nelle società di gestione e nei concessionari, le verifiche sui capitali.
Quella riforma finalmente adesso è arrivata con l’accordo della Conferenza Stato-Regioni e credo che sia una grande soddisfazione anche se è andata poco sui giornali.
Assicuro, comunque, che è stata fatta una norma importante, soprattutto nell’interesse dei più deboli che la liberalizzazione selvaggia delle macchinette aveva danneggiato in questi anni.

.. a cura di www.acraccademia.it 

DISCORSO ANNUALE DI JEAN-CLAUDE JUNCKER SULLO STATO DELL'UNIONE EUROPEA

PROIEZIONE IN DIRETTA DAL PARLAMENTO EUROPEO A STRASBURGO

 

hannp commentato

MASSIMO GAUDINA, nuovo Direttore Rappresentanza della Commissione europea a Milano

MARCO ZATTERIN, Vicedirettore de La Stampa, già corr.a Bruxelles

ANTONIO VILLAFRANCA, Senior Research Fellow e Responsabile del Programma Europa, ISPI

 

 RAPPRESENTANZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA A MILANO PALAZZO DELLE STELLINE - C.SO MAGENTA 59, MI  13 SETTEMBRE – 08.45 – 12.00

 Mercoledì 13 settembre 2017, il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha pronunciato il discorso sullo stato dell'UE dinanzi al Parlamento europeo a Strasburgo.

 In questa occasione il Presidente ha illustrato le priorità politiche per il 2018 e tracciato un primo bilancio del dibattito sul futuro dell'Europa. 

La Rappresentanza della Commissione europea a Milano vi ha invitato ad assistere alla proiezione del discorso e a partecipare al dibattito che seguiva.

 

 Per informazioni e registrazioni:  francesco.laera@ec.europa.eu oppure 3346233048.

 

 

Nota di contesto

Ogni anno a settembre il Presidente della Commissione europea pronuncia dinanzi al Parlamento europeo il discorso sullo stato dell'Unione, in cui fa il punto della situazione per l'anno appena trascorso e presenta le priorità per l'anno successivo. Il Presidente spiega inoltre come la Commissione intende rispondere alle sfide più pressanti con cui è confrontata l'Unione europea. Al discorso fa seguito una discussione in Aula. È così che prende il via il dialogo con il Parlamento e il Consiglio per predisporre il programma di lavoro della Commissione per l'anno successivo.

 

Introdotto dal Trattato di Lisbona, il discorso sullo stato dell'Unione è accompagnato da una lettera d'intenti indirizzata al Presidente del Parlamento europeo e alla Presidenza del Consiglio. Nella lettera, il Presidente Juncker illustra nel dettaglio le azioni legislative e le altre iniziative che la Commissione intende intraprendere nel corso del 2018.

 
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x Teo.. segue..da pag.3 e da pubbl. a pag 4 de il valassinese. sett-ott. 2017

Decisione del Consiglio sulla ricollocazione di 40 000 persone dall'Italia e dalla GreciaDecisione del Consiglio sulla ricollocazione di 120 000 persone dall'Italia e dalla GreciaConclusioni del Consiglio sul reinsediamento di 20 000 persone bisognose di protezione internazionaleDichiarazione UE-Turchia del 18 marzo 2016. Settima relazione sui progressi compiuti in merito all'attuazione della dichiarazione UE-Turchia. Comunicazione: Settima relazione sui progressi compiuti nell'attuazione della dichiarazione UE-TurchiaAllegato 1: Progressi nell'attuazione del piano d'azione comune

Allegato 2: Strumento per i rifugiati in Turchia — progetti impegnati e decisi, assegnati ed erogatiScheda informativa: Strumento per i rifugiati in Turchia

Prima relazione annuale sullo strumento per i rifugiati in Turchia

Attuazione operativa della dichiarazione UE-Turchia: Impegni e invio di agenti degli Stati membri per le operazioni della guardia di frontiera e costiera europea e dell'EASO - Rinvii e reinsediamenti. Dichiarazione UE-Turchia del 18 marzo. Piano d'azione UE-Turchia del 15 ottobre, attivato il 29 novembre. Nomina del coordinatore dell'UEQuinta relazione sullo stato delle attività volte a rendere pienamente operativa la guardia di frontiera e costiera europea. (segue)


 
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x Teo seg da pag 7 da pubblicare a p. 8 de ilcivennese-bellagino sett-ott.2017

Post n°552 pubblicato il 09 Settembre 2017 da acrilmilanese
 

.. segue da p.7...Nel corso degli ultimi mesi è proseguito il dispiegamento dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera con l'avvio di due operazioni supplementari per assistere la Spagna nel Mediterraneo occidentale. Il numero totale di agenti della guardia di frontiera e costiera europea attualmente impegnati sul terreno a sostegno degli Stati membri si attesta così a 1 700. Tuttavia permangono carenze in termini di risorse umane e da aprile 2017 non vi sono stati nuovi contributi di mezzi tecnici per le riserve di reazione rapida. È necessario che gli Stati membri onorino al più presto i propri impegni e colmino le lacune ancora esistenti per garantire una gestione efficace delle frontiere esterne dell'UE.

L'agenzia ha completato le valutazioni delle vulnerabilità di alcuni Stati membri: adesso spetta alle autorità nazionali garantire una tempestiva attuazione delle raccomandazioni fornite. L'agenzia ha inoltre sostenuto 193 operazioni per il rimpatrio di 8 606 cittadini di paesi terzi il cui soggiorno era irregolare, con un aumento di questo tipo di operazioni di oltre il 160% rispetto ai primi sei mesi del 2016. Tuttavia gli Stati membri non si avvalgono ancora di tutte le capacità dell'Agenzia e sono necessari ulteriori sforzi affinché questa possa svolgere appieno il suo più ampio mandato nel settore dei rimpatri. L'agenzia e gli Stati membri dovrebbero adoperarsi per un migliore coordinamento delle attività di rimpatrio e per utilizzare appieno gli strumenti e i mezzi più potenti di cui dispone l'agenzia. Quadro di partenariato e rotta del Mediterraneo centrale: diminuiscono gli arrivi. Le misure messe in atto lungo la rotta del Mediterraneo centrale e con i partner africani stanno cominciando a dare risultati concreti. Il numero di morti in mare è diminuito notevolmente durante i mesi estivi, e si è ridotto in maniera sostanziale il numero di migranti che attraversano la rotta del Mediterraneo centrale. L'UE continua ad adoperarsi per salvare vite umane, per smantellare il modello di attività degli scafisti e dei trafficanti, per combattere le cause profonde e lavorare in partenariato con i paesi terzi, nel rispetto dei valori europei e dei diritti umani. L'attuazione deve proseguire con lo stesso ritmo e la stessa intensità per quanto concerne il piano d'azione sulle misure a sostegno dell'Italia (adottato il 4 luglio 2017) e in seguito all'istituzione del gruppo di contatto per la rotta del Mediterraneo centrale e alla riunione di Parigi del 28 agosto 2017. Il testo integrale del comunicato stampa è disponibile qui.

Per ulteriori informazioni. Quindicesima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamento. Comunicazione: Quindicesima relazione sulla ricollocazione e il reinsediamentoAllegato 1: Ricollocazioni dalla Grecia

A.to 2: Ricollocazioni dall'ItaliaAll.to 3: Ricollocazioni dall'Italia e dalla GreciaAll.to 4: Situazione dei reinsediamentiScheda informativa: Ricollocazione e reinsediamento — condivisione delle responsabilità e più percorsi legali verso l'EuropaS. i. Gestire la migrazione: sostegno finanziario dell'UE all'ItaliaS. i: Gestire la migrazione: sostegno finanziario dell'UE alla GreciaAgenda europea sulla migrazione 

.. segue a pag.. tre de il Valassinese di sett e ott 2017



 
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x Teo Seguito da pag. 7 e segue a p.8 de ilcivennese-bellagino sett-ott 2017

Post n°551 pubblicato il 09 Settembre 2017 da acrilmilanese
 

segue da pag. 7 (Civ-Bellagino) L'obbligo giuridico di ricollocazione che incombe agli Stati membri non termina nel mese di settembre. Le decisioni del Consiglio sulla ricollocazione si applicano a tutte le persone ammissibili che arrivano in Grecia o in Italia fino al 26 settembre 2017, e i richiedenti ammissibili dovranno quindi essere ricollocati anche successivamente. Pertanto è fondamentale che tutti gli Stati membri, in particolare la Polonia, l'Ungheria e la Repubblica ceca e gli Stati che non hanno ancora ricollocato la quota di persone loro assegnata, intensifichino gli sforzi per ricollocare tutti i richiedenti ammissibili. Il programma di reinsediamento dell'UE, adottato nel luglio 2015, dovrebbe essere portato a termine con successo, dato gli Stati membri e gli Stati associati Schengen hanno già reinsediato 17 305 persone delle 22 504 concordate. Finora nel quadro della dichiarazione UE-Turchia sono stati reinsediati in totale 8 834 siriani dalla Turchia nell'UE, compresi i 1 028 nuovi trasferimenti avvenuti dopo l'ultima relazione. In totale, 22 518 persone sono state reinsediate nell'ambito dei due programmi di reinsediamento a livello dell'UE dal loro avvio. Il 4 luglio 2017 la Commissione ha avviato un nuovo sistema di reinsediamento per il 2018, volto a garantire la prosecuzione degli sforzi collettivi dell'UE in materia di reinsediamento fino all'adozione della proposta della Commissione su un quadro dell'UE per il reinsediamento. Gli Stati membri sono invitati a presentare i loro impegni per il 2018 entro il 15 settembre 2017, ponendo in particolare l'accento sul reinsediamento dall'Africa settentrionale e dal Corno d'Africa, continuando nel contempo i reinsediamenti dalla Turchia. La Commissione ha stanziato 377,5 milioni di euro per sostenere il reinsediamento di almeno 37 750 persone (10 000 euro a persona).

Dichiarazione UE-Turchia: ancora risultati concreti

La dichiarazione UE-Turchia continua a produrre risultati concreti e svolge un ruolo chiave nel garantire una gestione efficace dei flussi migratori lungo la rotta del Mediterraneo orientale.

Nonostante un leggero aumento degli arrivi durante l'estate, in linea con le tendenze stagionali osservate per lo stesso periodo nel 2016, il numero di attraversamenti giornalieri dalla Turchia verso le isole greche è rimasto basso dall'ultima relazione del 13 giugno, con una media di 75 arrivi al giorno. Nel complesso, da quando la dichiarazione è diventata operativa gli arrivi sono diminuiti del 97% e si è mantenuto il significativo calo del numero di vite umane perse nel Mar Egeo. Tuttavia sono necessari notevoli sforzi supplementari per ridurre l'arretrato delle domande di asilo e adeguare la capacità delle strutture di pre-trasferimento e trattenimento in Grecia per migliorare i rimpatri. Dalla data della dichiarazione UE-Turchia sono stati rinviati in Turchia in totale 1 896 migranti irregolari. Sono stati realizzati progressi anche in altri settori della dichiarazione, e la Commissione ha accelerato gli sforzi per fornire sostegno finanziario nell'ambito dello strumento per i rifugiati in Turchia. Dei 3 miliardi di euro di finanziamenti stanziati per il periodo 2016-2017 sono già stati firmati contratti per un totale di 1,66 miliardi di euro, e gli esborsi sono saliti a 838 milioni di euro. Il numero di rifugiati vulnerabili sostenuti dalla rete di sicurezza sociale di emergenza è passato rapidamente da 600 000 a 860 000 persone, e dovrebbe attestarsi a 1,3 milioni di rifugiati entro la fine del 2017.

Guardia di frontiera e costiera europea: servono maggiori sforzi per i rimpatri.. segue a pag. 8 (il Civ.-Bellagino)


 
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x Teo da pubbl a pag.4, segue a p.7 e 8 de il civennese-bellagino di sett-ott 2017

Commissione europea - Comunicato stampa

Agenda europea sulla migrazione: occorre rafforzare i buoni progressi già compiuti nella gestione dei flussi migratori

Bruxelles, 6 septembre 2017

Nelle quattro relazioni adottate oggi sui progressi compiuti la Commissione invita tutte le parti a rafforzare e accelerare ulteriormente i buoni progressi compiuti nella gestione dei flussi migratori irregolari, nella protezione delle frontiere esterne dell'UE e nell'aiutare gli Stati membri in prima linea che si trovano sotto pressione.

Il meccanismo di ricollocazione dell'UE, che ha interessato ad oggi 27 695 persone, sta dando risultati positivi. È di fondamentale importanza che gli Stati membri procedano alla ricollocazione di tutti i candidati ammissibili dall'Italia e dalla Grecia il più rapidamente possibile. La dichiarazione UE-Turchia continua a mantenere basso il numero degli arrivi irregolari in Grecia e ha consentito il reinsediamento nell'UE di quasi 10 000 siriani. Nei mesi estivi gli attraversamenti irregolari e i decessi nel Mediterraneo centrale sono diminuiti in misura significativa grazie anche agli sforzi concertati dell'UE, e in particolare all'impegno dell'Italia. Nonostante gli strumenti di cui dispone la guardia di frontiera e costiera europea, sono necessari ulteriori sforzi da parte degli Stati membri per beneficiare appieno del mandato dell'agenzia allargato ai rimpatri.

Frans Timmermans, primo Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: "Tutti gli attori dell'UE hanno lavorato insieme per gestire i flussi migratori, per proteggere le nostre frontiere esterne e per sostenere gli Stati membri in prima linea. Siamo sulla strada giusta, e i risultati sul campo sono visibili. Tuttavia la migrazione continua a presentare sfide e fattori di rischio. Dobbiamo quindi continuare a migliorare il nostro lavoro per salvare vite umane, per istituire percorsi sicuri e legali per coloro che necessitano di protezione e per rimpatriare coloro che non hanno il diritto di rimanere".

Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato:"Quando l'Europa lavora di concerto in uno spirito di responsabilità e solidarietà realizziamo progressi e conseguiamo risultati concreti, sia all'interno che all'esterno dell'UE. Oggi lo vediamo chiaramente: i flussi irregolari si sono ridotti ed è aumentato il reinsediamento legale dei rifugiati, la guardia di frontiera e costiera europea è pienamente operativa e sono state adottate azioni comuni a sostegno dell'Italia e lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Inoltre è evidente la solidarietà all'interno dell'Unione europea, dato che il programma di ricollocazione sta dando risultati tangibili e quasi tutti i richiedenti registrati sono stati ricollocati dalla Grecia e dall'Italia. Adesso è necessario rafforzare i progressi compiuti su tutti questi fronti". Ricollocazione e reinsediamento: la solidarietà funziona. A due anni dall'avvio del meccanismo di emergenza, l'andamento positivo delle ricollocazioni prosegue e si conferma la notevole accelerazione osservata nel 2017, con una media di 2 300 trasferimenti al mese in quasi tutti gli Stati membri a partire da febbraio 2017. Dal 4 settembre sono state ricollocate oltre 27 695 persone (19 244 dalla Grecia e 8 451 dall'Italia). Tuttavia, dato che circa 2 800 persone devono ancora essere ricollocate dalla Grecia e che in Italia arrivano ogni giorno nuovi richiedenti, occorre un impegno costante di tutte le parti. Gli Stati membri devono accelerare il trattamento delle ricollocazioni e assumere impegni sufficienti per tutti i candidati. L'Italia deve accelerare l'identificazione e la registrazione dei candidati ammissibili (in particolare gli eritrei).

Alcuni Stati membri (Malta e la Lettonia) hanno già rispettato i propri impegni in materia di assegnazioni per quanto concerne la Grecia, mentre altri (la Finlandia, la Lituania, il Lussemburgo e la Svezia) sono ormai prossimi al traguardo. Malta e la Finlandia hanno quasi raggiunto l'obiettivo nei confronti dell'Italia. La Commissione si rallegra inoltre del fatto che l'Austria ha iniziato la ricollocazione dall'Italia e che la Slovacchia sta preparando le prime ricollocazioni dall'Italia. La Repubblica ceca, l'Ungheria e la Polonia continuano a violare i loro obblighi giuridici e non hanno trasferito nessuno (Ungheria e Polonia) o non hanno promesso posti per la ricollocazione per più di un anno (Repubblica ceca). Per questo motivo, il 26 luglio la Commissione ha fatto avanzare le procedure di infrazione e ha inviato un parere motivato a questi Stati membri. La Commissione accoglie con favore la decisione di oggi dalla Corte di giustizia europea, che conferma la validità della seconda decisione del Consiglio sulla ricollocazione e respinge i ricorsi presentati dalla Slovacchia e dall'Ungheria.

segue a pag. 7 de il Civennese-Belagino


 

 
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x Teo da pubbl su il baggese pag 4 e 5 sett. ott. 2017

Post n°549 pubblicato il 08 Settembre 2017 da acrilmilanese
 

Commissione europea - Comunicato stampa

Unione della sicurezza: La Commissione presenta proposte concrete per adempiere alle priorità in materia di sicurezza 2017

Bruxelles, 7 septembre 2017

La Commissione europea ha riferito oggi in merito alle azioni intraprese per conseguire gli obiettivi stabiliti dal Presidente Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 2016, volti a rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne dell'UE, a migliorare lo scambio di informazioni tra Stati membri, a circoscrivere lo spazio in cui i terroristi operano e a prevenire la radicalizzazione.

A un anno di distanza la Commissione ha presentato proposte per realizzare tutte le priorità relative alla sicurezza stabilite dal Presidente Juncker. La presente decima relazione sui progressi dell'Unione della sicurezza illustra anche i progressi compiuti relativamente ad altri dossier di sicurezza e descrive il proseguimento dei lavori per i prossimi 12 mesi e oltre.

Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: «L'anno scorso sono stati fatti grandi passi avanti per realizzare un'autentica Unione della sicurezza. Ma gli attentati del mese scorso sono sufficienti - da soli - a dimostrare che dobbiamo ancora fare molto per garantire la sicurezza dei nostri cittadini. Tutte le misure previste dal Presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione del 2016 e nel programma di lavoro della Commissione per il 2017 sono state attuate. Ciò dovrebbe essere visto come una solida base per ulteriori azioni comuni nei prossimi anni. Dobbiamo lavorare tutti insieme - istituzioni , agenzie dell'UE e Stati membri - con fiducia per mettere a punto un'efficace e autentica Unione della sicurezza.»

Julian King, Commissario per l'Unione della sicurezza, ha dichiarato: «L'UE sta riducendo lo spazio in cui i terroristi possono operare, rendendo loro più difficile viaggiare, addestrarsi, ottenere denaro, armi ed esplosivi. Abbiamo reso più sicuri i nostri confini esterni, migliorato lo scambio di informazioni sui terroristi e altri criminali, e intensificato i lavori con le imprese di Internet e le comunità locali per contrastare la radicalizzazione. Ma molto rimane da fare, come hanno ancora una volta tragicamente messo in evidenza gli attentati recenti. I cittadini guardano a noi per proteggere e rafforzare la loro sicurezza; lavorando insieme dobbiamo adempiere agli impegni che abbiamo assunto.»

La Commissione ha sostenuto gli sforzi compiuti dagli Stati membri negli ultimi dodici mesi nell'ambito di due pilastri principali: affrontare il problema del terrorismo, della criminalità organizzata e delle risorse che li sostengono; e rafforzare le nostre difese e costruire la resilienza contro tali minacce.

Potenziare la sicurezza alla frontiera esterna

·         Sono oramai entrate in vigore le verifiche sistematiche nelle banche dati di sicurezza di tutti i viaggiatori, compresi i cittadini dell'Unione, che attraversano le frontiere esterne.

·         È stato raggiunto un accordo politico sul sistema di ingressi/uscite dell'UE, che consentirà di registrare i dati di ingresso e uscita dei cittadini di paesi terzi che attraversano le frontiere esterne dell'UE.

·         Sono in corso iniziative volte a istituire un sistema europeo di informazione e autorizzazione per i viaggi (ETIAS) che permetterà di effettuare controlli di sicurezza sui passeggeri che viaggiano in Europa in regime di esenzione del visto prima di arrivare alle nostre frontiere.

Migliorare lo scambio di informazioni

·         La Commissione ha proposto norme volte a rafforzare il sistema d'informazione Schengen (SIS), che si è rivelato il più efficace strumento dell'UE di contrasto della criminalità.

·         Per colmare le lacune nella gestione dei dati dell'UE, la Commissione ha presentato proposte per lo scambio di informazioni sui precedenti penali dei cittadini di paesi terzi attraverso il sistema europeo di informazione sui casellari giudiziari (ECRIS).

·         La Commissione ha presentato un nuovo approccio dell'UE per conseguire l'interoperabilità dei sistemi di informazione per le frontiere e la sicurezza.

·         Il nuovo regolamento Europol, entrato in vigore a maggio, fornisce all'Agenzia gli strumenti necessari per diventare più efficace, efficiente e trasparente. L'Agenzia è stata inoltre rafforzata e dotata di maggiori risorse.

Chiusura dello spazio in cui operano i terroristi

·         La direttiva sulla lotta contro il terrorismo introduce la configurazione di reato di atti quali il finanziamento del terrorismo, l'addestramento o i viaggi a fini terroristici, oltre a rafforzare i diritti delle vittime del terrorismo.

·         La nuova direttiva sulle armi da fuoco è stata adottata per un migliore controllo dell'acquisizione e della detenzione di armi e per impedire ai criminali e ai terroristi di accedere alle armi più pericolose. La Commissione ha intensificato la lotta contro il traffico illecito di armi da fuoco, in particolare nei Balcani occidentali.

·         La Commissione ha avviato la revisione del regolamento UE sui precursori di esplosivi, per rafforzare le restrizioni e i controlli delle sostanze che possono essere usate per fabbricare esplosivi artigianali.

·         Il nuovo gruppo sugli obiettivi non strategici offre una piattaforma per la condivisione e lo scambio di buone pratiche sulle modalità atte a proteggere gli spazi pubblici.

·         Per contrastare il finanziamento del terrorismo, la Commissione ha presentato 3 proposte per completare il quadro giuridico sul riciclaggio di denaro, i flussi illeciti di contante e il congelamento e la confisca dei beni.

Prevenzione della radicalizzazione

·         La Commissione ha continuato a lavorare con le piattaforme Internet attraverso il forum dell'UE su Internet per limitare l'accesso a contenuti terroristici e ha avviato il programma di responsabilizzazione della società civile per promuovere una contronarrazione online. L'unità UE addetta alle segnalazioni su Internet presso Europol ha segnalato 35 000 elementi di contenuto terroristico online negli ultimi 2 anni, di cui l'80-90%, è stato eliminato.

·         La Commissione ha continuato a sostenere la prevenzione e lotta alla radicalizzazione a livello nazionale e locale, segnatamente attraverso la rete di sensibilizzazione al problema della radicalizzazione (RAN) e tramite la creazione di un gruppo di esperti ad alto livello sulla radicalizzazione.

Oltre a illustrare in dettaglio le modalità del proseguimento dei lavori nei suddetti ambiti nell'anno a venire, l'odierna relazione fornisce anche una valutazione preliminare delle prospettive per il futuro a seguito del parere espresso dalla Corte di giustizia sull'accordo tra il Canada e l'Unione europea sul trasferimento e sul trattamento dei dati del codice di prenotazione (PNR). La relazione passa inoltre in rassegna i progressi realizzati nella lotta contro la criminalità informatica e nella sicurezza dei trasporti.

Contesto

La sicurezza è una priorità politica fin dall'inizio del mandato della Commissione Juncker – dagliorientamenti politici del presidente del luglio 2014 fino all'ultimo discorso sullo stato dell'Unione del 14 settembre 2016.

L'agenda europea sulla sicurezza orienta le attività della Commissione in questo settore definendo i principali interventi intesi ad assicurare una risposta efficace dell'UE al terrorismo e alle minacce alla sicurezza, comprendente la lotta alla radicalizzazione, il rafforzamento della sicurezza informatica, il blocco delle fonti di finanziamento del terrorismo e il miglioramento dello scambio di informazioni. Nel periodo intercorso dall'adozione l'Agenda sono stati registrati notevoli progressi nella sua attuazione, che hanno posto le basi per un'Unione della sicurezza autentica ed effettiva. I progressi realizzati sono descritti nelle relazioni che la Commissione pubblica periodicamente.

La prossima relazione sui progressi dell'Unione della sicurezza sarà presentata nell'ottobre 2017.

Per ulteriori informazioni

Comunicazione: Decima relazione sui progressi dell'Unione della sicurezza

Comunicazione: Agenda europea sulla sicurezza

Scheda informativa: Un'Europa che protegge

Scheda informativa: Un'agenda europea sulla sicurezza – stato dei lavori

IP/17/3082

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x Teo da pubbl su pag 7 e 8 de il milanese sett ott. 2017

Commissione europea - Comunicato stampa

L'UE lancerà un'Alleanza globale per un commercio libero da tortura

Bruxelles, 7 septembre 2017

La Commissaria UE per il Commercio Cecilia Malmström ha annunciato oggi che l'UE lancerà un'Alleanza internazionale per un commercio libero da tortura.

L'iniziativa, frutto di uno sforzo congiunto con Argentina e Mongolia, mira a porre fine agli scambi di merci utilizzate per la pena di morte e la tortura e sarà lanciata ufficialmente il 18 settembre nel corso della settimana dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

L'Alleanza per un commercio libero da tortura è un'iniziativa congiunta di paesi di tutto il mondo intesa ad arrestare gli scambi di merci utilizzate per la tortura e la pena di morte. Nonostante il diritto internazionale vieti la tortura in qualsiasi circostanza, gli strumenti utilizzati per infliggere dolore e morte sono tuttora commercializzati in tutto il pianeta. Tra questi figurano manganelli chiodati, cinture a scarica elettrica e aste che tengono bloccata la vita o un arto infliggendo shock elettrici, nonché sostanze chimiche e sistemi di iniezione automatici utilizzati per l'esecuzione di sentenze capitali.

"L'unico fine di questi prodotti è infliggere dolori atroci e uccidere esseri umani. Non possiamo permettere che siano commercializzati come fossero merci qualsiasi. È giunto il momento di intraprendere azioni concrete per dire una volta per tutte 'basta' a questo commercio esecrabile", ha dichiarato la Commissaria Malmström.

"Le norme dell'UE in questo campo hanno ottenuto risultati positivi, ma i produttori di queste merci cercano di eludere la legislazione. Più paesi aderiscono, più la nostra cooperazione sarà efficace. Nella mia carriera di Commissaria e deputata al Parlamento europeo, ho incontrato in varie occasioni vittime di tortura: rifugiati, detenuti politici, condannati a morte. Credo fermamente che la politica commerciale possa contribuire a rafforzare i diritti umani in tutto il mondo", ha aggiunto la Commissaria Malmström.

In occasione del lancio dell'iniziativa, che si terrà il 18 settembre presso il quartier generale delle Nazioni Unite ed è frutto dello sforzo congiunto di UE, Argentina e Mongolia, i paesi aderenti firmeranno una dichiarazione politica comune (il sito web dell'Alleanza – www.torturefreetrade.org – è già online). Nella giornata inaugurale è attesa complessivamente l'adesione di circa 50 paesi membri delle Nazioni Unite in tutto il mondo (Africa, America, Asia ed Europa). L'Alleanza potrebbe costituire una base per ampliare la cooperazione a livello dell'ONU in questo campo.

I paesi che parteciperanno all'Alleanza aderiranno ai suoi quattro punti d'azione:

·         adottare misure per controllare e limitare le esportazioni di queste merci;

·         dotare le autorità doganali di strumenti adeguati. L'Alleanza istituirà una piattaforma per monitorare i flussi commerciali, scambiare informazioni e identificare i nuovi prodotti;

·         mettere a disposizione assistenza tecnica per aiutare i paesi a redigere e attuare norme che vietino questo commercio;

·         scambiare pratiche per la realizzazione di sistemi di controllo e applicazione efficienti.

L'UE è impegnata nella tutela dei diritti umani e nella lotta contro la tortura e per l'abolizione della pena di morte. La sua legislazione severa sugli scambi di merci utilizzate per la tortura o la pena di morte ha già ottenuto successi: è anche grazie ad essa che i farmaci utilizzati per le iniezioni letali sono diventati più costosi e difficili da reperire.

La legislazione dell'UE si applica tuttavia solo in Europa. Dal momento che i produttori e i commercianti di queste merci cercano di eludere le norme dell'Unione, più numerosi saranno i paesi che si impegnano a vietarne l'esportazione, più efficaci risulteranno le azioni intese ad abolire questo commercio. L'Alleanza rappresenta un modo per intraprendere azioni concrete e iniziative specifiche per porre fine agli scambi di queste merci su scala globale, rendendo il loro reperimento molto più difficile.

Contesto

Uno degli obiettivi della politica estera dell'UE è promuovere il rispetto dei diritti fondamentali. Il suo impegno ad arrestare la tortura e abolire la pena di morte comprende dal 2005 misure intese a prevenire gli scambi di merci che potrebbero essere utilizzate per la pena di morte, per la tortura o per altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti.

L'UE ha stabilito elenchi di prodotti vietati e istituito un meccanismo di intervento rapido per far sì che possano essere banditi anche i nuovi prodotti. Si è inoltre dotata di regole per i controlli all'esportazione per impedire che prodotti medicinali inseriti negli elenchi siano utilizzati per la pena di morte e vieta la fornitura di servizi di intermediazione riguardanti le merci inserite negli elenchi e la fornitura di assistenza tecnica a paesi terzi. L'anno scorso l'Unione ha reso ancora più stringente la normativa per includere il divieto di transito di tali merci attraverso il suo territorio e i suoi porti e il divieto di promuoverle, ad esempio nel corso di fiere commerciali.

Per ulteriori informazioni

Sito web dell'Alleanza per un commercio libero da tortura, che comprende informazioni sui suoi obiettivi e la possibilità di registrarsi all'evento inaugurale.

Su EbS sono disponibili 
video e foto scaricabili, comprese immagini di strumenti di tortura e un'intervista con la Commissaria Malmström.

IP/17/3088

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x Teo da pubbl. su pag 6 e 8 di acr torino sett e ott 2017

Commissione europea - Comunicato stampa

Le autorità per la tutela dei consumatori e la Commissione europea esortano Volkswagen a finalizzare la riparazione di tutti i veicoli interessati dallo scandalo delle emissioni.

Bruxelles, 7 septembre 2017

Oggi le autorità per la tutela dei consumatori dell'UE e la Commissione europea hanno inviato una lettera congiunta all'amministratore delegato di Volkswagen con la quale esortano il gruppo a riparare rapidamente tutti i veicoli interessati dallo scandalo del “dieselgate”.

L'iniziativa fa parte di un'azione coordinata delle autorità per la tutela dei consumatori dell'UE, intesa a garantire che il gruppo Volkswagen rispetti il diritto dei consumatori in seguito allo scandalo e si dimostri proattivo nei confronti dei consumatori interessati. Le autorità per la tutela dei consumatori in tutta l'UE continuano a ricevere segnalazioni che molti dei veicoli interessati non sono ancora stati riparati.

Dopo gli incontri con la Commissaria Jourová nel 2016, Volkswagen si era impegnata a riparare tutti i veicoli interessati entro l'autunno 2017. Oggi le autorità per la tutela dei consumatori dell'UE, sotto l'egida dell'autorità olandese per i consumatori e i mercati (ACM), esortano Volkswagen a confermare entro un mese che questo piano sarà mantenuto. Esse chiedono la piena trasparenza su questo processo, inclusa una relazione dettagliata su quanto sia stato fatto e quanto resti ancora da fare. Volkswagen dovrebbe garantire di risolvere qualsiasi eventuale problema successivo alla riparazione, in quanto la Commissione ha chiesto che tutti i veicoli interessati del costruttore siano resi pienamente conformi alle norme di omologazione.

La Commissaria Jourová ha dichiarato: “Sono soddisfatta di vedere che le autorità per la tutela dei consumatori preposte al rispetto del diritto dell'UE sono unite di fronte a Volkswagen e che insistono affinché le nostre richieste siano rispettate. Agendo insieme le autorità per la tutela dei consumatori possono garantire che il diritto dell'UE in materia di consumatori sia rispettato in tutta l'Unione. Questo assume un'importanza particolare quando si tratta di affrontare problemi paneuropei, quale è il caso di VW, che interessa oltre otto milioni di consumatori in diversi Stati membri. Con l'odierna posizione congiunta, i consumatori dell'UE possono essere certi che sia le autorità per la tutela dei consumatori degli Stati membri, sia la Commissione europea sono dalla loro parte e che eventuali mezze misure non saranno accettate.”

Le autorità della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori attendono un riscontro da Volkswagen in merito ai seguenti punti, ad esempio:

·         Trasparenza e comunicazione: Volkswagen dovrebbe informare i consumatori individualmente e senza indugio. Volkswagen dovrebbe comunicare ai consumatori informazioni sufficienti per consentire loro di adottare decisioni ben informate. In linea con la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, le informazioni dovrebbero includere:

o i motivi chiari e precisi per cui il veicolo deve essere riparato;

o cosa comporta la riparazione;

o cosa bisogna fare per far riparare il veicolo;

o cosa può succedere o succederà se il veicolo non è riparato;

o in quali Stati membri i veicoli che non sono stati riparati smetteranno di essere considerati conformi e quando.

·         Informare i proprietari di veicoli di seconda mano e i consumatori che non si rivolgono ai concessionari Volkswagen: Volkswagen dovrebbe massimizzare gli sforzi per informare i consumatori che hanno comprato i loro veicoli o che ne eseguano la manutenzione al di fuori della rete concessionaria Volkswagen (per es. veicoli d'occasione o acquistati direttamente presso gli importatori).

·         La misura utile a creare un clima di fiducia: Le autorità per la tutela dei consumatori hanno accolto con favore la misura annunciata dal gruppo Volkswagen, che offre una garanzia per la riparazione. Oggi le autorità della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori hanno chiesto a Volkswagen di comunicare attivamente queste informazioni a tutti gli interessati, senza limitare la misura ad alcune parti del veicolo o a un periodo dato e di rendere giuridicamente vincolante la garanzia che le prestazioni complessive dei veicoli resteranno invariate dopo la riparazione.

·         Sostegno ai concessionari durante il processo di riparazione: Sebbene la responsabilità di garantire la conformità di omologazione spetti ai costruttori, nell'ambito della direttiva sulla vendita e sulle garanzie il venditore è responsabile di eventuali difetti al momento della consegna dei beni. Le autorità chiedono a Volkswagen di avvalersi di tutti i mezzi disponibili per agevolare il lavoro dei concessionari.

·         Proroga del processo di riparazione: Le autorità per la tutela dei consumatori dell'UE chiedono a Volkswagen di confermare l'intervallo temporale entro il quale tutti i veicoli saranno riparati. Se il processo di riparazione si protrae oltre l'autunno 2017, Volkswagen dovrebbe impegnarsi a prorogare il periodo di riparazione gratuita del software per il tempo necessario a rispettare il dovere di garantire che tutti i veicoli siano conformi al diritto dell'UE in materia di consumatori.

Prossime tappe

Le autorità per la tutela dei consumatori chiedono a Volkswagen di rispondere alla domanda entro un mese e di impegnarsi in un dialogo a livello europeo. Spetterà a ciascuno Stato membro decidere il proseguimento dell'azione se Volkswagen non reagirà a questa posizione comune o se non si raggiungerà un accordo. Le autorità possono adottare le azioni appropriate alle circostanze locali, compresa un'azione di esecuzione laddove necessario.

Contesto

Il regolamento UE sulla cooperazione per la tutela dei consumatori mette in collegamento le autorità nazionali per la tutela dei consumatori nell'ambito di una rete di esecuzione paneuropea, grazie alla quale un'autorità nazionale di uno Stato membro può chiedere alla propria omologa di un altro Stato membro di intervenire in caso di violazione transfrontaliera di una norma UE di tutela dei consumatori.

La cooperazione è applicabile alle norme a tutela dei consumatori che disciplinano vari ambiti, quali ladirettiva sulle pratiche commerciali sleali, la direttiva sui diritti dei consumatori o la direttiva sulla vendita e sulle garanzie.

Nell'ambito della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori le autorità riesaminano regolarmente le questioni di interesse comune per la tutela dei consumatori nel mercato unico e coordinano la loro sorveglianza del mercato nonché le eventuali azioni di esecuzione. La Commissione agevola lo scambio di informazioni fra le autorità e il loro coordinamento.

Per maggiori informazioni

Politica dei consumatori dell'UE

IP/17/3102

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.. da pubblicare su pag 1 e 2 dell'Acr ROMA

ERC Starting Grants: 605 milioni di euro a 406 ricercatori di punta in tutta Europa 43 gli italiani assegnatari 6 settembre 2017
 
Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha annunciato oggi l'assegnazione di starting grants (sovvenzioni di avviamento) a 406 giovani ricercatori di tutta Europa. Il finanziamento, che ammonta a 605 milioni di euro e stanzia per ogni progetto fino a un massimo di 1,5 milioni, permetterà loro di costituire i propri team di ricerca e di perseguire le loro idee innovative. La percentuale di donne beneficiarie è la più alta mai registrata in un concorso lanciato dal CER e anche la varietà in termini di nazionalità è stata maggiore che in passato.
I ricercatori italiani raggiungono il gradino più basso del podio, alle spalle dei tedeschi (65 vincitori) e dei francesi (48), con 43 vincitori (19 donne e 24 uomini). Di questi 43, 17 svilupperanno il loro progetto CER in Italia e 26 all'estero.
Se si aggiungono 2 vincitori non italiani, sono in totale 19 i progetti ospitati in Italia: 3 ciascuno all'Università di Padova e alla Sapienza, 2 ciascuno all'Università di Trento e a Ca' Foscari a Venezia, e 1 ciascuno all'Università di Torino, all'Università Federico II di Napoli, all'Università Bocconi, alla Fondazione Centro San Raffaele, all'Università Statale di Milano, alla Fondazione Telethon, all'Università di Verona, alla SISSA di Trieste e al CNR.
In tutta Europa i nuovi beneficiari lavoreranno in un'ampia gamma di settori: dalla ricerca sanitaria sulle infezioni croniche o l'asma alla gestione delle catastrofi, dalla sicurezza delle reti ai cambiamenti climatici. Le ricerche sovvenzionate coprono tutte le discipline: alcuni esempi di studi finanziati sono disponibili qui.
I finanziamenti sono assegnati nell'ambito del pilastro "Eccellenza scientifica" di Horizon 2020, il programma dell'UE per la ricerca e l'innovazione.
Carlos Moedas, Commissario europeo per la Ricerca, la scienza e l'innovazione, ha dichiarato: "Per fiorire i grandi talenti hanno bisogno di un contesto favorevole al momento opportuno. Con gli starting grants, l'UE garantisce le migliori condizioni nelle prime fasi della carriera di un ricercatore. Per questo motivo questi finanziamenti sono così importanti per il futuro dell'Europa come polo scientifico, per trattenere ed attrarre giovani talenti. Quest'anno il CER ha attirato ricercatori di 48 nazionalità operanti in 23 paesi europei. È un investimento che pagherà, stimolando la crescita e l'innovazione dell'UE."
Il Presidente del CER, il professor Jean-Pierre Bourguignon, ha dichiarato: "Sono lieto che il bando 2017 per l'assegnazione degli starting grants del CER abbia attratto più ricercatrici che mai e che per di più quattro destinatari delle sovvenzioni su dieci siano donne. Due record nella storia del CER. Mi auguro che il costante lavoro del Consiglio scientifico del CER e del Gruppo di lavoro sull'equilibrio di genere abbia contribuito a questa evoluzione positiva. Confido nel fatto che ciò sia di buon auspicio per il futuro della scienza in Europa – dobbiamo valorizzare tutto il talento disponibile."
Non solo il 40% dei vincitori sono donne, ma le candidate hanno superato gli uomini anche nell'aggiudicarsi i finanziamenti (14,5% e 12,7% rispettivamente). Le sovvenzioni del CER sono assegnate ai ricercatori di qualunque nazionalità stabiliti o che vogliano trasferirsi in Europa. I beneficiari saranno ospitati in 23 diversi paesi europei, in particolare nel Regno Unito (79), in Germania (67) e in Francia (53). I vincitori del concorso di quest'anno sono di 48 nazionalità diverse– il numero più alto mai registrato dalla fondazione del CER. Quarantacinque assegnatari sono cittadini non-europei, molti dei quali già stabiliti in Europa; fra questi anche 17 americani. 18 ricercatori, tra cui 13 europei, si trasferiranno in Europa per portare a termine i loro progetti finanziati dal CER. Il CER ha ricevuto 3085 proposte circa il 13% delle quali è stato finanziato.
Questi starting grants aiuteranno i ricercatori selezionati a formare le proprie squadre di lavoro impiegando potenzialmente più di 1500 studenti di dottorato e post-dottorato. Il finanziamento contribuisce così a sostenere una nuova generazione di ricercatori d'eccellenza in Europa.
Elenco di tutti i ricercatori selezionati per paese dell'istituzione ospitante (in ordine alfabetico all'interno di ogni gruppo per paese)
Elenco dei ricercatori selezionati per campo di ricerca (in ordine alfabetico):
 
 
Contesto
Gli Starting grants del CER sono assegnati ai ricercatori di ogni nazionalità con un'esperienza dai 2 ai 7 anni dal completamento del dottorato di ricerca (o titolo universitario equivalente) e con una comprovata esperienza in campo scientifico che ne dimostri le potenzialità. La ricerca deve essere condotta in un istituto di ricerca pubblico o privato con sede in uno dei paesi membri dell'Unione Europea o dei paesi associati. Il finanziamento, fino ad un massimo di 1,5 milioni di euro, viene erogato per una durata massima di 5 anni. Due terzi del bilancio del CER sono destinati ai ricercatori agli inizi della carriera – i programmi Starting grants e Consolidator grants – e i relativi bandi sono pubblicati una volta all'anno.
A proposito del CER
Il Consiglio europeo della ricerca, istituito dall'Unione Europea nel 2007, è il primo ente europeo di finanziamento della ricerca d'avanguardia. Ogni anno seleziona e finanzia i migliori ricercatori creativi di tutte le nazionalità e le età per sviluppare progetti basati in Europa. Il CER ha tre programmi di finanziamento principali: starting grants, consolidator grants e advanced grants. Un ulteriore programma di finanziamento, sinergy grants, è stato rilanciato nel 2017.
Ad oggi il CER ha finanziato circa 7000 ricercatori d'eccellenza in diverse fasi della carriera ed oltre 50000 tra studenti di dottorato, post-dottorato e altro personale dei loro gruppi di ricerca. Il CER ambisce ad attrarre in Europa i migliori ricercatori provenienti da ogni parte del mondo. I principali enti di finanziamento della ricerca a livello globale, negli USA, in Cina, Giappone, Brasile e altri paesi, hanno stretto accordi per offrire ai loro ricercatori l'opportunità di entrare a far parte temporaneamente dei gruppi finanziati dal CER.
Il CER è guidato da un organo indipendente, il Consiglio scientifico, presieduto dal prof. Jean-Pierre Bourguignon. Il Consiglio europeo di ricerca ha un bilancio di 1,8 miliardi di euro per il 2017, che corrisponde circa all'1% della spesa totale europea per la ricerca. Il bilancio complessivo dal 2014 al 2020 supera i 13 miliardi di euro, nel quadro del programma "Horizon 2020" del quale è responsabile il Commissario europeo per la Ricerca, la scienza e l'innovazione Carlos Moedas.
 
Quest'anno il CER celebra il suo decimo anniversario: per maggiori informazioni sui risultati ottenuti si veda qui.
... a cura di www.acraccademia.it 

 
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.. segue per Acr il milanese- baggese 11 e 12 sett. dichiarazioni..

 

Riceviamo l'INVITO, che volentieri pubblichiamo x i soci, volontari e collaboratori-lettori di CRV-ACR e Aics.

  

DISCORSO ANNUALE DI JEAN-CLAUDE JUNCKER SULLO STATO DELL'UNIONE EUROPEA

PROIEZIONE IN DIRETTA DAL PARLAMENTO EUROPEO A STRASBURGO

commentano

MASSIMO GAUDINA, nuovo Direttore Rappresentanza della Commissione europea a Milano

MARCO ZATTERIN, Vicedirettore de La Stampa, già corrispondente a Bruxelles

ANTONIO VILLAFRANCA, Senior Research Fellow e Responsabile del Programma Europa, ISPI

 

 

RAPPRESENTANZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA A MILANO

PALAZZO DELLE STELLINE - CORSO MAGENTA 59, MILANO

13 SETTEMBRE – 08.45 – 12.00

 

 

Mercoledì 13 settembre 2017, il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker pronuncerà il discorso sullo stato dell'UE dinanzi al Parlamento europeo a Strasburgo.

 

In questa occasione il Presidente illustrerà le priorità politiche per il 2018 e traccerà un primo bilancio del dibattito sul futuro dell'Europa.

 

La Rappresentanza della Commissione europea a Milano vi invita ad assistere alla proiezione del discorso e a partecipare al dibattito che seguirà.

 

È gradita la conferma della presenza. Per informazioni e registrazioni:francesco.laera@ec.europa.eu oppure 3346233048.

 

 

Nota di contesto

Ogni anno a settembre il Presidente della Commissione europea pronuncia dinanzi al Parlamento europeo il discorso sullo stato dell'Unione, in cui fa il punto della situazione per l'anno appena trascorso e presenta le priorità per l'anno successivo. Il Presidente spiega inoltre come la Commissione intende rispondere alle sfide più pressanti con cui è confrontata l'Unione europea. Al discorso fa seguito una discussione in Aula. È così che prende il via il dialogo con il Parlamento e il Consiglio per predisporre il programma di lavoro della Commissione per l'anno successivo.

 

Introdotto dal Trattato di Lisbona, il discorso sullo stato dell'Unione è accompagnato da una lettera d'intenti indirizzata al Presidente del Parlamento europeo e alla Presidenza del Consiglio. Nella lettera, il Presidente Juncker illustra nel dettaglio le azioni legislative e le altre iniziative che la Commissione intende intraprendere nel corso del 2018... a cura di www.acraccademia.it e ...  http://www.acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%202.html

 
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da pubbl. a pag 1 e 2 di Acr Europa sett. 2017

acraccademia.it/Il%20Baggese%20pag%202.html


 Riceviamo da U.E. e volentieri pubblichiamo!

Dieci città innovative in lizza per il titolo di Capitale europea dell’innovazione 2017

 

Dieci città (Aarhus, Berlino, Copenaghen, Helsinki, Nizza, Parigi, Tallinn, Tampere, Tel Aviv e Tolosa) sono le candidate al concorso "Capitale europea dell’innovazione". Le finaliste sono state selezionate tra 32 candidature ammissibili da un gruppo di esperti indipendente per aver applicato idee innovative al fine di migliorare la qualità della vita nei centri urbani e di coinvolgere maggiormente i cittadini nelle rispettive comunità.

 

Carlos Moedas, Commissario per la Ricerca, la scienza e l’innovazione, ha dichiarato: "Ogni nuova edizione del premio Capitale europea dell’innovazione mette in luce idee sempre più stimolanti e innovative da tutta Europa. La gara dura di quest’anno dimostra la vitalità dei nostri ecosistemi locali di innovazione. Il percorso finora è stato molto eccitante e il meglio deve ancora venire. Non vedo l'ora di annunciare i vincitori a novembre e di collaborare ulteriormente con loro."

Il vincitore del concorso sarà annunciato al Web Summit di Lisbona il 7 novembre e riceverà 1 milione di euro per continuare a sostenere le attività innovative della città, mentre due città finaliste riceveranno 100 000 euro ciascuna.

Tra i vincitori delle precedenti edizioni del concorso figurano Barcellona nel 2014 e Amsterdam nel 2016. Maggiori informazioni sulle città finaliste sono disponibili qui e sul sito di iCapital

 

(Per maggiori informazioni: Lucia Caudet – Tel.: + 32 229 56182; Mirna Talko – Tel.: +32 229 87278; Maud Noyon – Tel.: +32 229 80379)

.. a cura di www.acraccademia.it e di Crv-Acr

 
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x Teo da pubbl su seconda pag de il valassinese

.... Riceviamo e volentieri pubblichiamo x i ns componenti lo Staff.. e i lettori.. x ora ha accettato Sremo!
QUESTO E' IL PREMIO LIGUSTRO:

Gentilissimo
 
​Dirigente scolastico
 -   in allegato il progetto per 

Istituire il premio Giovanni Berio in arte LIGUSTRO (Imperia - gennaio 1924, dicembre 2015) per far conoscere agli studenti l’antica tecnica giapponese Nishiki-E riscoperta dall’artista LIGUSTRO, e permettere loro di studiare alcune stampe e matrici da lui incise, evidenziando anche la complessità e la perfezione del lavoro ottenuto dopo molti anni di studio, ricerca e impegno.

Con questo progetto si vuole offrire ampia visibilità sia agli autori degli elaborati, che agli istituti stessi che promuovono tale iniziativa..

Per Sua informazione, in data 9 maggio 2015 si è svolta, presso la sala convegni della Biblioteca Civica Leonardo Lagorio di Imperia, con il patrocinio della Fondazione Italia Giappone e della Fondazione Mario Novarol’apertura della sala dedicata al Maestro Giovanni Berio in arte LIGUSTRO quale traguardo successivo dopo l’importante e recente donazione (legni incisi, corrispondenza, calligrafie giapponesi, libri ed opere d’arte personali e di altri autori, l'archivio completo di una vita artistica) del Maestro alla Città di Imperia. La sala è fruibile pubblicamente, come punto di riferimento di eccellenza, per consultare tutto il materiale donato per approfondimenti personali ed eventi divulgativi. Sperando che questo progetto possa essere accolto presso il Suo Istituto, porgo un cordiale saluto. Francesco Berio cell. 340 10 75 877 Ketti Bosco e Sergio Merzario di Aics-Acr-Crv cell. 3402707829 e 3394523017


 
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x Teo da pubbl. su Il civennese-bellagino pag 1 e 2 sett. 2017

FINANZA
Banca Popolare di Bari nella bufera: Altroconsumo sospende il giudizio04 set 2017

Giudizio su solidità e affidabilità di banche e gruppi bancari.

Altroconsumo ha deciso di sospendere il giudizio sull’affidabilità di Popolare di Bari in attesa che le indagini facciano luce sull’inchiesta aperta dalla Procura.

L’ipotesi di reato che coinvolge i vertici dell’istituto è pesante e potrebbe avere effetti su correntisti e azionisti: associazione a delinquere, ostacolo alla vigilanza e falso in bilancio.

La Procura ha acceso i riflettori sull’acquisizione di Tercasbanca sull’orlo del fallimento, avvenuta nel 2014. Secondo le accuse ci sarebbero state irregolarità nei bilanci pubblicati.

Tra il 2013 e il 2015, Popolare di Bari ha effettuato due aumenti di capitale destinati proprio a finanziare l’acquisizione di Tercas. Se la Procura accertasse che le informazioni contenute nei prospetti informativi non sono veritiere, gli azionisti avrebbero diritto a richiedere la restituzione di quanto investito.
Sarebbe un salasso per la banca: ad oggi sono circa 70.000 gli azionisti che hanno investito, in totale, oltre 1 miliardo di euro.

Le indagini in corso rappresentano un’incognita troppo grande per poter far affidamento sui dati dell’ultimo bilancio. In attesa di maggiore chiarezza, l’organizzazione ha deciso di sospendere il giudizio sull’affidabilità del gruppo.


Altroconsumo ricorda ai titolari di conti correnti e conti deposito che è bene rispettare la soglia di sicurezza di 100.000 euro per depositante. Maggiori sono invece i rischi per gli azionisti perché la vendita dei titoli è particolarmente difficoltosa. Da luglio il titolo è quotato sulla piattaforma Hi-mtf, ma gli scambi sono ridottissimi: l’organizzazione consiglia di inserire l’ordine di vendita nella piattaforma e pazientare.

La classifica completa sull’affidabilità delle banche è disponibile su altroconsumo.it

..a cura di www.acraccademia.it e Crv-Acr

 
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x Teo da pubblicare su il Triangolo Lariano pag 1 e 2 sett. 2017

 

 

Commissione europea - Comunicato stampa

Obbligatorie dal 1° settembre prove nuove e più efficaci delle emissioni degli autoveicoli

Bruxelles, 31 agosto-1 settembre 2017

A partire dal 1º settembre 2017, prima di poter circolare sulle strade europee i nuovi modelli di autoveicoli dovranno superare prove aggiornate più affidabili delle emissioni in condizioni di guida reali ("emissioni reali di guida", Real Driving Emissions - RDE) nonché una prova di laboratorio migliorata ("procedura di prova per i veicoli leggeri armonizzata a livello mondiale", World Harmonised Light Vehicle Test Procedure - WLTP).

Jyrki Katainen, vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha affermato: "Le nuove prove delle emissioni costituiscono una tappa fondamentale nel lavoro che stiamo realizzando per disporre, nei prossimi anni, di veicoli più puliti e più sostenibili, ma molto rimane ancora da fare. Lo scandalo delle emissioni ha rivelato la necessità di una maggiore indipendenza delle prove a cui vanno soggetti gli autoveicoli e di una più attenta vigilanza del mercato. La Commissione deve inoltre avere la facoltà di intervenire in caso di irregolarità ed è proprio a tal fine che ha presentato una proposta nel gennaio 2016, rimasta sul tavolo sino ad oggi. È giunto ormai il momento che il Parlamento europeo e il Consiglio procedano alla sua adozione. Vanno inoltre profusi sforzi a livello di UE per incoraggiare con decisione la mobilità a basse emissioni."

Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il Mercato interno, l'industria, l'imprenditoria e le PMI, ha aggiunto: "Un passaggio rapido a veicoli ad emissioni zero è nel nostro interesse, se consideriamo i rischi per la salute pubblica e l'ambiente, ed è essenziale per l'industria automobilistica, se intende rimanere competitiva a livello internazionale. Per il momento, però, i veicoli diesel fanno ancora parte della nostra vita e dobbiamo ripristinare la fiducia in questa tecnologia: ecco perché è fondamentale disporre di prove aggiornate e più affidabili per gli autoveicoli nuovi mentre, per quelli già in circolazione, gli Stati membri devono assolvere i loro compiti, ossia dare esecuzione alle norme e adottare nuovi provvedimenti, insieme a tutte le parti interessate, al fine di ridurre le emissioni del parco veicoli esistente."

Le nuove prove delle emissioni garantiranno risultati più attendibili e contribuiranno a ripristinare la fiducia relativamente alle prestazioni dei nuovi autoveicoli. Le prove rappresentano una delle diverse importanti attività che la Commissione porta avanti per un'industria automobilistica pulita, sostenibile e competitiva.

·         Prove delle emissioni più severe e precise: le emissioni di NOx e di particolato, che sono una delle principali cause dell'inquinamento atmosferico, saranno misurate in maniera più affidabile in condizioni di guida reali (prova RDE). Questa prova andrà ad integrare una procedura di prova in laboratorio nuova e più realistica (prova WLTP) per tutte le emissioni, comprese quelle di CO2, e il consumo di carburante, nonché le emissioni di NOx e di altri inquinanti atmosferici. Entrambe le prove diventeranno obbligatorie dal settembre 2017 per tutti i nuovi modelli di autoveicoli e saranno introdotte gradualmente per tutti gli autoveicoli nuovi tra il 2018 e il 2019 (per ulteriori informazioni cfr.MEMO/17/2821).

·         Revisione completa del sistema di omologazione: una volta adottata, la proposta di regolamento che la Commissione ha presentato nel gennaio 2016 garantirà una maggiore qualità e indipendenza delle prove sui veicoli e un controllo più attento sugli autoveicoli già in circolazione e introdurrà la vigilanza dell'UE nell'intero sistema.

·         Norme sulla qualità dell'aria: gli Stati membri sono tenuti a rispettare i valori limite dell'UE per una serie di inquinanti, tra cui l'NO2, e a stabilire piani per la qualità dell'aria nelle zone o negli agglomerati in cui tali valori limite sono superati.

·         Mobilità a basse emissioni: la strategia europea per una mobilità a basse emissioni mira ad aumentare l'efficienza del sistema dei trasporti e ad accelerare la diffusione delle energie alternative a basse emissioni per i trasporti e la transizione verso veicoli a emissioni zero. Detta strategia si basa su una gamma di alternative energetiche a basse emissioni per le autovetture e gli autobus e pone l'accento sull'elettrificazione dei trasporti ferroviari e sull'impiego dei biocarburanti nei settori del trasporto aereo e del trasporto su gomma di merci e passeggeri. La Commissione prevede altresì di adottare entro novembre 2017 un piano d'azione riguardante un'infrastruttura per i combustibili alternativi allo scopo di diffondere maggiormente l'uso dei carburanti alternativi in Europa.

Al tempo stesso la Commissione segue con attenzione i provvedimenti adottati dagli Stati membri relativamente ai veicoli inquinanti già in circolazione.

A seguito delle rivelazioni del settembre 2015, con cui era stato reso noto l'uso da parte del gruppo Volkswagen di software di manipolazione per eludere le norme in materia di emissione per alcuni inquinanti atmosferici, la Commissione ha invitato tutti gli Stati membri, in qualità di autorità responsabili della vigilanza del mercato e dell'applicazione della normativa in materia di omologazione, a effettuare le necessarie indagini al fine di verificare i livelli di emissioni reali dei veicoli circolanti sui rispettivi territori e di garantire la conformità al diritto dell'UE. La Commissione ha appoggiato le attività a livello nazionale mediante l'elaborazione di una metodologia comune di prova che riveli la presenza di dispositivi di manipolazione che alterano i risultati delle prove di laboratorio e garantisca la coerenza dell'esito delle indagini nazionali. Ha inoltre pubblicato un documento orientativo per aiutare le autorità degli Stati membri a valutare se i costruttori automobilistici utilizzino dispositivi di manipolazione o mettano in atto altre strategie risultanti in un aumento delle emissioni del veicolo al di fuori del ciclo di prova e ad analizzare se ciò sia tecnicamente giustificato.

Nel dicembre 2016 e nel maggio 2017 la Commissione ha avviato procedure di infrazione nei confronti di otto Stati membri per violazione della normativa UE in materia di omologazione e continua a controllare se il diritto dell'Unione in materia sia correttamente applicato.

Inoltre la Commissione garantirà il rispetto delle norme sulla concorrenza e continuerà a lavorare affinché ai consumatori sia assicurato un trattamento equo.

La Commissione continua infine ad adoperarsi per assicurare l'applicazione delle norme UE in materia di qualità dell'aria tramite procedure di infrazione nei confronti dei 16 Stati membri che violano i valori limite dell'NO2 ambiente.

Per ulteriori informazioni

MEMO/17/2821 Azione dell'UE per ridurre l'inquinamento atmosferico causato dai veicoli diesel

Materiale

Atti dell'RDE:

·         Atto 1 dell'RDE

·         Atto 2 dell'RDE

·         Atto 3 dell'RDE

Comunicato stampa relativo alla proposta sull'omologazione

Proposta di regolamento relativo all'omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore

Comunicazione della Commissione "L'Europa in movimento"

IP/17/2822

Contatti per la stampa:

Informazioni al pubblico: contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per e-mail ...  a cura di :

http://www.acraccademia.it/Il%20Sanremese%20pag%201.html

 
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x Teo da pubblicare a pag1 e 2 de il valassinese sett. 2017

Al via le iscrizioni all’edizione 2018 del premio dell'UE per le donne innovatrici

 

 

Oggi, 5 settembre 2017, la Commissione europea apre la quinta edizione del Premio dell’Unione europea per le donne innovatrici, che sarà conferito a imprenditrici che sono riuscite ad immettere sul mercato le loro innovazioni straordinarie. Il primo premio è di 100 000 euro, il secondo e il terzo ammontano rispettivamente a 50 000 e 30 000 euro, mentre una giovane imprenditrice a inizio carriera si aggiudicherà il Rising Innovator Award, un premio speciale del valore di 20 000 euro.

 

Carlos Moedas, Commissario per la Ricerca, la scienza e l'innovazione, ha dichiarato: "Il Premio dell’Unione europea per le donne innovatrici dà riconoscimento pubblico a imprenditrici d’eccellenza e ispira altre donne a seguire le loro orme. Dall’inizio del concorso abbiamo visto risultati eccezionali. Ad esempio, le vincitrici dell'edizione 2017 hanno creato un laboratorio per l’innovazione riunendo scienziati e artisti o hanno inventato il primissimo tablet digitale per non-vedenti. Sono impaziente di scoprire molte nuove idee e numerosi nuovi talenti nella prossima edizione del premio."

Il concorso è aperto alle donne dell’Unione europea e dei paesi associati al programma Horizon 2020 che hanno fondato o co-fondato le proprie imprese e che hanno beneficiato di fondi pubblici o privati per la ricerca e l’innovazione. Le domande vanno presentate entro il 15 novembre 2017 e i nomi delle vincitrici saranno annunciati l’8 marzo 2018, in occasione della Giornata internazionale della donna.

Maggiori informazioni sul concorso sono disponibili qui.

 

(Per maggiori informazioni: Lucia Caudet – Tel.: + 32 229 56182; Mirna Talko – Tel.: +32 229 87278; Maud Noyon – Tel.: +32 229 80379).. a cura di 

http://www.acraccademia.it/Il%20Sanremese%20pag%201.html

 
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pag 2 de il baggese settembre 2017

Post n°538 pubblicato il 05 Settembre 2017 da acrilmilanese
 

Archeologia: spuntano resti antiche mura medievali
Archeologia: spuntano resti antiche mura medievali Trieste

Una struttura muraria risalente al XIII-XIV secolo, probabilmente una porzione delle antiche mura cittadine, è stata scoperta a Trieste durante alcuni scavi fognari della multiutility AcegasApsAmga nella centrale Piazza Unità d'Italia, nell'angolo verso mare di Casa Stratti, al cui pianterreno è ospitato il "Caffè degli Specchi". Lo rende noto oggi la Soprintendenza Archeologia, belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. La struttura è realizzata in pietra arenaria, il suo spessore supera i tre metri e mezzo e si sviluppa perpendicolarmente all'asse di Piazza Unità. Gli archeologi della Società ArcheoTest, con la direzione scientifica della Soprintendenza, hanno attribuito i resti alle antiche mura medievali, che attraversavano il settore centrale di Piazza Unità, partendo dalla torre della Beccheria, dirigendosi verso la porta/torre dell'Orologio attraverso la quale si accedeva al Mandracchio, il porto della città medievale. (ANSA).

Grazie della notizia CRV-Acr

 
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