EMILY DICKINSON VITA E POESIA

Post n°10 pubblicato il 13 Maggio 2008 da facco_a
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Emily Dickinson nasce il 10 dicembre 1830 ad Amherst (Massachussetts), in un piccolo centro di religione e cultura puritana, da Edward, celebre avvocato destinato a diventare deputato del Congresso, ed Emily Narcross, donna dalla personalità piuttosto debole. E' la seconda di tre figli. Austin è il fratello maggiore, Lavinia la sorella minore: a entrambi sarà sempre legata da un grande affetto. Dal 1840 al 1947 frequenta la Amherst Academy e successivamente si iscrive alle scuole superiori di South Hadley, da cui viene ritirata dal padre dopo un anno. Manifesta intanto un carattere fiero e indipendente. A casa continua i propri studi da autodidatta, orientata nelle letture anche da un assistente del padre, Benjamin Newton, con il quale resterà in seguito in corrispondenza. Scrivere lettere sarà un'attività fondamentale per la poetessa, un modo intimo per entrare in contatto coni l mondo: non a caso molte delle sue poesie verranno allegate ad esse. Nel 1850 scrive alcune "valentine" per gli amici. Nel 1852 conosce Susan Gilbert, con la quale stringe un forte legame, testimoniato da importanti lettere. Nel corso degli anni successivi compie qualche raro viaggio. Incontra il reverendo Charles Wadsworth, un uomo sposato, del quale (a quanto pare) si innamorerà vanamente. Nel 1857 conosce lo scrittore-filosofo trascendalista Ralph W. Emerson, ospite di Austin e Susan, sposi da pochi mesi.

1858/1873

La poetessa entra in amicizia con Samuel Bowles, direttore dello Springfiel Daily Republican giornale su cui appariranno (a partire dal 1861) alcune sue poesie. Conosce anche Kate Anton Scott. Sia con Bowles sia con quest'ultima stabilisce un profonod rapporto anche epistolare. La casa dei Dickinson è praticamente il centro della vita culturale del piccolo paese, dunque uno stimolo continuo all'intelligenza della poetessa, che in questo periodo incomincia a raccogliere segretamente i prpri versi in fascicoletti. Nel 1860 è l'anno del futore poetico (365 liriche) e sentimentale. Il suo amore (probabilmente per Bowles) rimane però senza sbocco. Nello stesso anno avvia una corrispondenza con il colonnello-scrittore Thomas W. Higginson, a cui si affida per un giudizio letterario: egli rimarrà impressionato dall'eccezionalità dello spirito,dell'intelligenza e del genio della poetessa, pur ritenendo "impubblicabili" le sue opere. D'altronde ella non intende nè ha mai inteso dare alle stampe i propri versi. Tra il 1864 e il 1865 Emily trascorre alcuni mesi a Cambridge, Massachusetts ospite delle cugine Norcross, per curare una malattia agli occhi. Va maturando la decisione di autorecludersi, e diminuisce i contatti umani e superficiali. Mantiene viva la corrispondenza con amici ed estimatori, divenendo sempre più esigente e cercando, a un tempo, intensità ed essenzialità. Intanto continua a scrivere poesie. La sua produzione, pur non raggiungendo la quantità del 1862, rimane cospicua. Nel 1870 riceve la prima visita, molto attesa, di Higginson, che tornerà a trovarla nel 1873.

1874/1886

Incomincia un periodo durissimo per Emily, ormai da anni "reclusa" in casa propria. Muore il padre (1874). La madre si ammala gravemente (1875). Muore Bowles (1878). Nello stesso anno ella si innamora di Otis Lord, un anziano giudice, vedovo, amico del padre, e a quanto pare, l'amore è ricambiato (ma sulla qualità del rapporto con lui non sappiamo quasi nulla). Intanto può anche godere dell'ammirazione della scrittrice Helen Hunt Jackson. Nel 1881 i coniugi Todd si trasferiscono ad Amherst: Mabel Todd diventerà l'amante di Austin, creando dissidi nella famiglia Dickinson. La catena delle tragedie riprende: muoiono la madre a Wadsworth (1882), l'amatissimo nipotino Gilbert (1883), il giudice Lord (1884). Emily è prostrata. Nel 1885 si ammala,e il 15 maggio 1886 muore nella casa di Amherst. La sorella Vinnie scopre i versi nascosti e incarica Mabel Todd di provvedere alla loro pubblicazione, che sarà sempre parziale fino all'edizione critica completa (1955) curata da Thomas H. Johnson, comprendente 1775 poesie.

Mi incanta il mormorio di un'ape -

qualcuno mi chiede perchè -

piu' facile è morire che rispondere.

 

Il rosso sopra il colle annulla la mia volontà -

se qualcuno sogghigna stia attento

- perchè Dio è qui - questo è tutto.

 

La luce del mattino mi eleva di grado -

se qualcuno mi chiede come -

risponda l'artista che mi tratteggiò così.

 

COMMENTO SULLA POESIA:E' difficile trovare le risposte al sentirsi in sintonia con il mondo mentre se ne coglie la sua bellezza e la sua immensità

 
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IL MIO COMMENTO

Post n°9 pubblicato il 17 Aprile 2008 da facco_a

QUESTA GITA MI è MOLTO PIACIUTA IN QUANTO HO CONOSCIUTO RAGAZZI DELLA MIA ETà E ANCHE PERCHè HO IMPARATO MOLTE COSE CHE MI SERVIRANNO IN FUTURO. PER QUESTO DICO GRAZIE AI PROF PER AVER ORGANIZZATO UNA GITA COSì BELLA E DIVERTENTE E CHIEDO DI RIPETERE QUESTA ESPERIENZA ANCHE IL PROSSIMO ANNO.

IL PROSSIMO ANNO SE è POSSIBILE VORREI VISITARE UN PAESE STRANIERO, IN QUANTO MI PIACE VEDERE LE VARIE ETNIE DEL MONDO.

 
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IL BALCONE D'ITALIA

Post n°8 pubblicato il 17 Aprile 2008 da facco_a
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La Sighignola è una montagna delle Prealpi lombarde alta 1.302 m. Si trova sul confine italo-svizzero, compresa tra il comune italiano di Lanzo d'Intelvi (dove si trova la cima) e quelli svizzeri di Arogno e Lugano.

La vetta è anche il punto culminante della Val d'Intelvi è può essere raggiunta partendo dalla località di Lanzo attraverso una strada piuttosto tortuosa. Sempre sul culmine oltre ad una piccola cappella è allestito un ristorante, ma in particolare un terrazzo panoramico proprio sul confine offre una spettacolare vista soprattutto in direzione ovest che spazia dal vicino Lago di Lugano fino a diversi quattromila delle Alpi, la cima più alta visibile è quella del Monte Rosa, si intravede pure il Cervino. Proprio per questo motivo il sito prende il nome di Balcone d'Italia.

 
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   VILLA CARLOTTA

Post n°7 pubblicato il 17 Aprile 2008 da facco_a
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Villa Carlotta è un luogo di rara bellezza, dove capolavori della natura e dell'ingegno umano convivono in perfetta armonia in oltre 70.000 mq visitabili tra giardini e strutture museali. La splendida dimora venne commissionata alla fine del 1600 dal marchese Giorgio Clerici: un edificio imponente, ma sobrio, circondato da un giardino all'italiana con statue, scalee e fontane venne così edificato in una conca naturale tra lago e montagne, di fronte ad uno scenario mozzafiato sulle dolomitiche Grigne e la penisola di Bellagio. Ma fu con Gian Battista Sommariva, il successivo proprietario, che la villa toccò il sommo dello splendore, arricchendosi di opere d'arte e divenendo importante tappa nei percorsi del Grand Tour. Sommariva, imprenditore e collezionista d'arte, acquisì la proprietà di Tremezzo agli inizi dell'Ottocento: egli volle che parte del giardino fosse trasformato in uno straordinario parco romantico e che la villa venisse impreziosita con opere di Canova, Thorvaldsen e Hayez: Palamede, Amore e Psiche, Tersicore, l'Ultimo bacio di Romeo e Giulietta sono solo alcuni dei capolavori che fanno ancora oggi della villa uno dei templi dell'arte ottocentesca.

 
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  GITA A COMO

Post n°6 pubblicato il 17 Aprile 2008 da facco_a
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Lunedi, in maniera in quanto inaspettata, mi sono ritrovato a passeggiare per le viuzze di Como, una città non molto distante da me,ma che non avevo mai visitato.Dopo aver parcheggiato vicino alla ferrovia,siamo andati a prendere la funivia che ci ha portati in cima ad una montagna dove si trovava il paese di Brunate;è un paesino molto piccolo, ma con una vista sul lago di Como bellissima.Terminato l'escursione siamo ritornati a Como, dove dopo una pausa ci siamo recati col pulman a VILLA CARLOTTA, una villa di rara bellezza con all' interno reperti storici molto belli e affascinanti.Da appassionato di ville ricordo che la costruì  a fine 1600 il marchese GIORGIO CLERICI. Finito il giro,siamo andati a prendere il traghetto per fare un giro sul LAGO DI COMO. Durante il viaggio il guidatore ci spiegava la storia delle ville e del lago.Verso le 7 siamo partiti per PLESIO,dove si trovava il nostro albergo. Arrivati ci siamo sistemati,fatti un bagno e alle 8 e mezza siamo andandi a mangiare.Qui io,dima,denis e  cataldo abbiamo conosciuto delle ragazze dell'altra classe; siamo rimasti insieme tutta la serata,ballando e chiaccherando. Di notte inoltrata siamo andandi a dormire, ma alle 6 CATALDO ha acceso il cellurare e gli è incominciato a squillare il telefono;lo volevamo piccare ,ma poi abbiamo deciso di andare a fare colazione dimenticando l'accaduto.

ALLE 10 SIAMO ANDATI A VISITARE IL MONTE SIGHIGNOLA, PIù COMUNEMENTE DETTO "IL BALCONE D'ITALIA". VIENE CHIAMATO IN QUESTO MODO PERCHè AFFACCIANDOSI è INFATTI POSSIBILE DARE UNA SBIRCIATINA ALLA SVIZZERA PIù MERIDIONALE, QUELLA DEL CANTON TICINO,CON IL CONTORNO DEI 400 ALPINI.

ABBIAMO FATTO 16 KM PER VISITARE QUESTO BALCONE .MA ALMENO Nè è VALSA LA PENA.............

Dopo due ore, dopo aver pranzato siamo andati a LECCO dove ci aspettava una guida turistica la quale ci avrebbe portato a visitare il:CONVENTO DI FRA CRISTOFORE,LA CASA DI MANZONI, E IL FIUME ADDA, dove renzo e lucia scapparono in barca.

In serata siamo ripartiti con nostalgia per Reggio, sperando che questa esperienza si ripeta...................... 

                                     

 
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