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soldi

Post n°54 pubblicato il 07 Marzo 2012 da knecht3
 
Tag: soldi

 

Quattro punti per provare ad essere orgogliosi di sopravvivere.

Le società e le organizzazioni del mondo intero hanno proclamato che i soldi si debbano definire: "sua maestà il Denaro" e che sotto questo nome tutto sia concesso.

Primo quarto.

E' chiaro a tutti stu fattu?

Se non è chiaro stu fattu, rivolgersi al Dott. Curoipazzi Ideale.

Io sono nato ricco (e chi se ne frega) ovviamente, almeno mi è sembrato, inoltre per un lungo periodo ho vissuto in famiglia. Perché dico ciò?

Poichè sono andato in Ungheria ed ho visto i film di Kusturica o le solite denunce sui documentari sul terzo mondo. Non c'è che dire, i media le mostrano tutte le infamie: le mogli bambine, le  dilapidazioni, gli incidenti, la neve, il caldo, gli eventi più impensabili, gli incendi, calamità naturali, distrazioni umane, una rondella si rompe sullo shuttle che esplode a pochi secondi dalla partenza, rotta per l'isola del tesoro, ecc. ecc.

Secondo quarto.

Domanda: soldi.

Offerta: beni.

Gli automobilisti con le ferrari e quelli che credono di averne una, sono Kamikaze che sfrecciano nelle strade col rischio/certezza di fare strike prima o poi.

Lavorare duro per comprare ogni anno il cell. di ultimo grido, pagare le bollette, affitto, assicurazione, cibo, indumenti, vacanze, imprevisti.

Terzo quarto.

Necessità: mangiare, dormire, riprodursi, istruirsi, distrarsi.

Realtà: vizi, consumismo, perdita d'idendita, esagerazione.

La filosofia di Aristotele è chiara, mi riferisco al sillogismo.

Le quattro proposizioni sono:

Universali affermative, "tutti gli A sono B",

Universali negative "nesssusn A è B",

Particolari affermative "qualche A è B",

Particolari negative "qualche A non è B".

Per capire subito il concetto basta immedisimarsi in A e in B porre la società oppure in qualche riferimento professionale o affettivo, riferirsi le quattro volte ed il gioco è fatto.

Qualcuno ne approfitta, facendo incetta dei vantaggi e accaparramento a iosa  nei confronti di chi non conosce le regole della logica, in particolare per ogni tipo di bene possibile, mentre qualunque cosa merita sempre di essere vagliata da una mentalità bilaterale  e democratica, prima di essere acquisita e giudicata.

Quarto quarto.

Opportunità: inquadramento,

Fuori dall'inquadramento: nessuna opportunità.

I furti di merito generano una catena d'ingiustizie che danneggiano il tessuto sociale, lo indeboliscono, poichè la potenzialità viene sostituita dal favoritismo che sostiene la mediocrità.

Quinto quarto (il solito moschettiere fuori dalla conta).

Soluzione proponibile: play the game and not to be. Gioca la partita e non essere.

Alternativa. Farsi una camomilla. Made some camomile tea.

 
 
 

Lucio, resti nell'aria.

Post n°53 pubblicato il 02 Marzo 2012 da knecht3
 
Tag: dalla

Di Lucio ricordo le prime canzoni impegnate. I ragazzi suonavamo la chitarra nelle scampagnate, si cantavano le canzoni dei cantautori, De Gregori, Venditti, Guccini, Dalla.

Le canzoni di Dalla erano le più strane, apparentemente facili, prevedevano un'estenzione notevole della voce, un cervello pronto ad assimilare concetti e messaggi intrisi di una metafora senza precedenti.

"In mezzo a questo mare ... quale stella sei...", "...caro amico ti scrivo...", "...e ancora oggi che gioco a carte e bevo vino...", "...attenti al lupo...". Le frasi delle canzoni, composte su  indimenticabili motivetti, hanno orientato generazioni di giovani e non solo, nella grande suggestione che la sua voce ha saputo esprimere.

Dobbiamo dire grazie Lucio, grazie per averci condotto nel tuo mondo e mostrato la generosità di un condottiero nel presentare progetti nuovi nell'ambito della canzone italiana.

Ascolteremo ancora per molto le tue canzoni Lucio,

ricorderemo i testi e... un'ultima cosa, ci manchi già.

 

 
 
 

Quel che mi perdo.

Post n°52 pubblicato il 29 Febbraio 2012 da knecht3
 
Tag: storie

Quel che mi perdo è il titolo della vita non espressa nel senso letterale del termine, in questo caso.

Mi sono perso la grande crisi, il disatro concordia, etc. ecc.

La libertà di esprimere su di un foglio publico le proprie opinioni è una tentazione insopprimibile.

Mi sono perso di scrivere il mio confessionale affettivo e professionale.

Scrivere sul blog è come avere una seduta dallo psicologo, lo deduco da quel che vedo nei film americani, dove tutto è perfetto.

Il mio territorio è il frutto di una filiera corta, utile a stendere le gambe e allungare lo sguardo, riguardo le corde dei sentimenti che le parole possono generare.

Nelle mie storie gli effetti decorativi sono privileggiati, ma ricado nella retorica e ancor peggio nella ripetizione.

Il senso delle cose è vago? In tal caso vuol dire che mi sento dentro ad un guscio vuoto, colpa dello smarrimento sociale che mi genera lo stato in cui i vari governi c'indirizzano.

La colpa di ogni cosa va a colpire sempre qualche innocente, lo sanno pure i bambini, solo che noi dobbiamo recitare una parte importante, sperdendoci alla ricerca del giusto ruolo che fosse primario, comprimario, comparsa, pubblico o semplice ritardatario al botteghino per il fottuto biglietto.

...e poi volevo dire ancora una cosa,

ciao a tutti, sono io, si, benconti reloaded.

-E chi cazzo è?

-Il solito scemo di youtube col blog capo.

-Vedi che vuole, poi caccialo via Gennarì.

- Ma io, veramente!!! Avrei un'altra storia?!!

-Va beh, passa domani che il capo oggi è nervoso.

 
 
 

A. A. A. Parole cedesi

Post n°51 pubblicato il 28 Febbraio 2012 da knecht3
 
Tag: parole

Le parole che sono la prima rappresentazione dell'idea, spesso vengono sovralette o sottolette, ma potrebbero essere solo stupide occasioni per comunicare direttamente quel che proviamo. Sempre che non sia pura professionalità.

Io vengo dalle parole, ovviamente come tutti, grazie al contratto che si è sviluppato fra i miei genitori, quindi una serie di coincidenze positive, affinché io nascessi e adesso vivere, ingombrante fino a rompere un poco anche le palle.

Le parole saranno le ultime dette dopo che tutto sarà finito. Signore e signori a voi la parola, sapete da dove iniziare, giungete al confine dell'espressione scritta e verbale ed applaudite coloro che hanno saputo inventare forme e rime, poiché è lì che giacciono i nostri padri illustri e le nostre splendide madri.

 
 
 

Politica

Post n°49 pubblicato il 22 Gennaio 2011 da knecht3
 

Quando c'è chi fa politica con amore, tutti si imbestialiscono.

Quando c'è chi fa politica da cani, tutti si imbestialiscono.

Quando non c'è chi fa politica, tutti si imbestialiscono.

Seguono: chi lucra, chi non lucra, chi...

Fra le mille specie di politici, vi sono i rinunciatari.

Questi sono coloro che fanno politica da ufficio o da salotto al bar,

imperterriti conoscitori delle ramificazioni politiche, in grado di meravigliare per l'oratoria.

Alcuni sono così fuori dal comprendere il concetto politico cui sono soggetti che, rassegnati, accettano passivamente tutto quanto gli viene imposto, anche quello che non possono mai capire. Questo non dipende dalla cultura posseduta, bensì dal fatto che in molti non sono stati messi in grado di interagire con la realtà che gli viene in parte negata e propinata.

L'endemico male dell'uomo, è a mio avviso, il classico segreto che tenuto nel cassetto, prima o poi fa i vermi, alimenta lo spettro del dominio dell'uomo sull'uomo, favorendo l'opacità delle coscienze, al fine di poter profittare grazie al potere politico avallato dal divario economico fra le classi sociali.

Tutti coloro che non vedono, hanno diritto alla consapevolezza d'essere ciechi.

 
 
 
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Un blog di: knecht3
Data di creazione: 23/04/2010
 
 

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