Creato da barbarella670 il 02/08/2008

Andiamo avanti.

Uffffaaaa

 

 

ahahah ahahah ahahah

Post n°69 pubblicato il 29 Agosto 2011 da barbarella670

Mamma mia, ho riletto ciò che ieri ho sparato: ma quanti errori sono capace di fare? Giuro che so come si scrive, che erano errori di battitura in velocità, errori da obnubilazione mentale e furia cieca...ahahah ahahah ahahah

Oggi sto decisamente meglio e sai perchè sto meglio? Perchè ho smesso di fare la politicamente corretta e di trattarti come un homo sapiens. Da oggi, ogni qualvolta ne avrò l'occasione, ti tratterò come un homo letamus. Quello che sei. Ti sei permesso anche di scrivermi, di dirmi che penso cazzate...beh...sempre meglo pensarle che farle...non ti pare? Ma adesso anche le faccio e ti faccio morire soffocato nella tua trippa ballonzolante che sta tremando tutta dalla fifa che ti ho messo ahahah e non sai neanche che te l'ho messa io questa fifa. Vaffanculo...ho tremato per 13 anni e adesso trema te, per niente, perchè non c'è nulla per cui tremare ma adesso devi dimagrire, consumarti nel nervoso, roderti nell'incerto vuoto, smaniare nella paranoia e pagare, pagare e pagare con la salute la vita che hai tolto a me e ad altri ed io rinascerò...senza tanto onore, visto quello che sto facendo ma...BASTAAAA, sei un rompicoglioni e vai trattato come tale.

ahahah, erano anni e anni che non ridevo così tanto e ringrazio di avere ancora il blog così che a qualcuno le racconto ste cazzate che faccio. Non si può mica ridere sempre da soli...veroooo!

Comunque sia, non ho intenzione di continuare più di una settimana con sta menata, la vita non è fatta di cazzate e voglio averne una degna, come quella che mi sono costruita negli ultimi 3 anni che ti ho sbattuto fuori da casa. Una vita fatta di tante cose e di tante belle persone, con poche lacrime e più di qualche sorriso e sai una cosa? Il cavaliere della white princess, mi ha veramente chiesto di andare con lui e, forse lo farò. Me li merito proprio un paio di giorni sereni e anche se ho paura, sarà comunque una cosa bella e gentile.

A prestoooo

 

 
 
 

Quello che vorrei dirti

Post n°68 pubblicato il 28 Agosto 2011 da barbarella670

è che sei piccolo, piccolo, piccolo che più piccolo non si può. Che fai agli atri le cose che non vorresti fossero fatte a te, che usi le persone che le usi tutte e che le prosciughi. Che ti vendi bene ma non hai energia per regere il gioco e che quando ci si accorge di chi sei, ti sei già infilato in casa e occupi spazi che non sono tuoi impestando l'aria di un maleodorante fetore che è quello dell' intruso e la puzza d'intruso è fetenzia vera e propria. Fortunatamente non sono io la persona che ti deve sopportare ma quella povera donna di tua madre che disperata per la vedovanza ha accettato il tuo aiuto...psicologico e di supporto fisico e si ritrova un "castron" de 110 kg che fuma tutto il giorno in casa invadendo gli spazi comuni con il proprio bulbo scarsamente peloso ( i peli sono caduti a causa dell'ingrassamento che ha teso talmente tanto la pelle da farli estromettere dai bulbi). Vattene da quella domus o chiamerò un esorcista. Ognuno deve vivere la propria vita ma non ho ancora capito perchè tu, la tua, debba sempre andare a piantarla nella casa di qualcuno e non te ne stai in quel cesso è lo spazio a te dedicato e che altri comunque pagano. Che schifo di te!!!

Vorrei dirti che quest'estate l'ho sacrificata per starti vicino, per aiutarti ma sarei un ipocrita come te. Ho "sacrificato" quest'estate per l'amore che nutrivo per tuo padre, per la gioia che ho avuto a stargli vicino fino all'ultimo respiro, per poterlo tenere stretto quando ha fatto l'ultimo sospiro e ci ha lasciati piangenti attorno al suo letto. Increduli per il dolore e per il senso di liberazione che si prova davanti alla fine delle sofferenze. Amavo tuo padre come se fosse stato il mio e gli ho ricambiato l'amore, abbracciandolo come non ho mai abbracciato un uomo e tu, verme panciuto della terra, lo sai bene come io non abbia mai abbracciato nessuno che non te. Bene, ho abbracciato e pianto con tuo padre ed è per questo che l'estate se n'è andata lasciandomi inorridita e attaccata, ancora una volta a te. Ma adesso vuoi iniziare di nuovo a tettare dove non ti spetta, dove nulla è tuo. Non sono tua, non lo sarò mai più, mai più. Ma tu vuoi mettere la moto a nome mio, mavvafanculo lombrico sterile incapace di produrre humus che non sia il letame contaminato utile solo per denuclearizzare Chernobill (come cazzo si scrive che non lo so e neanche me ne frega di saperlo basta che si capisca la mia incazzatura e il tuo nulla essere, peggio dell'"ipotesi null" statistica) Uff...riprendo fiato!

Io facevo la brava mogliettina che pensa a due famiglie, a due case, a branchi di genitori anziani e malfermi e tu mi promettevi giornate serene e spensierate nel posto che più io adoro ed io CI CREDEVO, coglionazza che non sono altro ma, nel frattempo, ti mettevi d'accordo, sotto falso nome, con altre persone in maniera da trovarci là, perchè dovevi fottere anche questi, carpire anche a loro qualche sconto, qualche strada privilegiata, qualche favore..., come hai fatto con il mio amico americano...meno male che io me ne sono accorta e che lui non è uno stupido. Ti ha lasciato a terra, non ti ha fatto nulla di quello che volevi...schifoso di un "tettatore" da nulla. Beccato, ti ho beccato e te l'ho detto guardandoti negli ochi e tu hai abbassato lo sgardo nel vano tentativo di guardarti i piedi che però sono sovrastati da quella pancia inutilmente protrundente (cazzo che parola complicata ed incazzata che non mi viene fuori dalla tastiera neanche a pagarla oro...bon...così...insomma). Sai cosa ti dico, e senza piagnucolare che è l'ultima cosa che m'interessa fare? Ci vado lo stesso in quel posto ma ci vado a cavallo della "white princess" e con un principe di quelli che quando vedrai andrai a nasconderti nei meandri delle melme putride delle terre di mezzo. Golum del cazzo impossibilitato anche a strisciare a causa della solita invadente protruberanza (..pr...tr...che cazzo di parole difficili) ma nooo...protuberanza...ecco, così va.

Bon, sto anche meglio adesso. Moto nuova e tu a piedi, cavaliere più che decoroso e soprattutto conforme e tu con le scorfane che potrai trovare e che ti daranno un passaggio a cavallo di un mus, io in casa privata sul lago e tu a MO RI RE in un covo di avinazzati nulla facenti e rompicoglioni che neanche tu sopporti. Vaffanculo ebete e libera la casa di tua madre, lascia tua madre vivere serenamente.

 

PS. la white princess esiste, il cavaliere conforme anche e mi porterebbe dove dico io di sicuro ma...non ho il coraggio di chiederglielo e siccome non ci vediamo mai...resterò proprio a piedi. NOn serve mica dirlo questo, vero?

 

Tutto d'un fiato e senza rileggere. La polvere da sparo scoppia e non si può tornare sui propri passi.

 
 
 

Riletto e ripensato

Post n°67 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da barbarella670

Oggi sono a casa che cazzeggio, benissimo. Ho riletto alcune cose del mio blog ed errori a parte, mi par che la cosa i sia riuscita benino. Mi piace la sincerità e la semplicità con la quale mi sono espressa, l'immediatezza e l' impulsività con la quale ho buttato giù stralci della mia vita. Bello! bei ricordi. Adesso non ci sono mai, perchè sto vivendo di più, però un poco mi dispiace.

 
 
 

La paura del vuoto

Post n°66 pubblicato il 09 Novembre 2010 da barbarella670

Per anni ed anni sono stata una persona iperattiva. Convinta che la vita non va sprecata mi sono sempre buttata ad affrontare di petto tante cose, tante situazioni, esperienze impegnative. Pensavo che l'aver la giornata piena di amici, discoteche, lavoro, studio, ginnastica era il modo migliore per rispettare il dovere di vivere che abbiamo. Ad un certo punto qulacuno ha iniziato a parlarmi del senso di vuoto che fisiologicamente ognuno di noi ha dentro di se. Quel vuoto che ti fa sentire strana, bisognoso di qualche cosa che non sai cosa sia, che ti fa cercare sempre di colmare qualche cosa, di raggiungere qualche meta ed ogni volta che la raggiungi corri dietro ad un'altra. Quel vuoto che non puoi definire e che non riconosci come vuoto, lo puoi definire come "fame di qualche cosa e anche se mangi resta sempre la". Avete presente la "Maledizione della prima luna" il film con Deep? Ve li ricordate i pirati maledetti e condannati a non riuscire mai a soddisfare le proprie esigenze pur avendo tutti gli strumenti per farlo? Bene, è quello il vuoto spaventoso che ad un certopunto ho cominciato a realizzare. Mi direte: " Ma non era meglio che il tipetto si facesse i cazzi suoi e tu continuassi a vivere in piena? " - Forse si, ma è anche vero che imparare a conoscersi è una gran bella storia e come tutte le ricerche, le sperimentazioni, le prove, non è indolore solo che dopo ti senti meglio perchè hai capito. Nn è che la comprensione porti necessariamente alla soluzione el problema ma se conosci il nemico sai come prenderlo e non ti senti obbligata a distruggerti fisicamente solo nel vano tentativo di sfuggire a quella maledetta sensazione di vuoto. E una conquista! All'inizio identificavo questo "vuoto" con il senso di colpa indotto dal peccato originale che ci è stato appioppato con la nascita ma, essendo battezzata, la faccenda avrebbe dovuto risolversi da subito e invecie no. Adesso come adesso cerco di regolarmi, di controllarmi, di analizzare ma sempre più spesso lascio correre la vita, lascio che il vuoto mi prenda senza ostacolarlo,lo lascio permearmi e così come entra...esce. Non è stato facile imparare ma la soddisfazione, dopo, è grande. Quando accade mi lego al pensiero, alla sensazione che ho quando sto bene. Milego ai rari momenti di consapevolezza profonda che mi mette in pace con l'universo e penso che quella sensazione è la condizione ideale alla quale la mia mente ed il mio corpo tendono e se l'ho provata alcune volte, di sicuro tornerà e così, meno che combatto o occulto il vuoto, meglio sto e prima passa. Adesso, la cosa che è tanto ma tanto difficile far passare, è la paura dell'abbandono. La paura dell'abbandono si manifesta a fronte di cose che per la maggior parte delle persone non hanno alcuna importanza ma io sono come i bambini piccoli: se ti vedo ci sei, se non ti vedo sei sparito e non ci sarai più e così soffro o, ben che vada, mi vengono i sensi di colpa e penso che se nn ci sei è colpa mia che te ne sei andato e questo mi fa pensare e strapensare e tutto per niente, perchè tante volte la realtà è molto, molto lontana dal pensiero indotto e costruito dalla mente. Se pi penso di aiutare la mente usando la mente...allora sono proprio fottuta e allora, lasciamo andare che tutto passa.

Ciao

 
 
 

Fa niente

Post n°65 pubblicato il 16 Ottobre 2010 da barbarella670

Il titolo non ha senso ma siccome avevo già scritto il post e stavo pubblicando che mi è comparso un check box di dialogo che diceva: "Non hai inserito il titolo", ho pensato di rispondergli: "Fa niente", fattostà che se non avessi inserito un cavolo di titolo...non avrei pubblicato. ahahah

 

Nel corso della vita ci sono cose che cambiano le loro sembianza. Non so se è la maturità, se è lo snebbiamento che subentra quandoil fuoco si spegne e il fumo svanisce si delineano i reali margini delle cose oppure è solo che cambia il nostro modo di vederle per soffrire di meno o per garantirci una possibilità di vivere "puliti", senza i brutti ricordi che ci imprigionano e ci impediscono di vivere fiduciosi. Può anche essere che siamo proprio noi ad aver bisogno di un altro trip, un trip bello per vivere come gli altri...nella normalità.

Sono figlia di una mamma e di un papà, come tante altre persone e come altre persone ho avuto un'infanzia ricca di tante cose. La mia infanzia ma è durata per 21 anni, ho vissuto con Doctor Jekill e Mr. Hyde. Il papà mio era un uomo bellissimo, intelligente e forte. Un vero macho! Ero innamorata del papà come accade a tutte le bambine e poi lui era speciale, faceva le cose che altri papà non facevano: rischiava la sua vita per amore della natura e del rischio. Era sempre arrampicato su qualche cosa di altissimo o si trovava nelle profondità della terra a cercar rogne o imbarcato su un qualche cosa che lo faceva correre per l'Adriatico o a scendere con gli sci in fuori pista o, ancora a correre per centinaia di chilometri seguendo il corso di fiumi con il solo scopo di mettersi alla prova. Credo di essere stata una bambina invidiata, perchè il mio papà era un impiegato di concetto mentre i papà delle altre bimbe erano operai e tutti della stessa fabbrica. Io invidiavo le mie amiche perchè loro avevano il regalo di Natale dalla ditta e un finto Babbo Natale che glielo consegnava. Invidiavo le altre bimbe anche per un altro motivo: loro potevano uscire con le amiche, avere i morosetti e potevano ascoltare la musica che volevano e vestire come volevano. Io no: Figlia della democrazia cristiana sono cresciuta timorata da dio che nell'immaginario di mia nonna si trovava ovunque e spiava ogni cosa che io avessi fatto e così papà si guardava bene dal garantirmi unminimo di libertà, così dio poteva vedere che ero brava e sarebbe stato misericordioso con me. Io studiavo tanto e facevo tantissimo sport. Ero la più brava della squadra di pallacanestro, brava con lo sci, brava a nuoto, brava nella squadra sportiva della scuola in tutte le discipline nelle quali mi cimentavo. Insoma, un incubo di noia, però a me stava bene, mi piaceva e pur sognando la libertà...mi sono adattata. Il mio papà era il migliore ma era anche il peggiore perchè era un alcolista anomalo. Uno di quelli che se era sobrio era bravo, affettoso, presentissimo ma se beveva un bicchiere...andava giù tutto il Pò nel giro di un'ora e quel giorno vibrava continuamente per anni e anni. Erano quelli gli anni bui. Anni di botte, d'insulti, di violenze inaudite ed è in quegli anni che ho imparato che cos'è la sopravvivenza, per me, per la mia mamma e per le mie due sorelle più piccole. Non voglio soffermarmi in squallidi particolari che chiunque abbia un minimo di esperienza di vita o abbia letto qualche banale trattato di alcologia può scontatamente immaginare. Ciò su cui vorrei fermare l'attenzione è la dualità dell'essere umano e di come io amavo e stimavo e rincorrevo un uomo così come lo odiavo e gli auguravo la morte finche alla morte è andato incontro lui, cercandola in maniera definitiva. Gli anni che seguirono furono anni di grande confusione: da una parte bisognava lavorare sodo per sistemare le questioni economiche, per sistemare le sorelline, per aiutare la mamma. C'era un senso di liberazione ma anche un senso di vuoto. La sensazione di camminare ed essere sempre osservati e additati o compatiti è una cosa incredibilmente sconvolgente e il senso di colpa "...forse se..." mi ha distrutto la vita e l'estremo gesto di papà che pur ho sempre accettato come un grande gesto di coraggio, mi ha indissolubilmente legato a lui finche morte non ci separi. Paradossale ma poteva andare proprio così e così è stato, per lunghissimi anni. Ho continuato a soffrirne e a chidermi perchè trovando tante risposte che aprivano la strada ad altrettante domande ed alla fine sono arrivata...da nessuna parte. Ho capito solo che siamo tutti piccoli e poveri e che ognuno di noi ha le sue forze e con quelle deve vivere o sopravvivere. Oggi penso a papà e sorrido cercando di eliminare i brutti ricordi e ringraziandolo per quello che sono e anche per quello che non sono. Oggi ero ad un congresso e sono stata avvicinata da un signore che mi ha chiesto se ero la figlia di...Era il suo compagno di banco delle medie. Mi ha fatto bello che a 40 km da casa trovassi qualcuno che mi ha parlato del mio papà quando era giovane giovane  e faceva cazzate a scuola. L'ho ascoltato sorridendo ed ho visto il mio papà umano come tutti i bambini lo sono prima di finire nelle mani di adulti che ti massacrano la vita. Ti voglio bene papà ma non ti cercherò più tra le braccia di un uomo che ti assomiglia, fa tanto male e non serve a farti ritornare nè a espiare le presunte colpe che mi sono data e che non avevo. Adesso devi essere te ad aspettarmi ma quando sarà il mio momento, non correrò più incontro alla morte per punirmi o per redimerti. Quando sarà il momento saremo di nuovo insieme ma saremo iluminati tutti e due e non sarò più una bambina come tu non sarai più il mio sogno irragiungibile. Ti sento vicino ma adesso devi startene fuori dalla mia vita e solo guardare...sempre che tu non abbia di meglio da fare. ahahah e poi ho tanta voglia di stare con la mamma e sistemare le cose tra di noi che ancora siamo qua.

Notte

 
 
 
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FOTO DI ANDREA MILIA

 

PICIO BRUTO CATIVO MA SOPRATUTTO PICIO

 

SILENZIO CHE INIZIA LA VITA

 
 

La Bestia? No, grazie, già dato.

 
 

FORSEPAURA, FORSE SPERANZA

Quando la morte bussa alla tua porta devi essere pronto a riceverla: è la tua ora. La vita serve a preparasi a questo, a pulire il nostro karma, a prepararsi ad altro, ad abbandonare tutto ciò che di superfluo ci appesantirebbe il viaggio nel "dopo". Ma dopo che cosa, e il prima che cos'è? Non lo so, ma so che non si finisce mai, so che l'energia non si crea nè si distrugge ma si trasforma e questa è l'unica cosa che conta. Gli sciamani prima di morire lasciavano il loro potere ad altri in quanto anche questo poteva essere un inutile fardello, so che i genitori lasciano l'eredità ai figli, so che nel passato si mettevano cose importanti nella tomba per aiutare il viaggio, so che quasi tutti morendo chiamano la mamma e questo mi basta per capire che oltre c'è altro e che nel nostro inconscio lo sappiamo.  Non è tutta paura. "Il libro tibetano dei morti" tanto c'insegna e  Olga Kariditi  lo ha ben esposto parlando del credo degli zingari Uzbechi. Siamo noi, è la nostra cultura della pseudo perfezione materialista e puramente narcisista che ci fa cercare altro, che ci fa attaccare a queste quattro cazzate che abbiamo. Ci vuole coraggio a cambiare flosofia di pensiero, ci vuole coraggio a lasciare la strada vecchia di una vita consumata e percorrere un sentiero ignoto che è ignoto solo, perchè la nostra indolenza culturale ci impedisce di scoprirlo prima, di sperimentarlo prima, di prepararci prima a questo viaggio tanto misterioso quanto anelato da chi ogni giorno si toglie la vita e preferisce il "dopo" all'adesso.

Solo parole? Può essere ma se alla fine dei miei giorni riuscirò a chiudere gli occhi serenamente, con i miei cari vicino e un bel pensiero nel cuore sarà fatta.  

 
 
 

Noi donne siamo sempre atirate dalla "perversione" della differenza. Il pirata che salva la principessa e diventa onesto, la "Bella e la Bestia"...che diventa un pezzo di strafigo, la delicata Lilly che ammalia il "vagabondo" che poi si accasa., "Cenerentola" che viene salvata dal principe e diventa una principessa and so on...Vi rendete conto del potere diseducativo delle favole? dei danni che ci hanno creato fin da piccole? e adesso...continuiamo a cercare il Principe Azzurro!?! Ma dai...SVEGLIIIAAAA!!! che la vita è bella anche con un ranocchio, con un beduino, con un contadino, con un ...boh, basta che ci si ami e...che non si muoia di fame!

 
 

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