Creato da lontradelbosc il 09/06/2011

ALABURIAN

la parola inventata

 

 

il maggio dei semi

Post n°142 pubblicato il 04 Giugno 2013 da lontradelbosc
 

 

 

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24 Aprile 13 033_lontradelbosc

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20 Maggio 13 002_lontradelbosc

 

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Nella lingua che aprì il maggio dei semi

 

i ciliegi  pronunciarono terra alla vista

 

come Colombo davanti alla costa;

 

il canto dei gambi si levò

 

dalle vene di pietra, dove le radici incontrano

 

il fuoco che guida alla rivoluzione.

 

E la pioggia eresse l'intenzione del giglio,

 

la luce tese la lancia che spalancò la festa del campo.

 

E gridò il pesco, gridò il croco e la rondine,

 

gridarono i pioppi e le sterpaglie; i fiumi salirono

 

nelle vestaglie dell'aria; a bracciate il grano

 

accese il suo tempio.

 

Esaudita la gioia dell'erba,

 

esaudite le solitudini dei tordi,

 

il silenzio infiammò le rotte dei venti

 

che stesero le mani ai tetti, ai fili tesi

 

fra le case, alle strade ai tram alle navi.

 

 

 

Infine i fiori.

                            (Iole Toini)

 

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Il pioppo nero

Post n°141 pubblicato il 25 Maggio 2013 da lontradelbosc
 

 

23 Maggio 13 002_lontradelbosc

 

Un pioppo nero, fuori dalla mia finestra, danza nel vento di maggio.

Due anni fa era un tenero virgulto, nato spontaneamente in un vaso

di rose.

Sulle prime lo guardavo con curiosità, aspettando di scoprire di che pianta

si trattasse, ma già sapevo che l'avrei rispettato perchè era troppo palese

il suo desiderio di stare al mondo.

Così l'ho trapiantato nel prato, davanti ad una finestra di casa, pensando

che fosse un pioppo tremolo  che mi avrebbe divertito con l'incessante

tremolìo delle sue foglie.

Invece ho scoperto trattarsi di una varietà che è il pioppo nero, il populus nigra.

Mio fratello gli ha legato un tutore che lo aiuti a crescere dritto,  un poco

elegante residuo di manico di scopa, ma io non ho detto niente, anzi l'ho

ringraziato per l'interessamento.

Le sue foglie tremano in continuazione, proprio come quelle del pioppo tremolo,

e quando il sole gira ad occidente si accendono di mille brillanti sfumature.

Io lo osservo e lo ascolto sfrigolare in preda ai brividi.

Brividi di piacere, nella luce che lo prende di traverso e ne allunga l'ombra, così

che a lui parrà di stare dappertutto, nonostante le radici lo tengano in un posto.

Come succede a me che mi accontento di viaggiare con la mente, stando ferma ad

osservarlo.



10 Maggio 13 020_lontradelbosc




 


 
 
 

El Po e la Dòira

Post n°140 pubblicato il 22 Maggio 2013 da lontradelbosc
 

 

"Piove piove in ogni dove

ma però che piove a fare

dentro i fiumi e dentro il mare?"

 

Giorni di pioggia lunghi e nervosi, pensieri bagnati, fiumi che si gonfiano e diventano minacciosi, come  il Po e la Dora, per dirne due delle mie parti.

Che portano il nome di questi  fiumi sono due fontane che si trovano in Piazza CLN, nel centro di Torino.

Ciascuna di esse sorregge il peso di una statua monumentale in marmo chiaro.

Le statue incarnano le figure di un uomo e  di una donna  e  rappresentano i due principali fiumi della città.

Esse sono opera dello scultore Umberto Baglioni (Scalea 1893-Torino 1965).

Il_Po_piazza_CLN

 

La_Dora_piazza_CLN

 

Per  le due fontane,  il poeta torinese  Nino Costa scrisse, in lingua piemontese,  una poesia che leggo sempre volentieri.

In essa riscontro una bonarietà e un senso dell'umorismo tipici, secondo me, dei torinesi di una volta, di cui  conservo anch'io  particolari ricordi: li caratterizzava una tendenza volta a non prendersi troppo sul serio, per sorriderne,  e poter stemperare, alla fine, la vena di dolorosa malinconia che scaturisce dalle difficoltà della vita.

La poesia è questa:


El Po e la Dòira

 

El Po e la Dòira; opura Adamo ed Eva.

Chiel patanù, ma chila desvestìa.

Chiel a l'ha 'n pèss an man, la facia afrìa

e as ved che l'aria dla piassetta a-j-greva.

Chila, spetand quaidun ch'a la soleva,

jè 'n po gonfia 'nt un fianch per maladìa

e as coata mesa con na coerta greva.

Tuti doi mal piassà sle tombe 'd pera

son lì ch'a scoto con malinconìa

l'acqua ch'a sboca drinta ij lavatòri

e a smia ch'a pensso, trist come 'd mortòri,

"Bele sì, j'è tut pront per  la lessìa

e as ved gnanca rivè na lavandera

                         (Nino Costa)

 

Tento una traduzione letterale e approssimativa:

Il Po e la Dora

 

Il Po e la Dora; oppure Adamo ed Eva.

Lui nudo, ma lei svestita.

Lui ha un pesce in mano, la faccia imbronciata (?)

e si vede che l'aria della piazzetta gli pesa.

Lei, aspettando qualcuno che la sollevi,

è un po' gonfia in un fianco per malattia

e si copre mezza con una coperta pesante.

Tutti e due mal messi sulle tombe di pietra

sono lì che ascoltano con malinconia

l'acqua che sbocca dentro i lavatoi

e pare che pensino, tristi come dei mortori:

"Qui è tutto pronto per il bucato

e non non si vede arrivare neppure una lavandaia!"

 

Le lavandaie del Po

 

Camille Pissarro (1830-1903)

 

 

Il Po


Il Po-Torino-Rosanna Cecchin

 



 


 



 

 


 


 

 

 
 
 

"tu pienz que je suis paz?"

Post n°139 pubblicato il 15 Maggio 2013 da lontradelbosc
 

 

What Is This Thing Called Love

Che cos'è questa cosa chiamata amore

Questa cosa divertente chiamata amore

Ma chi può risolvere il suo mistero?

Perchè dovrebbe fare un pazzo di me?

Ti ho visto lì un giorno meraviglioso

Hai preso il mio cuore e buttato via il mio cuore

Ecco perchè chiedo al Signore, fin là sopra, in cielo

Che cosa è questa cosa chiamata amore?


 

 

 

"Io sono pazzo e tu sei bella"

dice il Barbagianni alla Gattina Nera...e molto altro ancora:

 

ma muse

no, tu est ma musette

paschè tu est petitte

alor

tu me dis "non mi chiudere"

ah no ma cherilla

jen te chiude pas

je voudrai t'ouvrire

avec ma bouche

avec le paspartoù de l'amour

tu  est ma cassaforte

je suis ton Arseniò Lupin

 

tu comprend mes mots?

tu pienz que je suis paz?

oui, je le suis

io sono pazzo e tu sei bella

 

mais la fin du mond est voisine

tu le sent le vent que sconquasse les arbres?

tu les sent les uasò que urlents?

sont des segnales

les segnales de la fin du mond

 

les banques crollents

berluscon ci spez le renes

la bomb deflagrand uccid

le sol se spegn

sospirano le stelle

farà moltissimo buio

sarà meglio stare vicini

se ce la fai scappa


(la fin - La donna che si baciava coi lupi - Guido Catalano)

 


Arnaudon art 3

 

 

 



 


 

 
 
 

IL RAMO RUBATO

Post n°137 pubblicato il 10 Maggio 2013 da lontradelbosc
 

 

29 Aprile 13L014_lontradelbosc

 

Nella notte entreremo

a rubare

un ramo fiorito. Passeremo il muro,

nelle tenebre del giardino altrui,

due ombre nell'ombra. Ancora non se n'è andato l'inverno,

e il melo appare

trasformato d'improvviso

in cascata di stelle odorose.

Nella notte entreremo

fino al suo tremulo firmamento,

e le tue piccole mani e le mie

ruberanno le stelle. E cautamente,

nella nostra casa,

nella notte e nell'ombra,

entrerà con i tuoi passi

il silenzioso passo del profumo

e con i piedi stellati

il corpo chiaro della Primavera.

                        (Pablo Neruda)

 


 

pablo-neruda

 

29 Aprile 13L015_lontradelbosc

29 Aprile 13L010_lontradelbosc



 

 


 



 


 



 

 
 
 

Festa Mobile

da una copertina mi fissava

Hemingway,

come fosse l'unico a capire

 

 

" - Dobbiamo andare e non fermarci finchè non siamo arrivati.

- Dove andiamo?

- Non lo so, ma dobbiamo andare. "

 


 

GangStarrWallpaper

 

    

 

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Harvest

 

 

Il bambino gridò: - ALABURIAN! -

La mamma gli chiese: - Che cosa vuol dire? -

- Tutto quello che invento per sentirmi felice -

rispose il bambino.

 

 


 

13 Maggio 13 7_lontradelbosc



 

 


 

 


 

 

 

 

 




 

 

 

 

 

 

 

 

Stelle

 

Care stelle, siete molto belle

quando luccicate nel cielo.

Spero che un giorno veniate sulla terra,

cosi' potrò vedervi meglio

e prendervi per mano.

Care stelle, vi voglio tanto bene,

gli uomini non vi scrivono nessuna lettera

perchè hanno troppi impegni.

Voi stelle servite molto ai marinai:

quando vi vedono sanno dove andare.

Matteo



 

 

I miei links preferiti:

http://giardinodeipoeti.wordpress.com/2013/07/18/amina-narimi/

 

 

Sto leggendo:

Orwelll: La fattoria degli animali

Orwell: 1984


 

Da dove ti sto chiamando, Carv


I miei libri sono qui:

www.anobii.com/theanguana/books

 

 


 

 

 





"...Io volerò a te...sulle ali invisibili

della Poesia...Tenera è la notte e

felicemente la Luna Regina è sul suo

trono...ma qui non c'è luce..."

(dall' Ode all'usignolo di John Keats)

 


 

 


 


 
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