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Post n°819 pubblicato il 20 Settembre 2014 da arte1245
 

Che le bollette della luce aumentano invece di diminuire, lo sappiamo tutti. In pochi, però, sanno che il 20% del costo della bolletta non è per l'elettricità che consumiamo, ma per i cosiddetti "oneri di sistema": voci di spesa che servono a finanziare politiche pubbliche di varia natura e che solo nel 2013 si aggiravano intorno ai 13,7 miliardi di euro, come racconta un'inchiesta pubblicata sul Corriere.it. Con il decreto competitività e il cosiddetto "taglia bollette", il governo Renzi prometteva di ridurre del 10% il costo dell'energia per le imprese, andando a tagliare parte di questi oneri. Ma il presunto sconto è stato finanziato bastonando la produzione di energie pulite, a vantaggio, non serve dirlo, della produzione di energia fossile. Parte dei soldi che derivano da questa incomprensibile tassazione sulle rinnovabili, paradossalmente andranno a compensare i cittadini di quei territori che ospitano centrali nucleari in dismissione e depositi di scorie. In sostanza il governo toglie risorse all'energia pulita per 'risarcire' chi, a causa della dissennata politica energetica del passato, oggi è costretto convivere con centrali nucleari in via di dismissione. Solamente il 15% delle piccole e medie imprese beneficerà di questa misura, mentre verranno lasciate a bocca asciutta oltre 4 milioni di piccole imprese. Nel frattempo, il taglio delle bollette della luce assomiglia sempre più a una chimera, o meglio a una bufala, e nei prossimi mesi gli italiani potrebbero ritrovarsi a pagare un conto ancora più salato. Per sostenere la sua attività, il governo sarebbe pronto a concedere un sostegno pari a circa 90-110 milioni l'anno per 20 anni (a decrescere) che andrà a gonfiare, ça va sans dire, le nostre bollette dell'energia elettrica


 

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