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Messaggi del 20/11/2014

Baby squillo, la mamma che denunciò: «Non mi hanno creduto, così ho perso la mia bimba»

Post n°870 pubblicato il 20 Novembre 2014 da arte1245
 
Foto di arte1245

In questa storia dove gli uomini sono sfruttatori o clienti, la scena è stata loro dal primo giorno. E lo è ancora. La mamma di Angela e quella di Agnese. La mamma" buona", che ha denunciato, e quella" cattiva", che è stata condannata a sei anni per avere indotto la figlia a prostituirsi e ha perso per sentenza la potestà genitoriale, come aveva già disposto il giudice dei minori. Lei, in questa storia, di figli ne ha visti andare via due. E così dopo il verdetto, che chiude solo un capitolo giudiziario, entrambe le madri parlano attraverso la voce dei loro avvocati. Perché entrambe sono disperate. «Straziate dal dolore». Ed entrambe sperano di ritrovare quelle ragazzine, perdute in un seminterrato di viale Parioli e adesso salve, dopo il terremoto, lontane da loro, tra le mura di una casa famiglia.
Per Angela è stato più facile. Adesso ha anche superato gli esami per frequentare il primo liceo. Ma per Agnese no. Tra gli imputati, nel processo che la vede parte lesa, c'era la sua mamma, che per la legge è diventata un'estranea. «Una decisione formalmente giusta», ma la legge non è la vita. E la sentenza è un nuovo duro colpo nel rapporto complicatissimo tra la Agnese e la mamma. La strada è stata imboccata ma queste vicende hanno dinamiche imprevedibili.

 

 

 
 
 
 
 

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