Creato da arte1245 il 09/01/2011

Alcatraz

INCUBO ITALIANO

Messaggi del 23/02/2015

In compagnia.

Post n°925 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da arte1245
 

Se da una parte l'Italia economicamente non se la passa da bene, dall'altra è in buona compagnia.Tante altre nazioni europee sono soggiogate dalla cattiva congiunta economica, in corso dal 2008. Insieme al bel paese, non godono di ottima salute le finanze di Cipro, Grecia e Portogallo, ma nemmeno Francia e Belgio prosperano come un tempo. Ecco, dunque, quali sono i paesi europei più colpiti dalla crisi economica.

_Italia.
Dal 2007 a oggi, il reddito nazionale italiano si è ridotto del 10%. La produzione industriale è calata di un quarto.

_Grecia
Molte cattive notizie che arrivano dalla Grecia, uno dei paesi che più ha pagato le conseguenze di questa crisi. La disoccupazione giovanile è al 60% e le isole del mar Egeo sono state vendute agli sceicchi degli Emirati Arabi. La popolazione è arrivata a bruciare i propri mobili per scaldarsi, vista l'impossibilità di pagare il gas per il riscaldamento.
_Spagna
Con il tasso di disoccupazione vicino al 27%, la Spagna sembra arrancare come l'Italia e la Grecia. L'Europa ha chiesto al paese la riforma delle pensioni e del lavoro, ma anche un aumento delle tasse. In tutto ciò, sale in maniera vertiginosa l'indebitamento privato, che si accompagna a quello pubblico.

_Portogallo
Meno chiaccherato della Grecia, ma ugualmente in pericolo, è il Portogallo, che sta vivendo una crisi nera. Tra il 2010 e il 2011, la sua pressione fiscale è salita dal 3.5 al 33.2%, posizionandolo ai primi posti tra tutti i paesi europei. A ciò si aggiunge la richiesta di tagliare la spesa pubblica, così come viene chiesto dall'Unione Europea all'Italia.

Cipro
Nell'aprile 2013, è stato attivato il piano di salvataggio dell'isola di Cipro. Un piano da 10 miliardi di euro, che il governo cipriota avrebbe voluto ampliare, ma l'Unione Europea non è stata propensa a somministrare ulteriori aiuti.

Slovenia
Scongiurato il ricorso al pacchetto salvataggio per la Slovenia, la quale è riuscita ad approvare un piano economico che ha momentaneamente calmato le acque. Il paese aveva molti problemi simili a quelli della Spagna, tra cui le banche sottocapitalizzate.

Irlanda
Per l'Irlanda del sud, il piano di salvataggio europeo era scattato, ma poi hanno dovuto concedere al paese una proroga di 7 anni per la restituzione dei prestiti. Anche qui, la popolazione è in rivolta per le politiche di austerity e i prelievi fiscali.

Francia
I cugini francesi sentono la crisi economica ogni giorno di più. Il rapporto deficit/Pil è al 5% circa, mentre il rapporto debito/Pil ha sforato il 90%. In crescita anche i disoccupati. A questi aumenti, si accompagna un calo dei consumi.

Belgio
Uno dei paesi che sembra aver affrontato meglio la crisi economica è il Belgio. Tuttavia, nemmeno qui sono tutte rose e fiori. Nel 2012, il Pil belga era calato dello 0.2% e un'ulteriore riduzione si è registrata l'anno seguente.


 

 
 
 

Ma che cos’è l’Ebola?

Post n°924 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da arte1245

Il 2014 vede diffondersi la più grave epidemia di Ebola verificatasi finora. Da febbraio a settembre, sono oltre 3mila i casi registrati in Guinea, Sierra Leone, Nigeria e Liberia. Oltre mille i morti accertati. Inoltre, a ottobre, è stato confermato il primo caso di Ebola in Europa. Ma che cos'è l'Ebola? Quali rischi corre l'Italia? Esiste una cura o un vaccino con questa malattia virulenta? Scopriamo insieme questa grave patologia che sta affliggendo l'Africa occidentale.
Secondo i dati diffusi dall'Oms, ad ottobre 2014 siamo arrivati a 10.141 casi accertati di Ebola eil bilancio dei morti è salito a 4922. L'Ebola è un virus. I sintomi principali sono le febbri emoraggiche, i problemi al sistema nervoso, i dolori muscolari e agli arti. Si tratta di una forma virale particolarmente infettiva e virulenta, perciò si diffonde molto velocemente. l'Ebola si trasmette attraverso il contatto con fluidi corporei, come muco e sangue, ma anche saliva e lacrime. Entrare in contatto con aghi o coltelli utilizzati da un soggetto infetto è molto pericoloso, per questo motivo nei piccoli villaggi, il virus si trasmette facilmente all'interno delle famiglie. Un'altra via di trasmissione sono i rapporti sessuali. In tutto questo, che rischi corre l'Italia? Il ministro della salute, ha dichiarato che "Il rischio Ebola in Italia non c'è" per ora.

 
 
 

Le gioie del sesso.

Post n°923 pubblicato il 23 Febbraio 2015 da arte1245
 

Si parla sempre più spesso di cacciare le prostitute dalle strade e di rivedere la legge Merlin, che dispose la chiusura delle case chiuse. Ricordiamo cosa erano queste 'case chiuse'. Il nome deriva dalle finestre chiuse, con le tapparelle abbassate, soprattutto per la 'privacy' per i frequentatori. Le prostitute erano schedate. Due volte alla settimana le 'signorine' venivano visitate da un medico e tutte le sere ricevevano la visita di agenti in borghese per accertarsi che tutto fosse in ordine. Lo Stato aveva un interesse economico, incassava le tasse di concessione della licenza e le imposte sui ricavi. Le prostitute erano costrette a lavorare 'a cottimo', più lavoravano e più guadagnavano. Una prestazione semplice faceva guadagnare una 'marchetta' ed ogni prostituta faceva 30-40 marchette al giorno. Per evitare che la frequenza degli incontri facesse nascere dei sentimenti fra cliente e prostituta, le ragazze venivano cambiate ogni 15 giorni. Il gruppo di 'signorine' di turno costituiva la 'quindicina', che contraddistingueva l'alto livello della casa. Nelle case di lusso la permanenza di una prostituta oltre la quindicina era dovuta al grande successo ottenuto presso i clienti. Le case disponevano di un salone in cui si potevano ammirare e scegliere le ragazze. La tradizione voleva che al compimento dei 18 anni i ragazzi fossero portati per la prima volta in queste case per conoscere le gioie del sesso, a volte, se accompagnati da adulti, venivano accettati anche prima. Nel 1948 fu vietata la concessione di nuove licenze, ma il provvedimento di chiusura, la legge Merlin, fu approvato solo nel 1958 dopo diverse resistenze. La legge fu approvata Sette mesi dopo non c'erano più casini in Italia.

 
 
 
 
 

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