La solitudine cui lo stato italiano condanna gli eroi italiani delle battaglie di civiltà e di giustizia, è una costante cui si sono dovuti abituare Personaggi come Falcone, Borsellino e Dalla Chiesa.
Esultavano i due magistrati anti-mafia, quando sentivano che la gente comune faceva il "tifo per loro".
Ecco che si spiega immediatamente l'arma principale della mafia: l'omertà, il silenzio.
Qui gioca un grande ruolo l'informazione italiana, omertosa e schierata: contro l'interesse degli italiani.
Questo giustifica coloro i quali accusano i grandi poteri dello stato, di essere coinvolti e condizionati dal potere dell'anti-stato.
Chi si oppone, viene isolato e dimenticato, appunto.
Un saluto a tutti coloro che si sono sempre opposti a tutte le mafie.
La guerra alla mafia, è una guerra che non si combatte nelle aule di tribunale, quando si arriva a giudicare un mafioso per le sue malefatte, ma si combatte prima, nella società, impedendo al mafioso di arricchirsi e di godere di un potere che non merita e che non gli è dovuto:
quello del silenzio.