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Di catastrofi naturali, umane e politiche.

Post n°7 pubblicato il 15 Marzo 2011 da aldebram_1969
 
Foto di aldebram_1969

Dopo i recenti avvenimenti del terremoto in Giappone, ancora tragicamente presenti nei ostri occhi e nel nostro cuore, urge prepotentemente concentrarsi sull'analisi di ciò che è avvenuto in questo paese.

Il forte terremoto del nord-est del Giappone non ha messo in ginocchio questo moderno paese e i suoi cittadini, ci ha pensato però il conseguente maremoto o tsunami, che dir si voglia.

Dal terremoto infatti ci si può difendere. L'uomo ha imparato a costruire edifici antisismici di grande efficacia ed a collaudare piani di emergenza per la popolazione.

Ciò che è stato fatto di positivo per il primo evento, nulla, a tutt'oggi, sembra possibile fare per il conseguente tsunami che ha travolto in pochi minuti le coste orientali del Giappone mietendo decine di migliaia di vittime.

Sembra un paradosso questo, se la stessa cosa fosse accaduta in Italia, avrebbe prodotto decine di migliaia di morti per il terremoto e, molto probabilmente, nessun conseguente tsunami.
Questo perché il nostro paese è costituito per la maggior parte da edifici ed infrastrutture vulnerabili ad una tale magnitudo.

L'aspetto più eclatante di questa vicenda è che, malgrado ci troviamo in uno dei paesi più avanzati al mondo, non si è riusciti ad evitare che il sisma abbia provocato incidenti alle centrali nucleari, fatti questi che stanno aggravando ulteriormente il quadro già critico di questo paese.

Proprio a causa di questo elemento aggiuntivo, si sono riaperte le discussioni ed i dibattiti sulla opportunità o meno di ritornare al nucleare in Italia.

Spero invece, che proprio grazie a questo evento, si possa capire una volta per tutte, che eventi naturali incontrollabili ed imprevedibili, possono minare la sicurezza di una popolazione malgrado tutti gli sforzi possibili che la tecnica mette a disposizione per la sicurezza di un impianto nucleare.

Una centrale nucleare è e resterà sempre un possibile pericolo , una possibile minaccia al genere umano. In qualsivoglia punto del pianeta essa venga collocata, non potremo mai essere sicuri che per la durata della sua vita, questi non costituirà un pericolo per la popolazione e l’ambiente in generale.

Benché il mondo occidentale ed i paesi emergenti sta diventando sempre più grandi consumatori di energia, sembra ormai chiaro a tutti che non può essere l’energia nucleare la fonte a cui puntare per il prossimo futuro.

Malgrado l’evidenza che la situazione giapponese ci mostra, il governo italiano ancora una volta si dimostra incapace di “intelligere” il quadro mondiale, e punta diretto sulla costruzione di nuove centrali.

Come è possibile un sì alto grado di stoltezza?

A voi (se vi garba) l'ardua sentenza.

 

 

 
 
 
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