Creato da giglio.alfredo il 31/03/2013
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BIOGRAFIA di Alfredo Giglio a cura di Filo Leggiadro

Post n°454 pubblicato il 11 Novembre 2020 da giglio.alfredo
Foto di giglio.alfredo

ALFREDO  GIGLIO -  BIOGRAFIA

 

Poeta e scrittore Italiano –

Nasce il 26 maggio 1941 a Crotone, dove vive.

CONTINUA LA RICERCA DEI VALORI DELL’UOMO NELLA POESIA.

Alfredo Giglio, poeta e scrittore calabrese, nasce a Crotone il 26 maggio 1941. La famiglia, di modeste condizioni, vive, durante il periodo della seconda guerra mondiale, a San Leonardo, piccola frazione del comune di Cutro, in aperta campagna. Il padre è impiegato presso le Ferrovie dello Stato e Alfredo è il primo di quattro figli.

Trascorre quindi la sua infanzia tra la tranquilla campagna di San Leonardo di Cutro e la ridente borgata di Crotone, dove abitano i nonni.

Nel 1945, alla fine della guerra, per potere frequentare le scuole, si trasferisce a Crotone, ospite dei nonni materni, presso i quali rimarrà fino al febbraio del 1963. La sua famiglia si trasferirà a Crotone solo nel 1948.

Durante gli anni delle scuole medie, avrà, come unica passione e ragione di studio, la lettura del vocabolario della lingua italiana.

Frequenta il liceo classico Pitagora di Crotone; dopo gli esami di maturità, nel luglio del 1960, interromperà gli studi, perché costretto a curarsi per un serio esaurimento nervoso.

Continuerà, comunque, a coltivare i suoi interessi letterari, che lo porteranno a leggere svariati libri di autori noti e meno noti, ma soprattutto si appassionerà alla storia e alla poesia, da Dante al Leopardi, da Quasimodo a Montale. Si appassiona anche alla lettura di classici greci e latini.

Per la grande voglia di aiutare economicamente la famiglia, nel giugno del 1963 si reca a Milano, raggiungendo il fratello più piccolo, Vladimiro, per lavorare, come operaio, presso lo stabilimento Montedison, che produce anticrittogamici.

Alla fine di quello stesso anno lascerà Milano per andare a lavorare a La Spezia, presso una società, che si occupa di ricerche di mercato.

Nel 1965 ha voglia di cambiare aria e si trasferisce in Germania, a Francoforte sul Meno, dove sarà costretto a studiare anche il tedesco.

Tornato in Italia, riprenderà a leggere decine di libri che trattano di letteratura, di storia e anche di scienze naturali, in particolare di zoologia e di botanica, di cui è molto appassionato. Ama infatti la natura, la vita dei boschi ed il mare e si diletta di pesca e soprattutto di caccia. Oltre alla poesia, ama molto, come abbiamo detto, lo studio della storia e i classici greci e latini.

Il suo motto rimane – Carpe Diem – poiché avverte la fugacità della vita.

Nel 1968 consegue la Maturità Magistrale e si iscrive alla facoltà di Materie Letterarie presso il Magistero.

Per passare qualche ora, in modo proficuo, durante tutta la sua vita, si dedica a dare lezioni private e gratuite a gruppi di studenti di varie classi, dalle scuole primarie alle superiori.

Dal 1969 lavorerà presso la Pubblica Amministrazione fino alla quiescenza.

La sua vera passione rimarrà comunque la poesia, poiché la considera” luce vibrante dell’anima, che regala alla mente immagini sonore, scolpite dalle parole e inonda il cuore di palpitanti emozioni.”

Tra i 16 e i 17 anni compone, per il suo primo amore, una raccolta di 32 liriche d’amore che intitola POLIMNIA: liriche ormai perdute, che mettono in luce la sua sensibilità poetica. Questo titolo lo darà nuovamente alla sua ultima silloge.

Dedica anche a questo suo primo amore unromanzetto epistolare – UN’ANIMA BLOCCATA – scritto con linguaggio accurato ed appassionato.

Negli anni della sua maturità, un po’per necessità dello spirito e un po’ sotto la spinta di amici, che apprezzano la sua capacità e la sua cultura, inizia a scrivere dapprima 22 racconti - UNA VELATA REALTA’- che sono delle vere testimonianze delle condizioni sociali e culturali, un po’ disastrate della nostra Italia.

Raccoglie quindi, quasi tutte le rime, scritte nel tempo, in una prima silloge di 67 poesie –RIME SPARSE COME FOGLIE AL VENTO

Successivamente scrive due romanzetti a sfondo erotico, ma dal finale drammatico – UN CORPO SENZA AMORE – e dopo tre mesi – L’ODORE DELLA CARNE -

Una volta cessata l’attività lavorativa, si dedica con maggiore passione alla poesia- Dopo gli scritti di critica letteraria, produce la sua seconda silloge, di 63 poesie – IL VOLTO DELL’ANIMA – e, subito dopo, pubblica in un corposo volume tutte le recensioni e gli scritti critici – PULVISCOLO di  RIFLESSIONI

Continuando a scrivere, dà vita a sette storie di amori proibiti, che raccoglie nel volume –VOLARE ALTO -

Un anno dopo pubblica la sua terza silloge di 68 poesie – DOLCI  EVANESCENZE .

Non poteva non pensare di scrivere un libro dal sapore autobiografico e, l’anno successivo, nasce così – RICORDI di UN’ETA’ PERDUTA -

Non passa molto tempo e raggruppa in una quarta silloge  22 lettere e 22 poesie d’amore, che intitola appunto - LETTERE E LIRICHE D’AMORE –

E infine, innamorato sempre della vita e dell’amore, pubblica, temporaneamente, una quinta silloge di 41 poesie alla quale darà il titolo provvisorio di Poesie del cuoreQuando la silloge completa sarà di 57 liriche, tornerà a darle il titolo di – POLIMNIA

Altre liriche, non ancora pubblicate, saranno forse la nota finale della sua variegata produzione letteraria.

Viene premiato in vari Concorsi Nazionali di poesia; viene selezionato tra oltre cinquemila concorrenti ed inserito, con tre liriche, nella Enciclopedia della Poesia Contemporanea, edita dalla Fondazione Mario Luzi, sotto l’alto Patrocino della Presidenza della Repubblica.

Tuttele sue poesie e parte dei suoi scritti sono stati ripresi da molti siti web, essendo stati messi in rete da quanti apprezzano la sua arte.

Molte sue liriche sono state pubblicate in varie antologie poetiche e in molte riviste letterarie italiane.

Rimane Poeta quasi pudico e sempre modesto; rifugge dai riflettori e disprezza la pubblicità, preferendo restare anonimo e nella penombra.

 

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RECENSIONE ALLA POETICA DI ALFREDO GIGLIO A CURA DI ETTORE SCARAMOZZA

Post n°451 pubblicato il 09 Novembre 2020 da giglio.alfredo
Foto di giglio.alfredo

Recensione alla poetica di Alfredo Giglio ©

Recensire un opera così vasta, come la poetica di Alfredo Giglio, non è cosa facile, anzi si presenta come un lavoro molto arduo, per la complessità della produzione dell’Autore, che consta di ben 280 liriche, suddivise in cinque sillogi: Rime Sparse come Foglie al Vento – Il Volto dell’Anima – Dolci Evanescenze – Lettere e Liriche d’Amore – Polimnia. Forse più semplice sarebbe stato recensire le singole raccolte; sebbene le poesie scritte, essendo sempre molto variegate, per musicalità e per composizione metrica e con sfumature diverse, a seconda degli innumerevoli temi trattati, avrebbero comportato, io credo, le stesse difficoltà nel voler trarre un giudizio complessivo. Cercherò di trattare l’argomento per tematiche. Mi sembra così di capire, dopo attenta lettura di tutte le liriche, che il Poeta tratti nella sua opera, quattro temi a lui molto cari:1) l’Amore suo primiero, che gli ha comportato infinito dolore e gli ha fatto mutare persino il corso della vita,” Per scrivere di te, che fosti amore, primo, superbo dilagante e greve e dir che m’hai rubato tutto il core”(Il mio Giorno da Il Volto dell’Anima)- 2) il Dolore per lo scorrere del tempo impietoso, che porta via tutto, anche la vita” Ch’Alta s’accende e, balenando, muore nel battito veloce delle ciglia”(E vien la fine da Il Volto dell’Anima),-3) il Bisogno di amare la natura, spesso violentata dall’uomo” non v’è rimasto manco un filo d’erba, scheletri solo d’alberi bruciati” (Dalla mia finestra da Rime sparse come foglie al vento) e 4)l’Amarezza per le diseguaglianze sociali, che sono causa di infinita povertà per alcuni e di infinita ricchezza per altri. ”E l’anima rimane un verbo muto, come il senso d’amor che s’è perduto” (L’Indifferenza da Rime sparse come Foglie al Vento).La poesia, nella trattazione di queste quattro tematiche, è costantemente, per l’Autore, luce dell’anima, fatta di musicalità ed armonia ed è scritta solo per dare sfogo al proprio intimo sentire, senza velleità alcuna di apparire o di essere compresa. Come se i versi, in quanto frammenti di una interiorità superiore, dovessero giungere al cuore del lettore e generare solo piacevoli emozioni, tanto che chi legge dovrebbe sentirsi anch’egli poeta, in una perfetta simbiosi di suoni e di sentimenti. La poetica di Alfredo Giglio, quindi, è sapientemente pervasa, nella sua complessità e nella sua felice espressione linguistica, da riflessioni esistenziali, da evocazioni letterarie solenni, da molte sensazioni interiori e da un senso vivo di profonde passioni, che si confrontano continuamente con la fugacità della vita. In moltissimi versi, tutti ricchi di assonanze, espresse sempre in un ritmo soavemente musicale, troviamo uno stile decisamente classico, strutturato e piacevole e, in molte poesie, non è difficile riscontrare un lirismo puro, che tocca tutte le corde dell’animo sensibile; però tutti i suoi versi sono quasi sempre accompagnati da un sensazione cupa di grande incertezza per il futuro delle vicende umane, disilluse da una sorte spesso avara. Osservo infatti che il Poeta lamenta sempre sia quel suo grande amore, mai realizzato, al quale ha dedicato la silloge “Il Volto dell’Anima”, nonchè un romanzetto epistolare ”Un’Anima Bloccata”, in cui si può trovare una prosa spesso così aulica che rasenta quasi la poesia, sia lo scorrere veloce del tempo inclemente, sia la mancanza di quei valori antichi, ormai perduti, che non partoriranno mai più quella solidarietà umana, appartenuta ad un tempo, non troppo lontano. Il sentimento d’amore, ovviamente, permea quasi tutte le opere di Alfredo Giglio, ”La luce del suo sguardo era sublime e i baci caldi del suo labbro molle all’anima ridavano armonia” (La Vita mi Scorrea da Polimnia) unitamente all’idea della vita, che lentamente soccombe all’arroganza del tempo eterno e frettoloso “ Passan sovente i giorni della mia vita grama, che più non vede ombra di futuro” (Passano i giorni da Liriche d’Amore). Nondimeno passa inosservato quell’amore, già detto prima, che questo Autore, che definirei poliedrico, nutre per la natura, spesso trascurata e violentata dall’uomo “quanti voli son rimasti tarpati, troppi rami son caduti spezzati” (Negli Urli del Vento da Polimnia)Posso quindi aggiungere che nella poetica dell’Autore troviamo spesso, in un linguaggio decisamente nobile, anche l’idea della morte,” ragion di vita per me sei diventata, senza di te io spero di morire” (Morire da Rime Sparse come Foglie al Vento ) che chiude sempre il ciclo della vita “per ciò che nulla al mondo è infinito” ( Niente è Infinito da Dolci Evanescenze).Dopo questa completa e approfondita lettura di tutta l’opera poetica di Alfredo Giglio, posso ben dire, in conclusione, che il Poeta ha toccato tutti i temi della vita e dell’amore, nella loro complessità, senza nemmeno trascurare temi riguardanti ricordi o temi naturali o temi di valore universale “fra dense nubi partorite in terra, ai giorni alterni con la notte esisti, pieni di pluvia ed alitar di vento, nel sempiterno divenir del tempo” (Nasce la Vita da Dolci Evanescenze), per cui ha maturato, lo affermo con decisione, una dolce seduzione estetica, in un perenne crescendo di intuizione lirica. 
 
                                               Ettore Scaramozza

 
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IL BLOCCO DELLA DEMOCRAZIA di Alfredo Giglio

Post n°448 pubblicato il 10 Agosto 2020 da giglio.alfredo
Foto di giglio.alfredo

IL  BLOCCO  DELLA  DEMOCRAZIA

di Alfredo Giglio ©

 

Abbiamo visto, nelle precedenti analisi,come si siano sviluppate quelle segrete politiche occulte, internazionali, che hanno stravolto la vita del popolo italiano, all’insaputa di tutti i cittadini,che non dovevano sapere ciò che veniva deciso nelle alte sfere dell’economia dominante. Il tutto con la connivenza dei mezzi di comunicazione RAI e della stampa italiana ed internazionale.

Ma torniamo in dietro per un attimo. Con la nascita della repubblica e la fine della monarchia, si afferma in Italia una sorta di democrazia, che, non avendo possibilità di alternanza, viene definita da molti commentatori politici, una “Democrazia Bloccata”.

Di fatto per lunghi anni si era quasi stabilito che alcuni partiti dovessero governare, come la democrazia cristiana, appoggiata da qualche partito minore, ed altri dovessero stare all’opposizione come il PCI ed il MSI.

Questo perché si temeva che si potesse,in qualche modo, sovvertire il quadro internazionale che voleva l’Italia filo-americana e nella NATO ed il PCI filo-sovietico.

In questa forma di democrazia bloccata,dobbiamo dire che la dialettica politica non è mai stata assente, ma spesso foriera di fecondità. Molte cose si sono approvate e realizzate anche con l’appoggio delle forze di opposizione. Con l’eliminazione del PCI, dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica, che si riteneva fosse la causa di questa anomalia, si passa dalla democrazia bloccata ad una democrazia dell’alternanza, anche perché gli ex comunisti sono diventati filo americani,  difensori del capitalismo e della finanza speculativa. In pratica entrambe le forze di governo sembrano volere la stessa cosa: per tale motivo, questa forma nuova di democrazia viene definita“imperfetta”.

Entrambe le coalizioni, centro-destra e centro-sinistra, sembrano praticamente le due facce della stessa medaglia:entrambe europeiste, filoamericane, obbedienti alla finanza speculativa di stampo capitalistico, neoliberiste, che legiferano nella stessa direzione.

Affinchè, agli occhi dei cittadini, una coalizione possa sembrare all’opposizione dell’altra, pur chiedendo, in una legge, la stessa cosa,  ci si formalizza e si litiga solo sui metodi di applicazione della legge stessa.

Le due coalizioni sono pure d’accordo sulla politica internazionale, sugli interventi militari, mascherati da operazioni di pace, sulla lotta al terrorismo, sulla sudditanza agli Stati Uniti d’America, sulla libera circolazione di merci e capitali, e soprattutto su questa: Nessuna posizione intransigente nei confronti di Israele, vera padrona del mondo, a dispetto di tutti gli editti della Chiesa cattolica, emanati nei secoli. Guai ad essere anti-semiti !! Tale visione filo-ebraica ha determinato la messa da parte di Papa Benedetto XVI° e l’elezione forzata del gesuita Bergoglio, con la complicità di alcuni cardinali.Papa Francesco è il primo che parla dei “fratelli” ebrei, asserendo che sostanzialmente sono “buoni”. Benedetto XVI° costretto alle dimissioni, per ragioni di salute, nel febbraio 2013, ha oggi 93 anni e sta benissimo. Apro una breve parentesi: Costantino il Grande, nel 325 d.c.diceva:”Cerchiamo quindi di non avere nulla a che fare con la follia ebraica”,perché per il Talmud, libro sacro, vera spina dorsale della vita ebraica,“tutti i popoli esistono in quanto dovranno servire il popolo di Israele,altrimenti non avrebbero ragione di esistere”. E a questo arriveranno, se continueranno a tenere sotto scacco della loro economia, tutti i governi della terra. Per questa loro visione, che ipotizza i popoli del modo ai loro piedi e per il fatto che abbiano sempre adorato solo il dio Denaro ed abbiano sempre avuto, come unica occupazione, l’Usura, sono stati sempre odiati e, a proposito, citerò solo il concilio lateranense IV°, indetto da Papa Innocenzo III° nel 1215, pregandovi di leggere i decreti 67,68,69,e 70,per avere un’idea di come gli ebrei siano sempre stati, quanto meno discriminati, in Italia ed anche nel mondo.

Tornando a noi, diremo che, nel parlamento italiano, non esistono partiti antiliberisti o anticapitalisti, che possano proporre una diversa collocazione internazionale della nostra Italia.

Il danno che deriva da questa democrazia dell’alternanza è  che si decidono tante cose e non se ne realizza nessuna. Vi è divergenza anche negli stessi partiti,perché vi è tanta incapacità a legiferare, quanto confusione dovuta ad ignoranza diffusa.

Volendo fare degli esempi diciamo che il nuovo rito nel processo civile, per le cause societarie, è stato approvato e poi eliminato; le variazioni del rito per le cause riguardanti incidenti stradali, con danni alla persona, approvato e poi eliminato; introdotti i “quesiti” come requisito di ammissibilità nei ricorsi per Cassazione, approvati e, subito dopo, eliminati. Tutte norme, scritte male, che hanno creato solo confusione e ci danno la misura della scarsa capacità del nostro legislatore.

A tutto questo dobbiamo aggiungere che il governo attuale, totalmente incapace, senza alcuna cultura, nè politica , nè scolastica, è un vero regime in divenire.

I pieni poteri, la censura sui documenti della pandemia, i numerosi decreti legge contro la libertà personale,sanzionata dalle multe severe della polizia, l’afflusso incontrollato di migliaia di clandestini, molti infetti da corona-virus, tutti sprezzanti, giunti in Italia come normali e felici turisti, che il governo difende, neutralizzando tutti gli intolleranti, è tutto frutto di sventatezza ed avventurismo politico. Una classe parassitaria che sfascia, con arroganza pretende, in modo goffo invade, con campagne mirate contro gli scienziati dissidenti o contro artisti, che dissentono, come il povero Bocelli, che ha dovuto fare tanti passi indietro, per poter continuare a lavorare, senza i ricatti di questa coalizione di ignoranti, incapaci persino di intendere e di volere, nel totale silenzio del presidente Mattarella.

Scandali spaventosi come Autostrade e come il caso Palamara, passano in cavalleria in men che non si dica.

Chissà quando si andrà a votare e intanto il premier Conte impone, da vero dittatore, senza essere  mai stato votato da nessuno, il bavaglio sugli errori e le bugie dei comitati, mentre la balbettante Azzolina vuole subito l’assunzione dei dirigenti scolastici del concorso del 2017, nel quale è direttamente coinvolta. Intanto l’Italia è giunta all’estremo delle forze. Si può definire questo un regime democratico? Io dico di no: questo è il blocco della democrazia !!

Questa mia analisi è ovviamente riferita al periodo storico che stiamo vivendo. Se prossimamente avremo altri governi, forse la mia analisi sarà diversa. Saranno governi migliori di questo? Non si sa! Ce lo auguriamo di cuore. Intanto a me sembra che l’Italia sia una farfalla alla quale hanno tarpato le ali. Possa,quanto prima tornare a volare, con tanta voglia di Libertà.

A noi intanto non  resta che sperare in tempi migliori e che Dio ce la mandi buona.

 

                                                              Alfredo  Giglio

 

 
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POLITICI E POLITICANTI di Alfredo Giglio

Post n°447 pubblicato il 02 Agosto 2020 da giglio.alfredo
Foto di giglio.alfredo

POLITICI  E POLITICANTI

a cura di Alfredo Giglio ©

Dato che le condizioni politiche della nostra Italia sono notevolmente peggiorate, fino a toccare il fondo, vorrei spiegare, con una analisi lucida, ma sintetica, fatta con un linguaggio semplice e diretto, perché risulti comprensibile a tutti, le cause che l’hanno portata a tanto degrado.

Dobbiamo partire dal 1989; con la caduta del muro di Berlino, si è avuta la dissoluzione del blocco sovietico e con essa, in Italia, lo scioglimento del partito comunista, con la scomparsa di tanti bravi politici a favore dei troppi politicanti di oggi. Ma proseguiamo con ordine. Con lo scioglimento del Partito Comunista ed il convertirsi dei suoi successori alla liberaldemocrazia è venuta meno la rappresentazione politica del vecchio proletariato, aggravata dalla deriva neocorporativa dei sindacati. La svolta revisionista degli ex comunisti si è avuta, sotto la spinta delle lobbies sioniste, che hanno fortemente voluto l’affermazione del neoliberismo, teoria questa che favorisce la crescita incondizionata del capitale a danno delle classi subalterne.

In questo stato di cose, è sorta una crisi profonda, per il netto prevalere delle forze reazionarie, che producono in modo sempre più capitalistico a danno delle forze produttive. Questa crisi ha reso la classe dirigente sempre meno credibile agli occhi delle masse ed ha segnato la fine della Prima Repubblica, ad opera dell’inchiesta di Mani Pulite nel 1991. La causa è da attribuirsi al sistema clientelare e corruttivo, diffuso a tutti i livelli. Scompaiono così la DC ed il PSI.

Nasce così la Seconda Repubblica, dominata dall’ideologia neoliberista.

Torniamo per un attimo al nostro tema. Dobbiamo dire che tutti, o quasi tutti, i politici, ex comunisti, sono spontaneamente, prima attraverso l’Ulivo di Prodi e poi attraverso la Margherita di Rutelli, confluiti nel Partito Democratico e diventati difensori del capitalismo, anche perché in questo partito, è confluita, quasi tutta le vecchia Democrazia Cristiana.

All’Italia occorrevano, allora come oggi, degli ottimi statisti. Non ne vedo nessuno all’orizzonte. Abbiamo avuto soltanto Luigi Einaudi ed Alcide De Gasperi:Sarebbe stato, a mio avviso, un ottimo statista anche Aldo Moro, se l’avessero lasciato in vita.

Mi piace citare, ora, una frase attribuita erroneamente a De Gasperi, statista di notevole levatura: “Un politico e un politicante badano esclusivamente alle prossime elezioni, mentre uno statista bada alle prossime generazioni.” Tale frase, devo precisare, è da attribuire al politico statunitense James Freeman Clarke.

Anche Salvini cita questa frase due volte, forse per atteggiarsi a statista. In realtà, ha fatto cadere il governo, perché è stato allettato dai sondaggi molto favorevoli e pensava a probabili elezioni anticipate. Considerarlo statista,farebbe rivoltare De Gasperi nella tomba.

I bravi politici, per dirne solo alcuni, come Fanfani, Colombo, Spadolini, Almirante, Berlinguer, Andreotti e Craxi, sono scomparsi. Gli ultimi due, Andreotti e Craxi, sono stati travolti da inchieste giudiziarie, per avere sfruttato il sistema clientelare a loro personale vantaggio. Andreotti era probabilmente colluso anche con la Mafia siciliana.

Oggi abbiamo solo politicanti, del tutto incapaci, perché totalmente digiuni di cultura politica e non solo.

Intanto con la seconda repubblica nasce  intorno a Berlusconi, con l’appoggio di Bossi e Fini, una forza conservatrice, di concezione neoliberista; tale forza neoliberista, voluta insieme alla globalizzazione dei mercati, dall’alta finanza speculativa, che fa capo sempre alla finanza ebraica, impedisce ai governi nazionali di avere voce in capitolo nelle scelte di politica economica, la quale viene affidata all’Unione Europea,filo capitalista, che favorisce soprattutto l’esplosione del debito pubblico,per sottomettere gli Stati europei ad una nuova specie di oligarchia dominante.

Per onestà intellettuale, diciamo che l’Italia è oggi fortemente penalizzata dal suo enorme debito pubblico, cresciuto a dismisura con i governi a guida PSI e che l’Europa, voluta da De Gasperi, Schuman, Adenaur e Spaak, con il supporto di Altiero Spinelli, sogno imperfetto, realizzato a metà, ha il pregio di averci consentito più di 70 anni di pace e di progresso economico e culturale.

In questa nuova visione, in cui si affermano le ideologie di stampo neoliberiste, i nostri politici vengono fagocitati e messi da parte, a favore di una classe di politici-politicanti, che, difendendo i rapporti di produzione dominanti, ossia il potere dei mercati, continua a perdere credibilità. Però i politicanti incapaci sono graditi all’Europa. Mentre la credibilità delle masse non interessa ai poteri forti, che stanno lì senza essere eletti da nessuno. Per loro possiamo citare Jean Babtiste Le Ronde D’Alembert che diceva: “Le guerre nascono per distruggere gli uomini, i politici per ingannarli.” Infatti, molti non sanno che le dimissioni di Papa Benedetto XVI° sono state imposte dalle lobbies sioniste, che la globalizzazione è voluta dalle stesse lobbies per aumentare i loro capitali a livelli planetari, che i flussi migratori governati dal miliardario Soros, hanno lo scopo di fare del popolo europeo un popolo di meticci, anche secondo il piano Kalergi, perché, essendo privo di storia e di amor di patria, diventerà un popolo debole, facilmente manovrabile. A dire il vero la globalizzazione ha come risvolto positivo la libera circolazione delle merci e dei capitali, con una più rapida circolazione delle informazioni. In negativo, vedo, un maggiore sfruttamento dei popoli più poveri ed una maggiore disparità sociale. Sono questi temi molto complessi, come l’affermarsi di organismi transnazionali, di cui ci occuperemo in un altro saggio. Tornando a noi, diremo che, in Italia, i politicanti, che per primi hanno fatto le spese della loro inconsistenza, sono stati i tecnocrati da Amato a Ciampi, da Dini a Monti, solo perchè hanno portato avanti una politica apertamente antipopolare.

Non hanno avuto lunga vita politica nemmeno i dirigenti liberali del pseudo centro-sinistra, da Prodi a D’Alema, da Veltroni a Rutelli, fino a Bersani, per le loro politiche liberiste, non certo amanti dell’eguaglianza sociale, ma totalmente asservite all’Europa. Il trasformismo del centro sinistra ha aggravato la crisi, perché ha creato disaffezione verso la politica, dal momento che nessuno poteva soddisfare o difendere i bisogni sociali. Sono così state travolte tutte le altre deboli alternative da Di Pietro a Pecoraro Scanio, da Cossutta a Bertinotti.

Gli spazi lasciati vuoti da una classe politica più o meno valida, vengono occupati da una classe di politicanti, esponenti demagoghi del populismo: nel centro-sinistra si afferma Matteo Renzi, a destra Matteo Salvini e nello schieramento, puramente qualunquista, troviamo il comico Grillo e l’anonimo DiMaio.

Questa classe di politicanti dovrebbe servire a garantire l’egemonia del blocco sociale dominante. Caduto Berlusconi, per una congiura orchestrata ai suoi danni da alcuni giudici, con la palese complicità di Napolitano, si afferma Matteo Renzi, che facendosi passare per rappresentante del centro-sinistra e svolgendo, una volta giunto al governo, politiche apertamente neoliberiste, ha finito per perdere il consenso dei suoi elettori. I danni provocati dal governo Renzi sono stati tanti e continuano a crescere dal momento che ha fatto nascere e sostiene ancora  un governo fatto da politicanti incapaci. Così, da un giorno all’altro, si sono affacciati, sulla scena politica-politicante, come già detto, altri due campioni: Di Maio, che incarna il prototipo dell’uomo qualunque e Salvini, che rappresenta un elettorato tipicamente conservatore, il quale si è reso responsabile della caduta del governo giallo-verde.

Premesso ciò, il nuovo governo PD – M5S dimostra, purtroppo, che tra i nostri attuali politicanti non c’è neppure uno statista. Se ce ne fossero stati, sarebbe stata risparmiata all’Italia e agli Italiani l’umiliazione di questi lunghi mesi di peggior governo della Repubblica. Tutti uniti dall’antisalvinismo, ma non da un programma di governo e da un progetto di sviluppo, che semplicemente, fino ad oggi, non esiste.

Tutti guardano alle eventuali nuove elezioni, ma nessuno guarda alle future generazioni: non esiste, ripeto, almeno fino ad oggi, un piano di sviluppo e di ammodernamento dell’Italia, che possa trainare e rilanciare l’occupazione e la produzione.

Stando così le cose, alziamo gli occhi al Cielo, nella speranza che Dio ce la mandi buona.

 

                                                         Alfredo  Giglio

 

 
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Giorgio De Fall intervista un personaggio di spicco

Post n°446 pubblicato il 28 Luglio 2020 da giglio.alfredo
Foto di giglio.alfredo

IL  NOTO  CRONISTA  GIORGIO  DE FALL  INTERVISTA  UN   PERSONAGGIO DI  SPICCO   CROTONESE

 

Dopo aver fissato l’appuntamento, mi reco, alle otto del mattino, seguito dal mio fedele cameraman, nello studio dell’Onorevole, in via Firenze. Vengo accolto con premura e fatto accomodare su una poltrona nello studio.

Pochi minuti di attesa e subito si presenta il nostro personaggio, come d’accordo. Anche lui si siede su una poltrona di rimpetto, mentre il cameraman rimane in piedi per le riprese. Cominciamo con le domande: l’intervista dovrà avere la durata di un’ora.

- E’ disposto, Onorevole, a rispondere a tutte le domande, anche a quelle più scomode, poiché l’intervista sarà stringente e a tutto campo?

-Certo, risponde l’onorevole Vincenzo,non mi sono mai sottratto ad alcuna domanda.

-Come vede e cosa pensa, Lei, di questa prossima consultazione elettorale?

-La vedo molto difficile per tutti gli schieramenti. Spero solo che si svolga in un clima sereno e non in un clima di odio, in cui vengano infangati gli avversari politici. Non sarebbe corretto, né civile.

-Abbiamo letto, ed è opinione di molti, che Lei, nonostante passi per il “Migliore”politico crotonese, non ha mai fatto niente per questa città.

-Se prendiamo alla lettera le parole,potrebbero aver ragione, poiché io non ho mai fatto il sindaco in questa città.Però sono stato consigliere provinciale e poi regionale e la mia attività,anche se indiretta, è stata sempre indirizzata al bene di Crotone.

-Si dice anche che Lei sia un po’ “il burattinaio della politica locale”.

-Non è affatto vero. Ho appoggiato massicciamente delle formazioni politiche, che grazie a me, hanno vinto le elezioni, presentando una piattaforma programmatica gradita ai cittadini, alla stesura della quale ho partecipato sempre attivamente.

-Perché allora si dice che Lei è, di fatto, il Sindaco “extra moenia” di Crotone?

-Rifiuto categoricamente tutte le definizioni, che i miei avversari mi hanno attribuito negli anni, longa manus, deus ex machina ecc. Ho semplicemente dato, quando mi sono stati richiesti, dei buoni consigli, data la mia grande esperienza politica.

-Abbiamo notato come nella precedente amministrazione, voluta e appoggiata fortemente dalla sua azione politica, si siano portati a termine lavori di cui la città doveva andarne fiera, ma in realtà risultano opere fatte male e costate troppo.

Ci riferiamo alla nuova illuminazione cittadina, ancora carente in molte zone e alla messa a norma dei due depuratori, che presto torneranno ad essere intasati e cominceranno a sversare i liquami in mare, poiché, a quanto si dice, non sono stati smaltiti i fanghi di depurazione.

-Rispondo subito a questa domanda doppia. L’ammodernamento energetico è stato completato tempo addietro, facendo risparmiare al Comune di Crotone un milione di euro ogni anno sulla bolletta ENEL. Se oggi qualche lampada, in qualche zona, presenta dei problemi, saranno risolti a cura della prossima amministrazione, che curerà anche lo smaltimento dei fanghi di depurazione, eseguito, a suo tempo, con grande cura e competenza. I fanghi di depurazione, naturalmente, si accumulano nel tempo e vanno smaltiti periodicamente.

-Lei, Onorevole, sa che Crotone è piena di spazzatura di ogni genere, perché la società AKREA, che gestisce la raccolta dei rifiuti solidi urbani, non ha mezzi adeguati per numero e qualità e che l’impianto di compostaggio, mi riferisco all’impianto di Ponticelli, è inadeguato alla grande mole di lavoro, che è doppia rispetto a quella per cui era stato costruito. Cosa risponde?

-Le rispondo semplicemente che, per questo problema, abbiamo solo due soluzioni; o produciamo meno rifiuti e questo è impossibile, perché il progresso porta benessere ed il benessere porta spazzatura, o costruiamo un nuovo impianto molto più grande, meglio se in una zona non ancora urbanizzata. Per quel che riguarda AKREA, per la quale l’opera del nuovo Presidente, giovane ingegnere molto preparato e oltremodo impegnato, non trova sbocchi concreti, io propongo ancora due soluzioni, previo il tentativo di ripianare il bilancio della società. Primo, la Società dovrà essere, a mio avviso,esternalizzata, anche perché il 47% dei cittadini non paga la spazzatura e crea una voragine nel bilancio del Comune e poi la Società deve trovare l’efficienza,affidando la raccolta rifiuti a mezzi moderni, presi in affitto da ditte specializzate, come fanno egregiamente alcuni comuni del nord. In questo modo,troverebbe soluzione anche il problema delle assunzioni di quei soggetti, che,da tempo, hanno perso il lavoro e forse anche l'avvio della differenziata.

-E cosa mi dice, Onorevole, del fatto che ancora il teatro comunale, rimane incompiuto, mentre, si dice, che siano stati trovati i finanziamenti per completarlo?

-Le dico subito che sono stati trovati tre milioni di euro per il completamento e che i lavori sono stati affidati aduna ditta locale, che ha vinto la gara d’appalto. Mi auguro che detti lavori incomincino presto e finiscano in bellezza.

-Ora tocchiamo due note dolenti che forse le creeranno imbarazzo: la bonifica dell’area Sin e quella del rione Acquabona, che, si dice, non  si concretizzeranno, grazie alla sua opera, ma per merito di altri.L’interlocutore rimane pensieroso per una manciata di secondi, poi, abbozzando un risolino, risponde.

-Per quanto riguarda l’onere della bonifica definitiva dell’area Sin, tutta a carico dell’ENI per un totale di 356 milioni di euro, nessuno se ne potrà attribuire la paternità, come del resto per l’ammodernamento della ferrovia, perché è frutto della sinergia di tutte le forze politiche, che hanno lottato, me compreso, per raggiungere simili risultati. Per la bonifica Acquabona e per il rilancio del parco Pignera, il merito va esclusivamente a mia figlia Flora, consigliera regionale, che è riuscita con tenacia a sbloccare finanziamenti, giacenti nelle casse del governo, sin dal 2012. Il problema sarà quello di spingere l’ENI ad iniziare i lavori al più presto.

-Si, sappiamo che sua figlia Flora è consigliera regionale, molto impegnata, laureata in Scienze Politiche, esperta dei problemi secolari del nostro Meridione, studiosa profonda del rapporto tra Regionalismo e Stato,nella dimensione europea. Possiamo quindi dire che è un valore aggiunto per il comune di Crotone?

-E’ certamente un valore aggiunto e lo possiamo dire ad alta voce.

-Come pensa, Onorevole di abbellire questa Crotone, che sembra del tutto abbandonata, con grandi aree deserte proprio nel centro urbano, da moltissimi anni, che certamente non sono degne di una città, diventata provincia ormai da tanto tempo?

-Queste aree cui lei fa riferimento sono, come sa certamente, soggette al vincolo archeologico. La mia modesta idea sarebbe di perimetrale con delle bordure verdi e asfaltarle all’interno, per evitare che, nei giorni di pioggia, si formino vaste pozzanghere ed utilizzarle,al momento, come parcheggi, in attesa degli scavi a cura della sovrintendenza,che verranno probabilmente eseguiti, quando noi saremo passati a miglior vita.

Aggiungo che si potrebbe recuperare dalla parte di via Mario Nicoletta, abbattendo quei vecchi magazzini fatiscenti, qualche area da destinare alla sezione urbanistica, per avere qualche edificio moderno, affidando gli scavi di pertinenza agli imprenditori edili.

-Onorevole, vogliamo toccare un altro tasto dolente. Ci riferiamo alle condizioni un po’ disastrate delle strade urbane.Come intenderebbe risolvere tale problema?

-Le rispondo in modo sintetico, perché vedo che l’ora è quasi trascorsa. Il manto stradale andrebbe rifatto in tutte le strade cittadine. Andrebbero create nuove strade di raccordo tra le periferie, come Poggio Pudano, Margherita e Gabella Grande, al centro cittadino. Andrebbe realizzata una nuova arteria che colleghi la Costa Tiziana alla statale 106. Per una maggiore rapidità di collegamento tra il mare e l’aeroporto Sant’Anna. Ne trarrebbero giovamento sia l’Helios Hotel che la Casa Rossa. Ci sarebbe da progettare la nuova piazza antistante il mercatino di via Giacomo Manna, che è un’area degradata da secoli. Si dovrebbe creare un parco giochi alberato sulla via Roma, nella zona vicino al mare. Basta avere dei programmi, poi tradurli in progetti approvati e, dulcis in fundo, trovare i finanziamenti. Cose queste che ti impegnano molto e devi avere spiccate capacità. Dovrebbe essere naturale per tutti noi fare queste cose, perché, come asseriva Tommaso d’Aquino, “l’uomo è un animale sociale e politico”. Invece non è così e mi duole  dire che i pseudo politici di oggi non fanno quasi niente e aspettano di risolvere tutti i problemi, pensando probabilmente a quei fondi, molto scarsi in verità, delle royalties,provenienti dall’estrazione del gas metano. Il mio impegno per realizzare queste opere ci sarà, senza alcun dubbio.

-Onorevole, l’ora è piacevolmente trascorsa. La ringraziamo per la sua squisita disponibilità e la salutiamo con un sincero “In bocca al lupo”, intanto che l’operatore spegne la telecamera.

-Grazie a voi. Viva il lupo! E, (con un po’ di furbizia), per le imminenti elezioni: Vinca il “Migliore !!”

 

                                                  Giorgio De Fall

 

 
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