Creato da: procino995 il 04/05/2010
L'ALTRA ME

Messaggi del 06/04/2014

 

10 motivi per non fidanzarsi

Post n°2107 pubblicato il 06 Aprile 2014 da procino995
 

10 motivi per non fidanzarsi. Vivere un periodo prolungato di singletudine è un po' come morire di sete nel deserto, conduce a un inevitabile deperimento di anima e corpo. In tali circostanze non c'è da stupirsi se i miraggi di fidanzamento si fanno frequenti, occhio a non cascarci! La vita di coppia è tutt'altro che una passeggiata, comporta continui compromessi, condivisione di spazi ed interessi, dolorose rinunce, frequenti mal di testa. Persino i rapporti erotici (punto di forza della vita a due) non vanno dati per scontati, col passare del tempo si fanno sempre più rari, con l'aggravante di non potersi nemmeno consolare tra le braccia del primo che capita (si chiama tradimento)! Se ti sembrano magre consolazioni, ecco un elenco che ti convincerà, senza ritegno, a rinunciare al fidanzamento. Non potrai avere amici maschi
Impegnandoti ufficialmente con un uomo, gli unici amici maschi che potrai continuare a frequentare in santa pace saranno i gay, sempre che il tuo lui non sia omofobo e che loro non abbiano la lingua troppo lunga!
Il tuo letto non sarà più comodo come prima. I bei tempi in cui occupavi due piazze ronfando tra i cuscini è destinato alla fine: il tuo nuovo status comporta sacrificio e condivisione degli spazi, talamo compreso! Sei davvero disposta a rinunciarvi? O forse è il caso di rivalutare la singletudine, preferendo un gatto a un fidanzato?
Dovrai subire i suoi sbalzi d'umore
Gli sbalzi d'umore non sono prerogativa del gentil sesso: vivere in coppia ti farà scoprire le pericolose e strane nevrosi declinate al maschile. Tanto per sfatare un luogo comune, i capricci sanno farli, davvero bene, anche gli uomini!
Non potrai più guardare film romantici. Addio sospiri e lacrime davanti a un bel film romantico! Gli unici generi cinematografici in grado di far sussultare gli uomini sono: azione, guerra... fondoschiena! Abituati all'idea di conviverci quotidianamente, rinunciando per sempre ai tuoi gusti.
Addio vacanze in libertà.
Se sognavi di partire all'avventura carica solo della tua valigia di sogni... STOP! Al check-in verrai probabilmente bloccata e dirottata su un lido più nostrano e decisamente meno eccitante. Per il tuo lui ti troverai costretta a cambiare molti piani!
Dovrai adeguarti alle sue amicizie "barbariche".
Linguaggio da caserma e fiumi di birra saranno i veri protagonisti delle vostre uscite in compagnia. Se avevi in mente un club di eletti, ti cadranno le braccia! I suoi amici solitamente rispecchiano i suoi lati peggiori! Sarà difficile adattarsi!
L'auto sarà una tua rivale.
Tu riempivi il bagagliaio all'inverosimile senza curarti di passare periodicamente all'autolavaggio. Lui trascorrerà il sabato pomeriggio a tirare a lucido la carrozzeria, dimenticandosi dello shopping con te. Sei ancora convinta di volere un fidanzato?
Dovrai abituarti ad assistere alle sue partite del cuore.
Se finora il calcio era per te un mondo ignoto, grazie a lui la tua cultura generale si arricchirà di un nuovo lessico: calcio d'angolo, pressing, calcio di punizione, rimessa laterale... non avranno più segreti per te! Quale onore!
Dovrai subire le sue gelosie
Cellulare sotto controllo, divieto di flirtare con gli uomini, attenzione ad occhiate sospette: nulla sfuggirà al suo sguardo indagatore. Lui secondino, tu prigioniera: definisci un piano di fuga prima che sia decisamente troppo tardi!
Dovrai conoscere la futura suocera.
Dulcis in fundo: il fidanzamento ufficiale implica per forza il fatidico incontro con la suocera, che molto probabilmente ti accoglierà con una delle sue frasi tipiche: non farti ingannare dalle apparenze, anche la mela di Biancaneve era "bella fuori, velenosa dentro"!

 
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Contratto a tempo determinato: nuove regole per i lavoratori precari

Post n°2106 pubblicato il 06 Aprile 2014 da procino995
 

In data 21 marzo il Governo presieduto da Matteo Renzi ha introdotto una serie di nuove norme, che andranno a rivoluzionare in parte il mondo dei contratti di lavoro. A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge numero 34 "Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell'occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese", sarà soprattutto il contratto a tempo determinato a subire le maggiori modificazioni. Sebbene l'obiettivo promosso da Renzi sia quello di rilanciare l'economia ormai immobile del Paese e soprattutto ridurre la rigidità del sistema contrattuale, le nuove regole non sembrano davvero risolvere la questione dei lavoratori precari, sempre più scontenti della loro situazione. Ma guardiamo alle principali novità volute e introdotte dal Premier Renzi. Prima fra tutte, la durata del contratto a tempo determinato sale da 12 a 36 mesi. Viene poi eliminato l'obbligo di inserire una "causale" per specificare i motivi produttivo-organizzativi che determinano l'apposizione di un termine al contratto. L'acausalità fino a 36 mesi si applica nel limite dei tre anni.

Ma le novità che renderanno sempre più precari i già precari, riguardano in particolare le norme relative alle proroghe. Se in precedenza infatti, la proroga dei contratti a termine era prevista per una sola volta con esplicita causale, con il Dl 34 la proroga è ammessa fino ad otto volte senza che vada inserita apposita causale e l'unico obbligo rimane il riferimento alla stessa attività lavorativa.

Altra novità riguarda il numero complessivo di contratti a termine stipulati da ciascun datore di lavoro che non potrà superare il limite del 20% dell'organico complessivo presente nella stessa azienda. Questo limite non viene applicato alle aziende che occupano fino a 5 dipendenti.

A seguito dell'introduzione di queste novità, Marco Venturi, Presidente nazionale Confesercenti, ha dichiarato: "Mi pare che l'impostazione sia abbastanza positiva, anche se bisogna studiarne bene i dettagli, che sono sempre molto importanti. Il nostro obiettivo è semplificare gli adempimenti e ridurre i costi per le imprese ma anche creare opportunità per lo sviluppo, altrimenti è chiaro che non riusciamo a essere competitivi"

Il Dl lavoro deve essere modificato nella parte che riguarda i contratti a termine afferma invece il leader della Uil, Luigi Angeletti. "Irrilevante" invece, secondo il dirigente sindacale, è la modifica dell'articolo 18 per una maggiore flessibilità delle regole in entrata e in uscita. "L'unica cosa che deve essere modificata è quella sui contratti a termine - spiega Angeletti - Rinnovare otto volte un contratto per la stessa persona nello stesso posto di lavoro ha poco senso".

Ricordiamo che la precedente Riforma del Lavoro aveva allungato le pause obbligatorie fra un contratto e l'altro: 60 giorni per i contratti fino a sei mesi (prima erano 10 giorni) e 90 giorni per i contratti più lunghi (prima erano 20 giorni). Oggi con il Decreto Lavoro, tuttavia, le pause sono tornate ai livelli pre-riforma (10 e 20 giorni) a secondo che il contratto duri o meno più di sei mesi.

Subiscono anche un notevole allungamento anche i tempi per impugnare il contratto a termine mentre si riducono quelli per il ricorso. Per la precisione la nuova norma (art. 11) prevede: 120 giorni per l'impugnazione, anche extragiudiziale (prima erano 60 giorni) e 180 giorni per il ricorso (prima erano 270).

 

 
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