Creato da: procino995 il 04/05/2010
L'ALTRA ME

Messaggi del 06/11/2014

 

La mafia conquista il mondo.

Post n°2280 pubblicato il 06 Novembre 2014 da procino995
 
Foto di procino995

 

«Oramai siamo di fronte a un fenomeno di criminalità organizzata transnazionale, in cui certamente i gruppi criminali italiani fanno una parte ancora da protagonista ma non sono i soli e quindi è necessario che ci sia uno sforzo da parte di tutti i Paesi interessati a questo fenomeno, attraverso meccanismi di cooperazione internazionale per contrastarlo sempre più efficacemente». È questo l'appello che ha lanciato il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, in un'intervista esclusiva a NanoPress.it. Così abbiamo deciso di approfondire il problema con il Responsabile del Servizio Cooperazione internazionale della Direzione Nazionale Antimafia, Filippo Spiezia. «La criminalità organizzata - spiega Spiezia, che fa anche parte del Gruppo di esperti sulla tratta che coadiuva l'azione dell'EU Antitraffiking coordinator e dal 2008 al 2012 è stato anche componente della Rappresentanza italiana ad Eurojust, l'agenzia dell'Unione Europa che coordina le autorità nazionali nella lotta contro le forme gravi di criminalità transnazionale - è transnazionale quando l'attività criminale interessa il territorio di più Stati o quando una parte rilevante della preparazione o dell'esecuzione di un reato avviene in uno Stato e la deliberazione in un altro».
«Il fenomeno - continua il Sostituto Procuratore Filippo Spiezia - è stato riconosciuto normativamente nel 2000 con la Convenzione ONU sulla criminalità organizzata, ma in realtà esso è risalente nel tempo: basti pensare alla fine degli anni '70 quando e organizzazioni criminali si prestavano alleanza e reciproco aiuto ad esempio per il traffico dei tabacchi lavorati e successivamente di droga».
Tuttavia, se già è difficile la lotta alla criminalità organizzata all'interno di un solo Psese, ancora più complicata risulta essere a livello internazionale: «Quando il fenomeno criminale organizzato si sviluppa sul piano transnazionale, coinvolgendo più ordinamenti, si pongo infatti problemi sia per poter acquisire prove oltre i confini nazionali, sia per poter organizzare una risposta strategicamente coordinata, sia per poter poi processare i responsabili di tutta la catena criminale. Tutto questo percorso è reso difficile e ostacolato dalla disomogeneità degli ordinamenti processuali, dal fatto che non tutti gli Stati hanno ratificato e attuato i trattati internazionali, in primo luogo la convenzione ONU sul crimine organizzato».
«Nell'immediato - conclude quindi il Responsabile del Servizio Cooperazione internazionale della Direzione Nazionale Antimafia - è necessaria una piena applicazione dei trattati esistenti, mi riferisco ancora una volta alla convenzione ONU sul crimine organizzato, e poi in prospettiva si può ragionare a livello europeo sulla costituzione del Procuratore Europeo per le fattispecie lesive degli interessi finanziari e a livello mondiale su migliorare i meccanismi di cooperazione e incrementare il funzionamento delle strutture di coordinamento. Il crimine transnazionale richiede una risposta che non può essere confinata al singolo Stato, ma deve essere concertata e quindi è necessaria l'esistenza di organismi che facilitano questi percorsi».

 
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La famiglia dalle sei dita

Post n°2279 pubblicato il 06 Novembre 2014 da procino995
 

Il tifo e la superstizione non si fermano davanti a nulla. Il Brasile ha vinto il Mondiale cinque volte, proprio per questo la famiglia Silva è diventata

un vero e proprio talismano portafortuna nel Paese: tutti i 14 componenti, dalla madre ai figli, hanno la particolarità di avere sei dita per ogni mano. Sei,

proprio come il sesto Mondiale che sperano di vincere Neymar & Co. ''Speriamo che il Brasile vinca il Mondiale, per poter mostrare con le nostre dita

quante volte abbiamo conquistato la Coppa del Mondo'', spiega Ana Carolina Santos da Silva. La famiglia, che vive ad Aguas Claras (sobborgo nella periferia di Brasilia),

riesce ad utilizzare al meglio le sei dita

nelle normali attività quotidiane

 
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