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Messaggi del 15/02/2015

 

Choc in India: “Ha fatto la spia” Ragazzina bruciata viva a 11 anni

Post n°2337 pubblicato il 15 Febbraio 2015 da procino995
 

Tutto è cominciato mercoledì scorso quando, un po' per gioco un po' per gustare quei «frutti proibiti» la bambina, di nome Rinki Behera, si è introdotta furtivamente insieme alle due coetanee, nella proprietà di tale Majhi Pradhan per rubare alcuni succosi melograni. La marachella sembrava essersi conclusa là. Ma, per motivi ancora da chiarire, la piccola ha ad un certo punto rivelato l'identità delle sue complici al proprietario del frutteto che, su tutte le furie, è subito andato ad informare dell'accaduto i genitori delle altre due «ladruncole».
E qui il colpo di scena. Invece di rimproverare le figlie per il gesto improprio compiuto, le mamme, Malli Sahu di 35 anni e Sulochana Sahu di 45, si sono procurate una tanica di benzina e poi sono corse a casa di Rinki.
Sfruttando il fatto che la bambina in quel momento fosse sola, le due donne, dopo essersi introdotte a forza nell'abitazione, l'hanno immobilizzata e cosparsa di benzina su tutto il corpo per poi appiccare il fuoco.
Le disperate grida della vittima sono giunte fino alle orecchie della nonna che è accorsa immediatamente, poco dopo che le due madri avevano abbandonato precipitosamente il posto. Trasportata in ospedale da alcuni abitanti del villaggio, Rinki è però deceduta in serata per le gravi ustioni riportate su tutto il corpo.
Straziata dal dolore la mamma della bambina, Usharani Behera, ha presentato giovedì mattina una denuncia alla polizia che, ha detto il sovrintendente Satyajik Naik, ha fatto scattare l'arresto per Malli e Sulochana che hanno ammesso le loro responsabilità senza particolari resistenze. Da parte sua il quotidiano Hindustan Times, sulla base delle dichiarazioni di uno degli investigatori, ha rivelato che la bambina, pur in agonia nel suo letto di ospedale, è stata in grado di fare una dichiarazione in cui ha ricostruito l'orrendo attacco subito, identificando con nome e cognome le due responsabili.
Questa drammatica storia ha suscitato viva commozione in tutta l'India, dove pure episodi di donne bruciate vive dopo essere state stuprate o per ragioni legate al non pagamento di una dote sono state spesso registrate in passato. Ma i media sostengono che è la prima volta che questa orribile fine è stata riservata ad una bambinetta non ancora adolescente.
E una tv ha ricordato oggi che finora il caso più atroce in cui era stata coinvolta una giovane era quello di Asha Katia, una ragazzina dalit (sotto casta) di 16 anni dello Stato del Madhya Pradesh, nell'India centrale, che fu bruciata viva nel 2006 dal suo violentatore di 34 anni e di una casta alta per essersi rifiutata di ritirare una denuncia presentata alla polizia per l'accaduto.

 
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