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Di contro vidi passar nel fianco anime in schiera/e ad ogni scontro lo sguardo, assai, fu scrupoloso.../D'un tratto ebbi certezza che qualcun stesse tirando/ed io, volgendo a lui, cercai risposta.../Il viso arso ormai da tanta penitenza rendea difficoltosa conoscenza.../Egli fu, allor, a far la riverenza:/Latini Brunetto, intellettual poeta e mio Maestro in vita.../E 'sì tanta passion mi colse a quell'incontro/che, camminando piano e discorrendo sciolto,/non più mi ricordai di luogo e tempo.../finché, come colui che prima sogna e poi si desta,/sì diparti' recuperando il suo destino/"S'è fatta l'ora in cui giust'è che vada.../un'altra schiera è giunta all'orizzonte/e prima che ella piglia.../raggiunger io dovrei la mia famiglia"... (Anymalove)
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...e finalmente poi godetti della vista infinita.../Sabbiosa landa, da focata pioggia roventata,/teneva in scacco i più violenti./Ma non curante nel bel mezzo, tutto ritto per dispetto, se ne stava Capaneo.../bestemmiando ed imprecando contro Iddio.../Sguardo volsi così con disgusto altrove.../e là m'accorsi che da un sol punto consentito era 'l passare.../Da Flegetonte segue rivoletto rosso sangue.../ove pioggia bruciante non cadea.../camminammo così per quella riva.../traversando l'infuocato sabbione... (Anymalove)
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Un bosco fitto mi si paro' d'innanzi/che permettea di poco l'attenta vista/ancor più oltre e avanti.../e Arpie volar nell'alto/e poi ancor sentir lamenti folti/che io credetti che qualcun fosse schermato./"Non v'è nessun dietro celato..." disse 'l Maestro/"ma son le anime suicide/in piante secche trasformate./Del corpo reso più non godranno/poiché, su in vita, l'han rinnegato/ma gli sarà posto nel fianco/'finché lo possano desiare.".../D'un tratto urla e schiamazzi tanti.../vidi due corpi correre avanti/e dietro lor cani affamati a dilaniar le loro carni.../e lor dolenti a spezzar rami privi di pieta.../senza curanza.../E 'll'anime seccate piangean dolor nel frantumarsi/che ancor, se penso...quel ricordo mi da' strazio.../tant' é che io colsi per terra sterpi e sterpaglia/e poi, con cura,/ne feci un cespo sotto a quell'anime dalla tristezza sanguinante... (Anymalove)
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Finito 'l puzzo/prestammo l'interesse alla discesa/e fu un'impresa aspra e dura/tanto quanto la paura/che mi colse nel veder lo Minotauro/stare a guardia al Flegetonte../ Fiume ardente di sangue vermiglio/dove anime violente restavano intinte:/quant'era 'l carco della colpa ascritta/tant'era alto di livello l'immersione.../e poi centauri, veloci e snelle fiere,/dal tronco umano e nel prosieguo di cavallo/con archi e freccia ostacolavano il cammino.../e fu 'l Maestro a nuova volta a far da scudo/zittendo Nesso ed invogliar Chiron/a trasportar lo nostro passo ad altra riva... (Anymalove)
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Posammo sulla riva d'un dirupo/poiché l'olezzo forte concedeva poco un altro passo ancora in giuso./'Finché le nostre nari abituassero all'acre odor dal basso loco,/il mio Maestro prese a raccontar di tante pene e tante colpe già vedute.../ed altre tante ancor di più da visitare.../E quando poi, del suo saper, fui colmo e sazio.../mi rianimo'...dicendo "Adesso...é giunta l'ora.../di proseguir nel nostro viaggio..."... |
"Dove conduci ora?.../e codesto luogo, di sepolcri tanti, chi contiene?... /che cosa rappresenta?".../concitato chiesi al mio Maestro.../e senza attendere risposta lo incalzai.../"e poi perché li trovo aperti?../e chi si cela dentro a questi?...ch'io da qui non vedo l'altro?".../ed il Maestro disse /"Non esser così inquieto e timoroso.../Qui giaccion negatori dell'anima immortale/e i lor sepolcri chiuderanno solamente nel Giudizio Universale.../Avvicina loro/e non temer della presenza di quel qualcun/che già reclama il tuo interesse... (Anymalove)
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Liberati al vento vidi due anime all'unisono vagare/e poi discese tanto che io potessi udirne il lor lamento/...Fu Paolo che volse a me con lagrime di pianto:/"Piango l’amor che ci fu tolto.../e lagrime scorrono su questo fil di lama/che i nostri cuori un dì trafisse.../rendendo quell’attimo di vita/etterno amor ed immortale a morte.../Morti d’amor noi siamo…/Colpevole son io/di questi tuoi martìr, Francesca.../Galeotto fu quel bacio “Lancillotto”/che al tuo sorriso dolce donai tutto tremante.../ |
Scendemmo poi nel primo cerchio.../Quivi trovai sapienti saggi e poeti illustri/di cui al cospetto mi feci riverente.../Tra lor conobbi Omero e Maestri altri/di cui non riferisco.../tenuti qui privi di colpe/se non l'aver vissuto avanti e prima dell'apparir del Cristo/e 'l non aver goduto del Battesmo Santo... |