L'altra campana

SHELA (pausa nel salmodiare)

LA VOCE DEI MARTIRI

     "Come ebrei sopravvissuti e discendenti di sopravvissuti e vittime del genocidio nazista, inequivocabilmente condanniamo il massacro di palestinesi a Gaza e l'attuale occupazione e colonizzazione della storica Palestina", hanno affermato 327 firmatari di una lettera pubblicata  a pagamento sul New York Times il 24 agosto scorso . "Siamo disgustati e oltraggiati dall'abuso fatto da Wiesel della nostra storia... per giustificare l'ingiustificabile:... Nulla può giustificare il bombardamento di rifugi dell'Onu, case, ospedali e università. Dobbiamo tutti alzare la voce e usare il nostro potere collettivo per arrivare alla fine di ogni forma di razzismo,compresi il genocidio di palestinesi in corso" e il sostegno dato dagli Stati Uniti all’azione militare dello Stato di Israele, hanno scritto i 327,concludendo con un appello per "la fine immediata dell'embargo a Gaza" e "un totale boicottaggio economico, culturale e accademico di Israele".

     Dovevano essere le vittime dell’antisemitismo ad alzare la voce contro il sionismo e l’arroganza razzista del semitismo, contro gli opportunisti che danno un’amicizia interessata agli sciacalli e contro la strumentalizzazione dell’olocausto da parte di nuovi latenti nazismi. Questa è la voce che volevamo sentire, quella degli ebrei capaci di conservare la propria cultura storica senza rinunciare alla integrazione di tutti gli uomini in una unica famiglia umana. Grazie a quelli che hanno levato questa voce, forse, comincia a reggere almeno la“tregua umanitaria”. Sono solo questi e non i Netanyahu o i premi Nobel di estrazione mafiosa gli ebrei ai quali la Storia deve le sue scuse.

LO SCHIERAMENTO

55.

     Stolto chi goda

per un ingannapopolo che cada,

quando si attende già chi gli succeda.

     Forse pure i decani delBattista

cercarono un suo degno sostituto

scorrendo dei dionisi la lista.

E accadde loro quanto a me accaduto:

ogni dioniso la fama

lo ricama biondo e bruno,

alto e basso; poi che tratti

contraffatti reca ognuno.

     E mo ripenso a quel suovolto mesto,

per non guardar l’obbrobrio ricomposto

in lui sommando ellenici usignoli

ai gufi giudaiti più tribali.

     Se qua lo puoi vedere inguerra santa

per una umanità tutta redenta,

là il Nume degli Eserciti ripianta

su quel regno per pochi che fomenta,

Samaria insulta e spiazza

per la razza sua bastarda

e spezzando unioni e affetti

dà agli eletti la coccarda...

Allora cominciarono ad andargli attorno anche fariseie scribi venuti da Gerusalemme (Marco 7,1; Matteo 15,1). Ma sono esclusi dallasalvezza, per Matteo, i progressisti del Sinedrio (i Farisei), come Samaritanie Gentili: “Non andate fra i Gentili e non entrate in città samaritane; ma andatealle pecore disperse della casa d’Israele, a predicare che il regno dei cieli èvicino (Matteo10, 5-7. Precetto ignorato da Marco e ribaltato da Luca) ...Non crediateche io sia venuto a portare pace sulla terra, aggiunge il giudaista: non pace ma spada! Son venuto a dividere il figlio dal padre... e arendere nemici i familiari. Chi ama padre e madre più di me non è degno dime...” (Matteo 10,34-ss)

IL MAESTRO

54.

     E il Gesù vostro

di Galilea, al pari d’ogni impiastro,

sembra avesse bisogno d’un maestro.

     Ma ai dì che il Gesù nuovo andava in voga

marciva il suo maestro in gattabuia,

più il sesso odiando che la sinagoga;

al punto, narra il mistico alleluia,

che non scorse peggior frode

nell’Erode detto Antipa

che rubare a suo fratello

il budello d’una tipa.

     Altro, di Giambattista, io non seppi;

né scriba c’è che un suo vangelo scippi.

Troia chiamò la troia: è lieve offesa,

ma sempre fu la più pericolosa.

     La tipa, che al Battista l’ha giurata,

al re gaudente donerà sua figlia,

la Salomè, odalisca assatanata,

ignuda dalle spalle alla caviglia.

E se sorca di megera

in galera il santo mise,

ciccia fresca di belloccia

la capoccia gli recise.

Nel sentirne parlare, Erode diceva: “Che sia quel Giovanni che ho fatto decapitare e che sia risuscitato?” Infatti l’aveva fatto arrestare e tenuto in prigione a causa di Erodiade... la quale avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva perché Erode... lo ascoltava volentieri... Quando però la figlia della stessa Erodiade conquistò in una danza re e commensali...Erode le giurò di darle qualunque cosa gli avesse chiesta... Così dovette darle la testa di Giovanni Battista su un vassoio... (Marco 6,17; Luca 9,7;Matteo 14 che aggiunge) I seguaci di Giovanni, preso e seppellito il suo corpo, vennero a Gesù...

L'ULTIMO ESORCISTA

53.

    Fino alla noia

ogni gesù con Zaratustra abbaia

alla fine del mondo l’alleluia.

    L’umanità è stremata. Quindi chiude.

E’ il pezzo forte che le masse inquieta

e con il quale un cristo un po’ le illude

di star davanti all’ultimo profeta.

Ai Caldei rubò Daniele

il crudele diesilla,

che da allora ad ogni miglio

ha un diofiglio che lo squilla.

    L’ennesimo Gesù lui pure viene

a rivelare questa vecchia Fine.

Del ribellismo non portabandiera,

né il preso a Lud che la Giudia deplora,

    è un dioniso e porta la Parola.

Sirofenicio ebreo, che non discende

certo da David, a un suo Regno arruola

gli eletti al gran finale che s’attende;

esaltando magre schiere

col mestiere, l’esorcista,

dei ben noti ebrei erranti,

scampananti su ogni pista.

“In verità vi dico che alcuni qui presenti non gusteranno la morte prima di aver visto il Figlio dell’Uomo venire nel suo Regno (Matteo 16,28; Marco 9,1;Luca 9,27)...E Gesù andava per tutta la Galilea predicando nelle sinagoghe e cacciando demoni(Marco 1,39). Accenni all’antichità del mestiere degli esorcisti ambulanti ebrei sono nelle stesse Scritture: “Io caccio i demoni in forza di Belzebù? Allora i vostri figli in forza di chi li cacciano? (Matteo 12,27) ... Ad Efeso alcuni esorcisti ambulanti giudei provarono anch’essi a invocare il nome del Signore Gesù sui posseduti da cattivi spiriti… (Atti 19,13) 

IL GESU' DI LIDDA

52.

     Fiore di giglio,

a separare il divo dal miscuglio

è spesso un impensabile dettaglio.

     A più di qualche cristo nella fama,

sicuramente ad un Giovan Battista,

era secondo, prima che madama

portasse al mio pretorio l’esorcista.

Chi può farne quasi il solo

diofigliuolo è quella croce,

che Serapide ha assorbito

e ogni mito, ogni altra voce.

     Se pensi a una città che più lo debba    

bramare, quella preferì BarAbba;

e i suoi seguaci, come quelli altrui,

pur passavano ad altri parolai.

     Non mi ricordo invece della volta

che a Lidda avrei pestato un Gesù vivo.

Ma la notizia mo da vecchio ho colta

d’un  Dhjesu agitatore recidivo

che il Sinedrio ha lapidato,

non Pilato, e prima appese…

Certa fine a tutti voi,

degni eroi di quel paese.

Il legno, come si è visto, era già simbolo di varisalvatori. Ma dovette esserlo soprattutto di Serapide, se con il suo attributo(Gesucristo,dioniso-messia) il Nazareno o chi per lui ne ereditò la morte in croce e quindi ilculto, ma anche la rapida assimilazione di un amalgama di altri riti esacramenti già retaggio dei serapei. Un  Gesùsobillatore ha-notzry (nazareno?) lapidato e appeso a Lidda nel72 d.C. che il Talmud ebraico identifica con il Gesù dei Vangeli e con L’Egiziano,accenna Luca, che così intende distinguerlo, in un contesto del tutto incongruo,anticipandolo ai tempi di Pilato e negandogli sia il titolo che un nome: …alcuni vennero ariferirgli il fatto dei Galilei il cui sangue Pilato aveva mischiato con quellodei loro olocausti (Luca 13,1).