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L'altra campana

Itinerario spirituale di un pagano

 

Messaggi del 12/12/2014

LA VIA DI DAMASCO

Post n°1785 pubblicato il 12 Dicembre 2014 da anonimo.sabino
 

20.

     La strada di Damasco è invece quella

dove un Verbo che immola vite elette

converte gli assassini e li incappella.

A catturare i Santi di Damasco

su incarico del clero

di Gebus, che vi regna di ricasco

nei giorni che da quattro nel tressette

conta in Salemme, va il Tarsita nero.

Ma un tuono. Una saetta.

E giù, senza una stratta.

Gobbo era e calvo; naso adunco impresso;

largo e schiacciato, sì che il nome in Poco

(da Saulo in Paulo) fu storpiato anch’esso.

Ladruncolo, teppista e sanculotto,

al Gesucristo greco

si disse convertito da quel botto:

“Gesù!” “Sarai l’apostolo di fuoco

tu delle Genti”. “Sì, ma sono cieco…”

Ché il prodigioso impatto

privo degli occhi lo lasciò del tutto.

     Tra i discepoli che quivi

coltivò un gesù piovuto

d’altra età e per altri rivi,

Anania, il più canuto,

di visioni il Cielo inzeppa:

“Cerca il Poco! E’ in trance da un pezzo.

Che riprenda, per tuo mezzo,

gli occhi spenti da tre dì”.

“Non fa parte della teppa?”

“Furbo Dio, che l’acquisì”.

     La buona sorte

che amò il teppista lo risana e lo converte.

E quella chiesa

che come lui piovve dal cielo a Saulo è schiusa.

     Quanti incirconcisi un cristo cercano qui scerne;

e al giudaita, che il commercio vuole averne,

Caccola dichiara la sua guerra. Una tempesta.

La gobba in una cesta

scende dalle mura, sottraendosi alla rabbia

dei giudaiti e al tribunale ed alla gabbia.

Ogni cristiananza, anche in Salem, dove riapproda,

però diffida

del Ladrone, santo ma per indole furente

all’uno o all’altro fronte.

Finché da Barnaba è inserito; e la sua furia

mo oppone all’agape marchiata quella spuria.

     Mai sarà che senza rissa

Saulo Paulo altrove appaia

poi, col Bar in coppia fissa

o allorché da lui si spaia.

Ma, dal terzo suo cimento,

ben la Curia lo comprese.

E fu pace alle due Chiese,

certo solo per un po’,

quando a spese del convento

verso Tarso lo imbarcò.

 

Saulo frattanto, sempre spirando minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al Sommo Sacerdote… per essere autorizzato a tradurre in catene a Gerusalemme i seguaci della dottrina di Cristo che avesse trovato a Damasco. Sulla via di Damasco fu investito da una luce celeste e cadendo udì una voce: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”…Accecato lo condussero per mano a Damasco… dove il discepolo Anania, avuta una visione… andò ad imporgli le mani… Saulo si diede a predicare nelle sinagoghe Gesù figlio di Dio… Ma i Giudei complottarono per ucciderlo… Calato dalle mura in una cesta, riparò a Gerusalemme. Diffidenti i discepoli… Barnaba lo prese con sé… Ma gli ellenisti (!) volevano ucciderlo. E i fratelli… lo imbarcarono per Tarso. Così fu pace alla Chiesa (Atti 9, 1-31). Il ritratto di Paolo, dagli Atti di S.Tecla, è in Voltaire, Dictionnaire.

 
 
 


 

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