Messaggi del 05/05/2015
1948. Il dodicesimo papa Pio, succeduto a quel Pio XI che attraverso il Concordato con il Fascismo aveva conservato privilegi e poteri alla Chiesa Cattolica, aveva scomunicato i comunisti; quindi anche lo zio Pietro. E ritrovai la piazza di Monteflavio ancora tempestata, come le vie di Roma, dei manifesti residuati dalla gigantesca rissa pubblicitaria chiamata “campagna elettorale” per le elezioni politiche. Né la gente ci aveva capito più di me: i più seguivano l’indicazione del parroco, qualcuno il parere del medico condotto; come in precedenza, per la scelta tra monarchia e repubblica. Nel monolocale di nostra proprietà all’angolo della piazza, di fianco alla chiesa parrocchiale, si era trasferita la famiglia, lasciata Pescaria. Era un telone a separare il soggiorno dalla zona notte. “Ma qui basta affacciarsi alla finestra per sapere tutto ciò che succede in paese”. E senza affacciarsi si sentivano le funzioni della chiesa e i canti e i litigi dell’osteria di Filippone. “Se ci fosse vostro padre… e se vi rivedesse così belli e puliti!” Fu durante le vacanze del secondo anno che fui avvicinato da un frate “reclutatore”, Padre Giannella, dei Padri Somaschi. Mi sembrò sincero e generoso, nell’aprirmi una strada per proseguire gli studi. Anche il bacarozzo di Tata Giovanni l’aveva detto alla mamma: l’unica possibilità che avevo di frequentare la scuola media e, attraverso quella, gli studi superiori, era la via del seminario. Erano ancora tempi in cui Dio poteva suscitare molte vocazioni in Italia, finché lo Stato non avesse provveduto all’istruzione dei cittadini. Alla fine del secolo la Chiesa avrebbe dovuto pescarle dal Terzo Mondo. Per frequentare la scuola media nel “probandato” i Padri Somaschi non pretendevano da noi alcuna retta (non so quante riuscissero ad averne dallo Stato). Il loro fondatore, San Girolamo Emiliani, era stato proclamato “padre degli orfani e della gioventù abbandonata”; un Tata Giovanni in grande, un santo vero. “Sei orfano anche tu? Può essere un disegno divino: essere chiamato tu a diventare padre degli orfani. Scoprirai se hai la vocazione facendo il probando. Intanto avrai la possibilità di studiare; poi, se sentirai la vocazione diventerai sacerdote; se no, quando lo deciderai potrai tornare alla vita secolare”. A parte le parole difficili, la proposta pareva onesta: reclusione per reclusione, meglio quella che mi avrebbe consentito di studiare. |
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