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Il mondo può nutrire la Cina?

Post n°772 pubblicato il 17 Giugno 2014 da amici.futuroieri
 
Foto di amici.futuroieri

Il mondo può nutrire la Cina?
Lester R. Brown
www.earth-policy.org/plan_b_updates/2014/update121
Earth Policy Release
Piano B aggiornamento
25 Febbraio 2014

Durante la notte, la Cina è diventata il primo importatore mondiale di grano, dato che ha comprato l’incredibile cifra di t. 22 milioni nell’anno commerciale 2013-14, secondo gli ultimi dati del ministero dell’agricoltura USA.
Di recente, nel 2006 — appena 8 anni fa — la Cina aveva un surplus di grano ed esportava 10 milioni di tonnellate. Cosa ha causato questo drammatico cambiamento?

Non ci fu fino a 20 anni fa, in seguito io scrissi un articolo intitolato “Chi nutrirà la Cina?”, con il quale cominciai ad apprezzare appieno quanto fosse una questione delicata per i cinesi quella di una politica di sicurezza alimentare.
I leader del paese erano tutti sopravvissuti della Grande Carestia del 1959-61, quando circa 36 milioni di persone morirono di fame.
Eppure, mentre il governo cinese fu critico pubblicamente sulla mia discussione sulla capacità del paese di nutrire se stessa, esso iniziò tranquillamente a riformare la sua agricoltura.
Tra le altre cose, Pechino adottò una politica di autosufficienza per il grano, un’iniziativa che oggi vacilla.

Dal 2006, il consumo di grano in Cina è salito di 17 milioni di tonnellate all’anno.
Per un paragone, va confrontato con il raccolto di grano australiano annuale di t. 24 milioni.

Con il rallentamento della crescita della popolazione, tale aumento nel consumo di grano è in gran parte il risultato di una enorme risalita della popolazione cinese sulla catena alimentare e del consumo di più carne, latte e uova a base di cereali.

Nel 2013, il mondo ha consumato una stima di 107 milioni di tonnellate di carne di maiale — la metà di essa è stata mangiata in Cina.
1,4 miliardi di persone cinesi oggi consumano 6 volte più maiale degli Stati Uniti.
Anche con la sua recente impennata per la carne di maiale, tuttavia, il consumo di carne complessivo in Cina per persona ammonta ancora a solo 120 libbre all’anno, a malapena la metà delle 235 degli Stati Uniti.
Ma i cinesi, come tanti altri in tutto il mondo, aspirano a uno stile di vita americano.
Per consumare la carne come gli americani, la Cina avrebbe bisogno di raddoppiare all’incirca la sua fornitura annuale di carne da 80 milioni di tonnellate a 160 milioni.
Utilizzando la regola di 3-4 libbre di grano per produrre un chilo di carne di maiale, altri 80 milioni di tonnellate di carne di maiale richiederebbero almeno 240 milioni di tonnellate di cereali da foraggio.

Da dove verrà questo grano?
Gli agricoltori in Cina perdono l’acqua da irrigazione mentre le falde acquifere si esauriscono.
La falda sotto la pianura settentrionale cinese, una zona che produce la metà del grano del paese e 1/3 del mais, cala velocemente, di oltre 10 metri all’anno in alcune zone.
Nel frattempo, le forniture d’acqua sono state dirottate verso usi non agricoli e dei terreni coltivabili sono usati per costruzioni urbane e industriali.
Con la resa del grano cinese già tra i più alti al mondo, la possibilità per la Cina di aumentare la produzione all’interno dei propri confini è limitata.

L’acquisto del 2013 da parte di un colosso cinese della società americana Smithfield Foods Inc., la più grande azienda di allevamento e lavorazione della carne di maiale nel mondo, è stato davvero una scelta di sicurezza per loro.
Lo stesso vale per l’affare tra Cina e Ucraina per fornire 3 miliardi di dollari in prestito in cambio di mais, così come le trattative con le società ucraine per l’accesso alla terra.
Tali mosse cinesi esemplificano le nuove geopolitiche di scarsità di cibo che riguardano tutti.

La Cina non è sola nella corsa per il cibo.
Si stima che circa 2 miliardi di persone in altri paesi si muovano verso l’alto nella catena alimentare, consumando più prodotti animali ad alta intensità di grano.
La combinazione della crescita della popolazione con l’aumento di ricchezza e con la conversione di 1/3 del raccolto di grano USA in etanolo per alimentare le automobili sta espandendo la domanda mondiale di grano di un record da 43 milioni di tonnellate all’anno, il doppio della crescita annuale di un decennio fa.

Gli agricoltori del mondo lottano per tenere il passo.
Quando le forniture di grano calarono nei tempi passati, i prezzi aumentarono e gli agricoltori risposero producendo di più.
Ora la situazione è molto più complessa.
La carenza d’acqua, l’erosione del suolo, il livellamento delle rese dei raccolti nei paesi agricoli avanzati e il cambiamento climatico pongono minacce crescenti alla produzione.

Poiché la Cina importa quantitativi crescenti di cereali, lei è in competizione diretta con i bisogni di altri paesi che importano grano, come il Giappone, il Messico e l’Egitto.
Il risultato sarà un aumento mondiale dei prezzi alimentari.
Coloro che vivono sui gradini più bassi della scala economica globale — persone che lottano già per sopravvivere — troveranno ancora più difficoltà ad andare avanti.
Le famiglie a basso reddito intrappolate dall’inflazione dei prezzi del cibo non saranno in grado di comprare abbastanza cibo per mangiare ogni giorno.

Il mondo sta passando da un’era di abbondanza ad una dominata dalla scarsità.
Il ricorso della Cina al mondo esterno per trovare ingenti quantitativi di grano ci costringe a riconoscere che siamo in difficoltà sul fronte alimentare.
Possiamo invertire le tendenze che stanno riducendo le forniture di cibo, o il mondo si muove verso un futuro aumento dei prezzi alimentari e dei disordini politici?

# # #
Lester R. Brown è presidente del Earth Policy Institute e autore di Breaking New Ground: una storia personale e di Pianeta pieno, piatti vuoti: La nuova geopolitica della scarsità alimentare.
Controlla le nostre schede di supporto per i dati aggiuntivi.
Altre risorse sono disponibili su www.earth-policy.org.
Sentitevi liberi di trasmettere queste informazioni ad amici, familiari e colleghi!

Contatto per i media: Reah Janise Kauffman
Contatto per la ricerca: Janet Larsen
Terra Policy Institute, 1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403, Washington, DC 20036

Tradotto da F. Allegri il 17 giugno 2014.

 
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