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I giovani d'oggi e la finanza distruttiva

I giovani d’oggi e la finanza distruttiva
F. Allegri
05/07/2014

Le grandi banche della grande finanza e le loro reti finanziarie che fecero crollare l’economia mondiale nel 2008/2009, continuano ad essere salvate dai contribuenti e i giocatori d’azzardo della finanza sono ancora super pagati e si comportano tuttora in modo sconsiderato.
La loro ondata di reati societari ha minato la vita economica dei giovani lavoratori, li ha gettati nella disoccupazione e ha contribuito a rendere possibile un’economia del basso salario che non permette più di comprare un alloggio di base e tanti beni o servizi.

Nel frattempo, la finanza mondiale elargisce enormi bonus ai suoi dirigenti plutocrati: nessuno di questi è stato processato e mandato in galera per le devastazioni sistematiche nei beni di altre persone, per il saccheggio delle pensioni e per la distruzione di posti di lavoro.

Questo è proprio quello che hanno fatto?
Peter Eavis del New York Times ha fornito una sintesi parziale – “riciclaggio di denaro, aggiotaggio, evasione fiscale, vendita di prodotti finanziari difettosi, negazione dei diritti ai proprietari di case e assunzione di rischi crescenti - questi sono alcuni dei reati delle grandi banche”. Mr Eavis poi ha riferito che “i legislatori cominciano a chiedersi: C’è qualcosa di marcio nella cultura bancaria?”

Il “marcio” va esteso alle autorità di regolamentazione le cui leggi sono state deboli e aggravate da procedimenti deboli.
Jim Hightower, studioso della criminalità d’impresa, ex Texas Secretary of Agriculture e redattore della newsletter Hightower Lowdown, scrive: “Si supponga che voi facciate un affare che sia giudicato colpevole di corruzione, falso, spergiuro, frode patrimoniale, truffa agli investitori e ai consumatori, imbrogli ai titolari di carta di credito, violazione delle leggi commerciali degli USA, e frode ai suoi soldati. Potete immaginare la punizione che otterreste? Quasi zero? Nada. Niente. Zilch. Niente carcere. Neanche una multa. Inoltre, rimanete al vostro posto e mantenete tutto il bottino che avete guadagnato dall’ondata di criminalità con un aumento di paga da 8,5 milioni di dollari!”
Hightower si riferiva a J. Dimon, il CEO di JPMorgan Chase, “l’oscuro CEO che ha promosso una cultura delle ruberie durante i suoi anni come alto dirigente di JPMorgan, che ha portato a quella serie vergognosa di crimini”.
Vergogna? Dimon non sa come si scrive.
“Sono così dannatamente orgoglioso di questa azienda. Questo è quello che penso quando mi sveglio ogni giorno”, disse a ottobre, 2013.

Milioni di giovani (di età compresa tra i 18 e i 33 anni) dovrebbero iniziare ad agitarsi attraverso dimostrazioni, petizioni, domande e anche iniziare a mettere pressione sui banchieri e i politici che non li rappresentano.
Prima di tutto i plutocrati e i loro membri a contratto dei parlamenti dovrebbe cessare la loro opposizione a una vera tassa sulle transazioni di borsa. In USA una frazione dell’1 per cento di imposta sulle vendite dei derivati speculativi e sul trading delle azioni (Businessweek l’ha chiamato “capitalismo da casinò”) darebbe 300 miliardi di dollari l’anno. Questo denaro dovrebbe pagare il debito studentesco in USA che attualmente supera un trilione di dollari.
Il pesante debito studentesco schiaccia i neolaureati e allarma il settore immobiliare.
Ad esempio, le persone di età compresa tra 30 e 34 anni attualmente presentano una percentuale di proprietà di abitazioni per questa fascia di età inferiore a quelle avute nei 50 anni passati.

Una tassa sulle transazioni a Wall Street fu imposta nel 1914 e fu più che raddoppiata nel 1932 per favorire la ripresa dalla Grande Depressione prima che fosse abrogata nel 1966.
Ma il volume degli scambi allora era minuscolo rispetto ad oggi data la velocità del trading fatto con i computer.
Una piccola tassa - di gran lunga inferiore alle imposte statali sulle vendite dei beni di necessità - insieme all’attuale volume del trading potrebbe liberare gli studenti dal giogo del debito.

Alcuni paesi in Europa hanno una tassa sulle transazioni dei titoli e offrono ai loro studenti l’educazione universitaria gratuita all’inizio.
Non tollerano lo stesso livello di avidità, potere e di indifferenza insensibile verso la generazione successiva espressa dalle menti monetizzate degli anziani di Wall Street.
Che dire ai giovani che non sono studenti?
La tassa alla finanza li può aiutare con lavoro-formazione e con opportunità di collocamento, può pagare le tasse scolastiche per le scuole tecniche che aumentano le loro competenze.

Un buon numero dei trenta milioni di americani bloccati in una fascia di salario inferiore a quello minimo del 1968, al netto dell’inflazione, (tra $ 7.25 e $ 10,50) ha un’istruzione universitaria, (ricevuta quando erano giovani) e non ha assicurazione sanitaria, non riscuote quando è malato e spesso non ha un lavoro a tempo pieno.

Un movimento giovanile che utilizzi forme tradizionali di dimostrazione e di collegamento tra le persone, più i social media dovrebbe andare davanti alle borse con questa richiesta specifica.
Purtroppo, nel 2011 mentre Occupy Wall Street iniziò una discussione importante sulla disuguaglianza, non fece avanzare la tassa sulle transazioni (sostenuta vigorosamente dalle California Nurses Association), quando era accampato vicino a Wall Street e negli occhi dei mass media.
Un’occasione mancata, ma non è persa.
La lotta all’ingiustizia ha molte possibilità di recuperare e di ruggire di nuovo.

E’ tempo per i giovani di agire!
I parlamenti devono varare una tassa sulla speculazione di borsa per aiutare a diminuire il debito studentesco e per dare altre opportunità che attualmente sono negate dai rapinatori nelle banche che non affrontano mai la giustizia.
Vanno perseguiti.

William C. Dudley, l’eminente presidente della Federal Reserve Bank di New York ha detto recentemente di Wall Street: “Penso che loro abbiano davvero un problema serio con il pubblico”. Sì, la penitenza e l’affidabilità futura imposta dalla norma di legge. Ovunque.
I giovani non hanno nulla da perdere eccetto la dispersione nel nulla delle vostre proteste.
Iniziate a rafforzarvi, uno per uno, e poi collegatevi visitando Robin Hood Tax.

Ispirato ad uno scritto di Ralph Nader del 14 marzo 2014.

 
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