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La visita del potente

La visita del potente
Di F. Allegri
C’è sempre una prima volta per i piccoli comuni di campagna e ieri sera Cerreto ha avuto due prime volte: tra queste la più importante è la visita del burocrate supremo delle 4 aree, il super dirigente politico, grand commis, banchiere e consorte di parlamentaressa, in una parola il Regini il quale ha subito premesso che non è dottore.
Abbiamo avuto anche un consiglio lungo con tanti punti discussi e molti interventi, con informatizzazione.
Sabato scorso c’è stato il consiglio che ha organizzato le commissioni, tra queste quella di controllo sarà guidata da Simone Barontini e poi il sindaco ha illustrato con il PC e spiegato a voce il suo programma di mandato: tanta manutenzione, una mole enorme di burocrazia.
Secondo me, questo non porterà sviluppo, ma avrò altri scritti e molti mesi per ricredermi.
La percezione del clientelismo sarà più facile.

La seconda parte del consiglio ha avuto un inizio interessante, la sindachessa ha preannunciato un ODG che porterà Cerreto Guidi tra i comuni che chiedono la pace in Palestina.
Di per se, l’atto serve solo ai militanti del PD più fedeli e illusi, ma nel preannuncio dell’atto inutile c’è un inizio di democrazia.
Subito dopo sono stati affrontati temi concreti.
Il segretario comunale (che è lo stesso di Montaione e di Gambassi Terme) è stato confermato nel suo ruolo fino al 2019 con 11 si e 3 astenuti.
Subito dopo è stato approvato il piano di mandato illustrato e discusso sabato scorso.
Il tema clou della serata è stato il piano finanziario per gli investimenti e l’igiene urbana che prevedeva anche riforme al regolamento della raccolta differenziata e delle tariffe dei rifiuti e della TASI.
In materia di porta a porta che io chiamo “porta dove capita” si può parlare di Salasso per il comune di Cerreto. Il nuovo piano prevede una spesa mostruosa da 1.686.290,03 con l’esenzione delle famiglie che hanno redditi tra 0 e 5.000 euro (ovvero nuclei che non hanno soldi per produrre rifiuti, ironia della consigliera Palamidessi del M5s) e forti riduzioni per ristoranti, bar, negozi di ortofrutta e Pescherie che da mesi sono in guerra con il PD e suoi derivati.
Lo sconto sulla tariffa sarà del 50%, è lobbysmo puro, ma anche auto difesa di quelle imprese che hanno resistito.
Oltre questi fatti concreti va citata la prima discussione vera sui temi politici, la timidezza e l’emozione dei consiglieri va capita, c’era il burocrate supremo.
Alcuni neo eletti democratici hanno mostrato anche carattere, ma il contrasto zero si può considerare generalizzato.
Alcuni consiglieri erano impreparati, altri timidi o troppo metaforici.
Poi va fatto il punto sul discorso del Regini.
Nei luoghi democratici veri, un burocrate simile è un sottoposto e NON un signore dei 4 feudi, lui relaziona in commissione e non dibatte con i consiglieri nella seduta principale del consiglio, ma in tali regimi reali non si approvano neanche riforme regolamentarie estranee alle assemblee votanti.
Il Tavanti ha lodato la cifra della differenziazione al 93%, ma purtroppo per lui e noi questo dato non ha alcun significato economico e politico e a livello ambientale essa allunga la vita alla discarica di Montespertoli e niente più.
Il 93% è al netto degli abbandoni dilaganti e del porta nei comuni con cassonetti, anche se distanti centinaia di chilometri e inoltre non ha connessioni con il riuso dei materiali o con la loro valorizzazione.
Bruni si è chiesto come fa il gestore a garantire il servizio se stavolta incasserà 6 milioni meno dal circondario dei comuni? Non ha avuto risposte, gliela dono io.
Pubbliambiente ha già ammortizzato i forti investimenti dei primi anni, investimenti che sono gravati sui cittadini! Queste scelte hanno creato 300 posti di lavoro (ben gestiti negli ambienti del PD) e sono stati comprati impianti e camion appositi.
Solo Publiambiente continua a lamentarsi per il fatto che le tariffe sono cambiate 5 volte in 6 anni e ha dato la colpa al governo, ma in realtà in altri luoghi questo non è avvenuto.
Il M5s di Cerreto comincia a sospettare che non ci sia riuso dei materiali differenziati e lavorati dal gestore, ho da raccontare tante cose che scoprii nella mia serie di scritti che titolai “Viaggi nel porta a porta”.
Qui Regini ha ricordato che il vetro va alla Zignago, in pratica lo vuole solo lei, mentre il compost viene ceduto a titolo gratuito come ammendante, a tanta gente e ad alcune fattorie prestigiose per colture sperimentate a livello universitario.
Forse manca un impianto di arricchimento chimico di tale concime, ma forse le scoperte del 1860 sono troppo avanzate……
Per Regini, non esiste il rifiuto zero, si può recuperare il 60%, ma io posso aggiungere che qui si recupera molto meno dato che una parte dei rifiuti rimaneggiati viene smaltito attraverso le industrie che li ritirano, magari riscotendo anche qualcosa per toglierci da certi impicci.
Il punto fondamentale è stato illustrato quasi alla fine: la gara d’ambito ci sarà il prossimo 24 ottobre e c’è un concorrente per Publiambiente, pare sia la società per i rifiuti di Roma che forse ha fiutato l’opportunità di fare affari qui e nelle altre 3 aree gestite da questa impresa di partito.
Qui io inserisco il mondo dei Renziani per interesse, ma io sono sospettoso di natura!
La discarica di Montespertoli chiuderà per saturazione nel 2017, per allora sarà pronto l’inceneritore di Case Passerini, vicino a Firenze il quale dovrà bruciare tutti i rifiuti non differenziati di questo ambito interprovinciale.
Questa è la vera programmazione del PD, il suo vero ambientalismo.
In realtà siamo tra scadenze burocratiche e affari in un contesto in cui le opposizioni sono deboli e impreparate o deboli e eccentriche oppure son puro gregariato senza storia e senza futuro.
C’è stata anche una bella discussione sulle detrazioni sulla TASI concessa ai proprietari di case piccole o di poco pregio. Per i più poveri si passa da 80 a 140 euro di detrazione, ma ci sono molti scaglioni ben distinto.
Alcun proprietari andranno in credito d’imposta, altri pagheranno piccole cifre. Restano fra i maltrattati alcune famiglie dei ceti medi che la burocrazia considera come proprietari di case familiari di lusso.
Questi tartassati potranno consolarsi con la notizia finale: si farà il tratto locale della pista ciclabile sull’Arno che vuol unire Firenze a Pisa.
Vi chiede a che serva? Sì, lo sapete nei vostri cuori, a nulla. Qualche ciclista la traverserà, ma aveva altre migliaia di sentieri da percorrere.
Forse i nostri burocrati hanno ancora soldi da buttare via, e forse questa è una buona notizia, salvo nuove crisi.

 
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