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Breaking new ground

Post n°849 pubblicato il 23 Dicembre 2014 da amici.futuroieri
 
Foto di amici.futuroieri

Le insidie e le gioie delle coltivazione di pomodori: Un estratto da Breaking New Ground
www.earth-policy.org/blog/growing_tomatoes/
Earth Policy Release
12 Agosto 2014

“Quando Carl ed io iniziammo la coltivazione di pomodori, essi erano uno dei prodotti più popolari e più apprezzati del New Jersey.
Ogni estate il South Jersey forniva pomodori freschi a Philadelphia e a New York.
Oltre a conservarli, l’industria li trasformava in succhi di frutta, zuppe di pomodoro e in ketchup.
A causa di due imprese di trasformazione di pomodori a Bridgeton (PJ Ritter e Pritchard) l’aria estiva si riempiva del profumo goloso del ketchup cotto in enormi vasche piene di spezie.
Questo aroma fu parte integrante di ogni estate della mia giovinezza.

Tra tutte le colture che potevamo coltivare, Carl e io scegliemmo i pomodori. Perché?
In primis, la stagione di crescita del pomodoro s’integra bene con l’anno accademico.
Questo non vuol dire che non c’era sovrapposizione, perché i campi di pomodori dovevano essere piantati in aprile o, al più tardi, all’inizio di maggio — ben prima della fine della scuola.
Lester caricava i cestini di pomodoro alla fine della stagione, quando la scuola iniziava in autunno c'erano ancora i pomodori nel campo.
Anche questo era un momento faticoso per noi.

Allo stesso tempo, ci si diverte a coltivare i pomodori. Sono così reattivi e produttivi.
Visualizzate i suoi frutti — alcuni maturi, alcuni in maturazione, e alcuni ancora verdi — una pianta di pomodoro è un’opera d'arte.
E mi piace l’aroma caratteristica di una pianta di pomodoro.
Ancora oggi quando vedo una pianta di pomodoro non posso resistere e l’annuso.

Una delle nostre sfide era quella di finanziare la nostra coltivazione in continua espansione. Mio fratello ed io facemmo un accordo con Pop.
A Pop non importava di quello che facevamo con il resto del nostro tempo finché facemmo le nostre faccende e tutto andò bene.
Quindi, in primavera, per esempio, mio fratello si assunse la responsabilità della mungitura non solo delle sue mucche, ma anche delle mie.

Io, nel frattempo, avrei corso un miglio e mezzo verso una fattoria locale per passare un paio d’ore prima della scuola ad aiutare l’agricoltore a cogliere quattro acri di asparagi.
Pagava 1 dollaro l’ora, questo ci permetteva di accumulare qualche soldo.
Era pure un allenamento, dato che correvo il miglio per la squadra di atletica della scuola.

Oltre alla raccolta di fragole e al taglio degli asparagi degli altri agricoltori, aiutavamo anche all’imballaggio del fieno utilizzando un vecchio camion che avevamo comprato per trasportare balle di fieno dal campo al centro di raccolta.

Agli agricoltori piaceva assumere Carl e me perché lavoravamo duramente.
Ci mettevamo in competizione tra noi.
Fui il primo a raccogliere 100 cesti di pomodori (da 35 libbre ciascuno) in un giorno.
Poi Carl ne colse 102.
Dopo di che, il record è andato avanti e indietro tra di noi: 105, 107, 108, e poi 110.
Non fu per un caso fortuito che vinsi il Cumberland County Junior Tomato Picking Championship nel 1949!
Non lo fu neanche il fatto che Carl fu selezionato come Star Farmer del New Jersey dal Future Farmers of America!

Nel 1949 comprammo il nostro primo trattore — un J.I. Case con 2 aratri, un trattore di medie dimensioni di un tempo passato — in gran parte con i guadagni dei pomodori raccolti per altri agricoltori. A 10 ¢ al cesto di pomodori raccolti ci vollero 2.000 cestini per pagare il trattore.

Alla fine di agosto del 1951, durante il fine settimana precedente al mio arrivo alla Rutgers University per l’orientamento matricole, affrontammo un problema logistico.
Io avevo la patente di guida, Carl no.
Quando andai alla Rutgers, Carl non sapeva come portare i pomodori all’industria conserviera distante una dozzina di chilometri.
In realtà, il problema non era tanto la mancanza della patente perché i giovani della fattoria guidavano spesso in loco prima di prenderla.
Il problema era che Carl non aveva mai guidato un camion carico di pomodori accatastati in file di cinque canestri.

Con questa idea in mente decidemmo di fare un trasporto all’industria conserviera il Sabato, il giorno prima di partire.
Caricare oltre 200 cesti di pomodori su un camion è un’arte in sé.
Un camion per pomodori è progettato in modo che i cesti siano impilati in una piramide estesa, che va dalla parte anteriore alla posteriore.
Le sponde ci permisero di mettere un altro strato di cesti pendenti al contrario della piramide su entrambi i lati per stabilizzarla.
Era un modo provato e vero per spostare i pomodori dalla fattoria alla fabbrica.
Il nostro vecchio camion Chevrolet del 1935 portava almeno 4 tonnellate di pomodori.

Decidemmo che Carl avrebbe guidato il camion verso la fabbrica ed io l’avrei seguito con il pick-up subito dopo.
Avrebbe dovuto fare la fila, perché c'era sempre una lunga fila di camion in attesa per ore prima di essere scaricati.

L’ultimo tratto di strada di cinque miglia o quasi verso il conservificio era diritto.
Carl guidava il camion troppo carico dietro ad un agricoltore locale che trasportava due o tre attrezzi dietro al suo trattore.
Carl si preparò al sorpasso ed era già sul lato sinistro della strada quando si rese conto l’agricoltore stava per spostarsi verso il centro della strada per svoltare a destra nel suo vialetto.
Le ruote del camion andarono sul ciglio sporco e il camion cominciò a piegarsi con il suo pesante carico.
Carl lo riportò sulla strada, ma non tutti i pomodori vennero con lui.
Parte del carico cadde, lasciando pomodori sparsi per diversi inches di profondità per un pezzo di strada. Lui accostò per valutare i danni e per aspettarmi.

Dopo un po’ arrivai, le auto erano già passate — pure sopra ai pomodori.
Ma, come se stessero andando nella neve appena caduta, i piloti erano passati su una corsia, passando sugli stessi solchi per ridurre al minimo i danni.

Qualcuno suggerì che noi chiamassimo il nostro agente locale alla PJ Ritter.
Chiamammo dalla casa del contadino e l’agente arrivò rapidamente.
Fece il punto della situazione, vide che la maggior parte dei pomodori sulla strada erano ancora in buone condizioni.
Molti erano lividi e alcuni erano spaccati, ma era ovvio che li avevamo scelto con cura e che erano di qualità insolitamente alta.
Egli ci suggerì di prendere in prestito un paio di pale o di palette dal contadino per ricaricare di nuovo sul camion più pomodori possibili, preferibilmente senza sabbia o ghiaia.
Disse che non saremmo stati in grado di raccoglierli tutti, ma la gran parte di sicuro.

Chiese che noi domandassimo all’'agricoltore se potevamo parcheggiare il camion dietro la stalla, fuori dalla vista della gente, dal momento che questi pomodori sciupati potevano diventare un problema di pubbliche relazioni per la Ritter.
E ci disse di portare il camion alla fabbrica la mattina successiva alle 5:30, quando l’avrebbero scaricato immediatamente per ridurre al minimo la possibilità di deterioramento dei pomodori spaccati.

Lasciammo I Pomodori Alla Fattoria
Nonostante la perdita di una piccola parte di questo carico, consegnammo molti altri carichi e l’anno andò bene.
Eravamo ufficialmente coltivatori di pomodoro.
E dal momento che avevamo fatto la maggior parte del lavoro da soli, gran parte dell’assegno che ricevemmo nel mese di novembre per i pomodori che avevamo consegnato ci servì per comprare un altro trattore — nuovo e di marca.
Mio fratello ed io sapevamo quello che volevamo, una trattore Ford nuovo con 2 aratri.
Suggerii a lui che andasse avanti e lo comprasse.
Carl aveva lavorato sodo e volevo che facesse l’esperienza e la soddisfazione di acquistare il trattore.
Andò dal rivenditore di attrezzature agricole locali, che ovviamente ci conosceva, ma che non era disposto a vendere a un quattordicenne.
A lui occorse un po’ per capire che mio fratello era serio e che non voleva solo un trattore, ma anche l’aratro e dei coltivatori che andassero con lui.
Comprammo quel trattore nell’autunno del 1951 per 2100 dollari con un acconto di pagamento iniziale di $ 700 e con il resto da pagare in rate da $ 700 nell’autunno di ciascuno dei 2 anni successivi, due rate tipiche per gli agricoltori.

Iniziammo la coltivazione di pomodori, proprio quando il settore cambiava rapidamente.
Dopo un paio di anni di semina a mano, prendemmo una trapiantatrice meccanica.
La trapiantatrice, sulla quale 4 persone potevano piantare due file di pomodori alla volta, veniva attaccata dietro al trattore.
Due tamburi riempiti con acqua contenente un fertilizzante liquido erano montati su ciascun lato del cofano del trattore.
Così, mentre ogni pianta entrava nel terreno, mezzo bicchiere d’acqua circa veniva versato in contemporanea per fornire umidità intorno alle radici della pianta nonché i nutrienti essenziali: azoto, fosfato e potassio.
Ciò aiutava a crescere le piante più velocemente rispetto ai tradizionali impianti a mano.

Mentre la nostra coltivazione di pomodori cresceva, passammo dalla fabbrica locale di pomodoro, PJ Ritter alla Campbell Soup che poteva gestire bene i nostri maggiori raccolti.
Oggi è difficile credere che stavamo producendo e consegnando pomodori all’impianto Campbell Soup di Camden, New Jersey, per $ 34 alla tonnellata.

Durante il nostro primo anno con solo 7 acri coltivati con pomodori, Carl e io scegliemmo quasi tutti i nostri pomodori.
Ma, mentre io ampliai la superficie, fino a settanta acri (280.000 piante) nel 1958, avevamo bisogno di tanto aiuto per la raccolta.
I nostri raccoglitori erano i compagni di classe, gli amici, e, quando divenimmo più grandi, i lavoratori stagionali della vicina Salem e anche alcuni da Puerto Rico tramite un contratto con il Puerto Rico Department of Labor.

Scoprire nuovi terreni
Nel 1958 commercializzai 1.500.000 libbre di pomodori, diventando uno dei più grandi produttori di pomodoro del New Jersey.
Il periodo di otto anni della mia vita in cui feci crescere pomodori, dal 1951 al 1958, iniziò durante il mio ultimo anno al liceo, misurò i quattro anni alla Rutgers, i mesi che vissi nei villaggi in India nel 1956, e i due anni seguenti.
Avevo sviluppato un attaccamento alla terra.
Anche adesso ogni volta che torno a Stow Creek per le visite ai familiari, guidando attraverso la campagna con i suoi campi sabbiosi fertili, le macchie di bosco e i torrenti, mi viene un senso di tranquillità e di casa”.

Per saperne di più sulle esperienze di Lester Brown sulla coltivazione di pomodori così come sulle altre parti della sua vita, acquistate una copia di Breaking New Ground.
# # #
Album di foto, video e risorse aggiuntive sono disponibili su www.earth-policy.org.
Sentitevi liberi di passare queste informazioni ad amici, familiari e colleghi!
Contatto per i media: Reah Janise Kauffman
Contatto per la ricerca: Janet Larsen
Eartj Policy Institute
1350 Connecticut Avenue NW, Suite 403, Washington, DC 20036

Tradotto da F. Allegri il 22/12/2014.

 
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