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LA CASTA DEL FUTURO

Il Maestro - secondo atto – nona conversazione
LA CASTA DEL FUTURO

Di I. Nappini

Clara Agazzi: Qui si stanno portando via i piatti dei primi. Ora è il momento dei secondi. Allora avete le idee chiare su cosa volete?

Vincenzo Pisani: Certo, quello che ho proposto. Credetemi, questo metter assieme più cose è la cosa migliore, così se a qualcuno non piace qualcosa si può rimediare. Ma credo che tutto quanto sarà di vostro gusto. Ho capito che siete un po’ come il mio amico professore. GENTE DI CULTURA E DI GUSTI SANI E SCHIETTI. Due condizioni queste che stanno bene assieme.

Franco: Tu poco fa hai richiamato un problema. Scusa se parlo di questo mentre c’è da ragionare sul secondo. Anzi hai proposto una constatazione. L’ILLUSIONE DI DIVENTARE RICCHI, E QUINDI PARTE DI QUELLA MINORANZA CHE STA BENE, TIENE IN VITA MILIONI DI UMANI. INTENDI FORSE DIRE CHE QUESTO È IL SENSO DELLA VITA OGGI?

Vincenzo Pisani: Certo che non è in assoluto il senso della vita. Tuttavia, oggi, milioni di umani senza la speranza un giorno di rifarsi al gioco della vita cadrebbero preda di droga, alcolismo, violenza, delinquenza, depressione fino al suicidio o tutte queste cosa assieme. OGGI PER MILIONI DI ESSERI UMANI IL DENARO È DIO E QUINDI È TUTTA L’ESISTENZA E TUTTA LA REALTÀ. La speranza di averne tanto in futuro, magari con un miracolo li tiene in vita, li fa lavorare, produce in loro volontà, attività, ambizione. Senza questa speranza sarebbero spenti, morti, distrutti dentro.

Stefano Bocconi: Ricordiamoci che c’è un mondo umano che non è solo l’attaccamento al quattrino. Certo per me è difficile dire che ci sono i fiori, il sole, la luna, i gattini e cose del genere. EPPURE MI RESTA DIFFICILE ACCETTARE L’IDEA CHE IL DENARO È TUTTO, È DIO.

Paolo Fantuzzi: Questo discorso è già stato fatto mi pare. Occorre ammettere che non abbiamo fra tutti quanti un modello di società e di volontà di vivere diverso da quello della PUBBLICITÀ COMMERCIALE. In breve le nostre aspettative, le nostre categorie mentali, la nostra mappa del territorio in cui ci muoviamo non è la classica isola in mezzo al mare ma una terraferma piuttosto trafficata. Piuttosto. QUALCUNO FRA NOI HA UNA QUALCHE IDEA DI COME DOVREBBE ESSERE LA CATEGORIA SOCIALE IN GRADO DI RICOSTRUIRE UN DISCORSO SUL MONDO E SULL’ESSERE UMANO DIVERSO DA QUELLO DOMINANTE?

Franco: Più che di categoria sociale oggi si dovrebbe pensare a una vera e propria CASTA, perché le caratteristiche che dovrebbero avere i dirigenti chiamati a recuperare una società dal disastro di un sistema economico globale che implode o collassa dovrebbero esser simili ai re-sacerdoti e ai re-semi divini dei poemi epici degli antichi.
DOVREBBERO ESSER UN GRUPPO COMPATTO E OMOGENEO IN GRADO DI RISPONDERE SOLO ALLE GRAVI NECESSITÀ DEL MOMENTO, AVERE UNA CULTURA E UN SAPERE FUORI DAL COMUNE, E CAPACITÀ FISICHE E PSICHICHE STRAORDINARIE OLTRE AL CARISMA E AL CORAGGIO CHE SONO INDISPENSABILI.
In poche parole vi dico, pensate un po’, che solo quando si aprirà l’abisso del disastro più aspro e pericoloso si avrà il momento nel quale questa cosa che chiamo casta perché non ho altri termini crei una diversa forma di vita e di civiltà.
GUARDATE CHE DI QUESTO SI TRATTA PERCHÉ CAMBIARE LE FORME DEL COMMERCIO, DELL’USO E DELLA PRODUZIONE DI BENI ED ENERGIA, DI REGOLARE LE CONTROVERSIE INTERNAZIONALI ESIGE IL DISASTRO DELLE PRECEDENTI E LA SCONFESSIONE O LA RIDUZIONE DI RUOLO DELLE MINORANZE AL POTERE LEGATE A QUEI MODELLI DI PRODUZIONE E CONSUMO.
OGGI il potere reale e concreto dei nostri giorni è elitario e concentrato in un numero limitato di soggetti umani che certamente hanno i loro modi di vivere, i loro consumi e beni esclusivi, i loro ritmi e cose del genere; oltre a una ricchezza gestita o posseduta semplicemente enorme e difficile da concepire per gente come noi.
IMMAGINIAMO ORA CHE QUESTA MINORANZA PERDA IL POTERE.
Anche rapidamente. Per colpa di una catastrofe ecologica, di uno sfacelo economico, di una nuova guerra mondiale, di un meteorite, quello che vi pare.
Chi li può sostituire se non una minoranza con diversa natura e scopo, ma una minoranza molto piccola e compatta.
QUINDI CARI AMICI E AMICHE DI FATTO STO RAGIONANDO DI UNA CASTA.
O credete forse che quelle masse indistinte e pulsanti di desideri e passioni indotte o sollecitate dal mondo dei consumi e dello spettacolo possa saltare oltre la propria ombra e diventare esse stesse il Potere? Io lo credo impossibile.
Queste masse di singoli bramosi di piaceri e di soddisfazioni effimere ha bisogno di delegare la propria briciola di potere o peggio di farsi schiave di nuove minoranze al potere che gestiscono e comandano una società umana che fatalmente senza direzione e comando cadrebbe nella violenza e nel banditismo fino al punto di disgregarsi e di non formare più un corpo sociale articolato e complesso.
Chi manda o sostiene le minoranze al potere è una massa informe di umani che non hanno autentici punti di contatto o miti in comune, una società composta da tante comunità diverse come stanno diventando le nostre qui in Europa non può far appello a miti condivisi, a valori comuni, a antenati, alla storia patria.
QUINDI L’ESERCIZIO DEL POTERE OGGI PASSA PER L’ECONOMIA E LA BUROCRAZIA, IL DOMINIO DELL’UOMO SULL’UOMO DEVE PER FORZA DI COSE ESSER IMPERSONALE, MECCANICO E MATEMATICO PERCHÉ UNA MASSA ETEROGENEA E DIFFORME SENZA AUTENTICI VALORI IMMATERIALI IN COMUNE PUÒ ESSER TENUTA SOLO CON UNO SPIRITO MECCANICISTICO CHE FA PARI TUTTE LE DIFFERENZE.
Questo fatto avviene con il denaro che diventa unica misura e unica ragione di vita.
Se non puoi pagarti il motoscafo, scusate l’esempio cretino, non è per difetto di cultura o differenza di pelle o sangue.
Si tratta della tua carta di credito. Una cosa prosaica, semplice e precisa, tutti la capiscono e universalmente è accettata.
A UNA MINORANZA PADRONA DEL DENARO, QUESTO È IL CASO DI OGGI, SI SOSTITUIRÀ UNA MINORANZA CHE AVRÀ IN MANO IL POTERE DI EFFETTUARE E GESTIRE LA TRANSIZIONE A UNA DIVERSA SOCIETÀ.
Quale sia questo potere e quale sia la minoranza per la verità non so.
Il mio pensiero deriva dall’evidenza che se permangono così tante differenze solo con una minoranza sarà possibile gestire la transizione, perché le mille origini e le mille nature della società così come è non potrebbero mai gestire il cambiamento da un modello di società fondato sul denaro a uno fondato su altri valori e principi.

Vincenzo Pisani: MI DAI RAGIONE SULLA CENTRALITÀ DEL DENARO.
Ma ancora non rinunci al pensiero che sia da cambiare questa società determinata e organizzata dai poteri finanziari.
IN TE RIMANE L’IDEA CHE SIA POSSIBILE TROVARE DEI SOGGETTI UMANI FRA LA MASSA OSSESSIONATA DAI PROBLEMI QUOTIDIANI E DAL DISORDINE DI QUESTO SISTEMA.
Sul concetto generale che un sistema finito non può supportare una crescita infinita senza collassare o scatenare conflitti e sfaceli sono certissimo.
Anzi i fatti economici degli ultimi anni stanno dando ragione assolutamente a quanti la pensano come me e come te.
Il sistema della globalizzazione incontra i suoi limiti ed entra in sofferenza e provoca disoccupazione, povertà, suicidi, delinquenza, disordine morale e a questo punto credo perfino spirituale. Proprio nel senso di religioso.
LA CASTA DI CUI PARLI CHE CARATTERISTICHE DOVREBBE AVERE? Sono curioso.

Franco: Dato il caso del crollo dell’ordine delle cose come lo conosciamo, e tenendo fermo il concetto della molteplicità di culture e soggetti presenti nella penisola solo una minoranza può gestire il caos primordiale che si scatenerà.
QUESTA MINORANZA O CASTA PUÒ ESSER ELETTIVA O SELEZIONATA SU CRITERI DI MERITO O IMPOSTA PER SEMPLICE EFFICACIA NELL’ESERCIZIO DI UNA FUNZIONE AMMINISTRATIVA DA PARTE DEI SUOI MEMBRI.
Non è importante questo se non ai fini dell’efficacia dell’azione politica e amministrativa.
Faccio un esempio: c’è da razionare i combustibili e i carburanti.
DAVVERO È CREDIBILE CHE UNA SOCIETÀ MULTI - CONFESSIONALE E MULTIRAZZIALE dove è crollata l’impalcatura del sistema del denaro e dei suoi banchieri POSSA FARLO SENZA PASSARE DA UNA STRUTTURA DI CARATTERE BUROCRATICO E POLIZIESCO?
Davvero è credibile pensare che milioni d’esclusi dalle grandi ricchezze e milioni di arrabbiati e risentiti accetteranno di mettere in discussione l’accesso alle risorse vitali senza rivolte, sommosse, violenze?
Ma se in certe metropoli del sedicente mondo ricco e occidentale basta un incidente più grave di altri e si scatenano atti vandalici e saccheggi. Suvvia!
Occorre una casta diversa da quelle oggi dominanti.
Una casta con la cultura della filosofia, nel senso che abbia il possesso di quella capacità culturale che permette di vedere la totalità.
La totalità del pianeta e del mondo umano che vi risiede sopra e la verità.
La verità nel senso autentico del termine, non di una qualche opinione o credo religioso.
Questa minoranza avendo in sé consapevolezza, chiara visione, senso del limite proprio perché minoranza sciolta da interessi personali e da interessi di gruppi di pressione o altro potrà indirizzare un corpo sociale altrimenti ingestibile.

Clara Agazzi: Questo è un discorso vecchissimo. Qui stai copiando Platone e forse Comte. L’idea di un governo degli esperti, dei filosofi, dei tecnici è cosa nota da secoli.

Franco: Nella mia ingenuità penso a una casta che superi la sua stessa condizione e diventi per così dire mondo e umanità.
Un governo illuminato e giusto, ma in nome d’interessi ecologici e umani e non d’egoistici interessi di privati, banche, famiglie di ricchissimi. Mi sforzo di pensare a una minoranza dirigente e amministrativa che possa superare i limiti egoistici e clientelari quando non addirittura criminali e criminogeni osservati nei governi del passato e determinare se stessa secondo verità e giustizia.

Paolo Fantuzzi: Questo pensiero non vedo come possa trovare qui e ora uomini e donne per realizzarsi. Tu parli di un mondo che sarà, di un futuro remoto e fantastico.
Ma è qui e ora che viviamo e dobbiamo far i conti, tutto si perde nelle tenebre quando pensiamo a un futuro che non si realizzi fra un mese o tre.

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licciardi.annam2011
licciardi.annam2011 il 30/01/15 alle 18:53 via WEB
Il futuro avrà sicuramente la propria casta, sempre più ricca e spietata, che terrà il popolo sotto scacco. Buon Week End Elisa Mirabella
(Rispondi)
 
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 31/01/15 alle 12:37 via WEB
Codesta è la casta presupposta, nello scritto si prova ad immaginare quella del cambiamento!
(Rispondi)
Utente non iscritto alla Community di Libero
iana il 04/02/15 alle 01:37 via WEB
Quando ho messo insieme il pezzo ho pensato seriamente a cosa può capitare in caso di crollo di civiltà qui in Europa e non solo. Quest'ipotesi è partita dal presente e dalle sue clamorose contraddizioni e dai pericoli delle nuove guerre. Non ho ritrovato nelle mie congetture un popolo, quale che sia, illuminato e consapevole che per sua forza e volontà dalle rovine abbia la condizione di ricreare una civiltà. Ma una minoranza compatta, forte, culturalmente ben formata e spartanamente determinata potrebbe provarci. Oggi non so come si possa formare, e non vedo il soggetto sociale che la possa costruire. Quindi si tratta di ragionamenti ma con un fondo legato allo studio dei millenni conosciuti e della filosofia. Capita infatti, ed è finora accaduto, che imperi potenti si siano dissolti, e perfino grandi religioni come fu nell'antichità per gli Dei e per l'impero dei Greci e dei Romani. Quindi il passato ammonisce e il presente inquieta. Pensare il futuro diventa esercizio d'umilità e di sapere applicato.
(Rispondi)
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