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Nader e le guerre in medio oriente

Nell’Interesse Pubblico
Danneggiare il nostro Paese con scelte di guerre

Ralph Nader
18 settembre 2014

I tamburi di guerra stanno battendo ancora una volta con l’avanguardia dei bombardieri degli Stati Uniti già sull’Iraq (e presto sulla Siria) per, nelle parole del presidente Obama, “indebolire e distruggere l’ISIS”.
Il partito repubblicano, guidato dai senatori per la guerra a – ogni - costo Lindsay Graham e John McCain, vuole un esercito più forte che significa solo soldati statunitensi sul campo.

Qui ci vanno di nuovo.
Un altro risultato della guerra di Bush in Iraq.

Washington ha già speso migliaia di vite americane, centinaia di migliaia di feriti e malati americani, e più di un milione di vite irachene.
Il risultato: l’uccisione o la cattura dei capi di Al Qaeda, ma unita alla diffusione di Al Qaeda in una dozzina di paesi e l’emersione di una nuova minaccia chiamata Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS), che ha il controllo nominale su un’area della Siria e dell’Iraq più grande del territorio della Gran Bretagna.

Quindi, nessun insegnamento è stato tratto.
Continuiamo ad attaccare i paesi e a schierarci con un gruppo settario contro un altro e questo crea solo caos e mette in moto il ciclo della vendetta e fa esplodere nuovi conflitti interni.
Quindi, se scuotere un vespaio spinge più vespe a costruire nuovi nidi, non è il momento di ripensare la militarizzazione della politica estera americana?
Questa aumenta solo il caos violento in quella regione con il rischio di un colpo di ritorno che interessi il nostro Paese, come i kamikaze che attaccano le zone densamente popolate.
Questo tipo di attacco è molto difficile da fermare, come abbiamo visto migliaia di volte all’estero in Iraq e in Afghanistan.

Secondo Richard Clarke, l’ex consigliere anti terrorismo alla Casa Bianca di George W. Bush, Osama bin Laden voleva che Bush invadesse l’Iraq, in modo che più musulmani avrebbero preso le armi contro gli Stati Uniti e più musulmani avrebbero odiato il nostro paese dopo la distruzione del loro terra e della loro gente.
Allo stesso modo, l’ISIS non avrebbe niente di meglio che coinvolgere gli Stati Uniti e i nostri soldati in una guerra di terra in modo che esso possa radunare più persone per espellere il gigantesco invasore statunitense.

Poi c'è la massiccia reazione eccessiva del nostro governo e dei suoi contrattisti aziendali sempre favorevoli.
L’instabilità politica si diffonde e le nostre istituzioni democratiche, già indebolite nella loro difesa della libertà, del giusto processo, e dello stato di diritto, sono ulteriormente sopraffatte dai dettami di polizia di uno stato di sicurezza nazionale redditizio.

Randolph Bourne, un centinaio di anni fa, scrisse un saggio con queste parole sulla guerra:
“Essa mette in moto automaticamente in tutta la società quelle forze irresistibili per l’uniformità, per la cooperazione appassionata con il governo e costringe all’obbedienza i gruppi minoritari e gli individui che non hanno il più grande senso del gregge ... Altri valori come la creazione artistica, la conoscenza, la ragione, la bellezza, la valorizzazione della vita, sono sacrificati immediatamente e quasi all’unanimità ...”

Benjamin Franklin comprese questo panico collettivo, quando disse che le persone che preferiscono la sicurezza alla libertà, non le meritano entrambe.

La questione fondamentale è se la nostra società civile può difendere le nostre istituzioni fondamentali per mantenere una società democratica.
Riusciranno i nostri tribunali a piegare prima il super raggiungimento del panico voluto dal Potere Esecutivo e dalle sue forze armate?

Il nostro Congresso e le legislature statali staranno fermi davanti al sacrificio della nostra libertà e dei nostre bilanci pubblici che servono alle necessità della nostra società civile davanti ad un eccesso di reazione da ultimatum da stato militare o di polizia?
Riusciranno i nostri media a resistere alla super concentrazione sulla “guerra al terrore” e a darci altre notizie importanti sul corso della vita americana?

Il nostro governo presterà maggiore attenzione alla prevenzione delle perdite annuali di centinaia di migliaia di vite americane dovute a infezioni ospedaliere, casi di mala-sanità, prodotti difettosi, inquinamento atmosferico, ai farmaci non sicuri, ai luoghi di lavoro tossici e ad altri pericoli domestici?

Non è probabile.
Le conseguenze delle atrocità dell’undici settembre provocarono una reazione brutale.
Nella devastazione di due paesi e dei loro civili, un numero molto maggiore di soldati americani fu ferito e ucciso rispetto a quelle vite perse il 11/09, per non parlare delle migliaia di miliardi di dollari che avrebbero potuto essere spesi per salvare molte vite qui e per riparare, con lavori ben retribuiti, il pubblico fatiscente che opera nelle nostre comunità.

Purtroppo, le nostre istituzioni democratiche e l’attività civile non sono attualmente disposte ad opporsi con le forze della ragione, della prudenza e delle risposte intelligenti per prevenire un esaurimento nervoso nazionale - quello che sembra essere molto redditizio e che concentra il potere verso i pochi contro i molti.

Considerate ciò che i nostri leader hanno fatto per la nostra democrazia durante la loro “guerra al terrorismo”.
Leggi segrete, tribunali segreti, prova segreta, retata segreta, investigazioni su tutti, non verificabili, una spesa segreta e enorme per pantani militari all’estero, le prigioni segrete e persino decisioni giudiziarie censurate che dovrebbero essere divulgate pienamente!
I pubblici ministeri del governo spesso hanno fatto confusione sul loro dovere di dimostrare la causa probabile e di rispettare l’habeas corpus e gli altri diritti costituzionali.
Migliaia di persone innocenti sono state incarcerate senza accuse e detenute senza avvocati dopo l’11 settembre.

I leader di Al Qaeda hanno voluto infondere non solo la paura per la sicurezza pubblica in America, ma anche indebolirci economicamente legandoci all’estero.
Perché i nostri governanti sono obbligati?
Perché, in maniera grottesca, il potere a Washington e il profitto a Wall Street ne beneficiano.

Solo il popolo, che non beneficia di queste guerre, è in grado di organizzare l’esercizio della sua sovranità costituzionale per plasmare le risposte che promuovono la sicurezza senza danneggiare la libertà.

L’uno per cento dei cittadini diversamente organizzati nei distretti congressuali e che riflette il “sentimento pubblico” può capovolgere, magari con il sostegno finanziario di un miliardario illuminato o due, il Congresso e la Casa Bianca.
Sei pronto a questa sfida?


Tradotto da F. Allegri il 22/02/2015.

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paperino61to
paperino61to il 22/02/15 alle 17:15 via WEB
Sinceramente è dal processo di Norimberga che si continua a non tenere conto di quella dura lezione...e sarà sempre così fin quando prevalgono interesse delle lobby delle armi, del petroli. Dittatori messi dall'Occidente, sovvezzionati con armi ,soldi ( Bin laden è l'esempio più lampate e classico ), salvo poi ritocersi contro..buona serata
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amici.futuroieri
amici.futuroieri il 23/02/15 alle 15:23 via WEB
Quindi sei d'accordo con la prima parte (son concetti che aveva già detto e si può apprezzare il fatto che l'ha sostenuto a un mese del voto di mid term. Io ho apprezzato di più il discorso finale dove dice che serve un'altro un per cento per sconfiggere l'un per cento che decide in USA. Così va oltre occupy wall street che è un'esperienza in via di esaurimento e da non rimpiangere.
(Rispondi)
ninograg1
ninograg1 il 22/02/15 alle 21:22 via WEB
il grillo ante litteram...... oggi è pienamente integrato nel sistema liberistico al punto che se decide di candidarsi i dem o rep's si devono seriamente preoccupare
(Rispondi)
 
amici.futuroieri
amici.futuroieri il 23/02/15 alle 15:27 via WEB
no, non è il grillo ante litteram, tutt'altro. Il grillo del primo vaffaday aveva dei punti di contatto,ma era una realtà inconsapevole e precaria:Questo no, questa m5s ha gettato la maschera massonica e partitocratica! Non credo neanche che nader abbia possibilità di vincere le elezioni presidenziali, potrebbe essere deputato locale, ma non servirebbe. Poi dovrei chiederti cosa intendi per sistema liberistico perché nader ha dato una definizione originale del sistema che io seguo mentre in italia abbiamo definizioni arcaiche o caricaturali.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
iana il 24/02/15 alle 20:22 via WEB
La critica di Nader, leader statunitense, agli Stati Uniti è di tal natura e intensità che gli stessi discorsi scritti in Italia causerebbero allo scrivente la fama di sovversivo. Qui nella politica e nella società del Belpaese c'è un arcaismo primo-novecentesco e da civiltà pre-industriale che si mischia con il mondo di Internet e dei satelliti. Criticare gli Stati Uniti o questo capitalismo illimitato e autoreferenziale comporta nel discorso comune l'eticchettatura come anarchico, comunista, fascista o Dio solo sa che cosa. C'è un livello d'ignoranza politica che è consapevoile volontà di sostituire a una realtà scomoda un mondo di fantasie ideologiche e d'illusioni personali dove tutto sembra fermo agli anni cinquanta o al millenovecentosettantasette. Occorre sperare che il numero dei consapevoli che si è cambiato millennio arrivi a una soglia crititica e che si generi una mutazione del pensiero. Occorre che la gente seria, consapevole, tendenzialmente di buoni propositi assuma su di sè le catergorie e le conoscenze che servono a capire questa realtà e non quella del millenovecentoquaratotto.
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amici.futuroieri
amici.futuroieri il 25/02/15 alle 16:08 via WEB
Pienamente d'accordo
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PICCOLAVIOLETTA6
PICCOLAVIOLETTA6 il 14/03/15 alle 21:49 via WEB
Buon week end. Pace e serenità... Gloria al Signore. (un pensiero) Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,28-34) In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i Comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro Comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di Lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal Regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo. Parola del Signore
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