Messaggi del 10/08/2014

Magistratura e democrazia

Post n°793 pubblicato il 10 Agosto 2014 da amici.futuroieri
 

INTRODUZIONE
La traduzione dello scritto settimanale di Ralph Nader di oggi affronta il tema del rapporto tra magistratura e democrazia in USA, ma l’esempio permette considerazioni generali in materia di partecipazione di qualità e sul tema dei campioni del popolo.
Lo scritto riguarda due magistrati della corte suprema USA in pensione.
Sono Paul stevens di 94 anni e Sandra Day O’ Connor di 84.
Si tratta, senza dubbio, di 2 anziani di prestigio, esperti di diritto e profondi conoscitori del sistema politico nel quale vivono.
Lo scritto avvia una nuova sfida per Ralph Nader e i suoi seguaci: la creazione di 2 istituti per promuovere la giustizia nei tribunali, la partecipazione e la critica politica.
Ci sono i giusti riferimenti, gli obbiettivi espliciti e anche un esempio come riferimento:il Brennan center for justice di New York che già opera in quello stato.
Il punto fondamentale è che un ex magistrato può fare politica, specie se è stato prestigioso e se ha avuto un vasto seguito di supporter e collaboratori.
Il tema ha una sua importanza anche nel contesto italiano dove ci sono situazioni particolari nello status di giudice e una eccessiva prossimità con il ruolo di politico.
La questione della O’ Connor permette una seconda premessa: il sistema elettorale dei giudici USA (che ultimamente piace ad alcune minoranze italiche) è profondamento sbagliato, secondo questo ex magistrato sarebbe meglio un sistema per meriti e titoli.
Uno come quello italiano …… con qualche correzione.
Il titolo di questo scritto del 23 aprile è “Avviamo gli istituti per la giustizia Stevens e O’ Connor?”.
Parte con la domanda: “Cosa fanno i giudici in pensione della Corte Suprema degli Stati Uniti con il loro tempo e la reputazione? Uno di loro – il giudice Paul Stevens, 94, ha pubblicato da poco un altro libro Six Amendments: How and Why We Should Change the Constitution; Questo nuovo lavoro si aggiunge ai suoi scritti e saggi vigorosi post-pensionamento. Un’altra – il giudice Sandra Day O’ Connor, 84, è stata occupata a lottare con le persone contrarie ad una sua scelta in sul Tribunale. Ha messo in dubbio la saggezza del suo voto sul Bush v. Gore e sul finanziamento della politica senza limiti consentito dalla decisione su Citizens United emessa dopo che lasciò la corte. I suoi discorsi che dichiarano i servizi legali attuali per i poveri come troppo inadeguati e che sostengono come il nostro paese abbia bisogno di più servizi pro bono di avvocati e di studenti di legge supervisionati sono tra i più specifici ed eloquenti tra quelli fatti sulla vergogna della professione di avvocato. Lei promuove il miglioramento dell’educazione civica nelle nostre scuole e la “selezione di merito per i giudici” al posto del costringere i nostri giudici a procedere con fondi elettorali ricevuti da interessi specifici”.

E’ un bel elenco di titoli di merito e Nader vuole valorizzarli nel modo seguente: “Sembra il momento per tali attività civiche umane vibranti di ispirare degli istituti permanenti nel loro nome –lo Stevens Institute per la Giustizia e l’Istituto O’ Connor per la Giustizia”.

A chi si rivolge Nader? Lo dice subito: “Data la loro lunga permanenza alla High Court, i giudici Stevens e O’ Connor hanno avuto almeno 100 collaboratori ad aiutarli. Molti aiutanti sono ormai avvocati di successo, ricchi, mentre altri sono professori di diritto e giudici. Potrebbero organizzarsi e lanciare queste istituzioni con una base di finanziamento solida che potrebbe attirare donazioni, soprattutto se i due giudici sosterranno questa idea. In breve tempo, la foresta impoverita della democrazia americana - il diritto e la giustizia - potrebbe essere alimentata da 2 alberi di rovere”.

Subito dopo Nader chiarisce la sua fonte di ispirazione: “Sto solo sognando? Affatto. Un modello efficace esiste alla New York University Law School chiamato Brennan Center for Justice. Fu fondato nel 1995 dalla famiglia e dagli ex collaboratori del giudice della Corte Suprema William J. Brennan. Con un budget annuale di $ 10 milioni, il Brennan Center dispone di una forza notevole per preservare e rafforzare la nostra democrazia, dove le persone vengono prima. E’ descritto come “ Think Tank di parte, dalla parte dell’interesse pubblico e dalla parte delle comunicazioni” che lavorano per la “giustizia uguale per tutti”. Il Centro utilizza strumenti di educazione e di potere attraverso i tribunali, il legislatore e fa rete con gruppi di base e funzionari pubblici per dare forza ai cittadini che desiderano partecipare al processo decisionale del governo e alle elezioni. Il Centro si tuffa nella nostra disordinata politica plutocratica - la corruzione del denaro politico, l’ostruzione per gli elettori e i candidati, il sartiame delle elezioni attraverso la ridefinizione dei distretti, i costi dell’incarcerazione di massa e sulle esecuzione basate su pregiudizi razziali - e si concentra sempre sulle soluzioni. Va dove vanno in pochi, il Brennan Center for Justice ha iniziato a denunciare le azioni illegali dai presidenti e criticato il legislatore Statale di New York come “il più disfunzionale [legislatore statale] degli Stati Uniti”, perché è tiranneggiato dai “due leaders dei partito di maggioranza delle rispettive camere”. Il Centro sta premendo per una serie di riforme etiche, una commissione indipendente per i collegi elettorali e un sistema di finanziamento pubblico per le elezioni statali che potrebbero essere applicabili ai legislativi di altri Stati.
Immaginate di andare ad una scuola di diritto in cui gli studenti/stagisti hanno un ruolo esperienziale a tempo pieno con il personale per raggiungere la giustizia sostanziale e procedurale – quella che il senatore Daniel Webster chiamava la grande opera degli esseri umani sulla Terra.
(Vedete http://www.brennancenter.org per maggiori informazioni)”.

Dopo aver illustrato brevemente l’attività dei due giuristi, Nader conclude così: “La motivazione per sviluppare questi istituti può iniziare con gli ex collaboratori dei giudici Stevens e O’ Connor che trascorsero un anno o due di lavoro in prossimità di questi giuristi e della Corte. Chi tra di loro farà un passo indietro contro l’avvio del processo di estensione delle carriere e dello spirito di questi famosi giudici a vantaggio dei posteri?”

Tradotto da F. Allegri il 10/08/2014

 
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