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« numero 2 - Novembre 2006Editoriale di Franco Comi »

LA REGIONE LOMBARDIA E LA SOCIETA’

Post n°16 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da amicofragile2006
 
Tag: firme
Foto di amicofragile2006

Il Governatore Roberto Formigoni ci risponde

1. Qual è la visione, secondo il punto di vista dell'Amministrazione Regionale, della struttura della società odierna e delle principali necessità?
Se proviamo a guardare la realtà lombarda e più in generale italiana come si presenta oggi ci rendiamo conto che c'è una richiesta crescente di benessere psico-fisico dentro una società che vede allungarsi l'aspettativa di vita media ma deve anche fare i conti con un progressivo invecchiamento. La famiglia rimane centrale ma è più piccola, fragile e appesantita. I giovani tendono a rifugiarsi nel privato, alle prese con un mercato del lavoro che non assegna loro un ruolo fisso e una complessa ricerca della casa. Nel 2050 quasi il 40% della popolazione avrà più di 60 anni, allo stesso tempo il quadro epidemiologico si sta complicando, con nuove malattie a cui dobbiamo dare una risposta e un'assistenza. Una moderna concezione della salute ci fa dire che non è più possibile ritenere che l'unica tutela possa essere quella offerta dall'assistenza sanitaria. È necessario elaborare una politica che coinvolga - in maniera sinergica - i vari settori che incidono sullo stato di benessere della popolazione: l'assistenza sociale, la tutela ambientale, l'urbanistica, l'occupazione ed il lavoro, l'agricoltura, la cultura, l'istruzione, il turismo ed il tempo libero, i trasporti, le opere pubbliche e le finanze.
2. Quale tipo di Politica Sociale la Regione Lombardia intende attuare e sviluppare?
Ricordiamoci che le risorse per il welfare sono principalmente nazionali, quello che compete alla Regione è l'organizzazione. I capisaldi della politica sociale messa in campo da Regione Lombardia sono la libertà di scelta dei cittadini, la separazione fra i soggetti acquirenti e quelli erogatori delle prestazioni e i controlli sull'appropriatezza delle prestazioni stesse. La cornice dentro cui abbiamo scelto di operare è quel principio di sussidiarietà che da sempre caratterizza la società lombarda e ci spinge a realizzare un modello di welfare leggero.
Puntiamo a governare gli accessi alle diverse tipologie di servizi e per farlo abbiamo ridotto i ricoveri impropri in strutture residenziali e introdotto bonus sotto forma di assegni per le cure continuative domiciliari delle condizioni di fragilità. Accanto a questo puntiamo sullo sviluppo di servizi ad infrastrutturazione leggera come possono essere i centri diurni, le comunità alloggio, i buoni alle famiglie, l'esperienza dell'affido familiare e dell'adozione.
3. Che tipo di rapporto intercorre tra Regione Lombardia, Provincia di Milano, Amministrazioni Comunali, Associazioni, Cooperative sociali ecc. Che ruolo riveste la Regione Lombardia?
Regione Lombardia svolge un ruolo di regia e di indirizzo predisponendo gli strumenti legislativi e gli investimenti a sostegno di un welfare adeguato alle esigenze della società.
Vogliamo continuare su questa strada facilitando la collaborazione tra istituzioni, mondo sanitario, imprese, ricerca pubblica e capitali a rischio, attraverso una politica di valorizzazione delle specificità territoriali. Accanto alla nostra lungimiranza, ci vuole oggi la lungimiranza italiana: è indispensabile rivedere le regole per l'assegnazione delle risorse ed è necessario dare finalmente attuazione a quel federalismo fiscale che consentirebbe a tutte le Regioni di predisporre una sanità ancor più rispondente alle esigenze dei cittadini.
4. Ci può descrivere alcuni progetti/iniziative attuate, in corso o in fase di realizzazione che ritenete significative?
I cittadini di oggi sono più esigenti e chiedono una sanità al passo con i tempi, di qualità. Per averla sono anche disposti a muoversi non solo da una Regione all'altra ma anche in altri Paesi europei. In questo contesto la sanità lombarda si è distinta per l'alta capacità di attrazione di utenti da altre Regioni, il miglioramento dell'efficienza del sistema con una spesa pro capite molto al di sotto della media nazionale e il riconoscimento come polo di riferimento in Italia ed uno dei più importanti d'Europa per la ricerca e innovazione. Regione Lombardia ha deciso di puntare su alcune leve per lo sviluppo: dalla e-card agli accordi per la ricerca e l'innovazione, dall'introduzione di nuovi modelli organizzativi al riordino della rete ospedaliera.
Nei mesi scorsi si è insediato il Comitato strategico per il Welfare: ho voluto riunire intorno allo stesso tavolo esponenti di spicco del mondo scientifico, sanitario e del terzo settore lombardo e nazionale. Si tratta di un'iniziativa forte per definire
l'investimento sociale sulla famiglia come investimento pubblico, armonizzazione del percorso cura-assistenza e trovare risposte ai nuovi bisogni di accesso alla casa.
5. Quali ritenete siano i punti di forza ed i punti deboli della Politica Sociale intrapresa dalla Regione Lombardia?
La famiglia sostiene oggi il maggior carico del welfare ed è anche l'ultima dei beneficiari del sistema pubblico. In Italia il sistema fiscale non tiene conto del carico dei figli per cui generare figli, educarli e sostenerli nella crescita sembra valere quanto spendere soldi per un'auto di lusso. Come Regione intendiamo rimettere la famiglia al centro del sistema di welfare provando ad agire sulla leva fiscale. Per questo chiediamo con forza al governo la piena attuazione del titolo V della Costituzione con la realizzazione del federalismo fiscale. Se il problema maggiore è dunque quello delle risorse intendiamo affrontarlo conciliando meglio cura e assistenza, educando i cittadini a non ricorrer all'ospedale in forma indistinta ed eccessiva. A un'azione di tipo più culturale la Regione affianca un intervento di razionalizzazione della rete ospedaliera.
Regione Lombardia ha dimostrato nei fatti come la sanità possa rappresentare un importante volano per la nostra economia: un volano che agisce positivamente sull'occupazione, sul livello di innovazione e sulla quantità della ricerca nel nostro Paese. E in tal senso ha dimostrato grande responsabilità, riuscendo - pur in limitatezza di risorse - a incrementare i livelli di cura e di ricerca medica. I risultati ci hanno dato ragione. La nuova sanità che viene delineandosi richiede importanti interventi di edilizia sanitaria e investimenti in macchinari ed attrezzature tecnologiche avanzate. Per questo, in una situazione di scarsità di risorse e di crescita esponenziale del bisogno di salute è indispensabile una grande prova di responsabilità, con un settore privato che sappia investire nella propria mission pubblica.
6. La Regione Lombardia che cosa auspica per il futuro, in ambito sociale?
Il soggetto centrale del welfare deve diventare non il cittadino isolato, ma la famiglia, che oggi sopporta tutto il peso dell'educazione e della cura. Auspico che la famiglia sia fattore originale di appartenenza, luogo del benessere, fonte di capitale sociale e umano. Non la famiglia come generico luogo di convivenza, ma come ambito privilegiato per l'educazione dei giovani, la cura dei malati e degli anziani. Regione Lombardia vuole ripensare le politiche di conciliazione tra famiglia e lavoro, centrandole non solo sulle necessità del mercato, ma anche sul benessere dei nuclei famigliari. C'è una buona prassi in Europa che dimostra inequivocabilmente che dove c'è una politica di sostegno delle famiglie associata a politiche di conciliazione, si ottengono alti tassi di attività femminili ma anche alti tessi di fecondità, smentendo dunque l'idea che una donna debba per forza scegliere tra occupazione e maternità.
Con la ricchezza di soggetti privati che operano in Lombardia, manifestata ad esempio dal boom delle associazioni famigliari, possiamo davvero creare una rete di sostegno attorno alle famiglie. Accanto a questo è compito della politica creare lo spazio culturale e normativo per sostenere sempre più le esperienza positive di non profit, per valorizzare la funzione sociale ed economica della cooperazione.
Roberto Formigoni
Presidente della Regione Lombardia

 
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