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Messaggi di Maggio 2015

QUALI GARANZIE PER CHI VOTA I 5 STELLE? UN OCCHIO SU PARMA

Alla vigilia della tornata elettorale amministrativa che coinvolgerà alcune Regioni e Comuni d'Italia, il caso Pizzarotti non fa certo una bella pubblicità all'affidabilità del Movimento 5 Stelle.

Il fervido esempio di cambiamento coraggioso di linea, la fiducia data al nuovo che si concretizzava in una linea programmatica di tutto rispetto, almeno alla lettura del programma, ha ceduto il posto ad una serie di scivoloni che non sono su temi di secondaria importanza, ma su quello di cui le Comunità vivono quotidianamente: scuola, servizi, supporto ai disabili. Si era iniziato con il mancato blocco dell'inceneritore, cavallo di battaglia della campagna elettorale grillina. Poi si era andati avanti aumentando del 200 per cento le rette scolastiche ed i parmigiani, in nome del risanamento del buco lasciato dalla Giunta precedente, avevano ingoiato il boccone e pagato, pur di avere assicurato un servizio di eccellenza che la scuola pubblica offriva.

Certo la nevicata di questo inverno, assolutamente non gestita, aveva fatto borbottare i cittadini: ma poi, pala in mano, avevano iniziato a fare da sé quello che un Comune in difficoltà non poteva fare. Insomma si collaborava in attesa del risanamento pensando che, in fondo, le scelte fossero state obbligate e pertanto irrinunciabili. 

Ma oggi, alla luce di quanto avvenuto negli scorsi mesi, tutto si palesa nella giusta luce: non si tratta di provvedimenti o di scelte obbligate, ma di una vera espressione di superbia, di arroganza e di ignoranza. L'atteggiamento di Pizzarotti, la sua strafottenza e l'insulto verso i suoi stessi cittadini ed elettori, in un sol colpo sono riusciti a ridurre i posti nelle materne e ad esternalizzarne i servizi, licenziando, in pratica,  le splendide e valide insegnanti che avevano fatto della Scuola Tartaruga un modello europeo, dove l'integrazione tra poveri e ricchi, tra immigrati ed italiani di nascita, veniva di fatto garantita da un insegnamento volto sempre alla conoscenza ed alla condivisone di gesti, balli, usanze ed all'insegnamento delle Religioni. Il tentativo di demolizione il picconatore Pizzarotti lo aveva fatto anche con le famiglie dei disabili a cui aveva negato la prosecuzione dei servizi che tanto avevano aiutato le famiglie nel gestire situazioni di deficit, senza curarsi del dolore e della situazione di vero dramma che si apriva in ogni singolo caso. 

Lascio riassumere i tratti salienti della vicenda all'articolo pubblicato due giorni fa sul Mattino di Parma, che ben sintetizza il tutto  per poi sottolineare che il gradimento del Sindaco Pizzarotti sarebbe sceso sotto il 30 per cento. Ma io mi chiedo: dov'è il Movimento 5 Stelle? non parla ora che un suo rappresentante tradisce in maniera così vistosa il mandato elettorale datogli dai cittadini ed il suo stesso programma che prevedeva la riduzione delle esternalizzazioni ed un maggiore controllo da parte dello Stato dei beni comuni?

Quello che è bello sottolineare è però la netta, immediata, gioiosa partecipazione delle donne e degli uomini di Parma ed anche dei bambini che hanno cercato in ogni modo di dialogare e di costringere la Giunta a quantizzare l'ipotetico risparmio che sarebbe derivato da questa scelta dissennata. Ma le risposte non ci sono state e, quando sono arrivate, sono state frammentarie e contradditorie. Alla fine sarebbe bastato cancellare uno degli eventi 'celebrativi' del Pizzarotti che, non dimentichiamocelo, è anche stato il Sindaco dell'Emilia che ha speso una cifra considerevolmente maggiore a quella degli altri per 'rappresentanza', parola della Corte dei Conti. Alla faccia della democrazia, del cambiamento, del Comune trasparente. Tutte balle da cui bisogna guardarsi nelle prossime elezioni. Infatti chi contesterà al Pizzarotti le sue scelte contro ogni linea del M5S? al più sarà cacciato fuori, ma neanche, perché nel Movimento non c'è un mandato da rispettare, non una storia di scelte politiche, ma solo un'autoreferenziale scelta volta a rimanere dentro il Movimento. Perché caro Pizzarotti, i nostri figli hanno studiato anni ed anni per ritrovarsi a girare per il mondo in cerca di almeno un'occasione di lavoro; invece tu ti sei ritrovato lì senza avere alcuna competenza in nulla, tranne che forse nel sistema informatico o nelle reti in cui prima lavoravi. E con te altre persone ignoranti si sono ritrovate con in mano un giocattolo che contiene potere, potere per oggi ma anche per prepararsi il domani, che sicuramente potrà essere migliore di quello che avrebbero avuto se il cosiddetto popolo del web non li avesse presi dal nulla e consegnati alla politica: che, caro Pizzarotti e compagnetti tuoi ( non compagni, che quelli hanno una storia da rispettare, ma solo compagnetti ), la politica, se non lo sai, è una cosa seria perché tocca le persone: gli uomini, le donne, i bambini e tutti coloro che hanno il sacrosanto diritto di essere governati con sapienza e correttezza.

Ecco l'articolo che comunque in parte copio qui:

PIZZAROTTI NUOVO SINDACO DI PARMASi è giocato una bella fetta di percentuali di gradimento il sindaco Federico Pizzarotti che qualche mese fa vedendo la nostra inchiesta aveva guadagnato. Siamo tornati dopo pochi mesi a sentire il popolo l’unico sovrano nelle scelte dei propri leader e la fiducia nel nostro primo cittadino è scesa. “Non mi è piaciuto come ha trattato la questione disabili”, esordisce Maria 70 anni e osservatrice fine delle trame che coinvolgono Parma “è in grado di complicare anche le cose semplici”. “Prima un secco no, autartico, poi il grande spavento per i genitori che vivono con angoscia il problema di un figlio diverso e più bisognoso di cure salvo poi, con un grande aiuto dell’opposizione tornare sui propri passi e trovare i fondi per portare abvanti il servizio”. “Se con i disabili si era incartato con la questione servizi per l’infanzia ha realizzato un vero e proprio autogol” prosegue Pietro un giovane che segue la politica parmigiana da tempo”. “Premesso che io l’ho votato al ballottaggio, mi aspettavo che desse vita, come da programma al referendum senza quorum,un’innovazione del partito che lo ha candidato ed invece niente.

Pizzarotti intervista Panorama d'Italia“Lui ed i suoi uomini hanno tirato dritto per la propria strada offendendo i genitori, gli educatori e mettendo in piedi una riorganizzazione che a tutti gli effetti è una sforbiciata bella e buona a nidi e scuole materne”. “Non può continuare a coprire le proprie scelte nascondendosi dietro le foglie di fico del taglio del Governo ai Comuni” attacca Stefano 45 anni e impiegato pubblico. “Questo succede in tutta Italia ma solo da noi scuole pubbliche da tanti anni vengono privatizzate, solo qui i bandi per i rinnovi dei servizi scadono senza che nessuno se ne accorga. Sembra quasi che Pizzarotti abbia paura a decidere per il bene della città. ParmaInfanzia e la sua querelle tra socio privato e Comune ne è l’esempio.  Così come la storia infinita delle Direzione del teatro Regio che è stata risolta in ritardo faraoinico ed in maniera poco chiara. Eppoi l’atteggiamento. Prima era sempre disponibile al dialogo ora vede trappole e complotti dappertutto nonostante ci siano ancora mille problemi da risolvere è come un trequartista che si è messo in difesa” scherza Massimo grillino convinto che però finisce con un incitamento Forza Pizza ritorna quello di prima!”.

Chiudere il centro alle auto significa consegnare quela zona al nulla con buona pace dei commercianti,e per questo è bastata una vasca in centro per sentirne di cotte e di crude su questo provvedimento. I negozianti lamentano già così cali in doppia cifra, la gente si sposta verso le zone dei centri commerciali e se in più si chiude il centro alle auto sarebbe come mettere in cella d’isolamento la parte più nobile della città”dichiara Marcello un famoso venditore di scarpe da anni sulla piazza Più ci si allontana dal centro più infervorano le polemiche sulla sicurezza ed il degrado. Non è possibile che si lascino interi quartieri in mano agli spacciatori ed agli extracomunitari ubriachi: Via Savani, Via  San Leonardo, Borgo Fiore e tante altre isole non felici sono al centro della preoccupazione dei parmigiani. Eppure ci siamo fatti sentire abbiamo bifogno delle istituzioni sul territorio perchè alle 20,30 per noi delle periferie scatta il coprifuoco. ” Sono cori unanimi voci di uomini e donne che si sovarappongono a quelle di giovani ed anziani. C’è malcontento per il servizio rifiuti spostato alla sera, per l’assenza di progetti globali per migliorare Parma. Pare proprio che la pazienza sia finita e non prendere in considerazione soluzioni sul ponte nuovo è immobilisno, non dialogare con la gente di Parma è un atteggiamento profondamente sbagliato, ritoccare all’ingiù il servizio d’infanzia è impopolare. Ma la cosa peggiore è tradire se stessi ed il programma elettotale con il quale si era presentato che sembrava portare un vento fresco di novità: evidentemente il potere fa dimenticare tante cose.L'auto di Pizzarotti

Il gradimento totale del Sindaco sulle  persone che abbiamo intervistato è sceso drasticamente al 29% stando larghi mentre ancora più basso è quello della sua Giunta considerata un organo incapace di esprimere una propria personalità. E’ proprio vero che se in politica ti monti la testa la gente non dimentica

 

Antonio Terraneo

 
 
 

CAMPANIA FUORI

Gli attori di Un posto al Sole nella Cappella di S.Maria ad Martires a Lentiscosa, frazione di Camerota, restaurata recentemente

 

Se ne parla, e molto, e non potrebbe essere altrimenti vista la situazione a dir poco paradossale che si è venuta a creare in Campania a partire dal momento in cui si è cominciato a discutere di elezioni Regionali; argomento molto sentito se non altro per l'ansia di mandare a casa una classe politica - ma vogliamo chiamarla così? - che ha dato il colpo di grazia a questo territorio, negandogli quel poco che faticosamente si era cercato di costruire per rendere meno 'penoso' il vivere, spesso incolpevolmente, in terra di Camorra.

Spesso incolpevolmente, ma anche no: perché qui il consenso è dato dal farsi i fatti propri, dalla cultura del vabbuò o del 'conosci qualcuno?' che supplisce largamente alla pretesa che invece ogni cittadino dovrebbe avere circa il rispetto dei propri diritti.

Anni prima, la vituperata e certo non bellissima giunta Bassolino, aveva comunque favorito il nascere di alcune realtà che erano poi divenute modello per altre Regioni e persino per altri Paesi: mi riferisco ad esempio al modello Artecard, integrato con Musei e trasporti sul territorio, che aveva permesso a molti di poter conoscere luoghi altrimenti remoti e poco accessibili. Parlo ad esempio del Cilento che molti ignorano persino che faccia parte della Provincia di Salerno; o della Certosa di Padula, in cui la Regione si faceva partner nella gestione dei fondi europei per creare un ciclo virtuoso fatto di artisti e di visitatori giunti da ogni parte d'Italia e del Mondo intorno alle 'Opere e i giorni', trilogia di work in progress per la regia di Achille Bonito Oliva; o delle piccole realtà locali restaurate e restituite che fanno grande questa nostra Italia. Perché noi siamo fatti così, di piccole realtà che raccontano storie di grandi contaminazioni culturali, che ci narrano di altri migranti fuggiti secoli e secoli fa da altre persecuzioni. Molti di loro erano Monaci provenienti dall'Oriente a causa delle lotte iconoclastiche e che, traversando montagne e territori impervi, hanno via via composto un insieme di luoghi dedicati ai simboli ed ai Santi di quella parte del Cristianesimo. Si riconoscono dai nomi e dai simboli che li rappresentano e tra tutti il San Michele Arcangelo è quello più noto e più venerato nelle Grotte dove si narra si manifestasse con la potenza della sua spada lasciando impressa sulla roccia l'impronta delle sue ali salvifiche.

Ma sono andata oltre. Si parlava di una rete di trasporti al cui servizio era stata pensata una variegata gamma di biglietti che permettevano l' interscambiabilità dei mezzi usati: prendo il treno o il pulmann fino a Napoli e poi con lo stesso biglietto giro per la città usando la metro o i bus. Ugualmente erano state create linee marittime che da Napoli e da Salerno portavano i turisti sulle coste cilentane e poi da lì nell'entroterra dove insieme ai beni culturali ed alle visite guidate organizzate, si trovava anche una filiera enogastronomica di tutto rispetto.

Era. Poi 5 anni fa la prima competizione Caldoro - De Luca, il primo sostenuto dalla destra e da Forza Italia, il secondo dalla sinistra. Caldoro, forte dei voti dei cosentiniani e di quelle aree a grande infiltrazione malavitosa, come la zona dell'Agro Nocerino Sarnese, quella di Caserta con i Comuni della Terra dei Fuochi, l'hinterland napoletano e vaste zone del Vallo di Diano, comandate da una certa cultura cattolico retrivo mastelliana, vinceva infine la competizione. A Vincenzo De Luca, seppure sconfitto, rimaneva, o sarebbe rimasto come patrimonio, un grandissimo consenso elettorale quella volta dato veramente con forza dal popolo della sinistra. E cosa faceva De Luca? si dimetteva accampando scuse ma in realtà per non perdere altre occasioni per afferrare il poteretate negate. 

Cosa è diventata la Campania in mano a Caldoro? La SITA che gestiva i trasporti regionali è stata sul punto di fallire e per molto tempo vaste zone della Provincia, e parlo della Costiera amalfitana e dei Paesi non raggiunti dalla ferrovia, sono rimaste senza corse. Ma non bastava ancora: veniva messa in ginocchio anche la Società che gestisce i trasporti locali, la CSTP, che da una situazione apparentemente florida, cade in un vortice di debiti che preludono a licenziamenti. Si ferma dunque anche il trasporto pubblico cittadino, per molti mesi, mesi durante i quali MAI ho visto nessuno scendere in piazza. Ancora oggi non capisco come sia stato possibile che un simile scempio sia rimasto quasi un fatto privato e non abbia dato luogo a reazioni di indignazione e di pretesa che si tornasse ad una situazione di 'normalità'. Sono state chiuse le ASL e si è creato un unico carrozzone del tutto 'inutile' ma anche dannoso, sul quale ci sarebbero da scrivere libri e libri; persone pagate da noi assolutamente inattive e il nulla dietro progetti pur finanziati con soldi regionali. Molti ospedali sono stati chiusi, tranne riaprirli ora in vista delle elezioni. Ma soprattutto abbiamo di nuovo in lizza i soliti due: Caldoro e De Luca. Ma questa volta il secondo, ormai renziano a tutto tondo dopo una lunga stagione in cui si professava Bersaniano, è andato dritto dritto alla fonte dei voti camorristi, imbarcando, in una sorta di Arca di Noé al contrario, tutti quelli che Dio dovrebbe affogare nella loro stessa merda, quelli che questa Regione hanno distrutto, quelli che hanno tolto ai giovani la speranza. 

Quindi abbiamo destra contro destra, camorra contro camorra o cosca contro cosca. La sinistra che ancora ci crede,attonita, tardivamente si è unita 'a coorte' per cercare di dare a chi ha ormai lo schifo  a votare, una estrema possibilità per portare almeno qualche voce dissidente in Consiglio regionale. Io li voterò perché so che sono brave persone, che lavorano da anni con sacrificio e dedizione e che non hanno, (o non abbiamo, visto che ne faccio parte) guadagnato un solo soldo ma solo dato quel po' di entusiasmo che ancora hanno per poter lottare. Ma quei cittadini passivi e che alle primarie hanno votato in massa l'ineleggibile De Luca, non dubito che voteranno uno dei due, visto che sarà non più del 50 per cento il numero dei votanti. Quindi chiedo di andare a votare a chi non vuole più farlo perché altri 5 anni di Caldoro non potremmo sopportarli ma anche per fermare lo strapotere deluchiano e quello che ci propineranno tutti quelli che sono saliti su quel carrozzone e che aspettano di chiedere il pagamento del conto che, ancora una volta, pagheremo noi che da questa terra abbiamo visto partire i nostri figli, la nostra 'meglio gioventù'. 

 

 
 
 

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