Androyde

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Identicard (Album: Persona Migliore, 2006) - leggi il testo
Musica e testo di Androyde
Liberamente fruibile e diffusa in rete sotto licenza Creative Commons

Un "divertissement" (si dice così, mi dispiace): parte da un riff semplice in Si, che sfrutta quinte, seste e unisono. E mi accorgo che è difficile per me evadere, anche nel più ozioso dei testi. Guarda qui, ad esempio. "Mare d'urgenza". Nel corso dei mesi, in effetti, si è espanso e le onde hanno trasportato la mia barchetta oltre le colonne d'Ercole. Bollette e rate di condominio arretrate, la casa trasformata in trincea, tutto da pulire. È come se fossi sempre in attesa di andarmene (o come se me ne fossi già andato?). Dopo tutto siamo stanziali, adattiamo al meglio il nostro ambiente, arrediamo appartamenti confortevoli. Ristrutturiamo. Potrei farlo anch’io, ma vivo accampato.

Parla, mondo. Capita solo a me? Saprete che esistono soggetti simili, che se intraprendono un percorso in fase inerziale, non riescono poi tanto facilmente a mollarlo. Ed è questo un affascinante mistero, declinato in mille maniere: coppie male assortite che resistono per vite intere, rabbiosa sopportazione di lavori insopportabili. Divertitevi, ce n’è.

Io continuo per inerzia a far crescere il volume del sacchetto che contiene la spazzatura, appeso al calorifero della cucina (spento). Il secchio è accanto. In linea d’aria saranno trenta centimetri. Un mistero, dunque, che alberga nella scatola cranica: e questa non provo nemmeno a sondarla. E’, credo, come un mondo-brana, una bolla di vapore che nasce nell’acqua messa sul fuoco: il suo interno, un universo che raggiunge dimensioni critiche molto rapidamente. E non comunica con l’esterno. Trincea bastarda la mia casa, chissà che segreti nasconde. Chiamatemi Rotwang.

Immagine: "Metropolis", Fritz Lang (1927) (Rotwang è quello in mezzo...)