Creato da angeligian il 13/09/2007

UNA DONNA PERDUTA

chissà dove l'avro' messa.....

Messaggi di Maggio 2012

Europei di calcio 2012

Post n°452 pubblicato il 26 Maggio 2012 da angeligian

VOGLIO CHE IL MIO EPITAFFIO SIA:

"MI PENTO SOLO DI ESSERE NATA UMANA"

E, dato che siamo in tema, aggiungo questo articolo di Gloria Ciabattoni

Paese curioso, l'Italia. Dove per essere ospite delle patrie galere ce la devi mettere tutta, ma proprio tutta. Sei il comandante di una nave, la mandi a schiantare contro gli scogli per fare il grande e ci scappano 32 mort? Uno penserebbe: questo lo mettono dentro . E invece no, arresti domiciliari. Ubriaco alla guida, prendi a pugni e calci gli agenti che ti vogliono arrestare? Non basta, anche in questo caso vai ai domiciliari (episodio avvenuto ieri a Senigallia, Ancona). Ammazzi il cognato (il 28 aprile a Vicenza) per questioni di eredità ? Questa volta vai in galera ma l'avvocato promette che per ragioni di salute ti daranno i domiciliari. Dal 2011 minacci una donna, compi atti osceni, le rendi la vita impossibile, la ricopri di insulti (28 aprile nel Ternano)? Arresti domiciliari. Hai precedenti per rapina, guidi l'auto sotto l'effetto di farmaci, investi un ragazzino di 12 anni e lo riduci in fin di vita (il 20 aprile scorso a Roma, arrestata la donna al volante il 28 aprile)? Arresti domiciliari. Abusi di una bimba di 7 anni (27 aprile a Viterbo)? Domiciliari. E la finisco qui, limitandomi agli ultimissimi giorni. Era solo per dire che andare davvero in carcere pare impossibile. E invece no. Se ci vuoi finire non serve investire, stuprare, menare botte. Basta semplicemente stare dalla parte di chi non ha voce, chi non ha peso perchè non vota, chi è carne da macello per gli esperimenti: di quei cagnolini beagle, insomma destinati alla vivisezione nell'allevamento di Green Hill nel Bresciano. Basta liberare una manciata di cuccioli destinati alla morte che scattano le manette e l'implacabile giustizia fa il suo corso. E i pericolosi liberatori di cani finiscono nel carcere di Verziano. Finalmente giustizia è fatta! Finalmente i criminali sono puniti! Sono 12 persone, fra insegnanti, studenti, casalinghe. A loro vengono imputati: furto in concorso, danneggiamento, resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Tre donne, bloccate con altrettanti cani in braccio, devono rispondere anche di rapina impropria. Per loro il pm Ambrogio Cassiani ha chiesto gli arresti domiciliari, mentre per gli altri si e' pronunciato a favore dell'obbligo di firma. Pare che in serata sia prevista la scarcerazione. Non sappiamo che fine fanno i beagle, questi, una trentina, liberati. Ma purtroppo sappiamo la fine che faranno quelli ancora tenuti a Green Hill.

 
 
 

Stanno banchettando sulle nostre ossa ...

Post n°451 pubblicato il 20 Maggio 2012 da angeligian

L’indebitamento della Grecia è stato voluto da Goldman Sachs ed è stato attuato con l’aiuto di Papademos e Christodoulos, entrambi dipendenti di tale banca come del resto anche Monti, Draghi, Prodi e Massimo Tononi. Tale indebitamento è stato programmato affinché quel paese precipitasse nel baratro e fosse così saccheggiato dalle banche e costretto a svendere la sua economia per quattro soldi. Da anni questo è il modus operandi delle grandi società finanziarie tipo la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale teso alla ricerca ossessiva di un arricchimento costante. Secondo John Perkins, killer economico pentito, si spingono i paesi in difficoltà che dispongono di risorse interessanti, come il petrolio ad esempio, ad accettare prestiti a ingenti tassi di interesse ai quali sarà impossibile far fronte e quando il paese sarà in profondo rosso e sull’orlo del fallimento si presenteranno gli inviati (killer economici) di BM e FMI che offriranno il rifinanziamento di quel debito, facendo pagare interessi ancora maggiori,  e chiederanno in cambio la “good governance” ovvero la svendita dei loro beni, le loro risorse, compresi molti dei loro servizi sociali, le imprese dei servizi pubblici ecc. Il programma proposto è sempre lo stesso e viene passato sotto forma di “riforme strutturali necessarie” che prevedono: 1) tagli alla spesa sociale (istruzione, sanità, pensioni); 2) privatizzazione delle imprese statali;  3) svendita delle risorse naturali;  4) liberalizzazione del commercio; 5) deregulation generalizzata. A volte però capita che alcuni governanti integerrimi non si lascino corrompere e non vogliano svendere se stessi e i loro popoli e allora la musica cambia, allora i metodi diventano più “persuasivi”. E’ quello che è capitato nel 1981 a Jaime Roldos in Ecuador con il suo incidente aereo e a Omar Torrijos in Panama morto nello stesso modo e poi a Arbenz in Guatemala.  Stessa sorte per Salvador Allende che preferì l’aiuto economico russo e cubano a quello americano. E stessa sorte per Saddam Hussein che non volle piegarsi ai soliti ricatti, nemmeno dopo i tentativi (falliti) di ucciderlo e neanche dopo la prima guerra del Golfo che i grandi poteri speravano fosse dissuasiva e persuasiva. C’è voluta una seconda guerra per farlo fuori. E ora nel “cuore” di questa gente ci siamo noi. La Grecia sta cercando di far fronte alla situazione vendendo il Pireo ai cinesi, il Partenone ai finlandesi, la lotteria nazionale agli americani e una manciatella di isole a chi se le compra. E noi che cosa ci vendiamo che già Prodi - che secondo il Daily Telegraph sarebbe coinvolto negli utili della Goldman Sachs insieme a Tononi sottosegretario all’economia del suo governo - si è svenduto buona parte dei nostri gioielli?  Nei miei post nn. 434 e 442 avevo sentenziato “Presto ricominceranno le privatizzazioni in stile Prodi”. Ed ecco lo scorporo della SNAM – società che gestisce la rete del gas – che l’Eni dovrà svendere per ottemperare ai diktat dell’Europa e la cui consulenza è affidata alla Goldman Sachs per 3,5 miliardi di euro e presto Monti svenderà lo stesso Eni con la scusa del debito pubblico e con esso l’indipendenza energetica dell’Italia e la sovranità nazionale. Vedo pericolanti anche la Finmeccanica e l’Enel. Monti non sta salvando l’Italia, la sta dando in pasto all’Europa e alle triple A.  

Goldman Sachs: la più schifosa banca di speculazioni, la stessa che Obama ha salvato dalla bancarotta con 10 miliardi di dollari di proprietà dei cittadini americani. La banca responsabile del crollo della Grecia. La banca responsabile del crollo della prima repubblica italiana. La banca che succhia sangue ai popoli attraverso i suoi propri vampiri. Diceva bene Bertolt Brecht: “Peggio che rapinare una banca è crearne una”

 
 
 

I notai sono mammuth

Post n°450 pubblicato il 16 Maggio 2012 da angeligian

I notai sono inutili, come dimostrano economie ben più floride delle nostre, vedi Stati Uniti e Gran Bretagna dove la figura del notaio è sconosciuta e dove comprare casa non è certo meno rischioso che comprarla in Italia.  E lo so bene io che grazie al bel lavoro svolto dal mio notaio mi sono ritrovata 2000 mq di casa in meno con tutto quello che ha comportato in termini di soldi e di coordinamento per rintracciare i vecchi proprietari (che avrebbero potuto in buona ragione tenersi quella terra) dei quali uno nel frattempo  era morto e gli altri due sono morti una settimana dopo l’atto aggiuntivo. Fiùùùù … che popo’! Nell’era dell’informatica i notai sono dei dinosauri privi di ogni e qualsiasi utilità. Sono un retaggio del passato, una casta di mammut polverosi e incartapecoriti che difendono i loro privilegi con argomentazioni del tutto pretestuose. Gli accertamenti e le verifiche necessarie per le compravendite e per le costituzioni di società potrebbero benissimo essere svolti dal diretto interessato o, al limite, da un avvocato, senza essere costretti a pagare le tariffe scandalose che i notai applicano in regime di assoluto monopolio. E’ questa una casta che vive lussuosamente sulle spalle di chi lavora, esattamente come i nobili prima della Rivoluzione francese e che si trincera dietro la necessità di offrire le giuste garanzie ai cittadini, cosa che in ogni caso non fa, come nella mia vicenda personale. Se vogliamo essere uno Stato moderno dobbiamo smantellare queste situazioni di caste e privilegi. Non viviamo più nei secoli passati, ora le cose si sanno, internet ci dà una bella mano e non dobbiamo più sopportare che esistano da un lato i lavoratori e dall’altro i parassiti.

 
 
 

Sillaba di Dio non si cancella

Post n°449 pubblicato il 13 Maggio 2012 da angeligian
Foto di angeligian

Se c’è stato un uomo per me ripugnante quello era Gabriele D’Annunzio. Non lo era solo di fisico: piccolo, pelato, gracile, con gli occhi da rospo e quei ridicoli baffi a manubrio, lo era ancor più di anima e di cuore. Un uomo fatuo, egocentrico, narcisista, libertino, ampolloso, megalomane, bugiardo. Viveva di grandi pose e consumate recite da teatrino di periferia, di auliche prose e di poetiche iperboli, ma soprattutto viveva di raggiri in particolare ai danni di quelle poverette che, inspiegabilmente, lo amarono. Fosse rimasto l’unico uomo sulla Terra mi sarei fatta monaca di clausura. Eppure tante donne persero la testa per lui … e lui per loro. Le ammaliava con frasi ricche di suggestive enfasi  e di sublimi artificiosità … e le rintontoniva de buscie, come cantava Nino Manfredi. L’unica che lo respinse fu Tamara de Lempicka che, un po’ perché lesbica e un po’ perché pittrice raffinatissima poteva mai accettare di mischiarsi a un tale scarabocchio? Quando conobbe Eleonora Duse lui era un giovanissimo imbrattacarte senza una lira mentre lei era già un’affermata attrice di teatro, ricca e famosa in tutta Europa. Cosa si dissero quella notte a Venezia passeggiando fino all’alba tra calli e campielli non si sa, ma da quel momento scoppiò tra loro una passione travolgente che, per la verità, travolse più lei che lui. D’Annunzio, che era perennemente al verde e indebitato fino al collo perché da megalomane qual era  spendeva e spandeva senza ritegno, veniva foraggiato dalla sua Musa e la ripagava creando per lei pièce teatrali che la Duse recitava in tutti i teatri ma che riscuotevano un ben misero successo.  Sogno d’un mattino di primavera e La Gloria furono fiaschi clamorosi che mortificarono l’attrice ma non scalfirono minimamente la estrema presunzione e la stima che il Vate aveva di se stesso. E intanto proseguiva incessante nella ricerca di “rose” femminili dove poter sbrigliare il “gonfalon selvaggio” (che se mi si fosse mai presentato uno che chiamava il suo attrezzo “gonfalon selvaggio” minimo minimo lo avrei cacciato di casa senza mutande). Ma era un’unione troppo sbilanciata: tanto amore e tanta dedizione da parte di lei e indifferenza amorosa e interesse materiale da parte di lui. Lei capì e se ne allontanò. Quando tempo dopo si rincontrarono, lui da perfetto imbecille le si gettò ai piedi esclamando “Ma quanto mi avete amato!” e lei, impeccabile e arguta, gli rispose “ Ma non potete immaginare quanto vi abbia dimenticato!”. Si sarebbero rivisti per l’ultima volta pochi giorni dopo quando lui cadde da una finestra e lei, nonostante tutto, accorse al suo capezzale. Poi lui riprese la vita sfarzosa di sempre tra “rose”, balli, cacce alla volpe, concerti e intanto inzeppava di orpelli e cianfrusaglie immonde la sua casa ivi compreso l’aereo con cui sorvolò Vienna, in un’accozzaglia di drappi e velluti, ricchi premi e cotillon. I ricchi premi erano naturalmente quelli che gli donavano le sue facoltose amanti. Il 1° marzo 1938, a 75 anni, mentre si preparava ad andare a cena, fu fulminato da un ictus. Chiamò aiuto invano, nessuno lo sentì. Forse perché per la prima volta si era dimenticato di recitare.

 
 
 

Rosica ...

Post n°448 pubblicato il 09 Maggio 2012 da angeligian

"Grillo chi?". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano fa spallucce. All'indomani del terremoto amministrative, il capo dello Stato non ammette la sconfitta della politica travolta dalla valanga dell'antipolitica e minimizza i dati bulgari incassati dal Movimento 5 Stelle.

"Di boom ricordo quello degli anni Sessanta, altri non ne vedo", si è limitato a rispondere Napolitano sminuendo, con poche parole, i risultati incassati dal Movimento 5 Stelle.

La presa di posizione (netta e sin troppo chiara) di Napolitano nei confronti dell'antipolitica e del Movimento 5 Stelle non è affatto piaciuta a Grillo che, dalle colonne del suo blog, non ha fatto attendere la replica. "L’anno prossimo si terranno le elezioni politiche e, subito dopo, sarà nominato il successore di Napolitano, che potrà godersi il meritato riposo", ha risposto a muso duro rivelando di essere rimasto a bocca aperta dinnanzi all'attacco lanciato in mattinata dal Colle.

Citando la Costituzione il comico genovese ha ricordato che il presidente della Repubblica deve rappresentare l'unità nazionale: "Dunque rappresenta anche il Movimento 5 Stelle e anche, dopo queste elezioni, i suoi circa 250 consiglieri comunali e regionali scelti dai cittadini". E per Grillo il boom del suo (non)partito "non si vede, ma si sente".Sul blog di Grillo, i militanti e i sostenitori del Movimento 5 Stelle hanno sommerso Napolitano di fischi e "vaffa". "Napolitano, ti devi dimettere!", "Napolitano vergogna", "Non è il nostro presidente", "Chi ha l’arteriosclerosi non dovrebbe governare". E ancora: "L’unico boom che ricorda è quello degli anni Sessanta? È la conferma che politicamente è fuori dal tempo e dalla storia". I messaggi e gli insulti hanno continuato ad affluire per tutta la giornata: "Oggi alla riunione di condominio ho mandato affanculo l’amministratore... mi ricordava Napolitano". C'è anche chi ha chiesto una badante per il capo dello Stato e chi gli ha augurato la morte ("Napolitano trovati un loculo e sparisci"). "Napolitano è un vecchio rincoglionito che spara cazzate per difendere la vecchia marcia politica nella quale mangia anche lui perchè è più corrotto degli altri - si spinge oltre Franco - Napolitano è la spazzatura dell’Italia e andrebbe fucilato alla schiena per tradimento alla patria". Insomma, un assaggio di cosa può essere il Movimento 5 Stelle al potere. (di Sergio Rame)

 
 
 

Il mio regno (piccolo) per un forcone

Post n°447 pubblicato il 04 Maggio 2012 da angeligian
Foto di angeligian

Dunque,  abbiamo una classe politica che getta la spugna e chiama in soccorso i Tecnici e abbiamo dei tecnici che non sapendo fare i tecnici chiamano in soccorso i Supertecnici tra cui un vecchio di 80 anni che già assunse alla Parmalat il figlio di Monti (tu fai un favore a me e io faccio un favore a te) e Julian Manidiforbici, ovvero il sorcio malefico che tanti lutti addusse agli italiani negli anni passati. Il quale sorcio ebbe tempo fa la spudoratezza di dichiarare che i giovani protestavano contro la voracità dei vecchi e lo diceva presumibilmente pensando a sé stesso, alla pensione di 31.411 euro mensili, ai molteplici incarichi come presidente della Treccani, come presidente del Comitato dei garanti per il 150° dell’Unità d’Italia, come senior advisor della Deutsche Bank, come insegnante nella trasmissione di Rai3 “Lezioni di economia”, come presidente della Scuola Sant’Anna di Pisa, come presidente della Fondazione “Ildebrando Imbreciadori”, oltre naturalmente ai proventi dei suoi numerosi libri e pubblicazioni. Aveva ragionissima: certi vecchi sono davvero voraci. E ora ce lo ritroviamo di nuovo qua, con le forbici che gli spuntano dai denti per dare una mano a quell’incapace di Monti & Co e mi chiedo dove troverà il tempo. E noi paghiamo! Paghiamo per tutti. Paghiamo per la loro voracità e per la loro insipienza. Paghiamo nella speranza di ridare dignità al nostro paese, ma mia nonna diceva che “chi di speranza vive, disperato muore” e gli italiani stanno morendo. All’inizio, quando ascoltavo Monti parlare, pensavo: “Questo è scemo”. Adesso no, adesso penso che sia un  portatore sano di follia perché non può che essere uno squilibrato chi in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo sottoscrive con l’Europa un esborso di 35,1 miliardi di euro a favore di Grecia, Portogallo e Irlanda portando il rapporto debito pubblico/pil al 123,4% e come se non bastasse firma la decisione di ridurre tale rapporto al 60% in breve tempo impegnando l’Italia a manovre di 50-75 miliardi l’anno per i prossimi vent’anni e lo fa da solo senza consultare il Parlamento, da vero dittatore della Repubblica delle banane.  Chi dà a questo abusivo il diritto di sperperare i nostri sudatissimi soldi in nome di un’Europa unita che in sessant’anni non ha pensato che ai cetrioli e al benessere delle galline? Che senso ha aiutare gli altri paesi per stringere ancor più la corda attorno al nostro collo? A noi che ce ne frega se la Germania e la Francia, in caso di mancato rimborso dei titoli di Stato italiani, subirebbero la nostra stessa sorte?  Perché è questo che Monti è stato chiamato a fare:  non a salvare l’Italia, bensì a salvare l’Europa  (Germania e Francia soprattutto).  Non so se ci lasceranno mai più esprimere la nostra volontà con il voto ma se così fosse e non potendo votare la Lega per ovvi motivi di appartenenza terronica, non potendo votare Di Pietro per totale sfiducia, non mi resterebbe che Beppe Grillo se, oltre a esprimere ad alta voce quello che tutti noi pensiamo di questo governo,  si decidesse anche a dire cosa farebbe lui per rimetterci in sesto. Per conto mio, l’unica soluzione è quella di uscire dall’Europa e dall’euro. Certamente è una soluzione che ci costerebbe litri di lacrime, ma forse riusciremmo a contenere i litri di sangue che l’attuale governo sta riversando nelle vene degli altri.

 
 
 

Uno sguardo al passato recente (prima parte)

Post n°446 pubblicato il 01 Maggio 2012 da angeligian

«  … la pm Giuseppa Geremia viene fatta oggetto di minacce e intimidazioni, il Procuratore Coiro è costretto a lasciare la Procura di Roma con la minaccia di un’indagine disciplinare da parte del Ministero della giustizia, allora affidato all’amico di Prodi, G.M. Filk … Assoluzione con formula piena per Prodi e i cinque indagati, tra cui Mario Draghi … La sentenza viene depositata “in ritardo” il 9 febbraio 1998, anziché entro la scadenza del 23 gennaio, in modo che la Geremia, nel frattempo trasferita a Cagliari, non potrà impugnarla …”.

Tra la fine del 1991 e l’inizio del 1992, i vertici della polizia e dei servizi segreti e il giudice Falcone, gli uni all’insaputa degli altri, si recano ufficialmente dal ministro dell’interno Vincenzo Scotti per allarmarlo su notizie di un complotto internazionale tra la “lobby delle lobbies” internazionale, una parte della politica italiana, mafia e camorra nostrane e mafia russa/ex PCUS, il cui obiettivo è quello di svendere una fetta d’Italia allo straniero, e approfittare di alcuni enormi serbatoi di capitali, primo fra tutti quello destinato alla TAV. I servizi segreti lo hanno saputo da informatori e tramite operazioni d’intelligence e avvisano che i complottisti all’interno dei partiti elimineranno i “nemici interni” per via giudiziaria e prevedono anche possibili attentati per destabilizzare il paese.

Scotti nel marzo del 1992 in via ufficiale allerta tutte le prefetture su tale possibilità con una famosa circolare. Falcone avvisa Scotti che alla fine di maggio chiuderà le proprie indagini incontrando un collega moscovita e che sarà in grado di smascherare coloro che stavano disperatamente tentando di toglierselo di torno. Pochissimi giorni prima dell’incontro, casualmente, salta in aria. E quella sera stessa due camion stracarichi di documenti lasciano a fari spenti Botteghe Oscure. Passa una settimana e la lobby delle lobbies internazionali festeggia la scomparsa di Falcone e lo scampato pericolo sul panfilo reale Britannia ed inaugura la prevista “fase 2”, ovvero l’eliminazione delle correnti dei partiti di governo che non si sono inchinati al volere Bilderberg/Trilateral/Illuminati: dal panfilo parte una telefonata alla procura delle banane e, guarda caso, la mattina dopo Maurizio Losa ci avvisa che “anche il nome di Bettino Craxi compare ora nella lista degli indagati”.

Le correnti di maggioranza di DC e PSI che si erano opposti alla svendita dell’Italia vengono spazzate via dalle toghe milanesi mentre le rispettive correnti di sinistra, quelle del Trilateral Prodi e del Bilderberg Amato, ariguardacaso, ne escono perfettamente pulite. Anzi, Amato diventa presidente del Consiglio. Il giorno dopo le grandi banche della lobby delle lobbies abbassano il rating dei nostri titoli di Stato, il Bilderberg Ciampi come presidente di Bankitalia svende le nostre riserve monetarie “per correre dietro al nulla”, usciamo dallo SME con la lira che vale un 30% in meno di pochi giorni prima e con i falchi esteri che si comprano le nostre migliori aziende nazionali per quattro lire. A quel punto i complottisti indicono le elezioni sicuri di stravincerle, essendo rimasti in giro solo loro. Ma, contro ogni previsione, le vince colui che fino a pochi mesi prima era l’idolo dei comunisti e della CGIL per la sua lungimiranza imprenditoriale, perché “paga di più i suoi dipendenti” e perché non ne ha mai licenziato uno .... (segue)

Seconda parte - 3/05/2012

Una delle prime azioni di Satana come Presidente del Consiglio, è quella di affidare la Commissione antimafia alla toga più rossa di sempre, giudice plurieletto delle fila del PCI prima e del PDS poi, il quale riprende tutti i dossier di Falcone e scopre che da anni tutto è scritto. Nero su bianco si trovano le aziende che partecipano alle scatole cinesi per i maggiori appalti e relativa catena di subappalti e tutte fanno riferimento, alla fine della catena, a cooperative rosse o grandi gruppi sempre dell’area di sinistra.

E per la “madre di tutte le truffe” (la TAV) da anni si sa che l’80-90% dei finanziamenti statali si perde lungo una serie di catene di subappalti precostruiti ben noti e finisce a mafia, camorra e politica attraverso gli “accantonamenti” di tali società. La toga più rossa del mondo risale la piramide e scopre che il governicchio che doveva traghettare l’italietta alle elezioni aveva in extremis bypassato, pochi minuti prima che entrasse in vigore, una nuova normativa europea che prevedeva che una consistente fetta dei maggiori appalti fosse messa all’asta con partecipazione aperta ad imprese comunitarie.

Chi aveva scelto le società mafiose alle quali affidare i lavori? Breve indagine e si scopre che tali imprese dovevano essere scelte dal presidente dell’IRI che per queste doveva garantire nero su bianco. Quelle scelte mafiose le effettuò un certo Romano Prodi presidente dell’IRI, da non confondere col Romano Prodi di Nomisma, alla quale venne pagata dall’IRI, ossia da tutti noi, una consulenza multimiliardaria per individuare i soggetti migliori per gli appalti. E il fatto che vennero fuori dal cilindro imprese mafiose è ovviamente solo un caso …

La toga più rossa del mondo individua anche i canali di spartizione delle tangenti del ramo “Ferrovie dello Stato”. Anche qui risultava tutto da anni che il tangentaro della mafia era tal Pierfrancesco Pacini Battaglia ("mi ha sbiancato") che riciclava tutto nella sua banca svizzera Karfinco. E qui si scopre che il tangentaro della mafia era già stato arrestato due volte dalla procura di Roma, la prima per una maxitruffa su ingenti capitali destinati ai paesi del Terzo mondo nell’ambito di un “progetto di cooperazione”, la seconda proprio per il riciclaggio per le tangenti della TAV, ma in entrambi i casi era stato tirato fuori dalle romane galere da un pm milanese, tale Antonio Di Pietro ("mi ha sbiancato") e la sua posizione giuridica era stata ripulita dalla procura delle banane, in modo che potesse continuare a fare con tranquillità il proprio lavoro di tangentaro della mafia.

Quando la toga più rossa del mondo inizia a parlarne all’interno del proprio partito, puff … avvisi di garanzia napoletani, ribaltoni, congelamento della Commissione antimafia, minacce personali da parte di Violante e Bargone, braccio destro di D’Alema. La toga più rossa del mondo viene isolato e congelato dal proprio schieramento, gli viene ovviamente impedito di presentare la relazione della Commissione, troppo zeppa di nomi di sinistra e troppo vuota di berlusconiani e quando la procura delle banane si inventa la famosa confessione di corruzione del Bar Mandara e si può quindi andare alle elezioni, la toga più rossa del mondo è costretta ad abbandonare il proprio paese di origine per le minacce, tutte denunciate (ma ancora senza alcun seguito) di mafia, camorra e PDS. Trombato, la toga più rossa del mondo si presenta a sorpresa nello studio del nuovo Presidente del Consiglio, gli dà del mafioso con tanto di prove circostanziate e se non interviene prontamente Andreatta con i sali, di Romano il Prode ce ne liberiamo con 12 anni di anticipo causa infarto da troppo pianto.

A quel punto, alla toga più rossa del mondo non resta che fare un libro della propria Relazione alla Commissione antimafia, per il quale ovviamente nessuno di coloro che è stato accusato pubblicamente di mafia ha mai sporto querela in 12 anni.

(Il libro si intitola "Corruzione ad alta velocità" del giudice Ferdinando Imposimato)

 
 
 

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