Creato da angeli_senza_ali il 13/05/2008

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anche noi abbiamo un'anima

 

 

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Le specialiste del cuore..

Post n°282 pubblicato il 25 Febbraio 2010 da angeli_senza_ali
 

 

Una testimonianza di ciò che i nostri amici pelosi sanno fare..

Una storia che fa riflettere..

E' un po' lunga, ma è un fatto accaduto realmente e vale la pena di leggerla..

__________________

In una piovosa giornata dell'ottobre 1992 stavo passeggiando lungo un sentiero che costeggia la spiaggia nei pressi della mia abitazione e godendomi la frizzante aria autunnale. Molte case di vacanza estive erano ormai chiuse. Non avendo altro su cui concentrare la mia attenzione, cominciai ad osservare una gatta nera, che stava apparentemente tentando sia di impedire al suo piccolo di scappare in strada sia di dare la caccia a un uccello. Mi venne da ridere nel vedere quanto avesse in comune quella mamma gatta con tutte le mamme umane che conosco. Cercare di proteggere la prole, dedicandosi nel contempo alle proprie responsabilità familiari, costituiva davvero un compito arduo. Nell'avvicinarmi ai due gatti mi resi conto che, a giudicare dal loro pelo malconcio e dai corpi sparuti, dovevano essere in difficoltà. Mi informai presso i vicini, ma mi dissero solo che li vedevano gironzolare là attorno da alcuni giorni. Nel frattempo, mamma gatta non aveva mai interrotto i suoi disperati tentativi di procurare del cibo per il suo piccolo.

Mi guardai in giro in cerca di eventuali altri gattini, ma non ne vidi. Convinta che quelle creature non avrebbero potuto sopravvivere ancora a lungo in quelle condizioni, le raccolsi e le portai a casa con me. In quel momento non mi sfiorò neppure l'idea che un giorno mi avrebbero restituito il favore, e avrebbero costituito un fattore cruciale per la mia salute e il mio benessere.

Chiamai i gatti - entrambi femmine - Molly e Miss Minnie. Dopo che ebbi dato da mangiare a mamma Molly, che non doveva avere più di sei mesi di età, lei fu in grado di provvedere alle necessità della sua piccolina. Madre e figlia avevano un rapporto speciale, pur presentando personalità del tutto distinte. Dal primo momento in cui la presi in braccio, Molly cominciò a fare le fusa. Invece Miss Minnie, che per le sue dimensioni ridotte avrebbe potuto benissimo essere contenuta in una delle mie scarpe, imparò a fare le fusa solo parecchi mesi più avanti. Le due sembravano felici di stare insieme. Giocavano spesso e Molly passava la maggior parte della giornata a pulire il pelo suo e della sua piccolina.

Alcuni anni dopo il loro arrivo nella mia casa, Molly cominciò a prendere una strana abitudine: ogni notte mi riscuoteva da un sonno profondo. Al mio risveglio, notavo che il cuore mi batteva all'impazzata e che la pressione e le pulsazioni erano alle stelle. Decisi di consultare un medico ma, nonostante la cura, continuai a non sentirmi bene. In diverse occasioni, nel corso della giornata, mi accadde persino di svenire e di riprendere conoscenza con Molly che mi leccava il naso per svegliarmi. La gatta andò avanti a prendersi cura di me in quel modo insolito e io proseguii con la mia vita caotica.

Ad un certo punto mi accorsi che Molly aveva cominciato a dormire praticamente incollata alla mia testa. Di notte, a volte, mi destavo sentendo i suoi baffi che mi solleticavano il viso, mentre lei si strofinava contro la mia guancia e mi ascoltava respirare. Io mi giravo dall'altra parte e mi riaddormentavo, per poi essere svegliata di nuovo dai baffi di Molly. Fu all'incirca in quel periodo che cominciai ad assumere un nuovo farmaco. Quando i suoi effetti benefici si fecero sentire sul mio cuore, Molly smise di svegliarmi la notte e per molti anni i miei sonni tornarono tranquilli.

Miss Minnie era diventata una graziosa gattina dal pelo grigio striato di nero, dalla folta coda e dalle grosse zampe. Assomigliava molto alla madre, sebbene Molly avesse la pelliccia nera, interrotta qua e là da qualche macchia bianca. Miss Minnie non era una gatta che amava le coccole. Anzi, dopo essere stata sterilizzata si fece riservata e piuttosto egocentrica. Perciò mi stupì parecchio vedere che stava modificando il proprio atteggiamento scostante.

Nell'autunno del 1997, quando aveva circa cinque anni, Miss Minnie cominciò a svegliarmi di notte. Proprio come era solita fare anni prima la tenera e affettuosa Molly, così Miss Minnie fece suo lo strano rituale del camminare avanti e indietro sul mio corpo per svegliarmi. Le prime volte controllai che non avesse bisogno di qualcosa. Mi lasciava perplessa il fatto che, di notte, lei non si volesse mai allontanare dal mio letto. Se si accorgeva che non riusciva a svegliarmi con la sua passeggiata, si sedeva sul mio petto e mi leccava la faccia. Era come se Molly le avesse insegnato come comportarsi. Poi accadde un'altra cosa strana.

Nel marzo del 1994 era venuto a stare con noi Harold, un gatto maschio di quattro mesi. La povera bestiolina non godeva di buona salute, sia sotto l'aspetto fisico che emozionale, e Miss Minnie si risentì nel vedere che Molly prodigava ad Harold le sue cure materne: probabilmente soffriva della sindrome della "figlia unica". Non le piaceva il fatto che Harold dormisse sul mio letto e, di solito, saltava giù non appena arrivava l'intruso. Ma durante l'autunno del 1997 la gatta rimase sempre al mio fianco e continuò a svolgere la sua missione, malgrado il risentimento che provava nei confronti di Harold.

Grazie ai nuovi farmaci, sembrava che i miei problemi cardiaci fossero sotto controllo, così continuai a lavorare sodo. Poi, un giorno, mentre stavo facendo la mia solita passeggiata sulla spiaggia, il mio cuore parve impazzire. Riuscii a tornare a casa e a chiamare un'amica che faceva l'infermiera. Lei venne e mi fece trasportare immediatamente al pronto soccorso.

Una volta in ospedale, fui collegata a un apparecchio che monitorava le funzioni cardiache. Durante tutta quella notte, le infermiere continuarono a svegliarmi. Mi resi conto che era proprio ciò che Molly e Miss Minnie avevano fatto nel corso di tutti quegli anni; sicuramente le mie infermiere a quattro zampe avevano dovuto accorgersi di quando il mio cuore accelerava il ritmo o cessava di battere, e allora mi svegliavano. Adesso che ero ammalata e avevo il tempo di riflettere capii che, le mie due gattine, erano degli angeli e ringraziai Dio per avermele fatte incontrare in quella piovosa giornata di ottobre, tanto tempo prima.

Nell'estate 2003 Miss Minnie riprese l'abitudine di sedersi sul mio petto. Mi dava fastidio. Per quanto tentassi di spingerla via, lei tornava. A settembre consultati un altro specialista. Questi, dopo avermi visitata e sottoposta a un monitoraggio cardiaco durante tutto il fine settimana, mi chiamò per dirmi che gli esami avevano registrato un arresto cardiaco, di otto secondi alla volta, per parecchie volte ogni notte. "Deve sottoporsi subito a un intervento chirurgico", dichiarò. D'un tratto compresi che questo era quanto Molly e Miss Minnie avevano tentato di dirmi quando mi svegliavano di notte.

Dopo che ebbi raccontato al cardiologo ciò che le mie gattine erano andate avanti a fare per anni, lui commentò: "Si sono comportate come dei veri pacemaker". E io sono davvero convinta che queste due meravigliose creature mi abbiano assistita e tenuta in vita finché il cardiologo non mi inserì uno stimolatore cardiaco nel torace.

Molly e Miss Minnie sono state le mie infermiere personali per quasi tutta la loro vita. Col passare del tempo ho imparato a dare più ascolto alle mie due specialiste del cuore ed ho capito che erano molto più intelligenti di me riguardo la mia salute. Ho anche rallentato il ritmo forsennato delle mie giornate. Le mie due gattine parvero comprendere che avevo cominciato a prendermi maggiore cura della mia persona e, alla fine, si mostrarono meno ansiose.

Come ho avuto poi modo di scoprire, anche Molly soffriva di cuore. Se n'è andata nel sonno, ed è stata una perdita che ancora mi fa soffrire. A volte mi rattrista pensare che, se fosse stato possibile, un pacemaker avrebbe potuto aiutarla, visto che è morta a causa dello stesso mio disturbo. Sono anche grata che Harold sia entrato a far parte della nostra vita. Le cure del veterinario e l'affetto di Molly lo hanno guarito e ora lui e Miss Minnie possono contare l'uno sull'altra per farsi compagnia. Entrambi sentono moltissimo la mancanza di Molly e Harold ha continuato a cercarla per mesi.

Quanto al mio cuore, adesso so di stare bene. Da quando mi è stato inserito il pacemaker, Miss Minnie non è più venuta a sedersi nemmeno per una volta sul mio petto.

(dal libro "Angeli a quattro zampe")

 

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Commenti al Post:
rosvict
rosvict il 25/02/10 alle 11:18 via WEB
..CI SONO STATI D'ANIMO DI SOLITUDINE E INCOMPRENSIONE CHE UNO PREFERIREBBE ESSERE UN CAGNOLINO....PERCHÈ MAI GLI ESSERI UMANI SONO COSI NEMICI TRA LORO E INCOMPRESI....
 
 
angeli_senza_ali
angeli_senza_ali il 25/02/10 alle 18:00 via WEB
L'uomo ancora non riesce a comprendere la sua vera natura.. gli animali, invece, lo sanno da sempre.. :)) Grazie di essere passato.. un sorriso.. Stefy
 
gattachicca1
gattachicca1 il 25/02/10 alle 13:43 via WEB
Non è la prima volta che 1 amico-animale salva il suo amico-umano. - E poi li chiamano "bestie" =^..^=
 
 
angeli_senza_ali
angeli_senza_ali il 25/02/10 alle 18:00 via WEB
Già.. le vere bestie siamo noi, a volte.. :(( Un sorriso e grazie.. Stefy
 
alisiaam
alisiaam il 25/02/10 alle 16:20 via WEB
Non è la prima volta che sento queste commoventi storie, l'altra notte la mia gatta Titti è venuta sul cuscino e ha messo una zampa su una guancia: aveva capito che avevo un forte mal di denti. E lo so che quando ci lasciano si piange e tanto. Tanti auguri per tutto.
 
 
angeli_senza_ali
angeli_senza_ali il 25/02/10 alle 18:03 via WEB
Infatti di storie bellissime come questa ce ne sono tante.. solo che siamo abituati a sentire maggiormente quelle peggiori.. Grazie per la tua testimonianza.. un abbraccio e buone cose anche a te.. Stefy
 
LUCE55YOGI
LUCE55YOGI il 25/02/10 alle 16:45 via WEB
Ciao Stefy...molto emozionante questa storia...Anch'io qualche anno fa ho avuto una bellissima gatta...arrivata in un momento particolare della mia vita...Bellissimo il video che apre questo blog...c'è molto da ricordare attraverso quest'angeli a quattro zampe...chi siamo realmente,loro vivono in armonia tra loro...quello che dovrebbe fare principalmente ognuno di noi...Un abbraccio fortissimooooo....Lella
 
 
angeli_senza_ali
angeli_senza_ali il 25/02/10 alle 18:04 via WEB
Ciao Lella cara! sembra anche che, questi angioletti a quattro zampe, ci vengano inviati apposta in momenti particolari della nostra vita.. proprio per portarci sollievo, gioia e tanto tanto amore.. :))) Ti abbraccio immensamente.. A presto!!!
 
dglnick
dglnick il 25/02/10 alle 19:24 via WEB
è una storia bellissima, gli animali sono in grado di sentire se non stiamo bene, anche il mio gatto come si accorge che io o la mia compagna non stiamo bene si mette vicino e non si muove mai ogni tanto allunga la sua zampetta per toccarci il viso come se chiedesse....come stai
 
 
angeli_senza_ali
angeli_senza_ali il 25/02/10 alle 20:30 via WEB
Loro hanno un cuore puro, libero da tutte quelle scorie che inquinano i cuori di noi umani.. per questo riescono a "sentire" dove sta la sofferenza, sia fisica che spirituale.. e il loro amore è la migliore medicina per tutti i mali.. :)) Felice serata.. Stefy
 
alf.cosmos
alf.cosmos il 26/02/10 alle 00:12 via WEB
BELLISSIMA STORIA. Molto emozionante. Che dolcezza e che amore che ci donano questi piccoli grandi amici. Nostri fratelli e sorelle anche loro. la vita unisce tutto e tutti . Non c'è differenza quando le vibrazioni di amore e tenerezza si incrociano... Gli animani si amano e non si mangiano o torturano. Grazie Stefy per questi bei post di vibrazioni dolci e tenere che ci arricchiscono dentro. Grazie. Io e i miei tre gatti ringraziano :-) Un abbraccio cosmicamente felino Alf P.S. Questo me lo salvo. Se poi un giorno decidessi di pubblicarlo, ti avverto ;-)
 
 
angeli_senza_ali
angeli_senza_ali il 27/02/10 alle 09:37 via WEB
L'amore dei nostri amici pelosi è quell'amore che tutti dovremmo essere capaci di donare.. un amore incondizionato, spontaneo.. Grazie a te, Alf e ai tuoi amici pelosetti.. Un abbraccio..
 
morgana.f
morgana.f il 26/02/10 alle 01:53 via WEB
BELLISSIMO QUESTO BLOG! Le storie che ho letto mi hanno emozionato e fatto versare qualche lacrimuccia... ed il video con il cane e il gatto che si fanno le coccole è MERAVIGLIOSO! ;-) Io ho una cagnolina, Trilly, un jack russel, che è ritenuta una razza molto intelligente ma con un carattere particolare, difficila da domare e un pò aggressiva talvolta, se non si sa gestire. La mia l'hanno regalata a mia figlia che aveva due mesi, venduta da persone che pensano soprattutto al proprio interesse, ha rischiato di morire, troppo presto staccata dalla madre, e non in perfette condizioni fisiche, provata dal viaggio fatto, un esserino di pochi centimetri, che stava in una mano ... l'abbiamo curata come fosse una bambina, viaggi continui alla clinica veterinaria, per flebo e cure varie, anche di notte, non abbiamo mai voluto ricoverarla, non sopportavamo l'idea di abbandonarla lì da sola, e quindi ci siamo sacrificati tutta la famiglia curandola a casa e quando non eravamo in grado la portavamo alla clinica. Dopo un mese è guarita perfettamente! Adesso è una coccolona, molto tenera x niente aggressiva, se non quando deve proteggergi, un vero cane da guardia! ;-) Praticamente adesso ho 3 figli ;-))
 
 
angeli_senza_ali
angeli_senza_ali il 27/02/10 alle 09:41 via WEB
Adoro i Jack Russel! li trovo simpaticissimi! so che sono molto vivaci ma è la loro indole e, come tale, va compresa e assecondata.. Povera piccola, certo che deve aver sofferto tanto ma, se è arrivata fino a te, non è un caso.. Infatti ha trovato una casa e tante persone che le hanno saputo dare amore.. quell'amore che, sicuramente, è e verrà ricambiato in eterno.. :)) Un caro abbraccio..
 
swala_simba
swala_simba il 26/02/10 alle 14:13 via WEB
grazie per avermelo segnalato, mia cara..
 
 
angeli_senza_ali
angeli_senza_ali il 27/02/10 alle 09:41 via WEB
Grazie a te Francy... un bacione!
 
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ABBANDONO ESTIVO

M'hai insegnato ad attenderti paziente,

quand'andavamo insieme per le spese:

così aspettavo, seduto fuor dell'uscio

poiché (fuori era scritto) lì non potevo entare...

Abbiam giocato, anche più volte, a nascondino:

ma ti trovato sempre... (ho naso fino);

ma... quando la pallina anche ieri mi hai tirato,

perché non l'hai ripresa e te ne sei andato?

Che strano il posto dove m'hai lasciato...

la strada è dritta, non c'è il panettiere,

né c'è il lattaio, neppure il salumiere...

(e non capisco neanche perché mai

ci siamo andati in auto, a far spese..)

Ora comprendo, sarai indaffarato

o qualche impedimento t'ha bloccato;

ma io son stanco qui di rimanere,

il sole è caldo, ho sete, vorrei bere..

Sono già stanco pure di abbaiare..

il sole picchia, mi par di morire...

in lungo e in largo, sulla strada ho cercato:

con ansia e affanno, tracce tue non ho trovato.

Perché non torni ad abbracciarmi, Amico?

Le coccole mi mancano più ancora della pappa...

Beh, sai cosa ti dico? Io, come sempre, me ne starò buono, qui..

(e... t'aspetto...)

Luciana Bianchi Cavalleri

 
 
 

CANI IN PARADISO

Ci sarà un Paradiso anche per i cani?

Quei cani affamati, bastonati, abbandonati...

Ci sarà certo, un Paradiso, perché nell'inferno

ci sono già stati, qui sulla terra.

Ci deve essere il Paradiso per chi non ha mai

incontrato di un padrone il sorriso

ma anche per chi, fortunato, nella vita

è stato amato; esisterà di certo

il loro Paradiso, con tanti Angeli a cui donare

un amore assoluto e infinito come il mare,

un tesoro che l'uomo ha rifiutato.

Sarà bello quel Paradiso dove correre liberi

da catene, su e giù nell'immensità.

E amare, senza essere mai più traditi,

da qui all'Eternità.

Cesarina Santoni

 
 

AD UN AMICO FEDELE

Tra noi non vi sono parole per rivelarci segreti,

per raccontarci le gioie o le pene, ma i tuoi occhi sinceri

confermano un tacito accordo alla mia mente.

Dal tono di voce tu riconosci

il mio umore e rispondi ad un gesto senza volerne il perché.

Segui velocei miei passi o immobile mi resti accanto

custode di tanti pensieri che non capisci e me ne consoli.

Così percorriamo le vie misteriose che uniscono un uomo al suo cane.

Tra noi non vi sono parole: ti guardo e per dirmi

che mi vuoi bene a te basta soltanto la punta della tua coda.

Anna Balestri Menichini

 
 
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 78
 

AREA PERSONALE

 

UN CUCCIOLO SPECIALE

 Un giorno d’estate, Matteo, un bambino di 9 anni, si gustava il suo gelato al pistacchio dopo esser stato dalla nonna e averla aiutata a fare la spesa. Ma, poco prima di arrivare a casa, vide il negoziante di calzature che stava appendendo sulla vetrina del suo negozio un cartello che diceva: “Cuccioli in vendita”.

Incuriosito Matteo si fermò. Dopo una breve riflessione, chiese al proprietario del negozio: “A quanto vendi i cuccioli?”. Il negoziante rispose: “A trenta euro”. Il bambino mise la mano in tasca e tirò fuori alcuni spiccioli. “Io ho tre euro e cinquanta centesimi, è il resto della spesa che la nonna mi ha regalato. Se la mamma è d’accordo, posso averne uno?”.

Il negoziante sorrise ed emise un fischio. Da una cuccia uscì Laika, una bella cagnolina che percorse il negozio seguita da cinque minuscoli batuffoli dal pelo lungo. Un cucciolo però rimaneva indietro.

                  

Subito Matteo notò il cucciolo ritardatario e chiese: “Che cosa ha che non va questo bel cagnolino?”. Il negoziante spiegò che il veterinario aveva visitato il cucciolo ed aveva scoperto che aveva un difetto all’anca e quindi avrebbe zoppicato sempre, rimanendo storpio per tutta la vita.

Il bambino a queste parole si entusiasmò e, indicando il cucciolo zoppo disse subito: “È questo il cucciolo che voglio comprare”. Il negoziante cercò di dissuaderlo: “No, non ti conviene comprarlo. Se proprio lo vuoi te lo regalo”. Il bambino, quasi indignato, guardò diritto negli occhi il negoziante e obbiettò dicendo: “Non voglio che me lo regali. Quel cagnolino vale tanto quanto gli altri cani e io pagherò il prezzo per intero. Adesso le do tre euro e cinquanta centesimi, poi, se la mamma sarà d’accordo, le darò cinque euro ogni mese fino a quando non avrò pagato tutto”. Il negoziante meravigliato disse: “Non vorrai davvero comprare questo cagnolino? Pensaci bene! Non potrà mai correre, saltare e giocare con te come fanno gli altri cuccioli”.

A questo punto Matteo arrotolò i pantaloni facendogli vedere la sua gamba sinistra sorretta da un sostegno metallico. Così, attirando l’attenzione del negoziante, mormorò dolcemente: “Guardi la mia gamba: neanche io posso correre tanto bene, il cuccioletto avrà bisogno di qualcuno che lo capisca e gli sappia dare affetto!”. 

da La Fattoria di Nonna Sara

 
 

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