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Post n°938 pubblicato il 27 Aprile 2017 da Luxxil

Se domani ti incontro

sono talmente acceccata dal sole del deserto

che non ti vedrò.

Ne sentirò le tue parole

perche le mie orecchie sono piene dei rumori della tempesta

Se mi tocchi farò un balzo indietro

perchè la mia pelle è ustionata e griderò dal dolore

se domani ti incontro

cammina al mio fianco in silenzio

e quando arriverà la luna mi accorgerò di te. 

 

 

 
 
 

Attimi...

Post n°935 pubblicato il 14 Aprile 2017 da Luxxil

 

C'era la luna, grande e luminosa, in lontananza l' ululato dei lupi, e per quanto si sforzasse di ricordare oltre, la scena e i suoni che vedeva e udiva erano sempre gli stessi.

C'era la luna, grande e luminosa...si mise le mani sulle orecchie e gli ululati le arrivarono affievoliti, ma erano sempre presenti. 

Si mise le mani sugli occhi, sapeva che c'era la luna grande e luminosa ma non la vedeva , e giungevano chiari gli ululati dei lupi.

Protendendosi, fece a brandelli con le mani la luna, che non era poi cosi grande, fette intere di cielo le caddero ai piedi e si mise a cantare a voce alta per coprire gli ululati dei lupi.

Come in una scenografia da palcoscenico, tutto si tramutò...

C'era il sole alto, che illuminava vette candide e mari azzurri, e stormi di uccelli posati su fronde verdeggianti che cantavano la sua stessa melodia.

Al "C'era la luna, grande e luminosa e all ululato dei lupi" non penso più...quando per un fugace attimo le attraversò la mente il ricordo, si domandò se erano mai esistiti. 

 
 
 

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Post n°933 pubblicato il 27 Marzo 2017 da Luxxil

Ci sono momenti

in cui nulla deve uscire da noi stessi

ci si deve ripiegare verso il cuore

e con estrema cura

preservare la fiammella che si ha dentro

in attesa che riprenda vigore

proteggerla dagli attacchi del vento gelido

aspettando che passi

e che la fiamma possa riscaldare

e illuminare

anche il fuori del nostro essere. 

 
 
 

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Post n°929 pubblicato il 01 Marzo 2017 da Luxxil

Un vento forte

ha spazzato via gli umori

che permeavano l aria.

Il Sole liberarato

da ciò che gli uomini

producono

non ha ritegno

nel mostrarsi

in tutta la sua

nuda bellezza

suscitando

una universale ammirazione.

 
 
 

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Post n°928 pubblicato il 28 Febbraio 2017 da Luxxil

...prima che la Maga chiudesse gli occhi e tornasse dagli Dei che l avevano creata, passarono anni,  e le tornò in mente, in maniera vivida, l inizio della loro amicizia.

La Maga le cedette una stanza piccola, ma molto confortevole, la sconosciuta  posò la sacca da viaggio sul letto e disse ." Ti ringrazio, mi fermo un paio di giorni e poi riparto". ma le cose non andarono cosi, i giorni passarono, le lune piene si susseguirono, placide ed indifferenti alle alte e basse maree  del pianeta sottostante.

Si accorse che la Maga le stava insegnando ciò che sapeva, semplicemente parlandole e portandola con sè nelle profondità del bosco. Le fece conoscere le erbe che curavano, i cibi che davano energia e quelli che la toglievano,la portò alla sorgente che cantava a dissetarsi, e dovette ammettere con se stessa, che era l acqua piu buona che le fosse capitato di bere.

La Maga in tutto il tempo trascorso insieme le fece un' unica domanda, prima di iniziare a insegnarle le cose che sapeva, e capì subito che quella domanda e la sua risposta erano state fondamentali. :" Tu credi nell'anima ?". La domanda la stupì, lei che veniva da esperienze dove unicamente la praticità e la materialita erano ciò che aveva affrontato, si senti perplessa sulla risposta da dare, ma visto che non gliene erano state poste altre prima di allora, capì che era una domanda importante. :" Pensaci e poi mi dai la risposta".

Ci penso giorni, la Maga pareva non avere nessuna fretta, continuava a occuparsi dell orto, lavorare ad un arazzo, e preparare balsami per la mente e il cuore e intanto la metteva alla prova.

Una mattina si svegliò con una sensazione in mezzo al petto di felicità, di leggerezza, come se avesse un piccolo sole dentro, dandole una forza che non aveva mai percepito prima. Eppure nulla vi era di diverso rispetto agli altri risvegli, il mondo girava sempre dalla stessa parte e il sole si ergeva maestoso nella stessa direzione.

Cercò la Maga e la trovò nel suo abituale abito dimesso, seduta in cucina vicino alla stufa con un bel gattone, che non aveva mai visto prima in giro per la casa, sulle ginocchia.

:" Ho la risposta da darti!".

:" Bene, e qual'è?".

:" Ci ho pensato bene a tutte le cose che mi sono successe, a come spesso non ci fossero spiegazioni che potevano darle un senso, e per quanto ammantata ancora dallo scetticismo, posso dirti di credere nell'anima"-.

-:" Mmhhh...direi che non è molto, forse non sufficente per scardinare le tue convinzioni, ci devo pensare se darti l opportunità di una nuova conoscenza, ci penserò ".-

Si sentì offesa, le aveva detto che credeva nell anima e la Maga diceva che non era sufficente, come se le leggesse nel pensiero ." E lo scettticismo che male si sposa con la parola anima, o sai di averla o non lo sai".- le disse con un sorriso.

Passarono i giorni, che le parvero molto lenti, una sera mentre cenavano le chiese

-:" Che differenza fa che io creda nell anima o no?".-

-:" Per me nessuna, per te, ovviamente cambia tutto"-.

-:" Perchè?".-

La Maga si mise a ridere allegra -:" Cambia il linguaggio, se parlo a te uso un linguaggio, se parlo alla tua anima ne uso un altro, e se tu non credi nell' anima, le mie parole per te non avrebbero un senso"-.

-:" Mi pare tutto complicato"-.

-:" E' molto più semplice di quanto credi, molto molto più semplice, ora andiamo a dormire, se domani avrai voglia ne riparleremo"-. e cosi dicendo si alzò e seguita dal grosso gattone andò nella sua camera, lasciandola sola e perplessa a riflettere.

( continua....forse...) :)

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°927 pubblicato il 24 Febbraio 2017 da Luxxil

Fini di raccogliere la legna che le serviva, nel sottobosco, dove piccoli rami si erano staccati dagli alberi e  lasciati andare verso la terra, come se sapessero che le erano indispensabili per tenerla al caldo e alla vita. Con la sua fascina si diresse alla casa, la porta era sempre aperta per i viaggiatori solitari e bisognosi di un rifugio dove riposarsi e rifocillarsi prima di riprendere il loro viaggio.

Aveva udito tante storie di vita, ognuna unica e irripetibile e le portava tutte nel cuore, i volti segnati dalle intemperie incontrate durante gli anni trascorsi, ma con gli occhi che splendevano di gioventù.  Trovò la sconosciuta seduta con il capo appoggiato al tavolo, in una posizione di abbandono, si era addomentata. Per quanto silenziosa un pò di rumore lo fece, mettendo a posto la legna e incrementando il fuoco, che si ravvivo immediatamente.

Preparò una zuppa che riempi la cucina di un buon profumo mentre la sconosciuta evidentemente sfinita continuava a dormire in una posizione di certo non comoda. Quando riapri gli occhi,  lei era seduta al tavolo e si apprestava a mangiare una scodella di zuppa fumante :" Ben arrivata, gradisci qualcosa da mangiare?.

La sconosciuta rispose alla domanda con una domanda . :" Non hai paura? Non mi conosci. Sono entrata in casa tua e potrei avere cattive intenzioni. 

Le mise la scodella davanti e ignorando la domanda come se la considerasse inutile...:" Vuoi anche del pane? l ho preparato stamattina ed è con le erbette del mio orto. Sapeva di suscitare empatia con chiunque si approcciasse a lei, era uno dei doni che gli Dei le avevano fatto alla nascita, e pochissime volte il dono non era servito. 

:" Perche vivi qua da sola, lontana dal villaggio?". 

:" Perche sono fatta e nata cosi". Fu la risposta data gentilmente :" Io non ti ho chiesto nulla, neppure il tuo nome e mi pare che tu sia spaventata e non io". 

La sconosciuta si lascio andare, rilassandosi, verso lo schienale, si guardo intorno come non aveva fatto prima, troppo stanca per farlo, e disse semplicemente :" Grazie!". 

Fu cosi che iniziò una splendida amicizia, che fini solo quando la donna dai capelli di argento e il sorriso di Luna chiuse gli occhi tornado dagli Dei che l avevano creata. 

 La sconosciuta, di cui non dirò il nome, capì che erano gli Dei ad averla condotta li, ultima viaggiatrice solitaria, per chiudere gli occhi alla Maga che aveva vagato nel Tempo, solo per portarvi l arcobaleno. 

 
 
 

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Post n°926 pubblicato il 06 Febbraio 2017 da Luxxil

Il giorno si inizia guardando il cielo

ed e sempre diverso

a volte le nubi nascondono i raggi di sole

a volte esplodono all improvviso

pioggia e neve portano sapori lontani

il sole riapre la porta dei sogni conditi da viaggi 

e nuove speranze. 

Le montagne cingono in un abbraccio

anche se all orizzonte paiono lontane.

Tutto sa di vita e nulla di piu bello ghermisce il cuore

facendolo battere con armonia. 

 

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°921 pubblicato il 12 Agosto 2016 da Luxxil

Le serate d' estate sono frizzanti

rumorose e profumate

i colori sono intensi

il verde netto degli alberi

l azzurro del mare

specchio fedele di un cielo senza ombre-

La notte scaldata da stelle lontane

che cadono come rivoli felici

a pescare i desideri dei sognatori.

L estate avvolge

in una calda carezza

che si scioglie solo

quando cade la prima foglia.

 

 
 
 

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Post n°920 pubblicato il 08 Agosto 2016 da Luxxil

Mi fermo

per brevi momenti

mi chiudo nel mio mondo

e non voglio far entrare nessuno

e non entra nessuno...

difendo quei momenti con le unghie e con i denti...

poi riposata

riapro la porta del cuore e sorrido.

 
 
 

piccole basi per possibili futuri racconti o forse son solo ricordi...chissą :)

Post n°914 pubblicato il 20 Luglio 2016 da Luxxil

Era un buchino tondo, che si era creato in un vecchio mobile, su cui appoggiando l'occhio si poteva vedere una piccola piazza, intorno alla piazza dei palazzi antichi, la gente vi passeggiava o transitava, avevano abiti lunghi le donne. La ragazza passava del tempo al balcone, parlando con una bambina che aveva richiamato la sua attenzione. La presentò anche a un signore, suo amico, con i capelli lunghi e la barba, un giorno che entrambe erano affacciate sulla piazza. Le sorrideva sempre ed era gentile. 

La notte era un continuo viavai di gente che scherzando e ridendo saliva e scendeva una scala, era un rumore che metteva allegria, perche da qualche parte c'era una festa.

Era impossibile dormire senza una luce accesa, anche piccola, ma una luce ci doveva essere sempre.

Improvvisamente era fatta di luce e si trovava in un prato verde, l erba era alta, nessun fiore faceva capolino , il cielo era azzurro senza nessuna nuvola all orizzonte. Sulla sinistra vi erano degli alberi di un verde scuro, e dalla sua destra arrivò un piccolo ma nutrito gruppo di persone. La portarono nel loro villaggio che non distava molto dal prato in cui era arrivata. La portarono in una casa, che lei ritenne un magazzino, con il pavimento di terra battuta. Un piccolo uomo le inveiva contro, dicendole che dovevano smettere di arrivare cosi all improvviso creando scompiglio. La donna che gli era di fianco , cercava di calmarlo , dicendole che la creatura che era apparsa era solo una bambina e la stava spaventando.

Era sempre sola, ma la vedevano in certi frangenti , accompagnata da una ragazza che le rassomigliava. Un giorno in una situazione di pericolo, insieme a lei videro la ragazza che l accompagnava , vestita tutta di bianco e con un abito con le frange. Lei non la vide mai, se non una notte in cui i capelli dell altra si trovarono di fianco i suoi.

Il locale era ampio, pieno di gente, l oste le sorrideva, al suo fianco un bambino che dormiva. Il pensiero dell oste le arrivò nella mente diretto, e non corrispondeva al sorriso fasullo che le stava riservando.

C'era la musica che copriva ogni dialogo, da un amico che alzo la voce per farsi sentire,  venne invitata ad un evento, ma il pensiero che le arrivò nella mente, non corrispondeva alle parole sentite, era un pensiero personale non diretto a lei, ma riprendeva la situazione. La voce che giunse nella mente, era quasi metallica, fredda, senza nessun timbro, come un venticello che attraversava la mente.

La notte si stendeva sull autostrada, si stava determinando una situazione di pericolo, cosi pregò come le era stato insegnato, improvvisamente una luce di una macchina prima inesistente, le porto in salvo, in poche ore una intera nazione venne lasciata alle spalle. Alle prime luci dell alba, il viaggiatore gentile le lascio proseguire il suo viaggio senza di lui.

Quando si allontanava dalla sua casa, sparivano degli oggetti metallici, che tornavano un paio di giorni prima di lei, per annunciare il suo ritorno.

Il tunnel era nero, vi era dentro a una velocità vertiginosa, al fondo del tunnel vi era una luce gialla intensa, si fermò prima.

Il corpo che le era appartenuto, lo stava guardando dall alto, stava bevendo come un animale ad una pozza di acqua , provò una grande pace, e affetto verso quel piccolo corpo , per un attimo ebbe il desiderio di non tornare, ma poi vinse la pietà e riprese il controllo del corpo che rimase il suo.

Si sentì chiamare, dietro di lei una creatura alta, senza una forma definita, pareva trasparente, invece non lo era. Di un colore grigio particolare, la creatura era più grande e alta di lei. Le si avvicinò e la parte superiore prese le sembianze di una giovane donna, che le era famigliare, si guardarono in viso, per pochi secondi e poi quella che sarebbe stata sua figlia prese il volo e sparì nel cielo estivo.

Di notte nei sogni la portava in giro, solo perchè era curiosa, ma non tutte le curiiosità potevano essere chiarite. Fra i tanti giri onirici, una notte la portò su di un treno, era pieno di gente di tutte le età, tutti serissimi. Lei chiese chi fossero e le venne risposto che erano persone che lasciavano questo mondo e iniziavano il loro viaggio, lei aveva voglia di fare domande ma le venne suggerito di non farne, molti erano arrabbiati e era meglio lasciarli tranquilli.

Per anni qualcuno bussò a una porta che non esisteva, picchiava con i pugni e la spaventava, si svegliava in preda al panico.

Si addormentava al suono di flauti, era piacevole e il sonno la prendeva con dolcezza.

 

 

 

 
 
 

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Post n°913 pubblicato il 14 Luglio 2016 da Luxxil

Brilla il sole sul fiume

le fronde degli alberi sono smeraldi

che si muovono al vento

rilasciando nell aria un leggero suono

come nacchere lontane.

 
 
 

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Post n°911 pubblicato il 28 Giugno 2016 da Luxxil

Quando si pensa di non avere più lacrime

si scopre

senza gioia

che ve ne sono ancora da poter versare

e scivolano dal volto

verso il mondo che le ignora.

 
 
 

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Post n°910 pubblicato il 17 Giugno 2016 da Luxxil

Mentre si ripuliva dallo scontro, indugiando sulle braccia piene di cicatrici, uscito dall arena lasciava vagare i pensieri, ascoltando un canto dolce proveniente da una camera vicina: "Sto aspettando il prossimo avversario, lo aspetto al varco, o lui aspetta me, la cosa è indifferente , sono pronto"-. Era stato un anno di duri attacchi, sembrava che la sabbia dell arena non volesse lasciarlo andare...ma anche gli attacchi richiedono un utilizzo di grande energia, la sua era  sconfinata e la pazienza pure. Pensava -" So che vincerò perche io non posso perdere... non si è mai visto ne mai si vedrà:)...e usci nella luce lunare avvolto nel suo mantello caldo, con la spada nel fodero e la risata che riempi la strada.

 

 
 
 

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Post n°906 pubblicato il 25 Maggio 2016 da Luxxil

Camminiamo sulla stessa strada

ma in giorni diversi

e a ore pari , io

dispari , tu

camminiamo

per fermarci all improvviso

guardando l erba cresciuta come fosse una meraviglia

o osservando il cielo e

posando sulle nuvole

una riflessione leggera cosi che non cada

camminiamo ascoltando l eco dei passi dell altro

cosi simili da sembrare un unico passo

ci sorridiamo

un sorriso impalpabile nell aria

senza mai esserci incontrati lungo il cammino

ci sorridiamo ...

 

 

 

 
 
 

terza parte ( fine prova raccontino surreale)

Post n°905 pubblicato il 24 Maggio 2016 da Luxxil

"-Succede all improvviso, passi da una via e qualcosa si è modificato, una casa, un albero, una finestra, ci si sofferma a pensarci un attimo e poi ci si incolpa di essere sbadati. Nessuno è cosi sbadato, semplicemente si è fatto un salto in un' altra dimensione, realtà,in sostanza si salta da un universo all altro, dove tutto è simile ma nel momento del salto ci attende un cambiamento, che lo segnala"-. Erano seduti nella radura con l unica luce della luna, tutti erano rilassati e ascoltavano la Maga leggere un piccolo libro che teneva fra le mani. Erano passati mesi da quando erano arrivati, portati dalla creatura che stava dormendo fra l erba, un sonno profondo. Si erano avventurati nel mondo a loro sconosciuto, e vi avevano trovato tutto quello che era stato loro narrato come favole, leggende.

Gli elfi delle favole erano in realtà agricoltori, di bassa statura molto robusti, dediti alle coltivazioni, con un notevole senso pratico, un forte attaccamento alla famiglia e alle tradizioni, che con il mondo invisibile avevano stipulato un patto di non ingerenza che durava da tempo immemore.Un popolo di grandi lavoratori, che amavano ridere, e qualunque età avessero ridevano come bambini, una risata che risultava sempre contagiosa e meravigliosa. Poco inclini all irascibilità, ma a volte chi sconfinava nel loro mondo era trattato da invasore, senza però degenerare nella violenza.

La maga fece loro visitare il mondo degli agricoltori, dove il cielo era sempre azzurro, senza l ombra di una nuvola, l erba verde cresceva alta nei prati e nessun fiore faceva capolino, visitarono il villaggio nella campagna che conosceva una unica stagione, quella della primavera. Case basse con i tetti coperti da pietre grigie , con piccole  strade sterrate.

La semplicità regnava padrona, e l ospitalità generosa , grazie alla presenza della maga, per loro fu una vera sorpresa.

La maga alzo gli occhi dal piccolo libro che stava leggendo" Vedo che vi è venuto sonno" e loro negando l evidenza, in coro " Ma no, assolutamente, continua!".

Non riuscendo a pronunciare i loro nomi gliene aveva dati altri, che loro accettarono di buon grado... Zero, Uno, Due e Tre.

Zero era il più grande, Uno la seconda aveva gli occhi identici a quelli di Zero, Due e Tre erano quasi gemelle, quel quasi faceva la differenza.

" Continueremo alla prossima luna piena, intanto pensate a qualche domanda, fino ad ora non ne avete fatta nessuna"-. si alzo e spari nel buio che circondava la radura.

Zero si sdraio a guardare la luna, pensando al mondo che avevano lasciato, non era più bello di quello in cui si trovavano, ma lo rimpiangeva, e fra un pensiero e l altro si insinuo il sonno e colpi non solo lui, ma anche chi con lui condivideva lo stesso sangue.

Nel buio, con le mani a armeggiare nell'aria, la maga sussurrava " Zero, Uno, Due e Tre  nel sogno vi porto con me"-. e il suo sorriso oscurò la luna.

 

 

fine

 

 

 

 

 

 
 
 

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Post n°904 pubblicato il 20 Maggio 2016 da Luxxil

Seduta comodamente sotto un albero

osservo il mondo da lontano

tempeste e bufere si stemperano all orizzonte

insieme alle albe profumate di primavera.

 

 
 
 

seconda parte.( prova di racconto surreale)

Post n°903 pubblicato il 18 Maggio 2016 da Luxxil

Dopo averli fatti entrare diede loro di che rifocillarsi, li guardava con curiosità mista a un affetto, a cui non sapeva dare un nome. Loro vinto l iniziale smarrimento per la nuova situazione, cominciarono a curiosare per le stanzette della casa, ai loro occhi sembrava quella delle favole che le erano state narrate.

Emettevano dei suoni, che alle orecchie non più abituate a udirne di cosi forti, alla maga risultavano sgradevoli. I suoni erano la conversazione che tenevano fra loro -" Dove siamo finiti? Perche siamo stati portati qui?- rivolgendosi in coro al più grande dei quattro " Tu sai cosa sta succedendo?-. Il grande, con lunghi capelli ricci e biondi "- Si , lo so cosa sta succedendo, siamo nel mondo invisibile e se non riusciamo a ritrovare il sentiero che è stato tracciato da colei che ora dorme, da qui non usciremo più"-.

Si girarono tutti di colpo a guardare la maga che stava parlando loro, la sua voce arrivava direttamente nelle loro menti, sentirono un brivido lungo la schiena, perchè era una voce, ma non avevano mai udito nulla di simile... non c'era timbro, ne calore, nessuna emotività, era una voce metallica e cristallina, e nelle loro menti era come se fosse un venticello freddo.

Stava dicendo loro -" Qui nessuno vi mentirà mai, potranno evitarvi ma nessuno vi potrà mentire, nessuno vi farà del male e se vi vedranno in difficoltà vi aiuteranno per il tempo che vi serve e non un attimo in più, le vostre sembianze per noi sono solo apparenza e ai nostri occhi siete fatti di nulla, una nostra mano vi attraversa senza difficoltà. Qui non esiste la paura e vi prego di non accennarne neppure, non vi comprenderebbero e vi eviterebbero"-.

Si guardarono smarriti, eppure nelle loro vene il coraggio non mancava, ma tutto era cosi nuovo e assurdamente strano che non sapevano fare le domande giuste, e la maga lo comprese -" Potete fare tutte le domande che volete, ma una alla volta, che sia chiara e non dia la possibilità di altre risposte, a ogni vostra domanda c'è una unica risposta, come vi è una unica verità, vi dò il tempo per formularle, quando sarete pronti chiamatemi e io arriverò"-. e cosi dicendo sparì facendo un giro su se stessa e lasciando nella stanza un vago, come un profumo nell aria, ricordo del suo abito lungo, del colore del mare che cambia con il cielo"-.

 
 
 

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Post n°902 pubblicato il 17 Maggio 2016 da Luxxil

l acqua tanto desiderata

scivola fra le mani

incolore

insapore

fredda

identica

a quella che cade dal cielo

ma non disseta

nessun cuore.

 
 
 

prova di raccontino surreale

Post n°901 pubblicato il 17 Maggio 2016 da Luxxil

Le mani spostavano i rami verdeggianti di foglie, la radura apparve cosparsa di raggi di sole. Lei era li, con le mani sui fianchi, nel suo abito lungo, che cambiava colore come l'acqua del mare quando riflette il cielo.

Le si inchinò davanti e prontamente la maga le tese le mani per farla rialzare.

-" Fra noi non è necessario, sei la benvenuta!"-  facendole strada la fece accomodare nella sua casa, piena di profumi e di silenzio.

" Era da tanto che non varcavo la tua soglia, volevo dimenticare ciò che sono, vivere senza la magia che esce dalle dita, togliermi di dosso l abito che come il tuo cambia il colore come l acqua del mare, ma non si può rinnegare ciò che si è, e vengo qui cara amica per chiedere il tuo perdono"-.

La maga le mise la mano sulla bocca con dolcezza -" Sei qui, e sei stata coraggiosa, quello che hai fatto tu, non sarei riuscita a farlo. Le tue prove arricchiscono tutti noi che viviamo nella foresta incantata. Hai creato un sentiero che sarà di aiuto a chi fra noi, vorrà vedere il mondo dove la magia è bandita. Nessuno di noi cadrà nelle trappole in cui sei caduta tu e se sei qui, vuol dire che a  fatica ne sei uscita. Sono io che devo chiederti perdono, perche quando udivo i tuoi lamenti mettevo le mani sulle orecchie per non sentirti, ma nel mio cuore soffrivo per te".-

Da fuori il rumore di passi le fece zittire, la maga aprì la porta e visi curiosi apparvero dal nulla " E' tornata!!! "-. e come una unica voce " Lo sapevo, lo sapevo che sarebbe tornata fra noi"-. La maga protettiva " Lasciatela riposare, il mondo senza magia lo sapete quanto è terribile!"-. Tutti annuirono con una espressione di timore, nessun amava parlare del mondo dove si viveva al contrario e dove pochi avevano osato visitarlo.

Come una unica voce " E per quanto vuoi riposare!?... e lei con una sensazione calda che nasceva dal cuore " Un anno!!! devo dormire un anno, ma prima devo presentarvi chi porto con me"-...e quattro figure umane uscirono dall intricata foresta, avevano il colore dei suoi capelli, e dei suoi occhi, tutti li guardarono con stupore, e lei prima di cadere in un sonno profondo, accovacciandosi fra l erba alta " Vi prego, salvateli!"-.

Rimasero le quattro figure umane e i visi curiosi intorno, ma il sorriso che si scambiarono fra loro sapeva del gusto della tenerezza. La maga con gentilezza indico loro la porta e disse " Benvenuti nella mia casa, qui siete al sicuro!".

 

 

 
 
 

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Post n°900 pubblicato il 15 Maggio 2016 da Luxxil

Cerco un luogo dove riposare

ma è tutto occupato da altri

o dai pensieri che mi seguono mai stanchi.

Nel microcosmo c'è la guerra

ed è come in quel macrocosmo

dove vi sono le frontiere

e la guerra si osserva distrattamente da lontano

con indifferenza

con l unica paura

che chi sta soffrendo

porti via una briciola di pane

da una tavola ben imbandita.

Cerco un luogo dove riposare

lontana dalla guerra

dai laceranti suoni

dall amaro stupore

un piccolo luogo

dove lasciare libero il cuore

senza timore.

 

 
 
 
 
 
 
 

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