Creato da driver64 il 30/07/2006

animabio

....MAKE LOVE NOT WAR!

 

 

« Messaggio #208Elezioni Regionali »

Una serata

Post n°213 pubblicato il 06 Marzo 2010 da driver64
 

Stavolta permettetemi di cominciare da lontano o meglio da un luogo comune: la vita ti sorprende sempre. Conducevo un'esistenza semplice e senza grandi crucci e e per converso senza grandi acuti e grandi emozioni. Una volta al mese giorno più o giorno meno,dopo cena,mi recavo a trovare Friederich e Tamara,lui mio coetaneo,lei tre anni meno di me,sposi giovani e ora genitori di due figli ormai cresciuti,difatti quella sera salendo incontrai la Giorgia,la seconda,il ragazzo della quale avevo visto giù al portone. "ciao" mi disse la bella sedicenne "ciao" sorrisi "e buon divertimento e non tornare tardi" dissi scherzando "sei più preoccupato tu di mia madre" disse lei divertita,correndo via.
A casa loro  trovai il solito scenario: Friederich sul divano davanti alla TV,già con le palpebre socchiuse sull'ennesimo serial di indagini autoptiche,Tamara più attiva,in traversa e pantaloni di raso celeste e una maglia di morbida lana mohair lilla era arrivata ad aprire e mi abbracciò e baciò delicatamente come sua abitudine "ciao,come va?"
"alla buona"
"cioè storta" tradusse lei che per baciarmi si era appoggiata un attimo,ma era facile perché lei aveva una bella quarta,anche non volendo le era impossibile evitarlo.
"non mi lamento" conclusi
Friederich dal divano,unico segno di vita sollevò una palpebra "ciao,desperado"
"ciao amico" dissi,Tamara prese la mia giacca e andò ad appenderla e sedetti anch'io. Ospitale,Tamara chiese "chi vuole un sorso?"
"più o meno tutti" rispose Fred,allora Tamara andò in cucina e tornò con il vassoio e tre bicchieri balloon che riempì a metà di brandy e mi porse il primo. "alla salute" dissi"
alla tua" disse Fred sollevando a sua volta il bicchiere.
"che si dice?" chiese Tamara sedendo vicino a me e sorseggiando il suo brandy.
Notai che aveva smesso la traversa.
"intendi al ministero?" dissi "sotto elezioni c'è una frenesia.. tutti corrono di qua e di là"
"sai quanto vorrei che Steven e Giorgia si sistemassero.." sospirò lei e io ribattei:"dipende da cosa vogliono fare: come è messo con l'università il primo?"
"da schifo" borbottò il padre, Tamara,vagamente seccata gli disse "posa il bicchiere sul tavolino prima che ti cada"
"ciusca,mi stavo addormentando " disse Fred
"va bene" sospirò Tamara,arrivarono gli spot e lei canticchiò il jingle della pasta e poi disse "è il caso che tu vada a coricarti,Fred"
"si, è il caso" disse lui sollevandosi massiccio "buonanotte" Fred accostò la porta che conduceva dal soggiorno all'anticamera e lo udimmo recarsi in bagno; solo allora mi accorsi del silenzio nel quale eravamo rimasti io e Tamara e dissi : "tra poco vado anch'io"
"sono un po' preoccupata per lui,si trascura,quando ha dei crucci non li racconta mai,ma si fa assente"
"gli uomini fanno spesso così"
"lo difendi?" la sentii inalberarsi
"non ne ha bisogno" abbozzai, Tamara si accorse di aver esagerato e disse "anch'io dovrei fare un check-up: sto prendendo peso" volevo incoraggiarla: "ma se stai benissimo"
"dai smettila" però sorrise e arrossì accettando la galanteria poi mi chiese: "un altro sorso?"
"che sia un sorso" sorrisi,ma lei pareggiò i nostri due bicchieri come prima; mi porse il bicchiere e mi accorsi solo in quell'istante che lei aveva coscia e fianco aderenti al mio: casualità o distrazione,senza dubbio,non osai farglielo notare perché prima o poi se ne sarebbe accorta; così pensando evitai di muovermi e continuai a bere il brandy e dissi la prima cosa che mi veniva in mente "ho incontrato Giorgia che usciva"
"Ah, Giorgia" sospirò lei
"sembrava felice"
"almeno lei lo è"
"anche a te piaceva uscire a quell'età,mentre io stavo volentieri a casa,ripetevi che volevi vivere e non ammuffire da sola sui libri o davanti alla televisione"
Tamara non ribatté,ma continuava a stare vicina e continuammo a bere finché lei sbadigliò: "che stanchezza,sono in piedi dalle sei"
"meno male che è venerdì" sospirai,ma la conversazione era insabbiata e ritornò il silenzio, bevemmo ancora un sorso .
Tamara disse: "ho lasciato qualcosa nell'acquaio" e si alzò. Stetti un momento da solo poi la raggiunsi in cucina dove lei era intenta sciacquare qualcosa sotto il getto.
"ma senti" dissi accostandomi e cingendole la vita
"oh " disse lei "che c'è?"
"niente" dissi, poi memore dei rischi del silenzio di prima dissi una cavolata "da tanto non metti una gonna"
"uffa" disse lei,ma non si mosse e  io proseguii "staresti tanto bene, più femminile"
"non sono così femminile"
accarezzai il fianco che smentiva la sua affermazione e chiesi "vuoi?"
"hai bevuto" sorrise lei,ma senza scostarsi; allora le appoggiai entrambe le mani sui fianchi e mi appoggiai "finiamo sempre le parole"
"ce n'è bisogno meno che mai di parole"
premetti leggermente e lei disse piano "dai,smettila" allora io passai a carezzare l'addome,la sentivo rilassata e tranquilla
"Fred può alzarsi" disse e allora mi scostai e lei si girò,era rossa in volto ; mi soffermai sul suo petto "hai i capezzoli duri"
"smet-ti-la" sussurrò lei "dovevi andare,no? allora accompagnami giù con la spazzatura"
"va bene" sospirai.
Non parlammo sull'ascensore,ognuno con il proprio carico di carta,umido,pet e lattine e bottiglie,lei mi guardava tranquilla negli occhi ed io sostenevo il suo sguardo,andammo nell'angolo della raccolta a conferire i nostri sacchetti e al termine lei disse: "scendiamo al box,c'è qualcosa da prendere in macchina,cerchiamo di fare prima che ritorni Giorgia e non mi trovi"
"farà tardi e ha le chiavi" sorrisi.Tamara mi diede un buffetto "sai sempre tutto,tu,adesso ascoltami bene: io vado avanti,apro il box e se nel frattempo arriva qualcuno tu fila diretto a casa"
scale e cortile del piccolo condominio però erano deserti,udii Tamara che sollevava cauta la serranda e rapido traversai il breve trattosotto la leggera pioggia che aveva cominciato a cadere e mi chinai per entrare nel box buio.
Tamara chiuse, l'unica illuminazione era data dalla plafoniera dell'auto; la monovolume occupava quasi tutto lo spazio e vi salimmo cauti "non sbattere la porta" ammonì lei poi chiese "allora?"
"c'è che ti voglio"
"parole,sempre parole,discorsi inutili"
"vuoi azione?"sorrisi accarezzandole la coscia più vicina
"cosa ti sei messo in testa" disse slacciandosi i pantaloni e poi chinandosi a togliersi gli stivaletti disse "fa freddo,però"
"dovevamo portare il brandy"
" e fare un vero pic-nic" ironizzò lei abbassandosi i pantaloni; intanto io trovai leva e pomello e trafficando per avanzare il sedile e abbassare lo schienale,sbirciai il perizoma nero contro la sua bella pelle chiara e liscia. "mmh" dissi, Tamara non disse nulla e ritornò seduta allora dissi "il reggipetto"
"e va bene" disse lei sollevando la maglia e scoprendo l'addome da donna ben nutrita; spinse le braccia dietro a separare i gancetti,poi scavalcò il cambio e si distese su di me,cosce schiuse:
"mmh" disse allungandosi"mmh" dissi assaporando il contatto della sua pelle calda e liscia e il morbido peso vivo del suo corpo. Accarezzai e accarezzai dorso,lombi glutei e fianchi,sentendo il suo respiro sempre più profondo e frequente
"vuoi stare sotto?" le chiesi
"si,preferisco" si sollevò e cambiammo posizione ricominciando le carezze,ora potevo accedere al morbido consistente dei grandi seni e pizzicarne i bottoni spessi e duri "ora ti prendo" dissi
"si" rispose lei;mi sollevai e la aiutai ad abbassare e sfilare il perizoma, sbirciai il sesso: sotto ai ciuffetti scuri ecco le spesse pieghe di carne rosso-bruna
"oh" dissi
Tamara  si fermò "che c'è?"
"niente" risposi slacciandomi i pantaloni e cercando il membro sotto gli slip,a quel punto Tamara aggiunse il tocco delle sue mani fresche accarezzandomi e facendomi rabbrividire e completando l'eccitazione,forse voleva anche lei vederlo e giocarci un po',ma io avevo voglia e fretta di penetrarla e orientai il mio membro verso la sua vulva, lei sollevò il bacino per incontrare me ed io affondai con tutto il mio peso; da quel momento in poi non ho un ricordo preciso,credo che ansammo e gridammo totalmente sorpresi e sopraffatti dal piacere che provavamo.
La sentivo muoversi sotto di me puntando i piedi sul cruscotto,le strappai via il maglioncino per avere più contatto,lei mi strinse al massimo,sempre ansando e mugolando,sentivo letteralmente il liquido di lei e la sua totale dilatazione; Tamara voleva le mie spinte,mentre io volevo prendermela comoda e stare teso in lei il più a lungo possibile,alla fine si fermò e ci guardammo e mi disse:"vieni,vieni ora"
Io ero al limite,ma dopo questa concessione stranamente persi ogni paura,scrupolo e dubbio,non so davvero quanto andai avanti, tanto che la vidi lentamente sorridere,illuminarsi e poi guizzare aggrinfiandomi e inarcandosi e gemendo e piangendo.
Ci mettemmo un bel po' a riprendere respiro e coscienza,l'auto bolliva dei nostri respiri e del nostro odore di corpi caldi,lei aveva una ciocca bagnata sulla fronte, davvero le parole erano inutili. C'eravamo detti tutto.
"Devo salire" disse lei sottovoce,ci dividemmo,cauti per non gocciolare sul sedile,aspettai che lei si rivestisse e silenziosi come prima,uscimmo da cospiratori dal box.
Tornai a casa nella notte piovigginosa,camminando in fretta,ripensando agli avvenimenti della serata che però sembrava essere cominciata una vita prima.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

Creative Commons License

 

AREA PERSONALE

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: driver64
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 59
Prov: EE
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

vento_acquaamorino11Desert.69Miele.Speziato0limitedelbosco0acer.250cassetta2newprompt1m12ps12amistad.siempresurfinia60suarez65marabertowprefazione09EL.DIABL0
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963