Sto leggendo un libro molto carino che mi è stato consigliato come al solito dalla mia cara amica.
Questa mattina sono arrivata a leggere una pagina che mi ha completamente rapita. Non lo so perchè.
Ho letto tra le righe tutta la fragilità dell'essere Donna, la femminilità, la dolcezza, la sensibilità, il coraggio delle proprie scelte, la tenacia e l'amore che rispecchia molto il concetto che io ho dell'essere una Donna, una madre e un'amante.
Riporto la parte che secondo me è più bella:
"In seguito in un determinato periodo della sua vita, riuscì a riconoscere con franchezza com'erano andate le cose fino a quel momento: l'unica attività in grado di non farla sentire distante era, senza troppe metafore, il sesso.
Il che però era indipendente dalla sua volontà, non era mai una certezza. Allora incominciò a desiderare una vita intera senza il bisogno di interrompere quell'estraneamento. Si taglia la lunga treccia che le scende fino alla schiena da quando è bambina e la offre come tributo all'Esigente Castità. (come dice un proverbio tedesco: vita nuova senza trecce vecchie.) Probabilmente ha voluto dare a quel gesto il valore della fine della giovinezza o della libido; ma è stata una fine imposta, non naturale. La treccia non è caduta da sola: è stata tagliata.
Chissà se è rimasto un vuoto più grande nella sua mente. Di certo sappiamo che, da un giorno all'altro, Floreana si è trasformata in una sopravvissuta: ai suoi dolori, ai suoi sospetti e ai suoi risentimenti.
Aveva rinunciato ai suoi conflitti dimostrando un'intransigenza e un controllo che, pur essendo solo apparenti, rappresentavano un nuovo ordine, e veniva voglia di amarla ancora di più per la sua tenacia.
Povera Floreana, deve essersi sentita abbandonata fino allo stremo, abbandonata da tutti gli uomini che le erano passati accanto, attraversando alla cieca la sua vita, senza considerarla, usando il suo pudore emotivo per tornare trionfanti dalle loro vere padrone, le eterne spose.
Mai più uomini sposati, mai più. Il fisico imbavagliato per sempre. Il cuore, un deserto sterminato, difano e inerte come una salina.
Appartengo alla generazione della Liberta, aveva detto un giorno, assorta, a Emilia.
A mia madre è toccata l'epoca delle convenzioni, quando non c'erano i contraccettivi, a te è toccata l'epoca dell'aids. Io mi sono salvata. E guarda che cosa ho costruito.
.......
Lo spiega a Emilia. Quando sarai una vera pittrice, ricordati che la differenza tra un uomo e una donna nel gesto creativoè la seguente: c'è sempre una donna che chiude a chiave la porta affinchè il genio maschile possa esprimersi; lo separa dal mondo, risolve tutto per Lui in modo che possa rimanere concentrato e puro, tiene alla larga gli intrusi e le quisquilie quotidiane e provvede a tutto all'esterno cossichè all'interno lo spazio possa irradiare solo la sua luce. A una Donna, Emilia cara, nessuno fà il favore di chiudere la porta. Se poi è madre non riuscirà nemmeno a chiuderla da se. Al primo lamento del figlio, anche se ha già vent'anni e vive in un altro continente, l'aprirà, si lascerà alle spalle la dimensione sublime di non importa quale creazione e correrà da lui.
.....
La diversità è tanto bella quanto necessaria, Emilia! Che non ti venga mai in mente di dire che vorresti essere un uomo perchè ti sarebbe più facile dipingere!"
Non credo ci sia altro da aggiungere... il testo parla da solo.
Buona lettura a tutte le Donne che leggerano questo post.
UnAnimoSolitario
Inviato da: patti1968
il 15/09/2010 alle 16:50
Inviato da: un_animo_solitario
il 25/03/2010 alle 21:04
Inviato da: el.blasfemo
il 23/03/2010 alle 14:56
Inviato da: La.Mia.Meraviglia
il 22/03/2010 alle 14:29
Inviato da: La.Mia.Meraviglia
il 22/03/2010 alle 14:21