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11
“Lavora come se non avessi bisogno dei soldi
Ama come se non avessi mai sofferto
Balla come se nessuno ti stesse guardando
Canta come se nessuno ti stesse ascoltando
Vivi come se il Paradiso fosse qui sulla Terra”.
Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo. (P.Neruda)
(M. K. Gandhi)
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
L'AMORE
Non prendere mai alla leggera l'amore.
La verità è che la maggior parte della gente non ha mai avuto la fortuna di amar qualcuno; che duri solo oggi e una parte di domani, o duri tutta una lunga vita è la cosa più importante che può capitare ad un essere umano.
Ci saranno sempre persone che diranno che non esiste perchè non possono averlo.
[E. HEMINGWAY]
" Addio", disse.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".
" L'essenziale è invisibile agli occhi", ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
" E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".
E’ una pazzia.... Odiare le rose perchè una ti ha punto... Distruggere tutti i tuoi sogni perchè uno non si è realizzato... Perdere la fede perchè una tua speranza non è stata attesa... Desistere a tutti gli sforzi perchè un tuo sforzo è stato vano... Abbandonare tutti gli amici perchè un tuo amico ti ha tradito... Non credere più nell’amore perchè il tuo amore ti ha tradito... Desistere dall’essere felice perchè non ti si è realizzato un tentativo... Ricordati sempre... Che esiste sempre un’altra opportunità... Altre amicizie... Un nuovo amore... Altra forza... E’ solo perseverando, che potrai essere felice ogni giorno... La gloria non si conquista non cadendo mai, ma rialzandosi ogni volta che è necessario
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Un vecchio detto afferma che l'uomo è coraggio, la donna dolcezza.
Tale massima possiede una gradevole miscela di simmetria e contrasto e, come molte cose piacevoli , è falsa.
Coraggio e dolcezza sono indivisibili.
Se hai l'impressione che l'una esista senza l'altro, sta in guardia.
Quelle che hai davanti sono viltà e crudeltà mascherate.
Se...
Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir pero' troppo buono o troppo saggio;
se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo;
se riuscirai a riascoltare la verita' da te espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;
se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
e a perdere ed a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benche' sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente piu' resta in te
tranne la volonta' che ingiunge: «Tieni duro!»;
se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtu',
o a passeggiar coi re e non perdere il tuo fare ordinario;
se ne' i nemici ne' i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sara' tuo allora, con quanto contiene,
e - quel che e' piu' - tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
(Rudyard Kipling)
3
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
(P. Neruda)
iI MIEI LIBRI
I PREFERITI
- la divina commedia
- profumo
- cent'anni di solitudine
- l'alienista
- via col vento
- antologia di spoon river
- tutta la fallaci
- quasi tutto follett
- la coscienza di zeno
- il mandolino del capitano corelli
- l'idiota
- delitto e castigo
- tutto camilleri
- tutta la christie
- il poeta
- i miserabili
- forsyte tutto
- ritratto di signora
- castelli di rabbia
- novecento
- il diario di anna frank
- harry potter tutti
- il teorema del pappagallo
- Connelly quasi tutto
- Deaver quasi tutto
- Cornwell quasi tutta
- Come il mare
- Il settimo sigillo
- l'orma del califfo
- Faletti
- uno nessuno centomila
- l'uomo che guardava passare i treni
- il piccolo principe
- sono stanca continuo dom.
La conclusione più bella
pinguini
Il modo tuo d'amare è lasciare che io ti ami.
Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio.
I tuoi baci sono offrirmi le labbra perchè io le baci.
Mai parole o abbracci mi diranno che esistevi e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni, presagi; tu, no.
E sto abbracciato a te senza chiederti nulla,
per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te senza guerdare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire con domande, con carezze,
quella solitudine immensa d' amarti solo io.
13
...e chissà se è solo un gioco
se le stelle c'hanno i fili
se qualcuno sa già tutto
di questi bimbi nei cortili
se è inutile sperare
se è inutile lottare
se non serve pregare
se è inutile anche amare....L
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Per ogni ragazzo che ha detto “il sesso PUÓ aspettare”
Per ogni ragazzo che ha detto “sei bella”Per ogni ragazzo che non era mai troppo impegnato per guidare dall’altra parte della città (o dello stato) per
vederla
Per ogni ragazzo che le regala fiori e un biglietto quando è malata
Per ogni ragazzo che le regala fiori solo perché
Per ogni ragazzo che ha detto che sarebbe morto per lei
Per ogni ragazzo che lo avrebbe fatto veramente
Per ogni ragazzo che ha fatto quello che voleva lei
Per ogni ragazzo che ha pianto di fronte a lei
Per ogni ragazzo di fronte a cui lei ha pianto
Per ogni ragazzo che le ha tenuto la mano
Per ogni ragazzo che la bacia con un motivo
Per ogni ragazzo che la abbraccia perché è triste
Per ogni ragazzo che la abbraccia senza alcun motivo
Per ogni ragazzo che le darebbe la giacca
Per ogni ragazzo che chiama per sapere se è tornata a casa sana e salva
Per ogni ragazzo che starebbe seduto ad aspettare per ore solo per vederla dieci minuti
Per ogni ragazzo che le cederebbe il posto
Per ogni ragazzo che vuole solo coccolarla
Per ogni ragazzo che la rassicura che è bella non importa cosa faccia
Per ogni ragazzo che le ha confidato i suoi segreti
Per ogni ragazzo che ha provato a dimostrarle quanto le volesse bene attraverso ogni parola e respiro
Per ogni ragazzo che ha pensato “questa potrebbe essere quella giusta”
Per ogni ragazzo che ha creduto nei suoi sogni
Per ogni ragazzo che avrebbe fatto qualunque cosa perché lei li potesse realizzare
Per ogni ragazzo che non le ha riso in faccia quando lei gli ha raccontato i suoi sogni
Per ogni ragazzo che l’ha accompagnata alla macchina
Per ogni ragazzo che ci mette il cuore
Per ogni ragazzo che prega perché lei sia felice anche se non è con lei…
questo è per te…
28
sono sempre in quattro a parlare.
Tra i due che sono visibili
intercorre un rapporto diverso
da quello che lega i due invisibili.
Possono discutere animatamente,
mentre gli invisibili sono in pace
e nella più completa quiete,
oppure possono essere uniti nella carne,
mentre gli invisibili
sono completamente disgiunti.
16
LA SUPREMA FELICITA' DELLA VITA E' ESSERE AMATI PER QUELLO CHE SI E', O MEGLIO, A DISPETTO DI QUELLO CHE SI E'
"il Profeta" di Gibran, che recita:
E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
E lui disse:
I vostri figli non sono figli vostri.
Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
E benché vivano con voi non vi appartengono.Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
Essi hanno i loro pensieri.
Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
Potete tentare di essere simili a loro, ma non farvi simili a voi:
La vita procede e non s'attarda sul passato.
Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
Affidatevi con gioia alla mano dellì'Arciere;
Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.
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"Se sapessi che oggi è l'ultima volta che ti guardo mentre ti addormenti, ti abbraccerei fortemente e pregherei il Signore per poter essere il guardiano della tua anima.
Se sapessi che oggi è l'ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri.
Se sapessi che oggi è l'ultima volta che sento la tua voce registrerei ogni tua parola per portrle ascoltare una e più volte ancora.
Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi "ti amo" e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c'è un domani e la vita ci dà un'altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò.
Il domani non è assicurato per nessuno, giovani o vecchi. Oggi può essere l'ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio.
Tieni chi ami vicino a te, digli quanto hai bisogno di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli "mi spiace", "perdonami", "per favore", "grazie" e tutte le parole d'amore che conosci."
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LEGGI FONDAMENTALI DELLA STUPIDITÀ UMANA
(Carlo M. Cipolla)
La Prima Legge Fondamentale
Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
La Seconda Legge Fondamentale
La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.
La Terza (ed aurea) Legge Fondamentale
Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita.
La Quarta Legge Fondamentale
Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, ed in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
La Quinta Legge Fondamentale
La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Corollario: lo stupido è più pericoloso del bandito.
"E' questione di gusti": la frase che si dice sempre quando si vorrebbe dire "Non capisci un cazzo", ma non puoi.
Nelle sere d'estate andrò per i sentieri,
pizzicato dal grano, pestando i fili d'erba;
ne sentirò, sognante, il fresco sotto i piedi.
E al vento lascerò bagnare la mia testa. Non dirò più parole, non farò più pensieri: ma un amore infinito mi salirà nel petto,
e andrò molto lontano, sarò come uno zingaro, come una donna per i campi contento.
Arthur Rimbaud
Ciao a tutti, i post che vi avevo promesso non sono ancora usciti e vi chiedo di avere ancora un pò di pazienza, perchè finalmente dopo anni sono riuscita a riavere con me tutti i miei libri, quindi mi trovo letteralmente sommersa da casse, da aprire, catalogare e mettere in ordine, pur nel frattempo continuando a lavorare. Inutile dirvi la felicità che tutto questo mi provoca, rivedere testi che ho amato o che sono legati ad un momento particolare, o a un determinato periodo della mia vita , è un emozione fortissima. Cosi in questi giorni vi chiedo di accontentarvi di un pensierino ogni tanto, con la promessa che ricomincerò a scrivere al più presto. baci a tutti ANNAVERA |
Post n°89 pubblicato il 16 Novembre 2008 da annavera0
Ciao a tutti e buona domenica, oggi lo dedico a rispondere ai vostri commenti, non ne ho mai il tempo e mi spiace, quindi ne approfitto. Siete in tantissimi a leggermi e a scrivermi e siete tutti deliziosi!!!!!!!! Grazie Annavera PS. per tutti quelli che mi trovano spesso sul loro profilo senza conoscermi : scusate è involontario, cerco di visitare più amici che posso, e siccome sono tantissimi, è più semplice farlo cliccando il tasto esplora, ciò comporta che spesso mi si aprano profili sconosciuti e se questi sono attigui al mio, o a quelli degli amici che visito più spesso, può capitare che succeda più volte di seguito. mi scuso ancora per l'inconveniente. |
Post n°88 pubblicato il 14 Novembre 2008 da annavera0
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L’uomo perfetto L’uomo perfetto, sogno di ogni donna al di sopra dei sei anni. Descritto, pubblicizzato e propagandato da ogni favola che si rispetti. Principi più o meno azzurri che dovrebbero incarnare una garanzia di felicità. Tutti con le stesse qualità, belli, ricchi, gentili e temerari. E tutti prontissimi a rendere la nostra esistenza, un paradiso. Questo come punto di partenza, per noi donne, è svantaggioso, perché ci inculca delle aspettative un tantino superiori a quella che è poi la realtà, col rischio che moltissime di noi passino, poi, tutta la vita alla ricerca di un ideale che non esiste, trascurando invece tutte le occasioni che le sfiorano e che potrebbero essere colte. Premettendo che per quanto mi riguarda, non mi sono mai costruita nella testa un certo tipo di uomo cui aspirare, e che quindi per me non esiste uno stereotipo di uomo perfetto, ma esiste l’uomo che in un dato tempo e in un dato luogo è perfetto per te, ho dovuto comunque prendere atto che per moltissime altre donne non è così, e hanno ben precise in testa le doti che vorrebbero trovare in un uomo. Allora ho indagato un po’ per capire come deve essere quest’uomo perfetto, non volendovi propinare soltanto la mia idea, molto soggettiva, e quindi riduttiva. L’indagine è stata abbastanza accurata e vasta, ma comparare i dati è stato da brivido. Soprattutto al momento di stilare la graduatoria delle qualità. Ci sono stati scontri d’opinione piuttosto violenti, sull’ordine in cui metterle, alla fine è stato accettato il mio criterio che mi sembrava il più logico, e cioè al primo posto la più votata e a seguire in ordine decrescente tutte le altre. Ribadendo che questa non è assolutamente la mia opinione, di cui invece forse più in là vi farò partecipi, la classifica delle doti e delle motivazioni relative, che secondo molte donne, rendono un uomo perfetto è questa: 1) Ricco. Motivazioni: nelle difficoltà economiche quotidiane non si riesce a essere felici. 2) Bravo a letto. Motivazione: il 60% della felicità è a posto!!!! 3) Simpatico e di buon carattere. Motivazioni: se uno è un rompicoglioni alla lunga ……… 4) Orfano. Motivazione: il 60% dei problemi non esiste!! 5) Giustamente Impegnato. Motivazione: quel tanto di mancanza che non lo faccia stare sempre tra i piedi. 6) Intelligente. Motivazione: è tutto più semplice 7) Bello. Motivazione: anche l’occhio vuole la sua parte……… Io ho notato una cosa che mi ha molto divertita, a parte la prima voce che è un triste classico, “bravo a letto” viene prima di tutte le altre qualità. Ma allora avevano ragione le nostre nonne quando dicevano sospirando: “ In un uomo la bellezza non conta……” !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Riflettete e commentate voi………. ANNAVERA |
Quando la coppia funziona Oggi che, tre coppie su cinque, finiscono la loro esperienza matrimoniale in un tribunale, e tra queste, poche si comportano civilmente, mentre la gran parte, non risparmia colpi bassi, dispetti, ripicche, violenze fisiche e psicologiche, trasportando nell’aula di giustizia tutto l’odio e il rancore di cui è capace, quasi cercando nella sentenza uno strumento di vendetta , vedere coppie che funzionano ancora, dopo anni e anni di convivenza, fa sorgere spontanea la domanda : ma come hanno fatto, quali sono gli ingredienti che hanno usato? Saltiamo a piè pari, tutte le finte coppie, tutte quelle cioè che rimangono insieme per convenienza, necessità, pigrizia, e parliamo solo di quelle che funzionano veramente. La percentuale a questo punto è diventata piuttosto bassa, ma c’è, questo è quello che conta. Esiste quindi un modo per amarsi ed essere soddisfatti della propria unione per sempre. Io, come credo anche voi, non né ho conosciute tantissime, ma qualcuna sì. E sono stupende. Perché lo capisci subito dal loro sguardo, che si bastano perfettamente. Ma come hanno fatto allora? Un po’ guardandoli un po’ pensandoci, questa è la mia opinione 1) La partenza è fondamentale. E cioè quando dal primo incontro, reciprocamente, l’altro ci sembra la risposta a tutti i nostri bisogni, quasi un miraggio. Quando a questo si unisce una passione immediata, violenta e spontanea. Quando le sensazioni che si provano stando vicini sono fortissime. Quando si è l’uno per l’altro , il sogno. Ecco tutto questo, anche dopo anni, è qualcosa che rimane, una ricchezza immensa alla quale attingere. Ho letto da qualche parte un osservazione che ho trovato molto vera : di una persona si possono dimenticare le parole, i gesti, anche il nome, ma mai le sensazioni che ci ha fatto provare. Ed è a queste sensazioni che guardano probabilmente quando c’è poi il bisogno di impegnarsi per mantenere vivo il rapporto, e le cercano , le recuperano, perché se è stato possibile una volta, può esserlo ancora. In effetti tutte le coppie felici che ho conosciuto, avevano cominciato così, con un amore travolgente. 2) Amore oggettivo. Non sono ciechi ai difetti dell’altro, ma ne parlano sorridendo, e non il nostro sorriso di circostanza, che nasconde il desiderio acuto di brandire verso l’altro una lama acuminata, ma un sorriso vero, di tenerezza, comprensione, divertimento quasi. Come se li amassero anche per quelli, e fossero consapevoli che non sono altro che pennellate di un quadro che a loro piace moltissimo e senza le quali tutto la figura risulterebbe completamente alterata. 3) Indipendenza. Hanno grosse fette di spazi propri e le conservano, libertà intendiamoci non libertinaggio, un arricchirsi continuo e un continuo portare tali ricchezze all’interno del rapporto. Un visibile piacere di ritrovarsi. 4) Rimanere sempre un po’ estranei. Ecco,questo è un aspetto che salta subito agli occhi. C’è massima complicita, affiatamento, intimità, ma è come se non conoscessero l’altro fino in fondo, come se questo potesse sempre riservare delle sorprese, non si danno assolutamente per scontati. 5) Anche negli atteggiamenti esteriori la confidenza arriva sempre solo fino ad un certo punto, senza quei tristi scivoloni nei modi che spesso caratterizzano le coppie datate, ma si mantiene quel garbo, quell’attenzione che si riserva ad una persona della quale c’importa molto il giudizio e la considerazione che può farsi di noi. 6) Insieme si divertono. E hanno il piacere di divertirsi insieme. 7) Si corteggiano, come se dovessero sempre conquistarsi. Questo è quello che ho osservato io, e voi? ANNAVERA
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la dimostrazione della legge sul movimento perpetuo. In genere allegra e ottimista, raramente faccio tramontare il sole senza aver trovato qualcosa per cui sentirmi contenta. Ho bisogno di stimoli sempre nuovi che mi appassionino,e fortunatamente riesco a trovarli ovunque, nelle cose più disparate, ( ecco come nasce il blog! ), ma non brillo per costanza,quasi tutto prima o poi smette di interessarmi, e di rado viene rispolverato. Non raggiungo mai, quindi, livelli di eccellenza, vivo e opero per il gusto di farlo, senza nessuno scopo oltre quello di regalarmi quanta più felicità è possibile. Penso molto, di continuo, ma mai nell'immobilità e mai a come vivere : nel frattempo vivo. Mi lego poco a molti e molto a pochi, e detesto chiunque provi a controllarmi. le mie scelte, se coinvolgono solo la mia vita, le impongo e non tollero commenti nè invadenza, perchè me ne assumo sempre tutta la responsabilità, ed essendo l'unica che ne pagherà il prezzo, ritengo giusto che nessuno osi sindacare. Ho un buon rapporto con la maggior parte delle persone che mi circondano, e cerco di creare quanta più armonia è possibile, credo infatti fermamente nei punti d'incontro, nelle atmosfere distese,nel crearsi ,quanto più è possibile , una rete di affetti tra i quali vivere sereni. In genere mi fido, per scelta, perchè credo che si viva meglio, e nonostante la mia ingenuità trovo che la vita non mi abbia fatto prendere più cantonate rispetto chi diffida di tutto e in più vive male. Mi sento interiormente molto serena, non ho conflitti irrisolti, e sto bene con me stessa. mi conosco , accetto i miei limiti e cerco di guardarmi con onestà e indulgenza, e vedo di fare lo stesso col mondo che mi circonda. Mi Piace: vivere Mi rilassa : stare stesa per ore su un materassino in mezzo al mare, il mare, la montagna, la campagna, tutto nel più completo silenzio Mi agita : le persone nevrotiche e ansiose Mi spaventa : la solitudine, la morte M' incanta: un bel panorama il più ampio possibile, un bel sorriso Mi commuove:l'ingenuità, una scoperta che porti un grande progresso per l'umanità, la tenerezza, M'intristisce : Sapere di avere un tempo limitato M'incuriosisce : chiunque abbia qualcosa d'interessante da raccontare Mi rende rabbiosa : l'impotenza, la prevaricazione Mi fa ridere : Salemme Mi fa sorridere : un pò tutto Mi fa piangere : l'incapacità di trovare una soluzione Mi turba : la timidezza che mi coglie inaspettatamente Mi stupisce : l'intelligenza quando è pura e obiettiva Mi eccita : ogni novità Mi rallegra : il sole, il profumo della primavera, un abito colorato, un uomo spiritoso, l'idea di qualcosa di nuovo che mi aspetta,................. Secondo me... LA VITA: una, e comunque e sempre UN GRAN BEL REGALO L'AMORE : solo se ricambiato, unica eccezione i figli IL CIBO: mai solo come nutrimento o per compensare altri vuoti, meglio con gusto e voglia, è bello trovare piacere in una cosa che si fà due volte al giorno, poi magari si incrementa l'attività fisica....... LO SPORT : solo se non diventa una mania, detesto chi vive in palestra IL LAVORO : bello se diventa piacevole come un hobby IL MATRIMONIO : si sull'onda dell'entusiasmo, del grande amore, della somiglianza basilare, diventano riserve a cui attingere negli anni a venire I FIGLI : adorati, ma nel pieno rispetto della loro indipendenza IL SESSO : inscindibile dall'amore senza il quale mi trova indifferente GLI AMICI : quelli che ti amano per come sei , ti lasciano libera di pensarla come vuoi, e non dicono MAI "te l'avevo detto" I NEMICI : meglio non confliggere se non necessario, ma semplicemente allontanarli,perchè sprecare tempo ed energie che possiamo impegnare per cose più piacevoli? GLI STATUS SIMBOL : servono a gli insicuri, niente vale più di noi stessi, quindi siamo noi a dare valore agli oggetti e non il contrario LA DIFFIDENZA: inutile e dannosa. Tutelarsi in continuazione, dagli altri , dalle malattie ,dai sentimenti, non serve a nient'altro che a vivere uno schifo, senza purtroppo metterci al riparo da nulla, i dolori arrivano ugulmente , i sogni si infrangono, e le delusioni sono comunque dietro la porta. L'esser stati sulla difensiva non ci farà soffrire di meno, ma ci avrà privati della gioia di godere pienamente dei momenti belli, quando ciò era possibile....PERCIO' ESAGERARE SEMPRE : nelle parole, nelle azioni, nei sentimenti, e quanto dura dura........ ANNAVERA |
Post n°82 pubblicato il 09 Novembre 2008 da annavera0
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Occhi di cane azzurro Allora mi guardò. Io credevo che mi guardasse per la prima volta. Ma poi, quando ebbe girato intorno alla lampada e io continuavo a sentire sulla spalla, dietro di me, il suo scivoloso e oliato sguardo, capii che ero io a guardarla per la prima volta. Accesi una sigaretta. Inghiottii il fumo aspro e forte, prima di far girare la seggiola, bilanciandola su una delle gambe posteriori. La vidi lì, come era stata ogni notte, in piedi accanto alla lampada, mentre mi guardava. Vedevo le sue palpebre illuminate come ogni notte. Fu allora che rammentai la solita cosa e dissi: "Occhi di cane azzurro". Lei mi disse, senza ritrarre la mano dalla lampada: "Già. Non lo dimenticheremo mai". Uscì dall'orbita sospirando: "Occhi di cane azzurro. L'ho scritto dappertutto". La vidi camminare verso la specchiera. La vidi apparire sulla superficie circolare dello specchio mentre ora mi guardava al termine di un'andata e ritorno di luce matematica. La vidi continuare a guardarmi con i suoi grandi occhi di cenere accesa: a guardarmi mentre apriva l'astuccio incrostato di madre perla rosa. La vidi incipriarsi il naso. Quando ebbe finito di farlo, chiuse l'astuccio e si risollevò e andò di nuovo verso la lampada, dicendo: "Temo che qualcuno sogni questa stanza e metta sotto sopra le mie cose"; e tese sulla fiamma la stessa mano lunga e tremula che si era riscaldata prima di sedersi davanti allo specchio. E disse: "Non senti il freddo?", E io le dissi: "A volte". E lei mi disse: "Adesso dovresti sentirlo". E allora capii perchè non avevo potuto restare da solo sulla seggiola. Era il freddo a darmi la certezza della mia solitudine. "Adesso lo sento" dissi. "Ed è strano perchè la notte è calma. Forse mi è scivolato via il lenzuolo". Lei non rispose. Ricominciò a muoversi verso lo specchio e io ruotai di nuovo sulla seggiola per rimanere di spalle a lei. Senza vederla, sapevo cosa stava facendo. Sapevo che era di nuovo seduta davanti allo specchio, mentre vedeva la mia schiena che aveva avuto il tempo di arrivare sino in fondo allo specchio e di essere rintracciata nello sguardo di lei, che aveva anch'esso avuto giusto il tempo di arrivare sino in fondo e ritornare - prima che la mano avesse il tempo di iniziare il secondo giro - sino alle labbra che erano adesso dipinte di rosso, sin dal primo giro della mano davanti allo specchio. "Ti vedo le dissi. E vidi sulla parete come se lei avesse sollevato lo sguardo e mi avesse visto di schiena sulla seggiola, in fondo allo specchio, col viso girato verso la parete. Poi la vidi abbassare le palpebre, di nuovo, e rimanere con gli occhi quieti sul suo corpetto, senza parlare. E io le dissi ancora: "Ti vedo". E lei risollevò lo sguardo dal suo corpetto. "E' impossibile" disse. Io chiesi perchè. E lei, con gli occhi di nuovo quieti sul corpetto: "Perché hai la faccia girata verso la parete". Allora io feci girare la seggiola. Quando mi ritrovai davanti allo specchio lei stava di nuovo accanto alla lampada. Adesso aveva le mani aperte sopra la fiamma, come due ali aperte di gallina, che arrostissero, e col viso rabbuiato dalle sue stesse dita. "Credo che prenderò freddo" disse. "Questa dev'essere una città gelida". Girò il viso di profilo e la sua pelle di rame rovente divenne d'improvviso triste. "Fa' qualcosa per rimediarvi" dissi. E lei cominciò a svestirsi, capo per capo, cominciando da sopra; dal corpetto. Le dissi: "Mi giro contro la parete". Lei disse: "No. Mi vedresti così come mi vedevi quando mi voltavi la schiena". E non aveva finito di dirlo che era già quasi completamente svestita, con la fiamma che le lambiva la lunga pelle di rame. "Avevo sempre desiderato vederti così, con la pancia piena di profondi buchi, come se ti avessero fatta di legni". E rima di rendermi conto che le mie parole erano diventate goffe dinanzi alla sua nudità, lei rimase immobile, riscaldandosi nell'orbita della lampada, e disse: "A volte credo di essere metallica". Rimase in silenzio per un istante. La posizione delle mani sulla fiamma mutò lievemente. Io dissi: "A volte, in altri sogni, ho creduto che fossi soltanto una statuetta di bronzo nell'angolo di qualche museo. Forse per questo hai freddo". E lei disse: "A volte, quando mi addormento dalla parte del cuore, sento che il corpo mi si svuota e la pelle sembra una lamina. Allora, quando il sangue mi cozza dentro, è come se qualcuno mi stesse chiamando con le nocche sul ventre e sento il mio stesso suono di rame nel letto. Quasi fossi come dici tu: di metallo laminato". Si avvicinò di più alla lampada. "Mi sarebbe piaciuto sentirti", dissi. E lei disse: "Se dovessimo mai incontrarci posa l'orecchio sulle mie costole, qualora mi fossi addormentata sul lato sinistro, e mi sentirai risuonare. Ho sempre desiderato che tu lo faccia qualche volta". La udii respirare profondamente mentre parlava. E disse che per anni non aveva fatto altro. Aveva dedicato la sua vita a cercarmi nella realtà, mediante quella frase identificatrice: "Occhi di cane azzurro". E per la strada la diceva ad alta voce, il che era una maniera per dire all'unica persona che avrebbe potuto intenderla: "Io sono colei che arriva ogni notte nei tuoi sogni e ti dice: occhi di cane azzurro". E disse che andava nei ristoranti e diceva ai camerieri, prima di fare l'ordinazione: "Occhi di cane azzurro". Ma i camerieri le facevano una rispettosa riverenza senza che ricordassero di avere mai detto nei loro sogni una cosa simile. Poi scriveva sui tovaglioli e incideva col coltello sulla vernice dei tavoli: "Occhi di cane azzurro". E sui vetri appannati degli alberghi, delle stazioni, di tutti gli edifici pubblici, scriveva con l'indice: "Occhi di cane azzurro". Disse che una volta era entrata in una drogheria e aveva sentito lo stesso odore che aveva avvertito una notte in camera sua dopo avere sognato con me. Allora si era avvicinata al commesso e gli aveva detto: "Sogno sempre un uomo che mi dice: "Occhi di cane azzurro"". E disse che l'uomo l'aveva guardata negli occhi e le aveva detto: "In realtà, signorina, lei ha gli occhi proprio così". E lei gli aveva detto: "Ho bisogno di trovare l'uomo che in sogno mi ha detto così". E il commesso era scoppiato a ridere e se n'era andato dall'altra parte del banco. Lei aveva seguitato a guardare l'ammattonato pulito e a sentire l'odore. E aveva aperto la borsetta e si era inginocchiata e aveva scritto sull'ammattonato, a grandi lettere rosse, con la matita per le labbra: "Occhi di cane azzurro". Il commesso era ritornato indietro. Le aveva detto: "Signorona, lei ha insudiciato il pavimento". Le aveva porto uno straccio umido dicendo: "Lo ripulisca". E lei disse, sempre accanto alla lampada, che aveva trascorso il pomeriggio intero a carponi, lavando l'ammattonato e dicendo: "Occhi di cane azzurro", finché la gente non si era raggruppata sulla soglia e aveva cominciato a dire che era pazza. Adesso, quando ebbe finito di parlare, io ero sempre nell'angolo, seduto, tenendo in equilibrio la seggiola. "Io cerco tutti i giorni di ricordarmi la frase con cui devo trovarti" dissi. "Adesso credo che domani non me la sarò dimenticata. Però ho sempre detto la stessa cosa e al risveglio ho sempre dimenticato quali sono le parole con cui posso trovarti". E lei disse: "Tu stesso le hai inventate sin dal primo giorno". E io le dissi: "Le ho inventate perchè avevo visto i tuoi occhi di cenere. Ma non me le ricordo mai il mattino dopo". E lei, con i pugni serrati accanto alla lampada, respirò profondamente: "Se almeno io potessi adesso ricordare in quale città l'ho scritto". I suoi denti stretti scintillarono sopra la lampada. "Ora mi piacerebbe toccarti" dissi. Lei sollevò il viso che era rimasto a guardare il lume; e io sentii che mi vedeva, nell'angolo, dove stavo sempre seduto, dondolandomi sulla seggiola. "Non me l'avevi mai detto" disse. "Lo dico adesso ed è vero" dissi. Dall'altra parte della lampada lei chiese una sigaretta. Il mozzicone era scomparso dalle mie dita. Avevo dimenticato che stavo fumando. Disse: "Non so perchè non riesco a ricordare dove l'ho scritto". E io le dissi: "Per lo stesso motivo per cui domani io non riuscirò a ricordare le parole". E lei disse, triste: "No. E' che talvolta credo di essermi sognata pure quello". Mi alzai in piedi e camminai verso la lampada. Lei stava un poco oltre, e io continuavo a camminare, con le sigarette e i cerini nella mano, che non avrebbe superato la lampada. Le tesi la sigaretta. Lei la strinse fra le labbra e si chinò per raggiungere la fiamma, prima che io avessi il tempo di accendere il cerino: "In qualche città del mondo, su tutti i muri, devono essere scritte queste parole: "Occhi di cane azzurro"" dissi. "Se domani le ricordassi andrei a cercarti". Lei sollevò di nuovo il capo e aveva già la brace accesa fra le labbra. "Occhi di cane azzurro" sospirò, rammentando, con la sigaretta calata sul mento e un occhio socchiuso. Aspirò il fumo, tenendo la sigaretta fra le dita, ed esclamò: "Adesso è già diverso. Comincia a fare caldo". E lo disse con la voce un po' tiepida e sfuggente, come se non l'avesse detto davvero, ma scritto su un foglio e avesse avvicinato il foglio alla fiamma mentre io leggevo: "Comincia a fare" e lei sarebbe rimasta col foglietto tra il pollice e l'indice, rigirandolo, mentre si consumava a poco a poco e io finivo di leggere"...caldo", prima che il foglietto si consumasse del tutto e cadesse a terra raggrinzito, rimpicciolito, trasformato in una lieve polvere di cenere: "Adesso va meglio" dissi. "A volte mi fa paura vederti così. Tremante accanto alla lampada". Ci vedevamo da diversi anni. A volte, quando già eravamo insieme, fuori qualcuno lasciava cadere un cucchiaino e ci svegliavamo. A poco a poco avevamo capito che la nostra amicizia era subordinata alle cose, agli eventi più semplici. I nostri incontri finivano sempre così, col cadere di un cucchiaino all'alba. Adesso, accanto alla lampada, stava guardandomi. Io ricordavo che anche prima mi aveva guardato così, da quel remoto sogno in cui avevo fatto girare la seggiola sulle gambe posteriori e mi ero ritrovato davanti a una sconosciuta dagli occhi cinerognoli. Era stato in quel sogno che le avevo chiesto per la prima volta "Chi è lei?". E lei mi aveva detto: "Non ricordo". Io le avevo detto: "Ma credo che ci siamo già visti". E lei aveva detto, indifferente: "Credo di averla sognata qualche volta, in questa stessa stanza". E io le avevo detto: "E' vero. Adesso ricomincio a ricordare". E lei aveva detto: "Che strano! Sicuramente ci siamo già incontrati in altri sogni". Aspirò due volte la sigaretta. Io ero ancora in piedi davanti alla lampada quando d'improvviso presi a scrutarla. La scrutai da capo a piedi ed era ancora di rame; ma non più di metallo duro e freddo bensì di rame giallo e morbido, malleabile. "Mi piacerebbe toccarti" dissi di nuovo. E lei disse: "Sciuperesti tutto". Io dissi: "Adesso non importa. Basterà che rigiriamo il guanciale per incontrarci ancora". E tesi la mano sopra la lampada. Lei non si mosse. "Sciuperesti tutto" disse ancora, prima che io potessi toccarla. "Forse, se tu venissi dietro la lampada, ci sveglieremmo spaventati chissà in quale parte del mondo". Ma io insistetti: "Non importa". E lei disse: "Se rigirassimo il guanciale, ci incontreremmo di nuovo. Ma tu, quando ti sveglierai, avrai dimenticato". Cominciai a muovermi verso l'angolo. Lei rimase lì dietro, a riscaldarsi le mani sulla fiamma. E io non ero ancora arrivato vicino alla seggiola che udii dire dietro di me: "Quando mi sveglio a mezzanotte, sto lì a rigirarmi nel letto, con i fili del guanciale che mi ardono sulla guancia e ripeto sino al mattino: "Occhi di cane azzurro"". Allora io me ne rimasi con la faccia contro la parete. "E' già l'alba" dissi senza guardarla. "Quando sono suonate le due ero sveglio ed è trascorso parecchio tempo". Io mi avviai verso l'uscio. Mentre stringevo la maniglia, udii di nuovo la sua voce uguale, invariabile: "Non aprire quell'uscio" disse. "Il corridoio è pieno di sogni difficili". E io le dissi: "Come lo sai?". E lei mi disse "Perché un momento fa ci sono stata e ho dovuto ritornare indietro quando ho scoperto che mi ero addormentata dalla parte del cuore". Io tenevo l'uscio socchiuso. Lo mossi un po' e una brezza fredda e tenue mi recò un fresco odore di terra vegetale, di campagna umida. Lei parlò di nuovo. Io mi girai, muovendo ancora l'uscio montato su cardini silenziosi, e le dissi: "Credo che non ci sia alcun corridoio qui fuori. Sento l'odore dei campi". E lei, già un po' lontana, mi disse: "Lo conosco meglio di te. Il fatto è che lì fuori c'è una donna che sta sognando campi". Incrociò le braccia sopra la fiamma, Seguitò a parlare: "E' quella donna che ha sempre desiderato avere una casa in campagna e che non è mai potuta uscire dalla città". Io ricordavo di avere visto la donna in qualche sogno precedente, ma sapevo, già con l'uscio socchiuso, che di lì a mezz'ora dovevo scendere per la colazione. E dissi: "Comunque devo uscire di qui per svegliarmi". Fuori il vento aleggiò per un istante, poi rimase quieto e si udì il respiro di un dormente che si era appena rigirato nel letto. Il vento dei campi si interruppe. Non ci furono più odori. "Domani ti riconoscerò per questo" dissi. "Ti riconoscerò quando vedrò in strada una donna che scrive sui muri: "Occhi di cane azzurro"". E lei, con un sorriso triste - che era ormai un sorriso di abbandono all'impossibile, all'irraggiungibile - disse: "Comunque non ricorderai nulla durante il giorno". E posò ancora le mani sulla lampada, col sembiante rabbuiato da una nebbia amara: "Sei l'unico uomo che, al risveglio, non ricordi nulla di quanto ha sognato |
Post n°80 pubblicato il 06 Novembre 2008 da annavera0
Ogni volta in cui crescendo,avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro noi stessi, la prima e la più importante. Lottare per un idea, senza avere un'idea di sé, è una delle cose più pericolose che si possa fare. E' quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuto al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora … Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va dove lui ti porta... Susanna Tamaro |
Post n°79 pubblicato il 05 Novembre 2008 da annavera0
di John Whitesides WASHINGTON (Reuters) - Il democratico Barack Obama, 47 anni, ha conquistato la Casa Bianca dopo una straordinaria campagna elettorale di due anni, sconfiggendo il repubblicano John McCain e diventando il primo presidente nero degli Stati Uniti. Obama giurerà come 44esimo presidente il prossimo 20 gennaio, e dovrà subito affrontare una serie di pesanti sfide, dalla crisi economica alla conclusione della guerra in Iraq alla riforma del sistema sanitario. McCain si è visto sfuggire la vittoria perdendo una serie di stati chiave a partire dall'Ohio, dove nel 2004 George W. Bush aveva ottenuto la rielezione con uno stretto margine, e la Virginia, dove i democratici non vincevano dal 1964. La vittoria di Obama, 47 anni, padre del Kenya e madre del Kansas, rappresenta una pietra miliare nella storia degli Stati Uniti, a 45 anni dal movimento per i diritti civili guidato da Martin Luther King. "Ci è voluto molto, ma stanotte, grazie a quello che abbiamo fatto in questa giornata, il cambiamento è arrivato per l'America", ha detto Obama a 125mila sostenitori riuniti a Grant Park a Chicago. "La strada sarà lunga. La salita sarà ripida. Potremmo non arrivare in un anno o addirittura in un mandato, ma l'America - non sono mai stato più fiducioso di stanotte - ci arriverà", ha dichiarato. Sul palco di Chicago, alla fine del suo discorso, si è unito a lui il suo vice, Joe Biden. Obama, senatore al primo mandato, ha guidato la vittoria dei democratici al Congresso, dove hanno esteso la propria maggioranza in entrambe le Camere. McCain, senatore dell'Arizona 72enne, ha detto ai suoi sostenitori a Phoenix di aver chiamato Obama per congratularsi con lui. "Siamo arrivati alla fine di un lungo viaggio", ha detto McCain ai sostenitori. "Chiedo a tutti gli americani che mi hanno sostenuto di unirsi a me non solo nel congratularsi con lui ma nel fare i nostri auguri al prossimo presidente". Anche il presidente George W. Bush ha telefonato a Obama per congratularsi con lui, come ha fatto sapere la Casa Bianca. L'annuncio della vittoria di Obama in tv ha fatto esplodere la gioia nei sostenitori in tutto il Paese, da Times Square a New York alla Ebenezer Baptist Church di Atlanta, la chiesa di King. "E' una grande notte. E' una notte incredibile", ha detto John Lewis, della Georgia, che fu brutalmente picchiato dalla polizia a Selma, in Alabama, durante una marcia per il diritto di voto negli anni Sessanta. Il reverendo Jesse Jackson, leader del movimento per i diritti civili, si è unito ai festeggiamenti a Chicago, piangendo di gioia. La campagna elettorale è stata dominata dalla crisi finanziaria. I sondaggi mostrano che sei elettori su dieci considerano l'economia il tema principale. Obama ha promesso di ripristinare la leadership americana nel mondo lavorando a stretto contatto con gli alleati stranieri, e ha detto che taglierà le tasse per i ceti medio-bassi mentre le alzerà per i redditi al di sopra dei 250mila dollari annui. Oltre all'Ohio e alla Florida, Obama ha conquistato Virginia, Iowa, New Mexico, Nevada e Colorado, tutti Stati in cui nel 2004 aveva vinto Bush. |
Perché mi piace OBAMA Saltiamo a piè pari il programma elettorale, che per quanto molto ben fatto, non è stato decisivo nella mia scelta, e arriviamo alle due caratteristiche che mi hanno colpito da subito, la figura e la personalità. Obama è giovane, giovane, giovane. Giovane fuori e giovane dentro, sorride con dentatura sana e propria, sale e scende dai podi saltando, elastico, agile, pieno di energia. Per noi europei, e per noi italiani in particolare, caratteristiche che in politica sembrano quasi blasfemia. Noi, abituati a vedere solo vecchie mummie decrepite, abbarbicate al potere da secoli, che non lasciano spazio a nessuno. Sempre uguali, sempre gli stessi, rimescolati e sdoganati da nuove alleanze, da nuovi simboli, tenacemente attaccati alle poltrone, più delle sanguisughe, perché quelle almeno quando son satolle mollano, questi invece non mollano mai. Li vedi vecchi, vecchi, vecchi, appollaiati su quegli scranni come gufi, con quelle facce vizze e grigie, consapevoli che solo il becchino li toglierà a quel posto. E allora questa figura, è una ventata di vita, di forza, di giovinezza, di speranza. Non è nostro, non potrebbe esserlo, ma è bello vedere, che in qualche parte del mondo, si può. E poi la personalità. Me n’ero fatta un’idea, e leggendo la sua biografia credo di non essermi sbagliata. Sembra un uomo leale, giusto, allegro,entusiasta, ottimista, ha dimostrato negli anni un coraggio e un’audacia, che spesso sono sembrati al limite dell’incoscienza, eppure ha sempre avuto ragione lui, e ha sempre vinto le sue sfide. Molto intelligente, tanto da scegliersi non solo un ottimo vice, ma un vice che possedesse tutte quelle caratteristiche che a lui mancano. In gamba veramente. E infine mi piace perché è un Leone come me!!!! Forza OBAMA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Annavera
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2° parte di: La nascita del sesso e dell’amore. Così, sia che vogliamo partire dalla religione, sia dalla scienza, l’inizio delle relazioni tra i due sessi, a parte l’ironia, credo abbiano poco a che vedere col sentimento chiamato amore. L’imprinting iniziale è stato senz’altro quello di spingerci a perpetuare la vita. E questo spiegherebbe tantissime cose. Spiegherebbe innanzitutto, perché il sesso sia la cosa che più attira, affascina, intriga, e spinge a comportamenti e scelte, che nient’altro avrebbe il potere di farci fare, perché è il solo e potentissimo mezzo, che permette il rinnovarsi della vita. Una volta ho letto una frase bellissima, diceva così: il dolore che si prova quando finisce un amore, non è altro che il pianto di un bambino che non potrà nascere mai più. E allora che cos’è l’amore? E’ veramente qualcosa di non disgiunto dalla riproduzione? E’ possibile che sia l’evoluzione di un bisogno primario? Sì e no. Non c’è dubbio che il nostro modo di sentire e di esprimere i sentimenti, come anche le nostre necessità, e cioè le cose di cui abbiamo bisogno per vivere bene, si siano raffinate col passare del millenni. E’ vero che le donne, furbe come sempre, nel tempo hanno nascosto l’estro, in modo tale da vincolare i maschi a sé, per un tempo più lungo, rispetto alla maggior parte dei mammiferi che si accoppiano solo durante il periodo del calore. Perché noi femmine umane, siamo sempre state contrarie a “ una botta e via”.!!! E’ vero che in ogni amore, grande, vero e forte, in ogni colpo di fulmine, in ogni attrazione improvvisa e violenta verso un'altra persona, c’è sempre qualcosa che è spiegabilissimo, e qualcos’altro che non lo è per niente. Si potrebbe dire che, al di là delle affinità, sotto sotto, ci sia sempre un pezzetto di DNA che ha deciso che quell’altro pezzetto è il migliore di tutti per fare una bella sociètà? Si, si potrebbe, e sarebbe una spiegazione valida, ma allo stesso tempo incompleta, perché l’amore non ha età, e a volte, và ben oltre quella che è l’età della riproduzione. Quindi manca un tassello, ed io penso sia questo. Io credo che questo sentimento che noi chiamiamo amore, non sia altro che la vita stessa, che prepotentemente vuole vincere su tutto, che sempre vince su tutto. E che ha stabilito, che quella persona, per noi, in quel tempo, in quel luogo, è il meglio che ci sia per esaltarla. Annavera
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