Il cammino che porta a comprendere il "sogno" che Dio ha per ciascuno di noi, per quanto affascinante, non è mai facile. Ostacoli se ne incontrano sempre: possono provenire da noi o dagli altri, dalle nostre paure o anche dalle diverse situazioni che ci si trova a dover fronteggiare. In ogni caso, nelle mani di Dio questi ostacoli non sono altro che opportunità che ci vengono offerte per dimostrargli il nostro amore. Ai piedi della Croce il nostro SI all'Amore Ci sono, tuttavia, alcune difficoltà che accomunano tutti, specialmente all'inizio del cammino, quando la nebbia è ancora molto fitta e di luce ne arriva quel tanto che basta a mettere in moto il desiderio di cercare. È un momento delicato, in cui i giovani hanno estremo bisogno di essere sostenuti. Noi incontriamo spesso diversi gruppi in parlatorio. Nel contatto con loro si colgono alcune costanti. Da una parte emerge chiaramente la ricchezza interiore e un'enorme sete di amare ed essere amati. Dall'altro lato, però, hanno spesso assorbito dal mondo in cui sono immersi (famiglia, scuola, società, mezzi di comunicazione...) un'idea del tutto sbagliata di cosa sia in verità questo amore. Lo confondono con il sentimento; lo desiderano eterno, ma non sanno pensare alla definitività di una scelta che sia per tutta la vita; lo vorrebbero totale, ma nessuno ha mai loro insegnato che ciò significa sacrificio. In una parola: vivono una scissione profonda, che si riflette poi in tutti gli ambiti della vita; e nel rapporto con Dio si ritrovano le medesime contraddizioni.
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Post n°1 pubblicato il 27 Dicembre 2014 da kamum
Noi ti seguiamo, Signore Gesù, ma tu chiamaci, perché ti possiamo seguire. Nessuno potrà salire senza di te. Tu sei la via, la verità, la vita, la possibilità, la fede, il premio. Aprici il cuore a quello che è veramente il bene, il tuo bene divino. Mostraci il bene, inalterabile, unico, immutabile, nel quale possiamo essere eterni e conoscere ogni bene: in quel bene si trova la pace serena, la luce immortale, la grazia perenne, la santa eredità delle anime, la tranquillità senza turbamento, non destinata a perire ma sottratta alla morte: là dove non vi sono lacrime, e non dimora il pianto, dove i tuoi santi sono liberati dagli errori e dalle inquietudini, dal timore e dall’ansia, dalle cupidigie, da tutte le sozzure, e da ogni affanno corporale, dove si estende la terra dei viventi. |